le diverse espressioni di forza in una gara di 100 mt

Espressioni di forza in una gara di 100 m
Di Tiziana Bignami
LE DIVERSE ESPRESSIONI DI FORZA IN UNA GARA DI 100 MT
La forza è il fattore o la causa che determina l'acquisizione ed il mantenimento
della velocità. Le espressioni di forza che influiscono maggiormente sulle
capacità di accelerazione sono: la forza "massima dinamica" e quella
"esplosiva-elastica", le altre che influenzano la velocità lanciata sono: la forza
"esplosivo-elastica" e la forza "elastico-riflessa". Soltanto quest'ultima può
essere espressa a valori elevatissimi (i più alti tra le diverse espressioni possibili)
in tempi brevissimi (appena 8/9 centesimi di secondo) quali quelli di
contatto del piede a terra, nella corsa lanciata. Si comprenderà, quindi, che
debbono essere soprattutto allenate le due ultime espressioni di forza. Lo
sviluppo di queste espressioni di forza va esteso a tutti i muscoli
antigravitazionali degli arti inferiori con un’attenzione particolare a quelli della
gamba propriamente detta, dei piedi e dei glutei, perché insieme responsabili
del sostegno alto del bacino, nella corsa lanciata.
L’allenamento della forza costituisce un fondamento essenziale per l’elevazione
della prestazione sportiva. Riguardo alla struttura del movimento e al rapporto
forza-tempo, l’allenamento per la forza deve basarsi sulle esigenze specifiche
della prestazione di gara. Per lo sviluppo di qualità complesse quali la forza
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esplosivo-elastica e la forza reattivo-elastiva sono necessarie esercitazioni con
dosaggi particolari e stimoli specifici; quando si lavora per esaltare le qualità di
forza dello sprinter bisogna ricordare quali sono le finalità che ci proponiamo,
considerare la muscolatura più interessata nei diversi movimenti gara e la
capacità di sviluppare certe tensioni da parte dell’atleta e quindi, dopo un lavoro
ben organizzato di sviluppa generale, specializzare la sua preparazione per
esaltarne le qualità peculiari. Non bisogna dimenticare che la forza esplosivo-elastica
e la forza reattivo-elastiva dipendono notevolmente dal livello della
forza massima, da ciò si può capire che un atleta in grado di sviluppare tensioni
più elevate rispetto ad un altro, può vincere un’uguale resistenza con maggiore
velocità e sostenere un’applicazione di forza per maggiore tempo a parità di
resistenza opposta. Il quattrocentista, infatti, utilizzando in modo più elastico e
meno rigido il piede limita l’impegno dei settori muscolari delle cosce e della
pelvi risultando molto economico, mentre lo sprinter puro risulta più
dispendioso avendo un piede più rigido e rapido. Risulta quindi chiaro che la
grande difficoltà che lo sprinter e l’allenatore debbono superare è quella di
trovare il giusto impegno per sviluppare quelle diverse percentuali di forza
(esplosiva – esplosivo-elastica – elastico-riflessa) e la velocità massima che
meglio deve essere mantenuta costante per tutta la distanza di gara. La forza
massima dinamica rappresenta la forza di base in quanto investe ed interessa la
qualità fondamentale del muscolo: quella di contrarsi. La forza massima
dinamica costituisce il denominatore comune a tutte le altre espressioni di
forza, come è logico che sia, essendo questa l’unica cosa che il muscolo sa fare
ed è chiamato a fare. Tutte le altre manifestazioni sono, con quella della forza
massima, in una correlazione che va decrescendo a misura che diminuisce la
sua incidenza percentuale sul totale della forza espressa. Così, ad esempio,
sarà alta tra la forza massima dinamica e quella esplosiva, poiché e l’incidenza
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della capacità contrattile su tutta la forza esplosiva espressa. Questa incidenza,
invece, è minima nella manifestazione di forza esplosiva-elastica-riflessa.
FORZA ESPLOSIVA: APPOGGIO E PROPULSIONE DEI PIEDI SUI
BLOCCHI
Per forza esplosiva s’intende quella forza che viene espressa con un’azione di
contrazione il più potente possibile, come se fosse un esplosione, per conferire
al carico da spostare la maggiore velocità possibile, partendo da una situazione
di immobilità dei segmenti propulsivi. Nello sprinter questa qualità della forza si
evidenzia, appunto, sulla prima spinta sul blocco di partenza dell’arto posto
anteriormente. L’effetto di questa forza, quindi, si produce in un ciclo semplice
di lavoro muscolare: quello di accorciamento della parte contrattile.
L’accorciamento si determina nel muscolo in perfetto stato di quiete, appunto,
un’estensione degli arti inferiori sul blocco di partenza, posti in posizione
immobile di semi-piegamento, a carico dei muscoli estensori.
