Diapositiva 1 - Angelo Conforti

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Epistemologia e
psicoanalisi
Neopositivismo, Filosofia analitica,
Postmodernità
Crisi del positivismo
► Crisi
della matematica
 Il programma formalista di Hillbert fallisce a
causa del teorema di Gödel o teorema di
incompletezza (non si può escludere che vi sia
contraddizione interna)
 Il programma logicista di Frege (ridurre la
matematica all’aritmetica e l’aritmetica alla
logica) fallisce a causa dell’antinomia delle classi
(la classe di tutte le classi che tipo di classe è?
Russell)
Crisi del positivismo
► Teoria
del campo elettromagnetica (Maxwell)
distrugge l’universo di Newton
► Fisica quantistica (Planck) e principio di
indeterminazione (Heisenberg) minano i
fondamenti deterministici della fisica classica
► Il principio di complementarietà (Bohr) introduce
la probabilità statistica nelle leggi di natura
► La teoria della relatività (Einstein) sconvolge
definitivamente l’universo di Newton
Crisi del positivismo
►I
primi epistemologi della crisi sostengono
teorie pragmatiste:
 i concetti scientifici riducono la realtà in schemi
descrittivo-operativi, che esauriscono il loro
valore e il loro significato nel successo pratico
(Mach)
► Oppure
teorie convenzionaliste:
 Gli assiomi della geometria e i teoremi che ne
derivano sono soltanto delle convenzioni
fondate su approssimazioni empiriche (Poincaré)
Bachelard: psicoanalisi e scienza
► Interessante
l’epistemologia di Bachelard:
 il progresso scientifico viene spiegato anche in
relazione al contesto storico-culturale, nonché a
fattori sociali e psicologici
 Inoltre, per contribuire allo sviluppo del
pensiero problematizzante e creativo, capace di
superare gli ostacoli e produrre rotture
innovative nello sviluppo del sapere scientifico,
Bachelard ritiene necessaria una psicoanalisi
della conoscenza oggettiva
Bachelard: psicoanalisi e scienza
► Interesse
per la psicoanalisi anche in una serie di
saggi molto importanti dedicati ai quattro elementi
e all’immaginazione materiale, con strumenti
concettuali prima freudiani e poi junghiani (La
psicoanalisi del fuoco, Psicoanalisi delle acque,
Psicoanalisi dell’aria, La terra e les rêveries della
volontà, La terra e le rêveries del riposo).
► Il tema della rêverie sviluppato in chiave di poetica
dà origine ad altre riflessioni su poetiche connesse
alle ricerche precedenti (La poetica dello spazio,
La poetica della rêverie, Frammenti di una poetica
del fuoco)
Epistemologia del Neopositivismo
► Progressiva
demistificazione del concetto
classico di verità scientifica:
 Tentativo di fondare la verità sull’empirismo e
sulla rigorizzazione logica del linguaggio
(verificazionismo: Wittgenstein e Schlick)
 Recupero del fallibilismo e teoria del
falsificazionismo  verosimiglianza non verità
(Popper)
 Diversi gradi di confermabilità di una teoria
scientifica sono gradi di probabilità (Carnap)
Epistemologia del Neopositivismo
 Il passaggio da un paradigma scientifico a un
altro segna una profonda discontinuità nel
processo storico (Kuhn):
►esso
è innanzitutto un evento di psicologia sociale,
richiede una riorganizzazione percettiva e concettuale
 Non esiste un metodo scientifico in quanto tale
e la pratica dello scienziato non è nella sostanza
diversa da quella del mago o del guaritore:
►le
violazioni delle regole metodologiche sono
necessarie per il progresso scientifico (Feyerabend)
Scienza, pragmatismo e terapia
► Wittgenstein:
 Prima si occupa del linguaggio ideale
 In seguito si dedica ai linguaggi ordinari con approccio
pragmatista (giochi linguistici)
►I
linguaggi come i giochi si fondano su regole che ne
stabiliscono il compito che svolgono le diverse proposizioni che
lo compongono.
► Ma tali regole non sono fissate a priori, artificialmente
► sorgono e si perfezionano attraverso il gioco stesso, nell’uso
pratico e quotidiano che si fa del linguaggio e dello scopo a cui
serve
Scienza, pragmatismo e terapia
► Wittgenstein:
 Come nei giochi, le regole si possono imparare anche in
modo esclusivamente pratico, senza saperle esporre in
modo esplicito, ma limitandosi a «giocarle», a «viverle»
 Pertanto, il linguaggio è innanzitutto un’istituzione
sociale, che dipende dalle convenzioni, dagli usi, dalle
consuetudini, condivise a livello inconscio
 Ciò che conta nel linguaggio non sono i significati, le
rappresentazioni, i concetti, i fatti mentali, ma le attività
condivise
Scienza, pragmatismo e terapia
► Wittgenstein:
sociale:
il linguaggio è determinato dall’uso
 il linguaggio della logica si fonda su regole stabilite
dall’uso ed è solo strumento di chiarificazione
concettuale, privo di universalità
 Anche la matematica, linguaggio oggettivo e
inconfutabile per eccellenza, è solo un sistema di regole
per costruire modelli teorici utilizzabili secondo certi
punti di vista particolari
 I linguaggi hanno significato soltanto in relazione all’uso
che se ne fa secondo le regole del loro funzionamento.
