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ELEMENTI SVILUPPO DEL SISTEMA NERVOSO
SVILUPPO PRENATALE
Nel periodo prenatale si completa l’organizzazione di un individuo
maturo ed in grado di sopravvivere all’ambiente esterno
patrimonio
trasmesso dai
genitori
fattori ambientali
derivati dall’organismo
materno:
feto
Nutrimento
Sostanze chimiche
Ormoni e virus
Agenti teratogeni
SVILUPPO PRENATALE del SNC
Crescita ponderale dell’encefalo nella fase prenatale
Rapporto peso cerebrale/peso corporeo nell’adulto
il cervello pesa circa il 2% del peso complessivo
STRUTTURA E SVILUPPO DEL SNC
- dal basso verso l’alto
- fattori genetici e ambientali
Evoluzione nel tempo (dai 5 ai 20 anni d’età) della normale
maturazione cerebrale.
Le regioni corticali per l’elaborazione delle funzioni
primarie si sviluppano
velocemente e prima delle regioni per le funzioni cognitive
di ordine superiore
(emozioni e autocontrollo). In particolare la corteccia
prefrontale, per
il suo ruolo nel controllo delle funzioni esecutive, conclude
tardivamente il proprio
percorso maturativo, attorno ai 20 anni d’età.
PRINCIPI GENERALI DELLO SVILUPPO SNC
FASE PRENATALE:
SVILUPPO DELLE STRUTTURE
INFLUENZATO MAGGIORE DA FATTORI BIOLOGICI
DANNO: EFFETTI MACROSCOPICI SULLA MORFOLOGIA
FASE
POSTNATALE:
SVILUPPO DEI PROCESSI
INFLUENZATO SIGNIFICATIVAMENTE DAI FATTORI ESPERIENZIALI
DANNO: EFFETTI SULLO SVILUPPO FUNZIONALE
FASI dello SVILUPPO del SNC
1. Induzione e formazione del tubo neurale
2. Suddivisione del tubo neurale in regioni
3. Neurogenesi, migrazione, differenziamento e morte cellulare
4. Crescita delle connessioni neurali
5. Sinaptogenesi
6. Mielinizzazione
7. Maturazione dei circuiti
Formazione
di aree
Formazione
iniziale di
circuiti
Cronologia dei principali processi dello sviluppo
cerebrale nell’uomo
PROCESSO
PERIODO
Formazione del tubo
neurale
3-4 settimane
Sviluppo proencefalo
2-3 mesi
Proliferazione neuronale
3-4 mesi
Migrazione neuronale
3-5 mesi
Organizzazione
5 mese - anni dopo la
nascita
Mielinizzazione
dalla nascita per anni
Ambiente e SNC
Qualsiasi perturbazione nei processi di sviluppo produce effetti
permanenti. L’entità delle conseguenze dipende dallo stadio in cui è
avvenuta:
•
•
•
•
Formazione tubo neurale: incompatibili con la vita
Proliferazione: danni morfologici (teratogenesi)
Migrazione: danni neurologici anche gravi
Organizzazione: alterazioni neurologiche anche lievi
SVILUPPO embrionale
Gastrulazione
•La gastrulazione è il passaggio da blastula a gastrula (15°-18°giorno)
•Nella Gastrula si distinguono i 3 foglietti embrionali: endoderma, mesoderma ed
ectoderma.
Neurulazione
processo di formazione del SNC
SNP
doccia
neurale
pieghe
neurali
• La placca neurale è una regione specializzata dell’ectoderma da cui
originano i precursori delle cellule del SN
• Per ripiegamento, la placca neurale da origine al tubo neurale,
precursore del sistema ventricolare (ca.22° giorno)
Micrografia a scansione elettronica
della neurulazione
Difetti del Tubo Neurale (DTN)
Anencefalia
mancata fusione della parte anteriore (50%).
Degenerazione del proencefalo (fatale)
Spina bifida (- occulta)
mancata fusione della parte posteriore –
mesencefalo. danno spinale (40%)
Carenza di acido folico
Prevalenza di DTN 1/1000
(2.5% negli stadi embrionali di cui molti
esitano in aborti spontanei )
DIFFERENZIAZIONE
uomo
maiale
3 vescicole primitive
Dal 40° giorno il tubo neurale si differenzia in strutture
specializzate destinate a divenire specifiche aree dell’encefalo.
DIFFERENZIAZIONE (macroscopica)
vescicole secondarie
Corpo calloso
Ventricoli
Sezione coronale del proencefalo primitivo
connessioni
assonali
IDROCEFALO
Aumentata produzione,
diminuito riassorbimento o
ostruzione della circolazione
di LCS causa dilatazione
ventricolare e aumento della
pressione intracranica.
Sviluppo fetale: a) 7 settimane; b) 9 settimane; c) 7 mesi.
Neurogenesi
(pre e postnatale)
• La proliferazione cellulare si realizza
soprattutto a livello della zona
ventricolare del tubo neurale.
