Le crociate - letteraturaestoria

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04/06/2017
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Indice
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Definizione di Crociata
Causa delle Crociate
Premesse
Papa Urbano II annuncia la
prima Crociata
 La Crociata popolare “dei
pezzenti”
 Le Crociate dei bambini
 Itinerario delle Crociate
04/06/2017
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La prima Crociata
La seconda Crociata
La terza Crociata
La quarta Crociata
Le ultime Crociate
Conseguenze delle Crociate
Approfondimento
Siti consultati
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Definizione di Crociata
Per Crociata si intende qualunque guerra contro i nemici della
cristianità e della Chiesa (eretici, infedeli, avversari politici).
Il termine però designa soprattutto ciascuna delle otto guerre
combattute dai cristiani contro i Turchi Selgiuchidi per liberare il
sepolcro di Cristo e conquistare la Terra Santa dal 1096 al 1270.
Le Crociate regolari vengono indette o comunque benedette dai
Papi e sono guidate da nobili.
Le ‘Crociate popolari’ (XI-XII sec.) vedono masse male armate col
seguito di donne e bambini muoversi verso Gerusalemme
costituendo più un problema d’ordine pubblico che un aiuto alle
crociate regolari.
Le ‘Crociate dei bambini’ (1212 e 1251) vengono tentate da
adolescenti, spinti dal clima di fanatismo, che finiscono uccisi per i
saccheggi cui si erano dati o venduti come schiavi.
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ause delle Crociate
Desiderio di riconquistare la Terra
Santa (Gerusalemme).
Le Repubbliche marinare vogliono
portare avanti e sviluppare i loro
commerci.
I grandi feudatari e i cavalieri sperano
di conquistare terre e ricchezze oltre
che prestigio e onore.
Molti sperano di fare fortuna o ottenere
comunque qualche tipo di vantaggio.
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remesse
Nel 1070 alcune popolazioni nomadi provenienti
dall’Asia centrale, i Turchi Selgiuchidi ( così chiamati dal
nome del loro capo Selgiuk ) strappano agli Arabi la Siria
e la Palestina.
Essi, da poco convertiti all’islamismo, si dimostrano
intolleranti nei confronti dei cristiani, al punto da rendere
sempre più difficili i pellegrinaggi di questi ultimi nei
luoghi santi.
I Bizantini tentano di respingere i Turchi che hanno
invaso l’impero, ma subiscono una tremenda sconfitta.
L’imperatore Alessio I allora chiede aiuto al papa,
nonostante i rapporti tra la Chiesa di Roma e quella di
Costantinopoli siano pessimi dopo lo scisma d’Oriente
del 1054.
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L’imperatore vuole principalmente riconquistare i territori
perduti.
Il papa Urbano II ritiene che l’intervento al fianco dei
Bizantini sia un’ottima occasione per riunire il mondo
cristiano sotto la guida della Chiesa di Roma.
Al tempo stesso vede l’opportunità di una grande
impresa militare contro l’islamismo, riconquistando la
Palestina e in particolare i luoghi dove Gesù è nato, ha
predicato ed è stato crocifisso.
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Nel 1095, durante il concilio di Clermont in cui si trovano
riuniti i grandi feudatari francesi, egli invita i cavalieri
cristiani a fare penitenza per la propria vita violenta,
compiendo un particolare pellegrinaggio a
Gerusalemme, incamminandosi armati e combattendo
in favore della Chiesa orientale.
Il simbolo dei guerrieri cristiani sarebbe stata una croce
rossa su fondo bianco cucita sugli abiti, proprio come
facevano i pellegrini.