 Ci sono pertanto molteplici significati, come ci sono
molteplici linguaggi.
Scienza, pragmatismo e terapia
► Wittgenstein:
 Tutta la ricerca filosofica di Wittgenstein può essere letta
alla luce dello sforzo costante di eliminare dalla filosofia
ogni tentazione metafisica e dogmatica, qualunque
tendenza a costruire verità definitive e necessarie
 il linguaggio metafisico è una malattia del linguaggio,
una sorta di incantamento dell’intelletto che si attua con
l’uso scorretto del linguaggio stesso
 Il compito della filosofia autentica, dunque della logica,
è terapeutico: si tratta di guarire le malattie del
linguaggio con un’opera di chiarificazione logica delle
regole che vi presiedono
Semiotica, semantica, pragmatica
distingue il senso dal significato e fa
dipendere quest’ultimo dal riferimento all’oggetto.
► Frege
 Proposizioni come «La stella del mattino» e «La stella
della sera» hanno sensi diversi poiché esprimono un
modo diverso di pensare la realtà, ma hanno lo stesso
significato, poiché il loro riferimento è l’oggetto Venere.
► Anche
le proposizioni che si riferiscono ad oggetti
inesistenti, come «Astolfo cavalcò l’ippogrifo» o
«Ulisse ideò il cavallo di Troia», non hanno
significato, in quanto non hanno un riferimento,
ma hanno senso, esprimono un pensiero
comprensibile.
Semiotica, semantica, pragmatica
► Tarski:
distinzione fondamentale tra:
 Metalinguaggio
 Linguaggio-oggetto
► Tale
gerarchizzazione dei linguaggi consente di
evitare le antinomie dei linguaggi naturali, come
quella del «mentitore» (Eubulide di Mileto) così
espressa da Cicerone: «Se dici di mentire, o dici la
verità e allora mentisci, o dici il falso e allora dici la
verità» (Cicerone, Academia, IV, 29, 96).
 Infatti:
► Se
l’enunciato «io mento» è vero, allora stai mentendo anche in
questo momento, quindi l’enunciato «io mento» è falso;
► Se l’enunciato «io mento» è falso, allora stai dicendo la verità,
quindi l’enunciato «io mento» è vero.
Filosofia analitica: Austin
► Atti
linguistici:
 Ogni enunciato è un atto linguistico che può essere
analizzato a tre livelli:
atto locutorio: l’atto di linguaggio in sé: costruire un
enunciato attraverso il lessico e le regole grammaticali per
veicolare un dato significato;
► come atto illocutorio: l’intenzione che viene perseguita con
l’enunciato, che può essere di vari tipi: emettere un verdetto ,
fare una promessa, esporre un concetto, ecc.
► come atto perlocutorio: il fine che si raggiunge con il dire,
l’effetto dell’atto illocutorio, il comportamento che si produce
nell’interlocutore
► come
Filosofia analitica: Wisdom
► L’analisi
del linguaggio scientifico e filosofico = una
sorta di psicoanalisi,
 volta a comprendere le motivazioni profonde che
originano le diverse teorie contrapposte, comprese
quelle metafisiche
 anche gli enunciati metafisici svolgono un’importante
funzione per il progresso della conoscenza, poiché essi
strutturano possibili quadri della realtà da cui può
derivare un grande impulso alla ricerca degli scienziati
 Analoga funzione svolgono anche i paradossi, che hanno
dimostrato nella storia del pensiero di poter stimolare
ricerche e scoperte
Filosofia analitica: Grice
► Regole
della conversazione e principio di
cooperazione
► Il
significato viene sganciato dal riferimento
e connesso (semantica dell’intenzione):
 all’intenzione del parlante:
►implicature
convenzionali e conversazionali
 alla capacità dell’interlocutore di comprendere le
implicature e l’intenzione
Filosofia analitica: Grice
► Implicatura
= concetto pragmatico che esprime i
nessi impliciti dei linguaggi naturali
 Diversi dalle implicazioni dei linguaggi formali
► Implicature
sono connesse al contesto
conversazionale e anche a quello paralinguistico
ed extralinguistico:
 Atteggiamenti corporei, mimica, gestualità, intonazione
della voce, enfasi, pause, esitazioni, accelerazioni,
timbri, ecc.