• Si realizza per 1) divisione cellulare
simmetrica a partire da cellule
progenitrici (glia) 2) divisione
asimmetrica che determina la
formazione di neuroni (neuroblasti)
neuroblasti
(2-4 mesi intra)
glia
(5 intra a 1 anno post)
zona ventricolare
Genesi della corteccia cerebrale
• La proliferazione cellulare si realizza per divisione cellulare a partire
da cellule progenitrici dando origine a cellule gliali e neuroblasti.
• Attraverso la migrazione cellulare i neuroblasti si spostano
raggiungendo un sito che ne determinerà le proprietà funzionali (ad
es. se diventerà un neurone sensoriale o mpt
• Il processo di differenziazione trasforma il neuroblasto in neurone
• Il neurone stabilisce connessioni con altri neuroni attraverso la
sinaptogenesi.
• La maturazione degli assoni comporta la mielinizzazione e la
formazione dei dendriti.
• Neuroni inutilizzati o erratamente connessi degenerano per
apoptosi
darwiniamismo neuronale
Genesi della corteccia cerebrale
• La neurogenesi inizia a pochi giorni dal concepimento e
termina quasi completamente nel periodo prenatale anche se
recentemente è stato riportato che la proliferazione cellulare
può continuare anche in età adulta almeno in alcune strutture
del SNC (ippocampo, corteccia cerebellare).
• Nel corso dello sviluppo embrionale c’è una sovrapproduzione
di cellule nervose perché solo parte dei neuroni generati
sopravviverà: i neuroni competono per assicurarsi sostanze
nutritive e stabilire connessioni sinaptiche.
• Fatta eccezione per la mileinizzazione ancora incompleta, la
corteccia è alla nascita già organizzata sia macroscopicamente
che a livello cellulare come nell’adulto.
Alterazioni della proliferazione
• 2-5 mesi cessazione precoce della divisione cellulare
• Numero ridotto di unità proliferative
• Dimensione ridotta delle unità: microencefalia vera
Familiare
Cause esterne
radiazioni, tossici (alcol- cocaina), infezioni (rosolia, citomegalovirus)
Sporadica (cause sconosciute)
Migrazione cellulare
• La migrazione inizia tra la 6°-7°
sett e continua fino al 6 mese
post.
• I neuroblasti si trascinano lungo le
fibre radiali e migrano per
posizionarsi in modo definitivo.
• La disposizione dei neuroni nei
vari stadi corticali segue un
processo ordinato e procede dagli
strati più profondi a quelli più
superficiali.
neurone
migrante
cellula gliale
radiale
cellula gliale
radiale
Migrazione
• La corteccia si assembla dall’interno all’esterno, quindi i neuroni destinati agli strati
più esterni attraversano i più interni. I primi formano lo strato sottoplacca che è
destinato a scomparire.
Alterazioni da difetti di migrazione
• Fattori tossici (sindrome fetale da alcol o cocaina)
La sindrome fetale da alcol (SFA). I neuroni non migrano correttamente
ammassandosi sulle meningi.
Comprende dismorfismi cranio-facciali, ritardi della crescita intrauterina e postnatale, ritardo nello sviluppo psicomotorio e intellettivo. Il Q.I. medio è di 68.
L’espressione completa della sindrome è stata osservata solo in bambini nati da
madri alcolizzate e l’incidenza tra le alcoliste è del 2,5 %. .
• Fattori genetici :
–
–
–
–
Schizoencefalia (metà encefalo)
lissencefalia, (encefalo liscio)
eterotopia (neuroni maturi in sede atipica)
Agenesia del corpo calloso
SCHIZENCEFALIA
Fattori genetici :
–
–
–
–
Schizoencefalia (metà encefalo)
lissencefalia, (encefalo liscio)
eterotopia (neuroni maturi in sede atipica)
Agenesia del corpo calloso
LISSENCEFALIA
AGENESIA C. C.
Differenziazione (cellulare)
• Giunto a destinazione un neuroblasto muta gradualmente con la
crescita di neuriti e il prolungamento assonale trasformandosi in
neurone.
• La differenziazione è espressione di uno schema genetico, anche se la
struttura fine dei neuriti dipende anche da fattori ambientali.
Il cono di crescita dell’assone è una struttura
specializzata
“…il cono di crescita dell’assone è dotato di una certa sensibilità
chimica, di rapidi movimenti ameboidi e di una certa forza motrice
che gli conferisce la capacità di muoversi in avanti e di superare
ostacoli…”
(Santiago Ramon y Cajal 1890)
FATTORI FACILITATORI
•cellule “indicatori di percorso”
•molecole di adesione che facilitano il legame con altri substrati
•molecole liberate dalla cellula bersaglio (es. NGF)
•meccanismi di attrazione e repulsione
actina
Cono di accrescimento. Le dita citoplasmatiche (filopodia)
cercano il percorso corretto
Differenziazione
nel SNP
• Dalla cresta neurale si sviluppano i neuroni del SNP che migrano a
distanze elevante. La loro destinazione non è determinata dalla
cellula stessa ma da fattori ambientali!
