goji – lycium barbarum - Floricoltura Il Mio Giardino

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Vademecum sulla coltivazione del
GOJI – LYCIUM BARBARUM
Ultimo aggiornamento: 20/07/2013
Breve Introduzione
Il Lycium Barbarum è una delle due specie, facenti parte della famiglia delle solanacee, dalle quali si ricavano le bacche di Goji.
La seconda specie, meno pregiata e dalle virtù benefiche inferiori, è il Lycium Chinense.
Si tratta di una arbusto perenne deciduo che può arrivare fino a 3 metri di altezza originario del Nord della Cina e particolarmente diffuso nella
regione del Ningxia dalla quale provengono le bacche di migliore qualità.
La pianta è oggi disponibile in diverse varietà, alcune registrate da brevetto come la Big Lifeberry® e la Sweet Lifeberry®, presentanti
caratteristiche diverse a livello di fogliame, fiore, tipologia di crescita, dimensione e gusto del frutto.
In rete circolano voci che vogliono il Lycium Barbarum con foglie scure, lunghissime e turgide: questo non è assolutamente vero, esistono
molteplici varietà di Lycium Barbarum con caratteristiche tra loro molto differenti, a partire proprio dal fogliame.
Esistono ad esempio varietà registrate a livello Europeo con relativo brevetto di riproduzione (pertanto il massimo dell'affidabilità e della
garanzia) che presentano fogliame molto chiaro e arrotondato e producono frutti di altissima qualità.
Troviamo altresì tipologie di Lycium Chinense con foglie molto lunghe e scure la cui produzione di frutti è invece ridotta e soprattutto di
dimensione e gusto appena accettabili se non chiaramente scadenti.
Nell'emisfero settentrionale la pianta fiorisce (con le dovute differenze in base a latitudine, altezza e clima) da Giugno a Settembre e produce
bacche da Agosto fino ad Ottobre inoltrato.
Il fiore si presenta singolo o fino a gruppi di tre di colore viola/lilla e breve durata (alcuni giorni), le bacche sono di colore variabile
dall'arancione carico fino al rosso brillante, di dimensioni da 1 a 3 cm. a seconda delle varietà contenenti ognuna 10/50 semi di colore giallo.
Scelta delle piante
Al momento di acquistare le piante di Goji è bene tenere presente alcune caratteristiche molto importanti.
Oltre a scegliere chiaramente il Lycium Barbarum (per avere la certezza affidarsi a floricoltori o vivaisti specializzati che possano dimostrare
la provenienza delle piante con relative certificazioni, meglio se con qualche anno di esperienza sulla coltivazione di tale pianta per eventuali
suggerimenti futuri) si consiglia di:
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Richiedere sempre l'età della pianta
Informarsi sulla modalità di riproduzione (seme o talea)
Informarsi sulle tipologie di trattamenti fitosanitari e concimazioni effettuate
Esigere il cartellino identificativo se la varietà acquistata è protetta da brevetto
In caso di acquisto online richiedere fotografie dimostrative aggiornate
L'età della pianta è importante sia per conoscere a priori quale sarà l'aspettativa produttiva del primo anno di impianto sia per valutare con
correttezza il prezzo della stessa, magari equiparando diversi rivenditori.
Di fondamentale importanza è la modalità con la quale è stata riprodotta la pianta: un esemplare di 3 anni da talea può produrre anche
300g. di bacche, uno di 3 anni da seme probabilmente non andrà oltre i 50g.
Trattandosi di una pianta il cui scopo principale è quello dell'assunzione dei frutti è bene informarsi sui tipi di concimi utilizzati durante la
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Via Mantova 4 – 21012 Cassano Magnago (VA) Tel.0331-280444
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coltivazione e degli interventi fitosanitari effettuati.
Tralasciando eventuali certificazioni BIO (al momento non ne esistono in Italia) sarebbe opportuno poter acquistare delle piante le cui
concimazioni sono state di tipo organico (urea, stallatico, ecc.) così da ridurre al minimo la possibilità di residui chimici all'interno delle stesse.