FORZA ESPLOSIVO-ELASTICA: IL CONTATTO DEL PIEDE AL SUOLO
Per forza esplosivo-elastica si intende quella forza di tipo reattivo che la
muscolatura immagazzina ogni qualvolta subisce, prima di accorciarsi, uno
stiramento (fase eccentrica). Questa espressione di forza si evidenzia nello
sprinter specialmente nei primi appoggi. Il movimento che si evidenzia, in
maniera più o meno marcata, si può considerare un molleggio, giacché consiste
in un piegamento-estensione, più o meno rapido. In conseguenza del
piegamento, gli elementi elastici in serie del muscolo, sottesi dall’energia
cinetica e dalla forza di trazione che nel contempo la componente contrattile
sviluppa, accumulano una certa quantità di energia che restituiscono
immediatamente, nella successiva contrazione, ingrandendone gli effetti.
La forza reattiva è quella espressione della forza che si produce in un doppio
ciclo di lavoro muscolare: allungamento o stiramento che costituisce la fase
“eccentrica” di aumento di tensione, ed accorciamento determinato nella fase
“concentrica” di contrazione vera e propria in cui si sfrutta la tensione
muscolare raggiunta nella fase precedente.
Le due fasi possono succedersi in tempi più o meno lunghi,
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- L’ espressione esplosivo-elastica della forza, che consente, ad un soggetto
che sta in piedi, di spiccare un salto più alto possibile con un potente
semipiegamento-estensione degli arti inferiori.
- L’espressione eccentrico riflessa della forza che si evidenzia quando un
soggetto esegue un saltello a piedi pari uniti ed a gambe distese, con
tanta rapidità da sembrare un rimbalzo, andando il più in alto possibile.
Uno sprinter che corre alla massima velocità esprime in circa 9 centesimi di
secondo la sua forza “reattivo-riflessa” nel contatto del piede a terra e con
frequenze di oltre 5 passi al secondo. Nello sprinter l’impulso è prodotto dal
rimbalzo del piede a terra utilizzando l’espressione “reattivo riflessa o
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eccentrica” della forza di cui la stiffness muscolare è la massima responsabile.
Nello sprinter, la fase si recupero delle gambe (compresa fra due appoggi dello
stesso piede) dura circa 4 volte di più della fase di spinta (contatto a terra del
piede).
FORZA ECCENTRICO– RIFLESSA: POSIZIONE DEL PIEDE NELLA
SUCCESSIVA FASE LANCIATA
È questa l’espressione fenomenologia più rapida della forza e per questo essa
soltanto può consentire allo sprinter di correre velocemente, dato il brevissimo
tempo di contatto cui esso dispone per esprimerla: circa 9 centesimi di
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secondo. Tanto dura, mediamente, il tempo di appoggio del piede a terra nella
corsa lanciata a massima velocità.
Per forza eccentrico-riflessa (o esplosiva-elastica-riflessa) s’intende quel tipo di
forza che si manifesta in conseguenza di un piegamento (momento di lavoro
recessivo o di contrazione eccentrica) dell’arto propulsivo ma, in questo caso, il
più rapido possibile e di ampiezza assai limitata.
La rapidità e la limitatezza del piegamento dell’arto, nel momento dell’appoggio
a terra, sono le due condizioni essenziali perché si produca, per via riflessa
un’ulteriore stimolazione nervosa che si concretizzerà nella eccitazione di una
quota aggiuntiva di unità motrici, nella fase successiva di contrazione e, quindi,
in un surplus di forza.
La capacità reattiva è una caratteristica specifica dell’apparato motorio, che può
essere sviluppata e migliorata con l’allenamento. Inoltre, la sua importanza
cresce notevolmente con l’aumento della maestria sportiva. Più esattamente:
l’aumento della maestria sportiva è determinata dallo sviluppo della capacità
reattiva.
La capacità reattiva è una forma particolare della funzione di lavoro
dell’apparato neuromuscolare che può essere definita: la capacità specifica di
esprimere un impegno elevato di forza subito dopo un intenso stiramento
meccanico dei muscoli, cioè un rapido passaggio dal lavoro muscolare
eccentrico a quello concentrico nelle condizioni di sviluppo, in questo momento,
di un carico dinamico (Y. Verkhoshansky).
Il pre-stiramento della muscolatura, che provoca una deformazione elastica dei
muscoli eccitati, garantisce l’accumulo di un determinato potenziale di tensione
muscolare che all’inizio della contrazione nel movimento è trasformato in
energia cinetica producendo come risultato un surplus di forza di trazione dei
muscoli (cioè un fattore che aumenta l’effetto del loro lavoro). Questo surplus
di forza è tanto maggiore, quanto più veloce è il passaggio dallo stiramento
(ammortizzazione del piede) alla contrazione muscolare (spinta del piede).