Inaugurazione del Mappamondo Orientato di Roma Tre

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Dipartimento di Fisica “Edoardo Amaldi”
Sabato 11 ottobre 2008
Inaugurazione del Mappamondo Orientato
PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE
9:30 Aula B - Introduzione del Direttore del Dipartimento, C. Bacci
Indirizzi di saluto da parte:
del Magnifico Rettore, G. Fabiani
dell’Assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma, P. R. Stella
del Preside della Facoltà di Scienze M.F.N., S. Mobilio
del Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, R. Sanzo.
10:15 A. Altamore “Il Mappamondo Orientato di Roma Tre”
10:45 Inaugurazione del Mappamondo Orientato
11:00 Premiazione dei Giochi di Anacleto (a cura della sezione AIF Ostiense)
11:15 Rinfresco
11:30 Nel Giardino - E. Bernieri, L. Fucili e N. Lanciano, “Astronomia sul campo”
Esperienze didattiche ed Osservazioni del Sole
12:30 Aula B - A. Carusi “Dalla sfera di Matelica al Mappamondo Orientato”
13:30 Conclusione
A partire dalle ore 11:30 sarà possibile visitare l’Osservatorio dei raggi cosmici SVIRCO
Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Iniziative per la diffusione della Cultura Scientifica
ROMA CITTÀ ASTRONOMICA
Il Mappamondo Orientato di Roma Tre e i Telescopi didattici
Aldo Altamore, Enrico Bernieri e Franco Marinilli
Dipartimento di Fisica E. Amaldi, Università degli Studi Roma Tre
Il Mappamondo Orientato è uno strumento didattico costituito da un semplice mappamondo il cui asse è
inclinato rispetto al piano orizzontale di un angolo uguale alla latitudine del luogo. L’asse allora punta
verso il polo nord celeste ed è pertanto parallelo all’asse terrestre (si veda la figura). Quando la linea del
meridiano del luogo (Roma) rappresentata sul mappamondo è posta in coincidenza con il meridiano
geografico, il globo mostra in tempo reale lo stato di illuminazione della Terra e le relative variazioni
diurne e stagionali. Infatti poiché il raggio terrestre è trascurabile rispetto alla distanza Terra-Sole, la sfera
del mappamondo si può considerare praticamente concentrica alla Terra e quindi, se investita dalla luce
solare, ne riproduce fedelmente le condizioni di illuminazione. Chi guarda il mappamondo può osservare su
di esso lo stato di illuminazione delle varie regioni, come se guardasse la Terra dallo spazio.
La realizzazione del mappamondo orientato al Dipartimento Di Fisica “E. Amaldi” segue i criteri
recentemente sviluppati nel campo dell’architettura sulla possibile diretta funzione educativa degli spazi
interni ed esterni degli edifici scolastici e dei campus universitari, quando questi vengano opportunamente
strutturati [1].
Mentre all’estero sono stati realizzati diversi Mappamondi Orientati permanenti, quello di Roma Tre è la
prima installazione in Italia. Il globo, di circa 80 cm di diametro, realizzato con materiali resistenti agli
agenti atmosferici, è sostenuto da una montatura metallica progettata e realizzata presso l’officina
meccanica del Dipartimento di Fisica.
L’inaugurazione del Mappamondo avviene in coincidenza con l’avvio delle attività dell’Anno
Internazionale dell’Astronomia 2009 rivolte alle scuole superiori, che sono promosse dalle tre Università
degli Studi di Roma e dagli Istituti di Ricerca dell’INAF e sostenute dalla Provincia di Roma.
Con il mappamondo sarà possibile effettuare semplici ed incisive attività educative per gli studenti di ogni
età, già sviluppate da diversi autori (e.g. [2], [3]).
Nel giardino è stata anche realizzata una montatura equatoriale polivalente sulla quale potranno essere
installati, a seconda delle esigenze didattiche, diversi telescopi: Newotoniano  20 cm f/4 per osservazioni
visuali diurne e notturne; Solare, Coronado PST, per l’osservazione della cromosfera in luce Ha; Schmidt
Cassegrain  20 cm f/10, dotato di camera CCD per acquisizione di immagini e spettri.
Nell’ordine: Schema del Mappamondo Orientato, l’installazione di Roma Tre, la montatura equatoriale polivalente
Bibliografia
[1] M. Božic, L. Vuškovic, D. Pantelic, S. Nikolic, V. Majic, 2005, “School Architecture and Physics Education”,
The PhysicsTeacher, Vol. 43, anche http://octopus.phy.bg.ac.yu/~bozic/P20.D1%20Physarch%20TPT%20article.pdf
[2] L. Corbo 2004, Scuola e Didattica, n.17, p.38
[3] N. Lanciano 2002, “Strumenti per i giardini del cielo”, p. 47, Quaderni di Cooperazione Educativa, Edizioni junior
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