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Papa Urbano II
annuncia la prima crociata
I Turchi Selgiuchidi…” spargono il
sangue dei cristiani sopra gli altari; e
a quelli che vogliono condannare a
una morte vergognosa perforano
l’ombelico, strappano i genitali, li
legano a un palo e, percuotendoli con
sferze, li conducono in giro, sinché,
con le viscere strappate, cadono a
terra prostrati…”
“ Per tutti quelli che partiranno, se
incontreranno la morte in viaggio o in
battaglia contro gli infedeli, vi sarà
l’immediata remissione dei peccati…”
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La Crociata popolare
“ dei pezzenti “
( 1095 )
Le vere e proprie spedizioni
armate furono precedute da
un tentativo del tutto
spontaneo, votato
all'insuccesso, a seguito della
predicazione di un monaco
francese Pietro l'Eremita.
Costui, mentre ancora papa Urbano II tentava - attraverso la
predicazione di vescovi ed abati - di organizzare un esercito regolare da
far affluire prima a Costantinopoli e poi in Palestina, era riuscito a
radunare attorno a sé circa 15.000 persone tra uomini e donne, che
avevano abbandonato le loro case, animati dall'irresistibile aspirazione di
partire subito per raggiungere Gerusalemme.
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Percorsero l'Europa centrale e la penisola balcanica
abbandonandosi a devastazioni e saccheggi, anche nelle terre del
regno cristiano d'Ungheria e dell'Impero bizantino.
Giunti a Costantinopoli l'imperatore d'Oriente li invitò ad attendere
l'arrivo degli eserciti crociati, prima di tentare qualsiasi attacco
contro gli infedeli.
La maggior parte di loro però si rifiutò di ascoltare ogni consiglio di
prudenza e volle passare subito in Asia Minore ma non appena
furono in territorio turco furono quasi tutti massacrati o fatti
prigionieri.
Pietro l'Eremita, rimasto a Costantinopoli, fu tra i pochi superstiti.
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Le Crociate dei bambini
Si svolsero almeno tre crociate di bambini.
La PRIMA, guidata dal francese Stefano di Cloies, raccolse circa
trentamila ragazzi che abbandonarono i padri, le madri e tutti gli amici
per dirigersi in processione, cantando, verso il Mediterraneo. Giunti a
Marsiglia (1212), alcuni mercanti senza scrupoli si impegnarono a
trasportarli gratis in Terra Santa, imbarcandoli su sette navi: di queste,
due fecero naufragio e le rimanenti vennero condotte in Tunisia e in
Egitto dove i fanciulli furono venduti come schiavi agli infedeli.
La SECONDA crociata, partita dalla Germania lo stesso anno della
precedente, raccolse circa ottomila bambini guidati dal dodicenne
Nicholaus il quale assicurava che avrebbe camminato sul mare a piedi
asciutti. Recatisi a Roma per avere la benedizione papale dovettero
accorgersi che nessuna autorità era dalla loro parte: così, abbandonato
il progetto, ripresero la via della Germania, attraversando le Alpi in pieno
inverno. Molti di loro morirono per la fame e il freddo.
La TERZA, detta la crociata dei pastorelli, si mosse nel 1251 dalla
Francia: diverse migliaia di ragazzi seguirono un misterioso vecchio,
Giacobbe, maestro d'Ungheria. Loro meta era Gerusalemme ma,
attraversando la Francia, devastarono le case degli ebrei e le proprietà
dei baroni e del clero, e finirono tutti uccisi in scontri armati o impiccati
dai cavalieri francesi.
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La crociata dei fanciulli in un'illustrazione di Gustave Doré.
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La prima Crociata
Il disastro della Crociata popolare di Pietro l'Eremita
aveva dimostrato che la semplice fede e lo zelo religioso,
senza una adeguata preparazione militare, non
avrebbero mai aperto ai Cristiani la via della riconquista
di Gerusalemme.
I principi occidentali che risposero all'appello del papa
non caddero nello stesso errore di Pietro, ma
organizzarono con gran cura la spedizione,
predisponendo truppe ben addestrate e rifornimenti di
viveri e di denaro per sostenere una lunga campagna
militare.