Nel caso in cui la pianta acquistata sia brevettata (come ad esempio le varietà prima accennate) richiedere sempre la presenza del cartellino
identificativo. Solo in tal caso si avrà la garanzia al 100% che la pianta sia effettivamente di tale varietà.
In ultimo, nel caso le piante vengano acquistate su internet, è bene richiedere preventivamente delle fotografie esplicative aggiornate
così da poter valutare a priori l'effettiva veridicità delle inserzioni o proposte di acquisto.
Come detto in precedenza una pianta di 3 anni da seme è ben diversa da una di 3 anni da talea.
Se l'inserzione parla di “pianta di 3 anni” soltanto una fotografia può rivelare di cosa in realtà si stia trattando.
TUTTA LA NOSTRA PRODUZIONE DI GOJI AVVIENE DA TALEA CON ESCLUSIVE CONCIMAZIONI ORGANICHE
OGNI PIANTA BREVETTATA VIENE FORNITA CON RELATIVO CARTELLINO DI CERTIFICAZIONE
LE INSERZIONI DI VENDITA MOSTRANO FOTOGRAFIE REALI E AGGIORNATE DELLE PIANTE
Messa a dimora delle piante
Iniziamo con il dire che il Goji è una pianta molto rustica e davvero robusta, adatta a tutte le zone d'Italia.
Abbiamo personalmente testato piante di 2/3/4 anni all'aperto sia con temperature rigide (-14°) che molto elevate (+38°) ed in entrambi i
casi gli esemplari hanno passato completamente indenni tali periodi.
Proprio per le sue caratteristiche di rusticità è possibile trapiantare il Goji da vaso a piena terra in qualsiasi periodo dell'anno, fatti salvo i
giorni in cui sono previste gelate prolungate nelle zone del Nord Italia.
Al momento della messa a dimora, sia in vaso (consigliato almeno 40cm.) che in piena terra, è bene predisporre uno spazio per le radici
quanto più drenante possibile in quanto il Goji mal sopporta i ristagni d'acqua.
I terricci universali di qualità sono validi, meglio ancora se miscelati a sabbia silicea o agriperlite per migliorarne le caratteristiche di drenaggio.
Si sconsiglia l'utilizzo di torba pura in quanto il Ph di tale substrato non è adatto alle caratteristiche radicali del Goji.
Da evitare terricci economici contenenti molto compost o materiale di scarto di torbiere.
Il Goji potrà essere allevato in forma libera (cespuglio) o legato a tutori per mantenere un aspetto più ordinato e diminuire gli spazi di coltura.
Per impianti produttivi consigliamo una distanza di 1,00/1,50 metri sia sulla fila che tra le file.
Esposizione delle piante
Il Goji predilige un'esposizione in pieno sole.
In particolar modo è bene garantire alla pianta il primo sole del mattino, toccasana per la produzione di bacche grandi e saporite.
L'esposizione in pieno sole garantisce una produttività maggiore, frutti di elevata pezzatura e gusto appetibile.
D'altro canto tale posizione espone il Goji a diversi fattori che potrebbero complicarne la coltivazione.
Sarà più difficile trovare il giusto quantitativo di acqua necessario alla corretta crescita della pianta, le foglie diventeranno in estate molto
chiare perdendo parte del proprio fascino ornamentale e la pianta sarà maggiormente esposta ad attacchi fungini e di insetti.
Per questi motivi molti produttori preferiscono allevare le piante in serre coperte, sebbene il risultato sia certamente inferiore rispetto a Goji
allevati all'aperto in pieno campo.
PRODUCIAMO GOJI ALL'APERTO PER 365 GIORNI L'ANNO
GARANTENDO COSI' PIANTE FORTI E ROBUSTE PRONTE AL TRAPIANTO NEL GIARDINO DEL CLIENTE
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CON CONSEGUENTI MORIE E GRANDE PREDISPOSIZIONE A MALATTIE FUNGINE
Bagnature e Concimazioni
Il Goji richiede bagnature diverse in base all'età della pianta.
Fermo restando il già citato bisogno di utilizzo di un substrato ben drenante le piante più giovani 2/3 anni necessitano di bagnature più
frequenti soprattutto nel periodo estivo mentre quelle adulte possono tranquillamente sopportare periodi di siccità più prolungati.
