Euphorbium
La resiniferatossina, un analogo estremamente potente della capsaicina, è presente nella Euphorbia
resinifera. Essa agisce su un sito specifico di membrana, denominato recettore vanilloide, il quale è
maggiormente espresso sui neuroni sensitivi primari, che veicolano la percezione del dolore da
infiammazione neurogena. La desensibilizzazione alla resiniferatossina rappresenta un valido
approccio alla cura del dolore neuropatico e ad altre condizioni patologiche, nelle quali i
neuropeptidi sensoriali, rilasciati dai neuroni, giocano un ruolo cruciale. Quantunque la
resiniferatossina sia stata isolata solo negli anni ’70, tuttavia la Euphorbia resinifera (generalmente
denominata Euphorbium), è stata utilizzata a scopi medici, fin dai tempi dell’imperatore Augusto1.
Il recettore specifico (recettore vanilloide), legandosi alla tossina e alla capsaicina, è direttamente
implicato nella genesi nocicettiva e nella infiammazione neurogenica2. Le fibre sensitive afferenti C
dei neuroni utilizzano alcuni neuropeptidi, tra cui la sostanza P, per la trasmissione del dolore
chemogenico e di quello infiammatorio, oltre che per le risposte alla termoregolazione (distruzione
dei termorecettori3. Il ligando, in tutti questi casi, è rappresentato dai recettori vanilloidi, i quali
possono essere stimolati dalla capsaicina e dalla resiniferatossina4. Il prurito uremico e la
iperattività vescicale sono altre due condizioni importanti, nelle quali è stato dimostrato un ruolo
patogenetico da parte dei recettori vanilloidi5. Tali recettori sono espressi anche a livello delle vie
aeree6 e della vescica urinaria7. Sotto questo ultimo aspetto, il ruolo della innervazione afferente,
nella fisiopatologia della incontinenza urinaria, è stato oggetto di enorme interesse, negli ultimi
anni. Nel soggetto in buona salute, la veicolazione afferente è largamente mediata dalle fibre
Adelta, le quali forniscono informazioni, circa lo stato di pienezza della vescica, al centro pontino
della minzione, attraverso la sostanza grigia peri-acqueduttale. A seguito di una lesione spinale,
invece, l’informazione afferente viene veicolata dalle fibre sensitive C, ossia quelle sensibili alla
capsaicina e resiniferatossina, inducendo un riflesso segmentale spinale, con iperattività
neurogenica del detrusore8. Sono state studiate le differenze di risposta a capsaicina e
resiniferatossina: la seconda è da 1.000 a 10.000 volte più potente della prima, per una maggiore
affinità con il recettore vanilloide9. Tale recettore è implicato anche nell’aumento del flusso
sanguigno della coclea, in quanto ben espresso nell’orecchio interno. Le conseguenze sugli acufeni
sono facilmente immaginabili10.
Euforbia
Questa resina gommosa di colore bruno, che contiene circa 2/5 di vera e propria resina, è il
succo ottenuto incidendo una pianta perenne dal fusto robusto, che cresce per lo più nell’Africa
caldissima, ed è chiamata Euphorbia officinarum. Al giorno d’oggi, invece, viene per lo più estratta
dall’Euphorbia canariensis, che cresce nelle isole Canarie e da qui giunge fino a noi. Le molte
specie di euforbia esistenti sembrano avere effetti farmacologici molto simili.
Il suo effetto perdura per più settimane e il suo antidoto è la canfora.
47PS
32
Bruciore negli occhi, associato a flusso lacrimale.
69PS
46
Scampanellio nell’orecchio, anche starnutendo (Lgh.).
47
Frizzare nelle orecchie, di notte.
48
Cinguettare nell’orecchio destro, come di grilli (Lgh.).
145
147
Stimolo ad urinare; l’urina fuoriusciva a gocce, con fitte nel glande, dopo di che, fuoriusciva
naturalmente (W.).
Stimolo frequente ad urinare, con fuoriuscita di una scarsa quantità (Lgh.).
337PS, 342PS
214 Lacerazione dolorosa nei muscoli intorno all’articolazione destra dell’anca, in posizione
seduta (Lgh.).
215 Una lacerarazione pungente ad intervalli, nei muscoli dell’anca sinistra, in posizione seduta
216 Dolore bruciante, di notte, nelle ossa dell’anca e delle cosce, tanto che lui si risvegliava
per questo, per più notti consecutive.
217 Le gambe si intorpidiscono di frequente sin al di sopra del ginocchio, con un formicolio
doloroso all’interno ed incapacità a muoverle (Htb. e Tr.).
218 Sensazione di insensibilità e freddo nella gamba sinistra, come se volesse intorpidirsi, in
posizione seduta; non migliora con il movimento, e camminando rimase una persistente
sensazione di freddo all’interno della gamba, soprattutto nella parte inferiore e nel piede.
241 Dolore bruciante e lacerante attorno alle articolazioni del piede, tanto che lui avrebbe voluto
gridare, per 2 ore, associato a calore delle parti.
244 Intorpidirsi frequente dei piedi in posizione seduta, con incapacità a muoverli e formicolio
doloroso all’interno (Htb. e Tr.).
261 Di notte, giacendo svegli nel letto, trasale improvvisamente, come a causa di una scossa
elettrica (Lgh.).
343PS
266 Sensazione, come se gli mancasse il calore e lui non avesse dormito e avesse ecceduto
alquanto; durante questa sensazione tutte le vene sulle mani erano scomparse (W.).
267 Sensazione di gelo su tutto il corpo, di mattina (W.).
268 Gelo, camminando all’aria aperta calda.
269 Perdurante sensazione di gelo, associata a sudorazione continua.
344PS
270
Brividi (Ehrhardt.).
271 Brividi su tutto il dorso (W.).
272 Brividi su tutta la schiena, con guance ardenti e mani fredde (Lgh.).
1
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