Nessuno, quindi, riuscì a partire dal suo feudo prima
dell'agosto del 1096 e tutti si trovarono radunati con le
loro truppe a Costantinopoli soltanto nella primavera dei
1097.
C'erano, tra gli altri, il duca della Bassa Lorena Goffredo
di Buglione, suo fratello Baldovino, conte di Fiandra, il
conte di Tolosa Raimondo IV, il duca normanno di
Taranto, Boemondo, con suo nipote Tancredi.
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I quattro capi della prima Crociata (1096-1099) indetta da Papa
Urbano II :
Goffredo di Buglione, Raimondo IV di Tolosa, Boemondo di Taranto e
Tancredi di Altavilla.
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La marcia dei Crociati in direzione di Gerusalemme attraverso l’Asia
Minore e la Siria, fu lenta e sempre accanitamente contrastata dai
Turchi.
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Le rivalità dei principi la
ritardarono ulteriormente.
Infatti alcuni tra i più abili e
coraggiosi tra di loro, non
appena ebbero ottenuto i primi
successi, abbandonarono
l’impresa per creare un potere
feudale personale in quelle terre.
Nonostante le defezioni, i
Crociati arrivarono a
Gerusalemme e, dopo un lungo
assedio, presero d'assalto la
città nel 1099.
Gerusalemme conquistata
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Anche la regione costiera della
Siria e della Palestina fu
conquistata dai Cristiani: con
Gerusalemme essa costituì il
Regno latino di Gerusalemme.
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Un esempio della ferocia
dimostrata nella prima
Crociata fu proprio l'eccidio
compiuto dai Crociati nella
conquista di Gerusalemme,
quando entrati nella città
massacrarono l'intera
popolazione (composta da
40.000 a 70.000 persone).
Esecuzione di musulmani
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Va comunque ricordato che
le continue uccisioni e
violenze subite dai
pellegrini cristiani avevano
accumulato nelle
popolazioni europee tanto
odio da giustificare tale
accanimento sanguinario,
soprattutto in occasione
della prima vera spedizione
di guerra in Terra Santa.
Crociati pellegrini attaccati dai Musulmani
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Un cronista cristiano
dell'epoca descrive con
queste parole gli accadimenti
del luglio 1099:
"I nostri li inseguivano
dappresso, uccidendoli a
forza di fendenti, sino al
tempio di Salomone, dove
fecero un tal massacro da
sguazzare nel sangue sino
alle caviglie...
Le strade erano coperte di
mucchi di teste, mani e piedi
mozzati, e ovunque
bisognava aprirsi un varco tra
cavalli morti e cadaveri
umani."
Antiochia: i Crociati gettano le teste di alcuni nemici ( Gustave Doré )
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La seconda Crociata
Con la conquista di Edessa (1144) ad opera dei Turchi cominciò la
controffensiva musulmana e cadde il primo degli Stati cristiani sorti
dopo la Crociata.
L'impressione causata in Occidente dall'avvenimento fu grande e,
ad opera soprattutto di San Bernardo di Chiaravalle, fu predicata
una nuova Crociata.
Ad essa aderirono il re di Francia Luigi VII e l'imperatore di
Germania Corrado III.
L'unico episodio di rilievo della spedizione fu un breve e
inconcludente assedio alla città di Damasco (1148). Fallito
l'assedio, entrambi i re rinunciarono ad ogni tentativo ulteriore e
ripresero la via dell'Europa.
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La terza Crociata
La controffensiva musulmana culminò nel 1187 con la riconquista di
Gerusalemme ad opera di un grande guerriero turco, il Saladino.
Per una nuova impresa di liberazione del Santo Sepolcro partirono
l'imperatore di Germania Federico Barbarossa, il re di Francia
Filippo II Augusto e il re d'Inghilterra Riccardo Cuor di Leone.
