I comportamenti problema

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Analisi quantitativa e qualitativa
Solitamente si opera attraverso due tipi di analisi:
-quantitativa (raccogliendo dati sulla frequenza, durata e intensità
di un comportamento); tale analisi ci permette di capire quanto,
per quanto a lungo e con quale intensità il comportamento si
verifica;
-qualitativa (raccogliendo dati sugli antecedenti e sulle
conseguenze del comportamento); tale analisi ci permette di
capire perché un comportamento si verifica.
Analisi quantitativa:
i parametri del comportamento
-Frequenza: numero di volte con cui un
comportamento si verifica
-Durata:
per
quanto
comportamento si verifica
tempo
un
-Intensità: forza di una risposta, effetto
che la risposta ha sull’ambiente
Parametri del comportamento
-Frequenza: La
frequenza indica il
numero di volte che un comportamento
viene emesso in una determinata
situazione. Costituisce, senza alcun
dubbio, un parametro valutativo di
fondamentale importanza, in quanto è
facendo riferimento ad essa che può
essere individuata la probabilità di
comparsa
di
certe
risposte.
Parametri del comportamento
-Durata: La durata indica la lunghezza del
periodo di tempo nel quale il comportamento
oggetto di osservazione si manifesta. Si tratta
di una modalità osservativa estremamente
importante per quei comportamenti che si
caratterizzano soprattutto per gli aspetti
temporali (anziché per gli aspetti legati alla
frequenza di emissione).
Parametri del comportamento
-Intensità: Per quello che riguarda l'intensità con cui
si presenta un comportamento bisogna rilevare
che, pur rappresentando un criterio significativo
per la misura di certe risposte (come, ad esempio,
la rumorosità), si presta difficilmente ad una
valutazione obiettiva in quanto richiede l'utilizzo
di precisi strumenti di rilevazione, di cui
certamente non dispone l'educatore; l’intensità si
può più facilmente rilevare attraverso l’analisi dei
prodotti
permanenti
che
produce
il
comportamento (ad esempio la profondità di un
morso, l’ematoma di un pugno, il numero di
frammenti di un oggetto colpito)
Parametri del comportamento
I dati devono venire raccolti in schede
apposite che possono avere varie
forme a seconda che valutino
frequenza, durata e intensità.
Di seguito sono riportati alcuni esempi.
Frequenza del comportamento problema
‘lanciare oggetti’ del b.no Silvio
LUNEDI
8,309,30
MERCOLEDI
xx
9,3010,30
xx
Intervallo
x
10,3011,30
xxxx
11,3012,30
12,3013,30
MARTEDI
xxxxxx
GIOVEDI
VENERDI
xxx
xx
x
xx
x
xxxx
xxx
xxxxxx
x
xx
x
xxxxxxxx
xxxxxxxx
xxxxx
xxxxxxxxxxx
xxx
xxxxxxxxxxx
xxxxxxxxx
SABATO
Di cosa siamo capaci …
LINEA DI BASE E TRATTAMENTO
7
6
FREQUENZA
5
FASE DEL TRATTAMENTO
4
3
2
MIS. DI BASE
1
0
1
2
3
4
5 6 7 8 9 10 11 12
OSSERVAZIONI
Cosa ci fornisce l’analisi
quantitativa
• Stima numerica degli eventi critici (più è alta la
frequenza più è probabile che il comportamento sia
problematico)
• Stima temporale degli eventi critici (più è lunga la durata
di un singolo evento più è probabile che l’evento sia
problematico)
• Stima della grandezza degli eventi critici (più è intenso
un singolo evento più è probabile che sia problematico).
• L’analisi del diagramma giornaliero ci indica invece la
fascia oraria all’interno della quale il comp. è presente
(più il comp. è esteso nei veri momenti della giornata più
è probabile che sia problematico)
Analisi Qualitativa
L’assessment funzionale
• L’obiettivo
della
valutazione
del
comportamento problema non è solo quello
di
descrivere
minuziosamente
il
comportamento in termini di chiarezza di ciò
che si valuta, di quante volte, per quale
durata e con quanta intensità si presenta ma
anche del PERCHE’ emerge, di quale è la
funzione che lo sostiene.
