al museo del tessile: dalla pianta del cotone alle fibre

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ATTIVITA’ DI TECNOLOGIA
USCITA D’ISTRUZIONE DEL 17 NOVEMBRE 2015
AL MUSEO DEL TESSILE:
DALLA PIANTA DEL COTONE ALLE
FIBRE ARTIFICIALI
a cura di Miriam, Eleonora, Maddalena, Gabriele e Andrea
Busto Arsizio veniva chiamata la città delle 100 ciminiere, perché era ricca di
industrie. Il Museo del Tessile era una di queste. Molte industrie bustesi, una
volta, producevano tessuti.
Nel Museo del Tessile abbiamo visto il ramo di una pianta di cotone con i frutti
e i semi. Il soffice frutto viene lavorato: vengono tolti i semi poi la bambagia
viene lavorata e pettinata. Il filo che si ricava viene lavorato con i telai che prima
erano manuali (noi ne abbiamo visto uno antico tutto di legno) e diventa stoffa.
Alcune stoffe vengono tinte (la bara da tintura, un carro che si usava per tingere
è esposto al Museo), altre lavorate a jacquard e altre stampate.
Le stoffe così ottenute, vengono tagliate e cucite (abbiamo visto macchine da
cucire a pedale) per ottenere vestiti, biancheria anche da neonati (al Museo
sono esposti molti capi che venivano fatti indossare ai piccoli molto tempo fa) e
tessuti da arredamento.
Abbiamo visitato una sala dedicata alle fibre nuove, cioè fibre artificiali usate dai
pompieri, dai vigili e dagli astronauti.
↓ bobine di cotone filato e tinto pronte per i telai
↑ il cotone sodo
↓ antiche scrivanie e macchine da ufficio
↑ il mangano, una macchina usata per rendere
più morbidi e lucidi i tessuti
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