"Farmaci intelligenti": nuovi ulteriori progressi

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"Farmaci intelligenti": nuovi ulteriori progressi
Durante l’ultimo congresso della Società Europea di oncologia medica (Esmo) sono
stati annunciate alcune importanti novità relative alla cura dei tumori, in grado di
dare ai malati alcuni anni di vita in più, nei casi di cancro ancora poco diffuso.
Il merito è dei “farmaci intelligenti”, che colpiscono le cellule cancerogene con più
precisione della chemioterapia.
Camillo Porta, medico del San Matteo di Pavia sostiene infatti che con tali farmaci
contro il tumore renale già in stato di metastasi “siamo passati da una sopravvivenza
mediadi 10 mesi a una di 3 anni. Dati certi perché ottenuti con farmaci in pratica
clinica da alcuni anni, come sinutinib e temsirolimus”. Anche in una parte dei casi
di tumore al polmone, la sopravvivenza è passata dai 9 mesi con chemioterapia ai
22 con crizotinib, farmaco già approvato negli Usa e che rispetto alla terapia ha una
tossicità molto più bassa. Buoni i risultati anche su
alcuni casi di tumore al polmone con mutazione del
gene ErbB1, grazie all’afatinib e contro le metastasi
alle ossa, grazie al denosumab, che ritarda effetti
quali fratture patologiche, compressione del midollo
spinale per il crollo delle vertebre e necessità di
radioterapia e interventi chirurgici.
Allarmismo sui vaccini:
possibili 6 milioni di contagi
Le massime autorità italiane nel campo della salute
lanciano un messaggio rassicurante nei confronti
degli scettici dei vaccini: Massimo Scaccabarozzi,
presidente di Farmindustria, Marcella Marletta del
ministero della Salute, Giovanni Rezza, infettivologo
dell’Istituto Superiore di Sanità e Luca Pani, direttore
dell’Agenzia italiana del Farmaco, hanno cercato di
spiegare che è molto più pericoloso non vaccinarsi,
soprattutto per i soggetti anziani e le categorie a
rischio, come quella dei malati cronici e dei cardiopatici. Non sono ancora disponibili attualmente dati
precisi sull’andamento della campagna vaccinale,
che quest’anno è partita anche in ritardo, ma vi
è una tendenza a rifiutare tutti i vaccini, non solo
quello antinfluenzale, come ha sottolineato Pani:
esiste un preoccupante movimento anti-vaccini,
una sorta di no-global della salute, che non ha
nessuna base scientifica”.
Rezza sostiene che meno persone si vaccineranno,
più sono possibili rischi di contagio: la media dei
contagiati rischia infatti di passare da 3 o 4 milioni
a 5 o 6 e tra questi vi saranno anche più casi gravi e
tali da richiedere ricovero in ospedale. La media dei
decessi per complicazioni dovute all’influenza è di
30.000/40.000 casi l’anno; il metodo di contrasto
più efficace – assicurano gli esperti – è di evitare
il contagio con il vaccino.
Dicembre 2012
LAB
IL MONDO
DEL LABORATORIO
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