In termini pratici è bene effettuare bagnature ogni 2/3 giorni lasciando leggermente asciugare il substrato prima di apportare nuova acqua.
Per le piante adulte tale periodo può essere protratto fino ad una settimana ed oltre.
Trattasi di consigli puramente indicativi in quanto variabili in base a molteplici fattori come esposizione, altitudine, latitudine, ecc.
Per quanto concerne le concimazioni è bene utilizzare un prodotto BIO o comunque organico.
L'urea o lo stallatico pellettato sono delle buone soluzioni.
Dalle nostre prove abbiamo potuto selezionare un prodotto BIO di grande efficacia e dal prezzo sicuramente contenuto, che utilizziamo su
tutte le nostre coltivazioni di Goji con risultati davvero eccellenti.
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Si tratta di:
UNIVERSAL MANURE
UNIGREEN 8-7-7 ORTI E GIARDINI *BIO*
Il prodotto è disponibile nel nostro negozio online.
Suggeriamo caldamente l'acquisto di tale prodotto in quanto effettivamente testato con efficacia sulle piante di Goji.
Si rendono necessarie tre diverse concimazioni.
La prima avviene al momento del trapianto, miscelando al substrato il concime Unigreen 8-7-7 alla dose di 0,5kg/mc.
La seconda e terza concimazione, da eseguire ogni anno, andranno effettuate nel periodo primaverile (fine marzo, primi di aprile) e quindi nel
periodo estivo (fine giugno, primi di luglio) conteggiando un cucchiaio di concime per piante fino a 3 anni e due cucchiai per età superiori.
Il Goji è una pianta molto “golosa” di azoto.
E' frequente che, soprattutto nel periodo estivo, le foglie diventino molto chiare e la pianta tenda a perdere quelle poste alla base.
Non si tratta di carenza di ferro, come talvolta erroneamente segnalato in internet, né di malattie particolari ma unicamente di una carenza di
azoto alla quale si potrà sopperire con il concime sopra consigliato o altri prodotti equiparabili.
Per aumentare la produzione ed ottenere bacche più grosse e saporite è inoltre possibile concimare le piante con prodotti a base di potassio.
L'intervento è da preventivare alla prima comparsa dei frutti.
Malattie fungine ed insetti
Sebbene si tratti di una pianta molto rustica anche il Goji deve essere allevato con qualche accortezza nei confronti di attacchi fungini.
Lo stesso valga per insetti ed altri animali che potrebbero attaccare la pianta.
Il fungo verso il quale è più predisposto il Goji è sicuramente l'oidio o mal bianco.
Generalmente si manifesta nel tardo periodo primaverile o all'inizio dell'estate (stagione caldo/umida) attaccando il fogliame e presentandosi
come feltro biancastro e polverulento.
Le parti colpite tendono dapprima a subire una decolorazione e quindi la necrosi con conseguente morte se non tempestivamente trattate.
Si consiglia l'utilizzo di prodotti a base di zolfo facilmente reperibili nei garden e agrarie specializzate.
Rarissimi i casi di ruggine, eventualmente trattabile con prodotti a base di rame.
Per quanto concerne gli insetti il Goji non è particolarmente affetto da tali attacchi ma è sempre bene monitorare durante la stagione calda la
comparsa di eventuali acari o afidi soprattutto sui nuovi germogli da trattare eventualmente con prodotti specifici.
Non occorrono comunque trattamenti preventivi.
Fare attenzione a lumache e limacce abbastanza ghiotte delle foglie di Goji.
I classici prodotti a base di metaldeide sono efficaci e non intaccano in alcun modo la pianta se sistemati in posizioni strategiche.
Non garantiamo su eventuali “rimedi della nonna” come cenere, birra, sale grosso, ecc.
Consigli generali
Una volta a frutto le bacche possono essere consumate sia fresche che disidratate.
Nel primo caso il gusto risulta essere più acidulo e tendente al pomodoro di cui il Goji è stretto parente.
