impianti elettrici nei cantieri temporanei o mobili

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IMPIANTI ELETTRICI
NEI CANTIERI
TEMPORANEI O MOBILI
PARTE QUARTA IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE A REGOLA D’ARTE
03/10/2016
Dott. Ing. Roberto Medioli
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D.M. 37/08 – NORMA CEI 64-8/704
CAVI
• POSA FISSA: CAVI DESTINATI A NON ESSERE SPOSTATI DURANTE LA VITA DEL CANTIERE
• POSA MOBILE: CAVI SOGGETTI A SPOSTAMENTI (IL CAVO CHE ALIMENTA IL QUADRO PRESE A SPINA O UN APPARECCHIO
TRASPORTABILE)
POSA FISSA: FROR 450/750 V: CAVO MULTIPOLARE CON ISOLAMENTO E GUAINA IN PVC (GRIGIO).
POSA FISSA: FG7(O)R 0,6/1 kV: CAVO UNIPOLARE O MULTIPOLARE ISOLATO IN GOMMA (G7) CON GUAINA IN PVC
(GRIGIO).
POSA MOBILE: H07RN-F: CAVO UNIPOLARE O MULTIPOLARE ISOLATO IN GOMMA SOTTO GUAINA ESTERNA IN
POLICLOROPRENE (NEOPRENE) RESISTENTE ALL’ACQUA E ALL’ABRASIONE (NERO).
POSA MOBILE: H07BQ-F: CAVO MULTIPOLARE ISOLATO IN EPR E GUAINA IN POLIURETANO, RESISTENTE ALL’ACQUA E
ALL’ABRASIONE (GIALLO).
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D.M. 37/08 – NORMA CEI 64-8/704
INTERRUTTORI AUTOMATICI - FUSIBILI
GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI PIU’ UTILIZZATI NEI CANTIERI HANNO CARATTERISTICA DI INTERVENTO DI TIPO “C”.
PER CONSENTIRE L’AVVIAMENTO DI MOTORI CON CORRENTI DI SPUNTO ELEVATE LA CARATTERISTICA DI
INTERVENTO E’ OPPORTUNO CHE SIA “D”.
NEI CANTIERI E’ PREFERIBILE NON UTILIZZARE FUSIBILI PER LA PROTEZIONE CONTRO LE SOVRACORRENTI.
SPESSO INFATTI NEI CANTIERI PERSONALE INESPERTO SOSTITUISCE I FUSIBILI CON MEZZI DI FORTUNA.
I FUSIBILI SONO TUTTAVIA COMUNEMENTE UTILIZZATI PER LA PROTEZIONE DI PRESE A SPINA INTERBLOCCATE.
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D.M. 37/08 – NORMA CEI 64-8/704
INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
L’INTERRUTTORE GENERALE CHE PUO’ ESSERE INSTALLATO SUBITO A VALLE DEL CONTATORE
O SUL PRIMO QUADRO DEVE ESSERE DI TIPO DIFFERENZIALE SE:
- SONO PRESENTI MASSE POSTE A MONTE DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI INSTALLATI A VALLE;
- NON SONO INSTALLATI ALTRI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI A VALLE.
NEI CANTIERI I CONTATTI DIRETTI AVVENGONO PREVALENTEMENTE SUI CAVI FLESSIBILI
DI ALIMENTAZIONE DEGLI APPARECCHI, IN GENERE A VALLE DI UNA PRESA A SPINA.
GLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI CON Idn ≤ 30mA COSTITUISCONO
UNA PROTEZIONE ADDIZIONALE CONTRO I CONTATTI DIRETTI.
PER TALE RAGIONE, DEVONO ESSERE PROTETTI CON INTERRUTTORI DIFFERENZIALI CON Idn ≤ 30mA:
- LE PRESE A SPINA FINO A 32 A;
- GLI APPARECCHI MOBILI, CHE DEVONO CIOE’ ESSERE SPOSTATI DURANTE L’USO DALL’OPERATORE,
PERMANENTEMENTE CONNESSI (NON ALIMENTATI TRAMITE PRESA A SPINA),
CON CORRENTE NOMINALE FINO A 32 A.
