Il colore della nazione

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Gaia Giuliani (a cura di)
Gaia Giuliani (a cura di)
Il colore della nazione
Gaia Giuliani (a cura di)
Gaia Giuliani
è ricercatrice presso il CES
(Università di Coimbra). Ha
conseguito il dottorato all’Università
di Torino, proseguendo la propria
carriera a Bologna, a Sydney
e in Gran Bretagna. Il suo campo
di ricerca si muove tra Filosofia
politica, Studi critici su razza e
bianchezza, Studi postcoloniali
e di genere. Ha pubblicato una
prima monografia e una serie di
saggi sul razzismo nel colonialismo
britannico in India, Australia
e Pacifico, nell’Italia liberale
e fascista e nell’Europa
contemporanea. Nel 2013,
con Cristina Lombardi-Diop
ha pubblicato la monografia
Bianco e nero. Storia dell’identità
razziale degli italiani (Le Monnier),
che ha ottenuto il 1° premio nella
categoria XX-XXI secolo
dell’American Association
for Italian Studies. Nel 2014
ha co-fondato il Gruppo di Ricerca
Interdisciplinare su Razza e Razzismi
(InteRGRace) presso
l’Università di Padova.
Il colore della nazione
L’arrivo degli Albanesi raccontato a Telenorba,
il neorealismo nel cinema, la televisione degli anni Ottanta,
i cinepanettoni e i blog delle ‘figlie delle migrazioni’
possono spiegare l’islamofobia e il nazionalismo,
la paura nei confronti di meticci e migranti e le politiche
di segregazione delle persone rom nell’Italia
dal dopoguerra a oggi? Svelare l’invisibile razzismo nella
cultura alta e di massa dell’Italia contemporanea passa
per uno studio della televisione, del cinema, dell’arte e del
fumetto che dia conto della genealogia così come degli
effetti materiali di un preciso immaginario della razza.
Il colore della nazione
In copertina: Copertina dello spartito
di Tammurriata nera del 1946.
ISBN 978-88-00-74701-1
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Prezzo al pubblico
Euro 21,00
LE MONNIER
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UNIVERSITÀ
Il colore della nazione
Questo libro ricostruisce la storia
culturale dell’identità razziale
degli italiani nell’Italia
Repubblicana, nei testi visivi –
televisivi, cinematografici, del
fumetto, dell’opera d’arte – che
hanno diffuso più o meno
apertamente un immaginario
razzista nella cultura di massa.
Esso unisce la ricerca e le
competenze di quattordici
studiose e studiosi di formazione
diversa e complementare: storia
culturale, semiotica, sociologia,
studi letterari, antropologia
e filosofia politica. La lente
comune è quella degli studi
critici sulla razza e la bianchezza,
gli studi culturali, postcoloniali
e di genere. I saggi qui raccolti
muovono tutti dall’idea che la
razza c’è anche quando ‘non si
vede’ o non viene esplicitamente
menzionata e che in Italia un
certo immaginario visivo svela
la persistenza di quel materiale
simbolico con cui oggi viene
costruito il consenso a pratiche,
discorsi e istituzioni razziste.
L’obiettivo del volume è quello
di fornire uno strumento
interpretativo fondamentale
per la comprensione di ciò
che resta del passato e come
si trasforma nel presente
il razzismo in Italia.
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