Per ottenere la disidratazione delle bacche è sufficiente appoggiarle su una graticola o un semplice panno asciutto e quindi lasciarle in pieno
sole per 2/3 giorni.
Una volta essiccate potranno essere conservate per oltre 1 anno in normali sacchetti apri/chiudi meglio se con fondo in alluminio e stoccate in
ambiente fresco ed asciutto.
Al termine della fruttificazione è suggerita una leggera potatura della pianta al fine di mantenere un aspetto gradevole e soprattutto
stimolare l'emissione di nuovi getti basali che l'anno successivo andranno ad aumentare la produzione di bacche.
Ricordiamo infatti che il Goji produce principalmente sulle ramificazioni legnose e pertanto non occorre lasciarla crescere a dismisura in
quanto sarebbero prodotti getti non utili alla produzione fruttifera.
Per questo motivo, al momento dell'acquisto, una pianta è definita di qualità non per la sua altezza ma per il numero di ramificazioni legnose,
quelle che effettivamente porteranno a frutto.
EVITARE DI ACQUISTARE PIANTE ALTE 1 METRO COSTITUITE DA UN SINGOLO RAMETTO ERBACEO!
MOLTO MEGLIO UNA PIANTA PICCOLA, BEN POTATA E ACCESTITA ALLA BASE
FAR CRESCE UN GOJI IN ALTEZZA E' FACILE E VELOCE
TUTT'ALTRO LAVORO E' OTTENERE UNA PIANTA LEGNOSA PRONTA A FRUTTIFICARE
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Le bacche di Goji
Esistono molteplici varietà di bacche di Goji di dimensione, gusto e prezzi molto differenti tra loro.
Secondo i parametri Cinesi ufficiali le bacche vengono classificate in base a due principi fondamentali: la dimensione ed il gusto.
Dalla verifica di tali aspetti ogni bacca viene quindi abbinata ad un valore che può andare da A (minimo) ad A+++ (massimo).
La dimensione viene calcolata semplicemente contando quante bacche occorrono per comporre un totale di 50g.
Naturalmente minore sarà il numero di bacche necessarie e maggiore sarà la dimensione e quindi la qualità delle stesse.
Si va da un minimo di 500 bacche (valore A) ad un massimo di 220 bacche (valore A+++).
Il gusto è indicativo e descritto come dolce, abbastanza dolce, normale, acidulo e acido (traduzione letterale dal Cinese).
Naturalmente una bacca dolce avrà valore A+++ e una acida valore A.
Dall'unione delle due caratteristiche fondamentali si raggiungerà una media che classificherà le bacche.
LE BACCHE DA NOI TRATTATE SONO DELLA MASSIMA QUALITA' A+++ SIA PER QUANTO CONCERNE LA DIMENSIONE
CHE IL GUSTO, SUL MERCATO NON ESISTONO FRUTTI DI QUALITA' SUPERIORE
Vi suggeriamo la massima attenzione al momento dell'acquisto delle bacche di Goji in quanto piccole dimensioni e gusti aciduli non sono certo
il massimo per un alimento da consumare tutti i giorni e soprattutto frutti di scarso valore non avranno gli effetti benefici desiderati.
Nella stragrande maggioranza dei casi i venditori non offrono informazioni circa la classificazione di dimensione e gusto.
Semplice comprenderne il perché.
Assunzione delle bacche
Le bacche di Goji possono essere assunte sia fresche che disidratate.
Allo stato naturale il gusto è sicuramente più acidulo (ricorda il retrogusto del pomodoro) rispetto alla versione disidratata.
Per effettuare la disidratazione è sufficiente porre le bacche fresche su di un panno (meglio se chiaro) ben distese ed esporre il tutto al sole
per un periodo di 3 o 4 giorni (primavera o estate).
Tale periodo può variare in base a latitudine, altitudine e stagione, consigliamo di effettuare dei piccoli test prima di sottoporre grossi
quantitativi di bacche alla disidratazione.
Sarà infine sufficiente conservare le bacche in contenitori come quelli per la marmellata in luogo fresco ed asciutto.
Si consiglia un'assunzione giornaliera di circa 15/25g.
Non superare la dose di 50g.
Buona coltivazione a tutti!
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