Analisi Qualitativa
L’assessment funzionale
L’assessment
funzionale
serve
per
comprendere
il
significato
del
comportamento e si riferisce a tutto
l'insieme
di
procedure
attivate
per
identificare i potenziali fattori o condizioni
soggettive e/o ambientali che precedono il
comportamento (variabili antecedenti) e
quelli che compaiono dopo il suo verificarsi
(variabili conseguenti) (Horner, 1994).
Analisi Qualitativa
L’assessment funzionale
• Ogni comportamento può essere analizzato in base a
tre serie di eventi (ABC):
• A – Antecedents - Antecedenti: gli stimoli presenti
immediatamente prima del comportamento (dove era
il soggetto, con chi era, cosa faceva, come si sentiva
fisicamente, ecc..)
• B- Behavior: comportamento
• C – Consequences - Conseguenze: conseguenze del
comportamento, ciò che segue un comportamento
(come ha reagito un adulto al comportamento e come
ha reagito l’utente alla reazione dell’adulto)
Analisi Qualitativa
L’assessment funzionale
Attraverso questo tipo di analisi si riescono a:
-evidenziare i pattern ricorrenti di comportamenti che le persone usano
per soddisfare i loro scopi (ad esempio si può scoprire come vari
comportamenti problema diversi anche tra loro hanno una stessa
funzione di base come attirare l’attenzione o evitare un compito oppure
al contrario che lo stesso tipo di comportamento può avere molteplici
scopi e cioè servire una volta per chiedere un’attività preferita e l’altra
per ridurre una stimolazione sensoriale troppo intensa, una volta per
evitare una richiesta e l’altra per ridurre la noia)
-evidenziare antecedenti che elicitano un comportamento problema (ad
esempio il comportamento si verifica sempre in presenza di un
operatore x, di un compagno y, oppure durante un’attività particolare o
dopo una richiesta di fare qualcosa)
-evidenziare quali sono le strategie migliori per decrementare il
comportamento problema, in quanto dalle reazioni al comportamento
degli operatori (cioè dal decremento o incremento del comportamento
problema dopo l’attenzione sociale dell’operatore, dopo l’offerta di
attività distraenti, dopo il rimprovero, il time out, ecc…) si può capire
quali sono gli ingredienti migliori per la riduzione della problematicità
ma anche la funzione che li sottende.
A-B-C
Antecedent-Behavior- Consequence
Analisi del comportamento secondo il modello A-B-C
Utente:
Data:
Ora:
A: ANTECEDENTI
Cosa è successo Dove
immediatamente
prima?
Con chi
B: BEHAVIOR (comportamento)
C: CONSEGUENZE
Descrizione operazionale del
comportamento
Come ha reagito
l’adulto al
comportamento?
Come ha reagito
il paziente alla
reazione
dell’adulto?
Le funzioni più ricorrenti dei
Comportamenti Problema
Solitamente le funzioni che sottendono i comportamenti problema in persone
con disabilità intellettiva sono due:
Funzione comunicativa
-Attenzione sociale
-Accesso a Oggetti/Attività preferite
-Evitamento sociale
-Evitamento o fuga da attività/compito
Funzione Regolatoria
-Rinforzo automatico (non‐sociale)
-Ricerca/Evitamento di stimolazioni sensoriali
-Riduzione del dolore
-Rilascio oppioidi endogeni
Modello del trattamento meno
restrittivo
• In base al modello meno restrittivo, le tecniche vengono
classificate in base al loro grado crescente di avversità,
intrusione e severità.
• In base a tale modello, non si può ricorrere a una procedura
più avversiva finchè l’analisi della letteratura specifica
sull’argomento non dimostri che procedure meno avversive
non riescono a indebolire il comportamento inadeguato in
questione.
• Secondo tale modello quando si vuole indebolire un
comportamento inadeguato, si comincerà sempre con
l’adottare il trattamento meno restrittivo, la procedura, cioè,
che meno limita la libertà del disabile.
Modello del trattamento meno
restrittivo
• Livello 1
DRO (Rinforzamento Differenziale di Comportamenti Alternativi-Others)
DRA (Rinforzamento Differenziale di Comportamenti Adeguati)
DRI (Rinforzamento Differenziale di Comportamenti Incompatibili)
Training di comunicazione Funzionale
Livello 2
Estinzione
Timeout (senza isolamento)
Livello 3
Blocco fisico
Timeout (con isolamento)
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