Sinaptogenesi
• Al contatto con la cellula bersaglio il cono ci accrescimento si traforma in terminale
assonico. Sulla cellula bersaglio si formano i recettori.
• La formazione della sinapsi è regolata da segnali molecolari che vengono scambiati
tra neurone pre e post sinaptico.
• La sinapsi è plastica: struttura e attività variano attraverso l’uso
• Il decorso della sinaptogenesi non è
uniforme nelle diverse aree corticali
Ci sono differenti ondate di sinaptogenesi nei
vari strati corticali e nei vari siti sinaptici
Maturazione dendritica
•Spine dendritiche
(90% dei siti postsinaptici)
Il loro numero é ridotto in
condizioni di ritardo mentale, e la
loro forma è simile a quella del
feto normale (insuccesso nella
formazione di circuiti cerebrali
normali)
(impoverimento ambientale durante il
“periodo critico”)
Mielinizzazione
Inizia e si completa in tempi diversi a nelle
diverse aree del SNC
Tra 0-2 yo principale responsabile dell’aumento del peso cerebrale
La mielinizzazione inizia e si completa in tempi diversi a nelle
diverse aree del SNC. Non è uniforme nelle diverse aree.
Alterazioni della mielinizzazione
Ipotiroidismo congenito, sottonutrizione postnatale, acidopatie
Selezione dei neuroni e delle sinapsi
dal 5 gest a 2 yo
• Lo sviluppo corticale termina
con la morte cellulare
programmata (apoptosi) dei
neuroni che non stabiliscono
connessioni.
• Le connessioni sinaptiche
aumentano fino alla pubertà
quando il pruning affina la
connettività neurale.
• L’aggregazione di cellule
adiacenti media la formazione
delle strutture del SNC.
La modificazione della densità sinaptica nel
corso dell’ontogenesi
sovrapproduzione
decadimento
Fase iniziale di SOVRAPPRODUZIONE SINAPTICA
il cervello del neonato contiene un numero molto maggiore di sinapsi
rispetto al cervello dell’adulto
Fase regressiva di DECADIMENTO SINAPTICO (potatura - pruning)
molte sinapsi vengono eliminate fino a raggiungere il livello di
densità tipico dell’adulto
Specializzazione funzionale
• La piena maturazione viene raggiunta in tempi diversi da
diverse strutture cerebrali (ad es. cervelletto entro il 1° anno
vs. corpo calloso al 12° anno..app. implicito vs. esplicito!).
• La crescita degli emisferi è inizialmente (0-2 anni) correlata
all’incremento di sostanza grigia, dai 3-4 anni prevale
l’aumento di sostanza bianca.
• I primi due anni di vita costituiscono il periodo di massima
plasticità, in cui le stimolazioni ambientali incidono
criticamente sullo sviluppo motorio, sensoriale e cognitivo.
• Lo sviluppo ontogenetico è specifico nelle diverse aree corticali
(ad es. nel 5° anno incrementa la grigia a livello delle aree
linguistiche posteriori)
Ontogenesi SNC
Specializzazione funzionale
• Il prolungato periodo di sviluppo postnatale nell’uomo:
- permette maggior permeabilità ai fattori esperienziali e ambientali
(pruning è modellato dall’esperienza, gli input che modellano lo
sviluppo dei circuiti sono prima interni -activity-dependent- e poi
anche esterni – quando gli organi di senso sono giunti a maturazione.
- Rende il cervello un organo plastico, cioè adattabile alle
modificazioni imposte dall’ambiente.
- Periodo critico. Finestra temporale rigida entro cui una specifica
esperienza deve avvenire per lo sviluppo di una funzione
- Periodo sensibile. Finestra temporale di maggior sensibilità a
specifiche esperienze (la cui influenza sul SNC non cessa).
Periodi critici nello sviluppo prenatale
EFFETTI CORTICALI
DELLA DEPRIVAZIONE
MONOCULARE
Durante il periodo critico le
conseguenze sulle ramificazioni
assonali sono simili per periodi di
deprivazione brevi o lunghi
• Inizialmente, la formazione delle vie afferenti del sistema visivo è, come visto,
guidata da segnali molecolari. Una volta formati, questi circuiti vengono affinati
dalle interazioni tra l’organismo e l’ambiente. Ciò avviene nel periodo critico.
• Nello strato IVC della corteccia visiva primaria la maggior parte delle cellule
risponde a uno stimolo proveniente da un singolo occhio, dove vi sono colonne di
dominanza oculare alternate.
• Se, nel periodo critico, un occhio viene oscurato, l’animale diventa cieco
dall’occhio privato della visione, perché la privazione sensoriale nelle prime fasi di
vita altera la struttura della corteccia cerebrale.
• Se la privazione è binoculare, ciò non accade: la formazione delle connessioni
appropriate dipende dall’equilibrio dei segnali.
• La formazione delle colonne di dominanza oculare richiede la presenza di
un’attività elettrica asincrona, cioè uno squilibrio di attività, che determina la
cooperazione o competizione fra gli assoni verso una cellula bersaglio comune:
ruolo del recettore NMDA per il glutammato.
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