terreno - Coquinaria

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MOLTIPLICAZIONE DELLE PIANTE DI OLIVO
Le piante si moltiplicano per innesto o per talea.
Il metodo per talea è quello che un tempo era maggiormente diffuso nelle
nostre zone. Per fare una talea si prendono dei piccoli rametti dalla pianta
(talee appunto) e si immergono in una soluzione ormonica. Si tengono poi in
un ambiente a giusto grado di umidità e a temperatura pressoché costante sui
25°C e dopo circa 2 mesi le piantine hanno radicato.
Nel metodo per innesto, invece, si seminano i noccioli di alcune varietà con
una notevole facilità di germinazione e quando queste sono pronte (dopo circa
un anno) si provvede all’innesto vero e proprio.
Le nostre zone sono state a lungo caratterizzate da piante moltiplicate per
talea. Nei nostri colli, infatti, non è raro che il ghiaccio bruci le piante. Se si
riesce a salvare solo l’apparato basale e radicale della pianta, nel caso di innesto
verremmo a trovarci con la parte selvatica e non con la pianta gentile, a
differenza della pianta nata da talea che è tutta gentile.
Una volta messa a dimora non è possibile vedere se una pianta ha origine da
innesto o da talea in quanto la parte innestata rimane al di sotto del terreno.
TERRENO
Un tempo il terreno circostante alla pianta veniva lavorato con l’aratro trainato
dai buoi, che erano fatti fermare ogni qualvolta si giungesse in prossimità di
apparati radicali affiorati, seppure di minime dimensioni.
Il metodo attuale, che si basa su mezzi meccanici, fa
indubbiamente risparmiare tempo ma non è così
accurato come quello di un tempo e pertanto si
rischia di strappare delle radici, a volte neppure
minime, con il risultato di rovinare per sempre delle
piante anche secolari.
Si preferisce pertanto, lavorare manualmente solo la
parte sottostante all’albero, e lasciare l’erba nel
terreno circostante, con il vantaggio ulteriore, in
caso di pioggia, di fornire appiglio all’acqua che non
scorre via tutta trascinando anche il terreno che
ricopre le radici superficiali (è importante ricordare
come le piante di olivo prediligano terreni collinari che sono in discesa…).
Il terreno viene poi concimato nei mesi di gennaio e febbraio: un tempo si
utilizzava del concime organico (letame) adesso si predilige un composto
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costituito per 50% da concime chimico e per 50% da concime di origine
organica essiccato.
POTATURA
Potare gli alberi è un’arte, e lo si sa.
La potatura avviene nei mesi di marzo-maggio, prima che la
pianta di olivo fiorisca.
Per potare si utilizzano principalmente due strumenti, le
forbici e la sega, in base alla grossezza del ramo da tagliare.
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Le frasche sono fatte cadere sul terreno. Per eliminarle, un tempo si procedeva
alla bruciatura nelle stufe a legna (il legno era un prezioso mezzo per riscaldare
la abitazioni e per fornire energia per cucinare).
Adesso che la legna di frasca non la vuole più nessuno si utilizza uno
strumento detto “tritastocchi” che viene normalmente utilizzato per rasare
l’erba, ma che è in grado di triturare anche piccoli rametti.
Il trattore passa sopra le frasche e il tritastocchi riduce il tutto a piccoli pezzi,
che sono poi lasciati suil terreno a concimare.
LE MALATTIE DELL’OLIVO
Le malattie più diffuse sono:la fumaggine, l’occhio di pavone e la rogna, a cui si
aggiunge il cancro dell’olivo.
La fumaggine è dovuta ad una cocciniglia
(Capnodium
eleaphilum,
Cladosporium
herbarum) che ricopre la pianta con una
polverina nera (fuligginosa) che non è dannosa
alla pianta in sé ma che crea numerosi disagi a
chi poi va a cogliere le olive, causando
numerose irritazioni.
L’occhio di pavone è dovuto al Cycloconium oleaginum, un parassita che si
insedia sulla pianta.
Il risultato sono delle macchioline inizialmente piccole e bruno verdastre
(diffuse soprattutto nelle pangine superiori delle foglie) che con il passare del
tempo crescono fino a raggiungere (nei rami) anche diametri ragguardevoli di
8-10 cm. L’aspetto diventa a questo punto come vellutato, aumenta il numero
di cerchi concentrici ed il colore diventa grigiastro, più scuro nella parte
esterna. Il nome deriva dal fatto che soprattutto in estate le macchie sono
circondate da zone colorate di verde, rossastro o giallo, che ricordano la penna
del pavone. Il risultato dell malattia è la caduta delle foglie ed il disseccamento
di rami e frutti (che hanno piccole macchie brunastre leggermente depresse).
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La rogna invece è dovuta al Pseudomonas syringeae var.
savastanoi che causa delle bolle sulla superficie della
pianta. Un tempo si diceva che la rogna era dovuta al
troppo vigore della pianta dovuta ad una concimazione
eccessiva. Adesso invece si è scoperto che le bolle sono
altamente infette e si consiglia di sterilizzare gli
strumenti che sono stati utilizzati per la potatura di una
pianta prima di passare ad un’altra o si rischia di
trasmettere la malattia.
L’altra malattia dell’olivo è il cancro che attacca il tronco
della pianta (proprio come il cancro dell’uomo): non
esistono cure (come invece per le altre malattie che si
possono curare con trattamenti chimici) l’unica soluzione
è l’eliminazione fisica della parte malata fatta con uno
strumento che ha una piccola accetta da una parte ed un
“cucchiaio” dall’altra per meglio potersi inserire i ongi
punto della pianta.
Il lavoro deve essere fatto con precisione certosina e ci si
deve fermare non appena si arriva alla parte ancora viva dell’olivo.
Come ultima malattia, forse però la più diffusa e temuta, occorre ricordare la
mosca olearia (Bactrocera oleae) che depone le uova nell’oliva, lasciando una
depressione a contorno triangolare. Le larve poi scavano delle gallerie
all’interno del frutto. In queste galleriei si sviluppano funghi e batteri che
causano marciumi he fanno cadere le drupe per terra. Qualora non cadessero,
le caratteristiche dell’oliva peggiorano comunque sensibilmente.
L’unica cura che si conosce al momento è chimica.
Per cercare di mettere un freno a queste malattie, di solito si fanno dei
trattamenti durante l’anno a base di solfato di rame e di un olio specifico.
LA VEGETAZIONE DELLA PIANTA
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La pianta è un sempre verde e a marzo- aprile inizia a far germogliare i fiori
ascellari.
Da questi nasceranno gruppetti di olive che cresceranno costantemente fino a
quando ad ottobre inizieranno a colorarsi.
Sarà questo il momento in cui si deciderà quando procedere alla raccolta delle
olive per la produzione dell’olio.
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