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SEZIONAMENTO
PER SEZIONAMENTO SI INTENDE L’APERTURA DI UN CIRCUITO ATTA A GARANTIRE
LA SICUREZZA DEL PERSONALE CHE ESEGUE LAVORI ELETTRICI SU, O IN VICINANZA, DI PARTI ATTIVE
GLI INTERRUTTORI AUTOMATICI ONNIPOLARI, CONFORMI ALLA NORMA CEI 23-3/1 (USO DOMESTICO E SIMILARE)
E GLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI CONFORMI ALLE NORME CEI 23-42 O CEI 23-44
POSSONO ESSERE UTILIZZATI COME DISPOSITIVI DI SEZIONAMENTO,
IN QUANTO SONO DICHIARATI A TAL FINE DALLA NORMA STESSA.
PER GLI INTERRUTTORI CONFORMI ALLA NORMA CEI 17-5 (USO INDUSTRIALE)
L’IDONEITA’ A SVOLGERE LA FUNZIONE DI SEZIONAMENTO
DEVE INVECE ESSERE DICHIARATA DAL COSTRUTTORE, P.E. IN CATALOGO
IL SEZIONAMENTO DEVE COMPRENDERE TUTTI I CONDUTTORI ATTIVI.
NEI CANTIERI ALIMENTATI DIRETTAMENTE IN BASSA TENSIONE DAL DISTRIBUTORE,
IL CONDUTTORE DI NEUTRO E’ DA RITENERE UNA PARTE ATTIVA
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COMANDO DI EMERGENZA
IL COMANDO DI EMERGENZA HA LO SCOPO DI INTERROMPERE RAPIDAMENTE L’ALIMENTAZIONE
ALL’INTERO IMPIANTO ELETTRICO, O A UNA SUA PARTE,
IN CASO DI PERICOLI IMPREVISTI.
ESSO DEVE ESSERE PERTANTO NOTO A TUTTE LE MAESTRANZE
FACILMENTE RAGGIUNGIBILE ED INDIVIDUABILE
OGNI QUADRO DI CANTIERE DEVE AVERE
UN DISPOSITIVO DI INTERRUZIONE E SEZIONAMENTO GENERALE
FACILMENTE ACCESSIBILE
A TAL FINE SI PUO’ ANCHE UTILIZZARE L’INTERRUTTORE GENERALE DEL QUADRO
(NON CHIUDIBILE A CHIAVE)
MA IN QUESTO CASO L’INTERRUTTORE GENERALE
ANDRA’ INDIVIDUATO CON APPOSITA TARGA
NEI QUADRI CHIUDIBILI A CHIAVE
IL COMANDO DI EMERGENZA PUO’ MESSERE COSTITUITO DA
UN PULSANTE A FUNGO DI COLORE ROSSO SU FONDO GIALLO
CHE AGISCE SULL’INTERRUTTORE GENERALE
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COMANDO DI EMERGENZA
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PRESE A SPINA
LE PRESE A SPINA COSTITUISCONO, DAL PUNTO DI VISTA DELLA SICUREZZA ELETTRICA,
UNO DEI PUNTI CRITICI DELL’IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE
LE PRESE A SPINA DI TIPO MOBILE, COSIDDETTE PRESE A SPINA VOLANTI,
DEVONO ESSERE AD USO INDUSTRIALE, CONFORMI ALLA NORMA CEI 23-12/1
LA NORMA CEI 23-12/2 V2 PREVEDE I SEGUENTI GRADI DI PROTEZIONE PER LE PRESE A SPINA AD USO INDUSTRIALE
IP44: PROTEZIONE CONTRO GLI SPRUZZI D’ACQUA;
IP67: PROTEZIONE CONTRO GLI EFFETTI DELL’IMMERSIONE TEMPORANEA, MA NON CONTRO I GETTI D’ACQUA;
IP66/67: PROTEZIONE CONTRO GLI EFFETTI DELL’IMMERSIONE TEMPORANEA E CONTRO I GETTI D’ACQUA.
