India

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India
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La penetrazione britannica nel subcontinente indiano era già iniziata del
Settecento. La sovranità degli inglesi sull’intera penisola, dopo la soppressione
della Compagnia delle Indie orientali nel 1858, fu sancita nel 1877, quando la
regina Vittoria venne proclamata imperatrice delle Indie. Da quel momento,
l?india fu sottoposta ad un imponente programma di modernizzazione in
funzione degli interessi della potenza inglese, che sconvolse gli assetti
tradizionali del paese.
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LA MODERNIZZAZIONE. La rete ferroviaria fu ampliata e ingenti capitali
britannici furono investiti per stimolare l’industria tessile e l’agricoltura,
quest’ultima finalizzata all’esportazione (tè, caucciù, iuta). Fu invece trascurata
l’agricoltura destinata al fabbisogno locale: le carestie divennero un flagello
spaventoso e ricorrente. Fu portata a compimento l’opera di unificazione
amministrativa del paese, storicamente diviso in molti stati ed etnie. Il governo
inglese, poi, favorì la nascita di una classe dirigente locale formata nelle
università inglesi e fedele alla corona britannica. Fu proprio il contatto di
questa élite indiana con la cultura europea a sviluppare un movimento
nazionale indiano.
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NEL 1885, fu convocato per la prima volta il Congresso nazionale indiano,
organo che rappresentava le diverse tendenze nazionaliste del paese. Nel 1906,
l’ala più radicale del Congresso, che intanto si era costituito in partito, rivendicò
ufficialmente l’autogoverno dell’India. Solo dopo la prima guerra mondiale, però,
il movimento nazionale indiano si porrà con chiarezza l’obiettivo
dell’emancipazione del paese dalla dominazione britannica. A complicare le cose
c’erano forti contrasti tra induisti (la stragrande maggioranza) e musulmani
(questi ultimi concentrati in particolare in alcune regioni del Nord), con
frequenti drammatiche guerre di religione, spinte da un acceso fanatismo.
L’INDIPENDENZA arriverà solo dopo la seconda guerra mondiale, in
particolare grazie alla predicazione e all’opera di Ghandi, fondata sulla non
violenza e la disubbidienza civile.
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OGGI L’INDIA che conta oltre un miliardo di abitanti, insieme alla Cina è una
delle potenze economiche emergenti, tanto che è già stato coniato il termine
“Cindia”.
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