Filosofia analitica: Quine
► Condivide
il comportamentismo di Skinner:
 il linguaggio è forma di condizionamento, sulla base
dello schema «stimolo-risposta-ricompensa»
 Il cosiddetto significato non è altro che uno stimolo cui
corrisponde una risposta.
 È il comportamento manifesto degli individui in
circostanze pubblicamente riconoscibili l’unica evidenza
oggettiva che consenta di risalire a «significati»
condivisi, accettati stabilmente da determinati gruppi
sociali.
Filosofia analitica: Quine
► Tuttavia
quadri concettuali e linguistici diversi, che
implicano ontologie differenti, non sono traducibili
l’uno nell’altro e viceversa:
 infatti, credere in una determinata ontologia significa
anche credere all’esistenza di certi oggetti reali e non in
altri;
 quindi, essendo il significato connesso al riferimento
(cioè all’oggetto), se il riferimento non è condiviso (sulla
base di credenze diverse si crede all’esistenza o alla non
esistenza degli oggetti di riferimento), il significato non
può essere lo stesso.
Filosofia analitica: Quine
di traduzione radicale ipotetica lingua
indigena sconosciuta:
► Esempio
 mostrando ad un indigeno un coniglio (stimolo),
 si ottiene in risposta la parola «gavagai»,
 non si è comunque in grado di capire se «gavagai» si
riferisca al coniglio in generale, oppure ad un coniglio in
un certo stadio della sua esistenza (per esempio:
adulto), o ad una parte dell’animale, o ad altro ancora
 Nell’impossibilità di stabilire quale sia l’oggetto di
riferimento anche il significato resta indeterminato.
Filosofia analitica: Quine
 Riassumendo:
►ogni
linguaggio è un modo di organizzare e
classificare l’esperienza,
►quindi include un’ontologia, cioè una teoria che
cataloga tutte le entità reali che fungono da
riferimento per il linguaggio e ciò che esso significa
(dato che il significato dipende dal riferimento)
►Ne deriva che per comprendere un linguaggio
occorrerebbe conoscere l’ontologia di riferimento, che
però è accessibile soltanto attraverso il linguaggio
stesso.
Filosofia analitica: Quine
► L’approdo
culturale,
► rispetto
carità,
di queste argomentazioni è il relativismo
al quale l’unica cautela è il principio di
 che consiste nel considerare accettabili tutte quelle
traduzioni, da un linguaggio all’altro, che non
contengano contraddizioni o incongruenze tra
proposizioni e comportamenti.
 È un criterio che mira a rendere possibile la
comprensione tra culture diverse, quando non
emergano contrasti evidenti nella pratica
Filosofia analitica: Davidson
► Ritiene
necessario porre il problema in
termini di interpretazione radicale:
 Si tratta di un’operazione olistica,
 che non può limitarsi a tradurre,
 ma che dovrebbe mirare a condividere una rete
di credenze e di significati tra loro intrecciati
nell’uso concreto del linguaggio in un contesto
specifico, caratterizzato da coordinate spaziotemporali e da variabili individuali legate al
parlante effettivo
Filosofia analitica: Davidson
►
►
►
Rifacendosi alla teoria del linguaggio come istituzione
sociale e intersoggettiva del «secondo» Wittgenstein
e alla grammatica universale di Chomsky
sviluppa una serie di argomentazioni ispirate al suo olismo:
 il concetto di un sistema comune di coordinate ispira il suo
ampliamento del principio di carità, che opera nel processo
interpretativo,
 sia perché il parlante e l’interprete condividono un sistema comune
di credenze fondamentali, al di là delle differenze parziali e
secondarie,
 sia perché l’interprete attribuisce razionalità, coerenza e plausibilità
al discorso del parlante, costruendo progressivamente e
creativamente l’accordo tra i due linguaggi
Rorty: la conversazione dell’umanità
►
►
►
►
Rorty propone di abbandonare la Filosofia (con l’iniziale
maiuscola), intesa come fondazione universale del sapere,
per aderire pienamente al carattere relativo e pragmatico
del linguaggio e
per limitare la pratica della filosofia a una conversazione
ironica, libera e privata, patrimonio delle società
democratiche occidentali,
congiungendo il pragmatismo di tradizione angloamericana con l’ermeneutica di provenienza europeocontinentale, a cui attribuisce la capacità di riconoscere la
storicità essenziale dei paradigmi culturali.