LE PRESE A SPINA PER USO DOMESTICO E SIMILARE NON SONO ADATTE PER ESSERE UTILIZZATE NEI CANTIERI
PERCHE’ NON HANNO IL NECESSARIO GRADO DI PROTEZIONE E NON SONO RESISTENTI AGLI URTI
E’ AMMESSO L’USO DI PRESE DI TIPO DOMESTICO FINO A 16 A INSTALLATE NEI QUADRI PER CANTIERE
QUALORA SIANO PROTETTE DAGLI URTI E DALLE PROIEZIONI DI ACQUA
DALL’INVOLUCRO DEL QUADRO STESSO.
CIO’ E’ UTILE PER UTILIZZARE STRUMENTI PORTATILI DOTATI DI SPINE
INDISSOLUBILI DAL CAVO, DI TIPO DOMESTICO
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PRESA MOBILE AD USO INDUSTRIALE
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PRESE A SPINA
GLI ADATTATORI CHE PERMETTONO DI INSERIRE UNA SPINA AD USO DOMESTICO
IN UNA PRESA AD USO INDUSTRIALE DEVONO PORTARE LA SCRITTA
“SOLO PER USO TEMPORANEO”
TALI ADATTATORI SONO VIETATI PER ALIMENTARE QUANTO E’
PERMANENTEMENTE UTILIZZATO NEL CANTIERE,
A MENO CHE NON SIANO UBICATI IN POSIZIONE PROTETTA CONTRO L’ACQUA E LE POLVERI,
DOVE SONO AMMESSE LE PRESE A SPINA AD USO DOMESTICO E SIMILARE
LE PRESE A SPINA FINO A 32 A DEVONO ESSERE PROTETTE DA UN
INTERRUTTORE DIFFERENZIALE CON Idn ≤ 30mA.
IN ALTERNATIVA, LE PRESE A SPINA POSSONO ESSERE ALIMENTATE DA UN PROPRIO TRASFORMATORE.
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PRESE INTERBLOCCATE
L’INTERBLOCCO TRA PRESA A SPINA E INTERRUTTORE EVITA PERICOLI PER L’OPERATORE
CHE INSERISCA LA SPINA IN CONDIZIONI DI CORTOCIRCUITO A VALLE DELLA SPINA STESSA
LA PRESA INTERBLOCCATA PUO’ ESSERE NECESSARIA NEI GRANDI CANTIERI
CON POTENZA IMPEGNATA MAGGIORE DI 30 kW
O NEI CANTIERI CON PROPRIA CABINA DI TRASFORMAZIONE
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PRESA MOBILE AD USO INDUSTRIALE
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PRESA MOBILE AD USO INDUSTRIALE
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QUADRO PRESE PER CANTIERE
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APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE TRASPORTABILI
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PRESE SULL’AVVOLGICAVO
GLI AVVOLGICAVO DI TIPO INDUSTRIALE SONO IN GENERE PROVVISTI DI UNA O PIU’ PRESE A SPINA,
ANCH’ESSE DI TIPO INDUSTRIALE.
I CAVI DEVONO ESSERE DEL TIPO H07RN-F O EQUIVALENTE.
GLI AVVOLGICAVO DEVONO ESSERE DOTATI DI PROTEZIONE INCORPORATA
CONTRO LE SOVRACORRENTI O DI PROTEZIONE TERMICA.
SULL’AVVOLGICAVO DEVE ESSERE APPLICATA UNA TARGA, INDELEBILE, CON LE SEGUENTI INDICAZIONI:
- MARCHIO O NOME DEL COSTRUTTORE;
- TIPO, SEZIONE E LUNGHEZZA DEL CAVO;
- TENSIONE NOMINALE;
- POTENZA MASSIMA, CON CAVO COMPLETAMENTE AVVOLTO, E CON CAVO COMPLETAMENTE SVOLTO.
