trattamento osteopatico ed effetti sul metabolismodeigrassi

annuncio pubblicitario
“TRATTAMENTO OSTEOPATICO ED EFFETTI SUL
METABOLISMODEIGRASSI. VARIAZIONI DEI LIVELLI DI TRIGLICERIDI,
COLESTEROLO TOTALE HDL e LDL”
Scopo della tesi sarà verificare l’efficacia del trattamento OMT (Ostheopatic Manipulative
Treatment)) sulla diminuzione dei livelli di colesterolo ematico. Lo studio si articolerà
seguendo il percorso sotto esposto:
 descrizione anatomo fisiologica della ghiandola epatica e cistifellea come elementi
centrali nelle funzioni metaboliche riferite ai lipidi.
 Analisi della visione allopatica e degli studi epidemiologici ed interpretazione
patologica dell’ipercolesterolemia e delle sue conseguenze sulla salute.
 Analisi della visione Osteopatica e degli studi pregressi sull’argomento.
Particolare approfondimento sarà dedicato alla verifica e ricerca del modello Osteopatico a
cui fare riferimento nella messa a punto del protocollo operativo da adottare sui pazienti
del gruppo di studio, considerando:
 i piu recenti modelli a cui l’Osteopatia si e rivolta negli ultimi anni, tenendo sempre
ben saldi i principi e l’eredità di A.T. Still a cui comunque ci siamo sempre riferiti.
 L’atteggiamento di apertura e fusione con i più recenti studi fatti nel campo della
medicina integrata ed in particolare con la PNEI (Psico Neuro Endocrino
Immunologia) ed il suo positivo relazionarsi con le medicine non convenzionali tra
cui, a pieno titolo, poniamo l’Osteopatia.
 Messa a punto di un nuovo modello Osteopatico alla luce dei concetti introdotti dalla
PNEI.
 Presentazione del gruppo di studio e raffronto dei risultati dei dosaggi ematici di
HDL, LDL e colesterolo totale espressi come I.R. (Indice di Rischio cardiovascolare)
e PCR (Proteina “C” Reattiva), effettuati prima e dopo un ciclo di quattro sedute di
OMT.
Risultati
1. Considerazioni Osteopatiche sulle relazioni tra I.R. e primarietà
Basandoci sui dati raccolti sembrerebbe che il protocollo proposto esprima una certa
efficacia quando applicato su pazienti con primarietà viscerali ( 45% ): tale considerazione
scaturisce dall’analisi totale delle primarietà rilevate sui pazienti che hanno evidenziato un
miglioramento dell’ I.R.. Motiviamo questo risultato considerando la centralità che le
seguenti strutture ed apparati hanno rivestito durante lo studio:
-
sistema nervoso enterico.
-
Relazioni immunologico-linfatiche.
Importanza dei diaframmi corporei.
Importanza del LCR nell’omeostasi
Centralità degli assi ormonali nelle comunicazioni cellulari verticali ed orizzontali.
2. Considerazioni Osteopatiche sulle relazioni P.C.R. e primarietà
L’analisi dei dati riferita alla PCR evidenzierebbe invece buon esito su pazienti che
presentano primarietà strutturali, con disfunzioni secondarie legate alla sfera epatica
(43,75%), o cranio sacrali ( 37,75%). Tali considerazioni sono scaturite dalle seguenti
evidenze emerse durante lo studio:
-
importanza delle relazioni tra struttura e disfunzioni viscerali e loro riverberazioni su
altri organi ed apparati.
Probabile importanza del binomio struttura – viscere, nelle sindromi infiammatorie
croniche anche di bassa intensità ed effetti sul sistema delle citochine.
Data la complessità dei sistemi su cui si è cercato di interagire è necessaria un’analisi più
approfondita soprattutto nei seguenti livelli:
-
-
identificazioni di marker più stabili e precisi.
Migliore interpretazione dei dati in un’ottica statistica.
Scarica