Rorty: la conversazione dell’umanità
►
Contingenza, Ironia e Solidarietà (1989):
 sostiene la contingenza di tutto ciò che esiste, come risultato di una
serie di eventi prodotti dal Caso (indeterminismo).
 Da ciò deriva la necessità dell’ironia, come atteggiamento di
consapevole presa di distanza dalle proprie credenze, sulle quali
non potremo mai avere alcuna garanzia di certezza o di verità.
► L’ironia
è la consapevolezza dell’incertezza delle nostre credenze e
conoscenze, sempre parziali, provvisorie e relative.
► L’ironia è la coscienza del relativismo costruttivo, che permette il
dialogo e la conversazione
 La solidarietà = presupposto della democrazia dialettica, della
conversazione dell’umanità,
 è anche il fine: la filosofia post-Filosofica, oltre che interpretare il
mondo deve provare a cambiarlo, cercando di risolvere tutti i grandi
problemi, come quelli della povertà, della fame, della
diseguaglianza.
Apel: pragmatica trascendentale
► Trasformazione
semiotica di Kant: l’a priori è
il linguaggio
► La comunità concreta dei parlanti è
l’intersoggettività vivente umano-socialestorica
► Il concetto di comunicazione ideale funge da
principio regolativo delle comunicazioni reali
(riconoscimento di un gioco linguistico
trascendentale)
Apel: pragmatica trascendentale
► Edificare
un’etica della comunicazione
razionale di portata universale (macroetica
planetaria)
► Ideale di una società democratica composta
di uomini liberi ed uguali capaci di
accordarsi in modo pacifico e razionale
► Necessità di un’opinione pubblica mondiale
critica sui grandi problemi
Habermas: l’agire comunicativo
► Collaborando
con Apel, studia le condizioni
universali e necessarie che sono alla base di
ogni possibile comunicazione linguistica
volta all’intesa
► Esse sono pretese universali di validità
(correttezza, verità, veridicità, senso) =
etica del discorso
► Ne deriverebbe un modello controfattuale di
società di uguali, giusta e democratica
Habermas: la psicoanalisi
► Metaermeneutica
forme
critica, volta a smascherare
 di mistificazione ideologica
 e di dominio economico-politico
► che
impediscono una retta comunicazione:
► una sorta di psicoanalisi che cerca di risalire
 Dagli effetti coscienziali e linguistici di una
comunicazione distorta, falsa e/o violenta
 Alle cause extralinguistiche inconsce (potere, denaro)
che ne stanno alla base
Foucault: la morte dell’uomo
►
►
Lo strutturalismo linguistico ha posto fine a un equivoco,
poiché ha portato alla luce il fatto che la parole non è che
la manifestazione della langue, che chi «parla», nel
linguaggio, non è il soggetto ma la struttura
L’archeologia mostra che i discorsi di una società non
dipendono dalla decisione consapevole dei soggetti umani,
dalla loro libera scelta, ma si autoproducono e si
autoregolano in relazione ad una microfisica del potere
 sistema di meccanismi anonimi e inconsci, diffusi ovunque e a vari
livelli nelle società,
 in contrasto con l’approccio macrofisico marxista che oppone
oppressori e oppressi in modo netto e schematico.
Deleuze e Guattari: anti-Edipo
► Nietzsche
= pensatore-chiave per la
distruzione del «pensiero unico», di stampo
metafisico-platonico, che ha soggiogato
l’intera storia della civiltà occidentale
► Ha saputo invece, con il concetto di volontà
di potenza, svolgere il tema della
realizzazione di sé come trasgressione e
liberazione del desiderio.
Deleuze e Guattari: anti-Edipo
►
L’Anti-Edipo (1972):





►
►
dura polemica nei confronti della psicoanalisi freudiana,
accusata di voler «normalizzare» la personalità individuale,
reprimendo le pulsioni inconsce e
ripristinando il primato dell’Io
In questo senso anche Freud è considerato un epigono della
tradizione metafisica che ha dominato la storia del pensiero.
Gli individui, al contrario, non sono da considerare come
degli «io» da normalizzare socialmente,
ma delle «macchine desideranti», insieme soggetto e
oggetto, la cui energia libidica dovrebbe essere liberata per
consentire la piena espressione delle loro potenzialità
creativa
Derrida: il decostruzionismo
► La
decostruzione :
 una modalità di approccio ermeneutico al testo
 che però ne ricerca i significati assenti, dispersi,
occultati, mascherati, inconsci, marginali, casuali,
 che consentono di ricercare nuove reti di rimandi e di
implicazioni,
 sfuggendo ai condizionamenti del logocentrismo
(metafisico) per valorizzare le componenti irrazionali e
creative dell’intelligenza umana:
 una sorta di fenomenologia delle tracce lasciate nel
testo da ciò che non c’è
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