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PRESE SULL’AVVOLGICAVO
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IMPIANTO DI TERRA
L’IMPIANTO DI TERRA E’ COSTITUITO DA:
• DISPERSORE
• NODO (O COLLETTORE) PRINCIPALE DI TERRA
• CONDUTTORI DI PROTEZIONE
• CONDUTTORI DI TERRA
• CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI
DISPERSORE
E’ COSTITUITO DAL COMPLESSO DEGLI ELEMENTI DISPERDENTI CHE POSSONO ESSERE:
• DISPERSORI INTENZIONALI (O ARTIFICIALI)
• DISPERSORI DI FATTO (O NATURALI)
I DISPERSORI INTENZIONALI SONO COSTITUITI DA TUBI, TONDINI, PROFILATI A CROCE, ECC. PER I QUALI LE NORME
FISSANO DELLE DIMENSIONI MINIME PER GARANTIRE LA NECESSARIA RESISTENZA MECCANICA E ALLA CORROSIONE.
I DISPERSORI DI FATTO SONO COSTITUITI DAI FERRI DELLE FONDAZIONI IN CEMENTO ARMATO QUALI PLINTI, PLATEE,
TRAVI CONTINUE, PARATIE DI CONTENIMENTO, ECC. E NON LE TUBAZIONI DELL’ACQUEDOTTO PUBBLICO.
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IMPIANTO DI TERRA
NODO PRINCIPALE DI TERRA
E’ COSTITUITO DA UNA BARRA ALLA QUALE FANNO CAPO:
I CONDUTTORI DI PROTEZIONE CHE COLLEGANO A TERRA LE MASSE;
IL CONDUTTORE DI TERRA CHE PROVIENE DAI DISPERSORI;
I CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI CHE COLLEGANO LE MASSE ESTRANEE.
CONDUTTORE DI PROTEZIONE
IL CONDUTTORE DI PROTEZIONE “PE” (GIALLO-VERDE)
PUO’ FAR PARTE DELLA STESSA CONDUTTURA DI ALIMENTAZIONE O ESSERE SEPARATO.
LA SUA SEZIONE E’ CORRELATA CON QUELLA DEL CONDUTTORE DI FASE.
CONDUTTORE DI TERRA
E’ IL CONDUTTORE CHE COLLEGA IL NODO DI TERRA AL SISTEMA DISPERDENTE E I DISPERSORI TRA LORO.
DEVE ESSERE IN GRADO DI RESISTERE ALLA CORROSIONE E DI SOPPORTARE EVENTUALI SFORZI MECCANICI.
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IMPIANTO DI TERRA
CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI PRINCIPALI
SONO I CONDUTTORI CHE COLLEGANO IL NODO DI TERRA ALLE MASSE ESTRANEE (PARTE METALLICA, NON FACENTE PARTE
DELL’IMPIANTO ELETTRICO, CHE PRESENTA UNA BASSA RESISTENZA VERSO TERRA)
NEI CANTIERI DOVE LA TENSIONE CHE PUO’ PERMANERE SULLE MASSE PER UN TEMPO INDEFINITO
NON PUO’ SUPERARE 25 V
UNA PARTE METALLICA ESTRANEA ALL’IMPIANTO ELETTRICO E’ DA CONSIDERARE
UNA MASSA ESTRANEA QUANDO HA UNA RESISTENZA VERSO TERRA INFERIORE A 200 Ω
UNA STRUTTURA METALLICA DEVE ESSERE COLLEGATA AL NODO EQUIPOTENZIALE SOLO SE
RE < 200 Ω
E’ SUFFICIENTE EFFETTUARE IL COLLEGAMENTO IN UN SOLO PUNTO DELLA STRUTTURA
IL CONDUTTORE EQUIPOTENZIALE PRINCIPALE DEVE AVERE UNA SEZIONE DI ALMENO 6 mm2.