Ma nel 1190 il Barbarossa annegò nel varcare il fiume Salef in Asia
Minore; Filippo Augusto ritornò ben presto in Francia e Riccardo
Cuor di Leone, dopo aver subito una sconfitta davanti a
Gerusalemme, preferì stipulare col Saladino una tregua.
Riccardo Cuor di Leone
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La quarta Crociata
Fu bandita nel 1198 dal papa Innocenzo III.
I Crociati a corto di denaro per pagare il nolo delle imbarcazioni e il
prezzo del trasporto ai Veneziani, furono da questi indotti, in cambio
del pagamento, a dirigersi contro Costantinopoli, che fu presa e
saccheggiata nel 1204.
L'imperatore bizantino si ritirò a Nicea, dall'altra parte del Bosforo,
mentre in Grecia e nel territorio occupato dai Crociati si costituì un
Impero Latino d'Oriente, dominato economicamente e politicamente
dai Veneziani.
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Le ultime Crociate
La quinta e la sesta Crociata furono entrambe guidate
dall'imperatore di Germania e re di Sicilia Federico II.
La quinta (1217-1221), dopo alcuni successi che portarono alla
presa di Damietta in Egitto, si concluse con una disfatta che obbligò
i cristiani a reimbarcarsi.
La sesta si svolse senza spargimento di sangue: in seguito a
trattative con il Sultano d’Egitto l’imperatore ottenne la riconsegna
della città.
Le ultime due crociate furono condotte dal re di Francia Luigi IX
( San Luigi ) dopo che i musulmani avevano nuovamente occupato
la Città Santa. Entrambe le spedizioni si conclusero miseramente:
l’una con la rotta e la cattura dello stesso re in Egitto e l’altra con la
sua morte di peste in Tunisia nel 1270.
Nel 1291 tornò in mano musulmana anche S. Giovanni d’Acri, ultima
fortezza cristiana in Terrasanta.
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onseguenze delle Crociate
Le Crociate sul piano politico-militare fallirono.
Su quello economico aprirono i mercati orientali
sottraendoli al monopolio arabo e bizantino.
Pisa, Genova e soprattutto Venezia ne trassero
vantaggio e fondarono insediamenti (colonie) di
tipo mercantile.
La borghesia si rafforzò a discapito del già
declinante feudalesimo.
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Approfondimento
Le Crociate fallirono nel loro intento originario, la liberazione dei Luoghi Santi dai
musulmani.
Ebbero tuttavia rilevanza religiosa, politica, economica e sociale.
Politicamente, ritardarono l'avanzata dei musulmani in Europa e ciò permise lo
sviluppo degli Stati centro-occidentali. L'Impero bizantino, grazie ad esse poté
sopravvivere più a lungo, in quanto i Turchi erano il nemico comune suo e dei
crociati.
Dal punto di vista sociale, le Crociate offrirono l'occasione di affermarsi ai
feudatari minori, che in Occidente tendevano a chiudersi in una vita angusta e
rissosa, senza prospettive di migliori posizioni materiali e spirituali.
La borghesia vide aprirsi gli orizzonti di un‘attività commerciale e di un
arricchimento senza precedenti, che costituirono le basi di nuove potenze
politiche.
Pisani, Genovesi, Veneziani si assicurarono basi commerciali, privilegi e
monopoli in tutto l'Oriente sempre meno controllato da Bisanzio. Rivali tra loro, si
divisero le rispettive zone d'influenza: Genova, in Siria, sulle coste della Piccola
Armenia, sugli Stretti e nel Mar Nero; Venezia, nell'Egeo, a Cipro, a Creta; Pisa
sulle coste dell'Africa settentrionale.
Ai rapporti militari e commerciali si accompagnarono naturalmente i rapporti
culturali in senso lato: oltre alle merci (spezie, sete, metalli preziosi, gemme)
passarono dall'Oriente bizantino e musulmano all'Occidente anche codici di
classici greci e testi arabi, originali o meno.
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