Le 5 Chiese - Benvenuto nel Comune di Ponti

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Le 5 Chiese
La Chiesa dell'Assunta
La Chiesa dell'Assunta Alta
Chiesa di San Rocco
Chiesa di San Martino
Oratorio di San Sebastiano
La Chiesa Parrocchiale dell'Assunta
L'attuale chiesa parrocchiale è dedicata, come l'antica, a Maria S.S. Assunta in Cielo, grandiosa
e monumentale, è situata a fianco della strada statale (antica strada Napoleonica).
Venne costruita tra il 1895 e il 1897 in stile Rinascimento.
Ai primi di maggio del 1895 si tracciarono le fondamenta sopra il disegno dell'architetto Antonio
Cuore di Monastero Bormida.
Il 29 Agosto 1897 venne aperta al culto e consacrata dai Vescovi Monsignor Pietro Balestra,
vescovo di Acqui Terme e da Monsignor D'Affra, vescovo di Ventimiglia.
Vi si annovera, tra l'altro, un artistico coro, composto in parte da specchi e schienali di legno
d'America, levigati e lucidati a vernice, rilevati da una sala di una Sac. Reale andato in
demolizione e coordinati su disegno di Thea Alessandro, della cattedrale di Acqui Terme; i sedili
per parati del presbiterio sono dello stesso stile.
Il grandioso organo del Montesti fu rilevato dalla sinagoga degli Ebrei di Torino nel 1933.
Le due navate laterali terminano con due altari in marmo, dedicati l'uno all'Immacolata di
Lourdes e l'altro a Sant'Antonio di Padova, Patrono della Parrocchia.
Le balaustre dell'altare maggiore e di tutte le cappelle sono in marmo bianco.
Nell’abside vi è un'artistica vetrata ovale raffigurante sant'Antonio.
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Le 5 Chiese
La Chiesa dell'Assunta Alta
La chiesa, completamente sventrata, è, con il suo campanile, il simbolo di Ponti.
Dal piazzale antistante, a cui si può accedere anche passando per la vecchia strada che
portava al castello (oggi praticabile grazie ai lavori della PRO LOCO) si domina la vallata. In
effetti non offre grande interesse dal punto di vista artistico, mentre ha molta importanza dal
punto di vista storico. Si tratta dell'abside dell'antico tempio con tre altari (uno dedicato alla
Beata Vergine del Rosario) uno nello sfondo di mezzo e due laterali di stile barocco, davanti ai
quali si allungava la costruzione a tre navate. Pare che contenesse più di 1000 persone; il che
significa che il paese ebbe notevole sviluppo e fu centro religioso di rilievo. Sembra infatti che
sia stato coinvolto nelle lotte contro il paganesimo, l'arianesimo e i musulmani, come si può
dedurre da un'iscrizione che era sull'architrave della porta maggiore (così testimonia il Casalis),
riportava le parole "Ecclesia persecutione felicior" ( la chiesa è più felice con la persecuzione).
La costruzione è in stile barocco (periodo della restaurazione e del rinvigorimento del culto
religioso, coincidente con la controriforma e con il periodo spagnolo) ma probabilmente è stata
più volte restaurata e rifatta. La sua prima costruzione pare risalire ai secoli XI - XII (secondo la
"Storia illustrata de i castelli italiani", ed Centro studi storici, Genova; la chiesa fu eretta dai Del
Carretto quale dipendenza del castello) come l'annesso campanile.
Secondo il Laguzzi si può stabilire una relazione tra la notizia dell'esistenza a Ponti del tempio
dedicato a Diana e il sorgere della chiesa dell'Assunta, che rappresenterebbe la, sostituzione ,
la continuità e la tradizione di quel Tempio e di quel culto.
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Il culto dell'Assunta data solamente dal IV secolo in poi ed era elevato e sentito come quello di
Diana, attorno a cui si sosteneva e si stringeva tutta la vita; però la Vergine riassumeva e
superava tutte le virtù e le attribuzioni della deità latina. Lo studioso rileva inoltre che la festa
dell'assunta cade proprio alla metà di Agosto come quella di Diana (idi di Agosto) e inoltre che
la mezzaluna, emblema della dea, compare nelle raffigurazioni dell'assunta nelle quali la
Vergine appare sollevata da un grappolo di candide nubi, illuminate da uno spicchio di luna.
Nel 1911 la chiesa vecchia, essendo stata abbandonata per la costruzione della nuova, diroccò
in parte. In seguito (1919- 1923) venne ricostruita ad opera di privati, abitanti della regione
Chiesa Vecchia che si avvalsero dell'aiuto di tutta la popolazione pontese; purtroppo però
l'opera di restauro ridusse di molto le proporzioni dell'antica parrocchiale. Durante la seconda
guerra mondiale venne usata come deposito di materiale dall'ospedale della Chiappella di
Genova ed in seguito venne occupata da forze naziste e repubblichine che la danneggiarono
rompendone la porta e un banco di noce. In seguito al decreto del 27/06/1946 e alla domanda
fatta dall'Arciprete, don Testa, per risarcimento danni, venne approvata la perizia del Genio
civile di Alessandria dal Provveditorato Regionale alle opere Pubbliche per il Piemonte con
decreto in data 29/01/1947, ed autorizzata l' esecuzione dei lavori; essi peraltro, ammessa la
loro attuazione, furono di scarsissimo rilievo. Prima di venire parte del Beneficio Parrocchiale,
che se ne assume gli oneri, la Chiesa era appartenuta alla Compagnia del Santo Rosario che
possedeva qui dei beni.
Il Campanile
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Le 5 Chiese
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La Chiesa di San Rocco
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Le 5 Chiese
situata
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Oltrebormida,
parrocchiale.
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La Chiesa di San Martino
E' situata nella regione dei Cravarezza a breve distanza dalla ferrovia, dalla strada statale e dal
fiume Bormida; dista circa un chilometro e mezzo dal paese.
Si ignora la data della costruzione ma si crede che risaLga ad epoca remota e forse anteriore
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Le 5 Chiese
all'antica chiesa Parrocchiale. Si presume che servisse per l'esercizio del culto per i terrazzani
della plaga anche al di là del Bormida, prima che fosse costruita la chiesa di San Desiderio,
situata in territorio di Monastero Bormida. Vi si trovarono tracce di sepolture e scheletri umani.
Oratorio di San Sebastiano
A breve distanza dalla chiesa Parrocchiale, sorge l'oratorio di San Sebastiano, ufficiato, un
tempo, dalla confraternita omonima.
La costruzione della chiesa risale al 1600 circa, come risulta da parecchi testamenti di tale
epoca nei quali sono contenute disposizione di testatori che elessero in tale oratorio la loro
sepoltura, ed al suddetto lasciarono beni e censi.
Tale chiesa servì sempre come succursale dell'antica parrocchia, a comodità degli abitanti del
borgo, quando quest'ultima era situata sul colle soprastante.
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