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IMPIANTO DI TERRA
RESISTENZA DI TERRA
NEI CANTIERI, POICHE’ IL RISCHIO E’ PARTICOLARMENTE ELEVATO, LA NORMA RIDUCE IL VALORE
DELLA TENSIONE CHE PUO’ PERMANERE SULLE MASSE
A SEGUITO DI UN GUASTO SULL’ISOLAMENTO
DA 50 V A 25 V
PER LA PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
CON INTERRUZIONE AUTOMATICA DELL’ALIMENTAZIONE
DEVE ESSERE SODDISFATTA LA CONDIZIONE
RE ≤ 25 / Idn
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LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI
PER LUOGO “CONDUTTORE” SI INTENDE UN LUOGO DELIMITATO ESSENZIALMENTE
DA SUPERFICI METALLICHE (serbatoio)
O CONDUTTRICI (scavo nel terreno)
E’ “RISTRETTO” QUANDO LE DIMENSIONI SONO TALI DA LIMITARE
IL MOVIMENTO DELL’OPERATORE
E DA PROVOCARE UN PROBABILE CONTATTO CON AMPIE PARTI DEL CORPO DIVERSE DA MANI E PIEDI
GLI APPARECCHI ELETTRICI TRASPORTABILI (MOBILI E PORTATILI)
UTILIZZATI NEI LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI:
- DEVONO ESSERE ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA,
- OPPURE DEVONO ESSERE PROTETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA
CON LA CONDIZIONE DI UN APPARECCHIO PER OGNI TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO
PER LE LAMPADE PORTATILI E’ AMMESSO UNICAMENTE LA BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA
SIA IL TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO CHE IL TRASFORMATORE DI SICUREZZA
DEVONO ESSERE TENUTI ALL’ESTERNO DEL LUOGO CONDUTTORE RISTRETTO
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LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI
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LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI
SEPARAZIONE ELETTRICA
NEI LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI E’ RICHIESTO
IL TRASFORMATORE DI ISOLAMENTO CONFORME ALLA NORMA CEI 96-15.
IN ALTERNATIVA, SI PUO’ ALIMENTARE IL CIRCUITO SEPARATO
MEDIANTE UN PICCOLO GRUPPO ELETTROGENO
CON IL SISTEMA ELETTRICO ISOLATO DA TERRA
BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA
UN CIRCUITO E’ A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA (SELV) QUANDO HA I SEGUENTI REQUISITI:
• HA UNA TENSIONE NON SUPERIORE A 50 V IN ALTERNATA;
• E’ ALIMENTATO DA UN TRASFORMATORE DI SICUREZZA OPPURE, P.E., DA UNA BATTERIA DI ACCUMULATORI;
• NON HA ALCUN PUNTO COLLEGATO A TERRA;
• E’ SEPARATO DAGLI ALTRI CIRCUITI DA UN ISOLAMENTO DOPPIO O RINFORZATO, O DA UNO SCHERMO COLLEGATO A
TERRA.
E’ PROIBITO COLLEGARE A TERRA GLI APPARECCHI ALIMENTATI A BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA
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LUOGHI CONDUTTORI RISTRETTI
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GRUPPI ELETTROGENI
QUANDO SI RICORRE AD UN GRUPPO ELETTROGENO PER ALIMENTARE UN CANTIERE
SI DEVONO COLLEGARE LE MASSE ED IL NEUTRO ALLO STESSO IMPIANTO DI TERRA
(SISTEMA TN)
MA SENZA RINUNCIARE AGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI
SE IL SISTEMA ELETTRICO E’ ISOLATO DA TERRA E IL GRUPPO ELETTROGENO E’ PICCOLO,
(ALIMENTA P.E. UN APPARECCHIO)
QUESTO E’ PROTETTO CONTRO I CONTATTI INDIRETTI PER SEPARAZIONE ELETTRICA
ED E’ PROIBITO COLLEGARLO A TERRA
L’APPARECCHIO DEVE ESSERE COLLEGATO EQUIPOTENZIALMENTE ALLA CARCASSA DEL GRUPPO ELETTROGENO
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GRUPPI ELETTROGENI
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ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE ORDINARIA
L’ILLUMINAZIONE ORDINARIA NEL CANTIERE
PUO’ ESSERE ATTUATA CON APPARECCHI FISSI, TRASPORTABILI O PORTATILI.
GLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE POSSONO ESSERE SOGGETTI A SPRUZZI
O ESSERE INVESTITI DA GETTI D’ACQUA
E’ OPPORTUNO CHE ABBIANO UN GRADO DI PROTEZIONE ALMENO IP55.
GLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE FISSI
POSSONO ESSERE INSTALLATI SU PALI, SUL TRALICCIO DELLA GRU, O IN ALTRE POSIZIONI ELEVATE.
GLI APPARECCHI TRASPORTABILI SONO QUELLI CHE SI FISSANO SU CAVALLETTI O SU TREPPIEDI.
ESSI POSSONO ESSERE ALIMENTATI A 230 V DIRETTAMENTE DALLA RETE
OPPURE A 24 V TRAMITE TRASFORMATORE DI SICUREZZA (SELV).
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ILLUMINAZIONE ORDINARIA
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ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE ORDINARIA
LE LAMPADE PORTATILI DEVONO:
AVERE L’IMPUGNATURA DI MATERIALE ISOLANTE NON IGROSCOPICO;
• AVERE LE PARTI IN TENSIONE COMPLETAMENTE PROTETTE IN MODO DA EVITARE OGNI POSSIBILITA’ DI CONTATTO
ACCIDENTALE;
• AVERE L’INVOLUCRO DI VETRO O DI MATERIALE TRASLUCIDO A PROTEZIONE DELLA LAMPADA;
• ESSERE MUNITE DI GABBIA DI PROTEZIONE, FISSATA MEDIANTE COLLARE ESTERNO ALL’IMPUGNATURA ISOLANTE;
• GARANTIRE IL PERFETTO ISOLAMENTO DELLE PARTI IN TENSIONE DALLE PARTI METALLICHE EVENTUALMENTE
FISSATE ALL’IMPUGNATURA.
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ILLUMINAZIONE
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E’ NECESSARIA NEI CANTIERI DI DIMENSIONI PIUTTOSTO RILEVANTI
E COMUNQUE DOVE IL LAVORO SI SVOLGE CON L’ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE.
NEI CANTIERI L’ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E’ IN GENERE ASSICURATA
CON APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE AUTONOMI.
LA LORO FUNZIONALITA’ DEVE ESSERE CONTROLLATA PERIODICAMENTE.
ILLUMINAZIONE DI SEGNALAZIONE
SE POSSONO VENIRE A CREARSI SITUAZIONI DI PERICOLO
SULLE VIE DI TRANSITO ADIACENTI AL CANTIERE
A CAUSA DI SCAVI, POZZETTI, PONTEGGI SOVRASTANTI I MARCIAPIEDI O INGOMBRI DI MACCHINE,
ESSE DEBBONO ESSERE SEGNALATE CON APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE GENERALMENTE DI COLORE ROSSO.
SE TALI APPARECCHI SON A PORTATA DI MANO (h ≤ 2,5 m),
E’ OPPORTUNO ALIMENTARLI IN BASSISSIMA TENSIONE DI SICUREZZA
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ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
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SOVRATENSIONI
GLI IMPIANTI ELETTRICI NEI CANTIERI POSSONO ESSERE SOGGETTI A SOVRATENSIONI
INDOTTE DA UN FULMINE SULLA LINEA ELETTRICA DI ALIMENTAZIONE
LE SOVRATENSIONI POSSONO INNESCARE UN INCENDIO,
OPPURE DANNEGGIARE LE APPARECCHIATURE CONNESSE ALL’IMPIANTO ELETTRICO.
OCCORRE ALLORA STABILIRE SE E’ NECESSARIO E/O CONVENIENTE INSTALLARE UN’ADEGUATA PROTEZIONE.
L’OBBLIGO DI INSTALLARE “SPD” AD ARRIVO LINEA, PER EVITARE PERDITE DI VITE UMANE, DIPENDE,
A PARITA’ DI ALTRE CONDIZIONI, DALLA FREQUENZA DI FULMINAZIONE DIRETTA DELLA LINEA ELETTRICA.
PER STABILIRE SE E’ OBBLIGATORIO INSTALLARE UN SPD AD ARRIVO LINEA
OCCORRE VALUTARE IL RISCHIO SECONDO LA NORMA CEI 81-10/2.
TALE PROCEDURA CONSENTE DI CALCOLARE IL RISCHIO TOTALE RELATIVO ALLA PERDITA DI VITE UMANE (R1)
COME SOMMA DI DIVERSI RISCHI PARZIALI CHIAMATI “COMPONENTI DI RISCHIO”.
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D.M. 37/08 – NORMA CEI 64-8/704
SOVRATENSIONI
PER UN CANTIERE LE COMPONENTI DI RISCHIO SONO:
A – TENSIONE DI CONTATTO E DI PASSO PER FULMINAZIONE DIRETTA DELLA STRUTTURA
B – INCENDIO PER FULMINAZIONE DIRETTA DELLA STRUTTURA
U – TENSIONI DI CONTATTO PER FULMINAZIONE DIRETTA DELLA LINEA
V – INCENDIO PER FULMINAZIONE DIRETTA DELLA LINEA.
IL CALCOLO DI OGNI COMPONENTE DI RISCHIO DIPENDE P.E. DA:
• NUMERO DELLE LINEE CHE ALIMENTANO IL CANTIERE E LORO CARATTERISTICHE;
• GEOMETRIA DELLE STRUTTURE DI CANTIERE E LORO CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E DI CONTENUTO;
• CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE (POSA, TENUTA AD IMPULSO DELLE APPARECCHIATURE);
• UBICAZIONE DEL CANTIERE (COMUNE);
• NUMERO DELLE PERSONE E DURATA DELLA LORO PRESENZA.
L’SPD DA INSTALLARE AD ARRIVO LINEA, NEL QUADRO GENERALE TRA I CONDUTTORI ATTIVI E TERRA
DEVE ESSERE UN LIMITATORE DI SOVRATENSIONE DI TIPO 1 CON Iimp ≥ 10kA.
LA SEZIONE DEI CONDUTTORI DI COLLEGAMENTO PER UN SPD DI TIPO 1 O 2 DEVE ESSERE ALMENO 6 mm2.
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D.M. 37/08 – NORMA CEI 64-8/704
PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI COMPORTA L’APPLICAZIONE DELLA NORMA CEI 81-10.
PER STABILIRE SE LA STRUTTURA NECESSITA DI MISURE DI PROTEZIONE
OCCORRE EFFETTUARE L’ANALISI DEL RISCHIO
SECONDO LA NORMA CEI 81-10/2.
SE IL RISCHIO CALCOLATO E’ INFERIORE A QUELLO TOLLERATO DALLA NORMA
LA STRUTTURA E’ AUTOPROTETTA.
NEI CANTIERI, LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI RIGUARDA IN PRATICA SOLO STRUTTURE QUALI:
PONTEGGI, GRU E SIMILI (STRUTTURE METALLICHE).
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D.M. 37/08 – NORMA CEI 64-8/704
PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
QUANDO E’ NECESSARIA LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
IL RISCHIO RELATIVO AL FULMINE CHE COLPISCE UNA STRUTTURA METALLICA
SI RIFERISCE ALLA PERDITA DI VITE UMANE (R1) A CAUSA DI TENSIONI DI CONTATTO E DI PASSO.
LA NORMA TRASCURA TALE RISCHIO SOLO SE NEI PRESSI DELLA STRUTTURA (FINO A CIRCA 3 m)
LA PROBABILITA’ CHE SIANO PRESENTI PERSONE
O LA DURATA DELLA LORO PRESENZA E’ MOLTO BASSA.
A FAVORE DELLA SICUREZZA,
E’ PREFERIBILE ASSUMERE CHE IN PROSSIMITA’ DI UN PONTEGGIO O DI UNA GRU
IN UN CANTIERE EDILE TALE PROBABILITA’ NON SIA MOLTO BASSA.
SE IL TERRENO PRESENTA PERO’ UNA ELEVATA RESISTIVITA’ SUPERFICIALE,
LE TENSIONI DI CONTATTO E DI PASSO DIVENTANO TRASCURABILI.
PER VALUTARE LA RESISTIVITA’ SUPERFICIALE DEL TERRENO,
LA NORMA FA RIFERIMENTO AL VALORE DELLA RESISTENZA DI TERRA
DI UN ELETTRODO DI PROVA DI 400 cm2 PREMUTO AL SUOLO CON UNA FORZA DI 500 N.
SE LA RESISTENZA DI TERRA DELL’ELETTRODO DI PROVA E’ ≥ 100 KΩ,
LA RESISTIVITA’ DEL TERRENO E’ CONSIDERATA ELEVATA
E IN TAL CASO NON OCCORRE ALCUN COLLEGAMENTO A TERRA,
P.E. UN TERRENO ASFALTATO (5 cm) O RICOPERTO DI UNO STRATO DI GHIAIA (15 cm)
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PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
PONTEGGIO
LA MESSA TERRA DEL PONTEGGIO E’ RICHIESTA SOLO IN CASI PARTICOLARI, QUALI:
NG ELEVATO (NUMERO DI FULMINI A TERRA ALL’ANNO E AL KILOMETRO QUADRATO)
SUOLO VEGETALE
PONTEGGIO DI DIMENSIONI RILEVANTI
IN NESSUN CASO E’ RICHIESTO IL COLLEGAMENTO A TERRA DEL PONTEGGIO
AI FINI DELLA PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE SE
IL SUOLO E’ ASFALTATO (5 cm)
O RICOPERTO DI GHIAIA (15 cm)
OPPURE SU PAVIMENTAZIONE ROCCIOSA (BASALTO, PORFIDO).
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PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
GRU
LA MESSA TERRA DELLA GRU E’ RICHIESTA SOLO IN CASI PARTICOLARI, QUALI:
NG ELEVATO (NUMERO DI FULMINI A TERRA ALL’ANNO E AL KILOMETRO QUADRATO)
SUOLO VEGETALE
GRU DI DIMENSIONI RILEVANTI
IN NESSUN CASO E’ RICHIESTO IL COLLEGAMENTO A TERRA DEL PONTEGGIO
AI FINI DELLA PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE SE
IL SUOLO E’ ASFALTATO (5 cm)
O RICOPERTO DI GHIAIA (15 cm)
OPPURE SU PAVIMENTAZIONE ROCCIOSA (BASALTO, PORFIDO).
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PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
COME REALIZZARE LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
PONTEGGIO
IL PONTEGGIO DEVE ESSERE COLLEGATO A TERRA ALMENO IN DUE PUNTI (CALATE)
MEGLIO SE OGNI 20 m DI LUNGHEZZA.
I DISPERSORI DEVONO ESSERE IN TOTALE ALMENO DUE, CIASCUNO COSTITUITO DA:
- UN PICCHETTO DI 2,5 m DI LUNGHEZZA
OPPURE
- UN CONDUTTORE INTERRATO ORIZZONTALMENTE LUNGO 5 m
IL COLLEGAMENTO AL DISPERSORE PUO’ ESSERE REALIZZATO CON CORDA DI RAME DA 50 mm2
O CON UN TONDINO DI ACCIAIO ZINCATO CON DIAMETRO 10 mm.
I DISPERSORI SI CONSIDERANO COLLEGATI TRA LORO PER MEZZO DELLA STRUTTURA METALLICA DEL PONTEGGIO.
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COME REALIZZARE LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
PONTEGGIO
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PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
COME REALIZZARE LA PROTEZIONE CONTRO I FULMINI
GRU
LA GRU DEVE ESSERE COLLEGATO A TERRA ALMENO IN DUE PUNTI (CALATE)
AGLI ESTREMI OPPOSTI DEL BASAMENTO.
I DISPERSORI DEVONO ESSERE IN TOTALE ALMENO DUE, CIASCUNO COSTITUITO DA:
- UN PICCHETTO DI 2,5 m DI LUNGHEZZA
OPPURE
- UN CONDUTTORE INTERRATO ORIZZONTALMENTE LUNGO 5 m
IL COLLEGAMENTO AL DISPERSORE PUO’ ESSERE REALIZZATO CON CORDA DI RAME DA 50 mm2
O CON UN TONDINO DI ACCIAIO ZINCATO CON DIAMETRO 10 mm.
I DISPERSORI SI CONSIDERANO COLLEGATI TRA LORO PER MEZZO DELLA STRUTTURA METALLICA DELLA GRU.
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GRU
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