Ipotiroidismo

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SE.R.A.M. - Sezione Razza Alaskan Malamute
Ipotiroidismo
Category : Malattie genetiche
Published by Andrea Lucchesi on 18/9/2008
IPOTIROIDISMO
Cosa è
L’ipotiroidismo è il più frequente problema del sistema endocrino dei cani e si osserva praticamente
in tutte le razze.
Cani con Ipotiroidismo hanno, per vari motivi, una produzione e secrezione compromessa degli
ormoni tiroidei T3 e T4 da parte della ghiandola tiroide, con il risultato di una diminuita attività e
capacità delle funzioni metaboliche.
La tiroide è coinvolta nella regolazione del metabolismo di tutte le cellule; ha dunque un diretto
impatto su innumerevoli funzioni e pertanto una sua compromissione genera un elevato numero di
sintomi clinici che andremo poi in seguito a descrivere.
Fisiologia della tiroide
La ghiandola tiroide è formata da due lobi posizionati attorno alla trachea. E’ responsabile della
produzione degli ormoni tiroidei T3 e T4 che si differenziano per la presenza in uno di 3 e nell’altro di
4 atomi di iodio. Il 90% della secrezione della tiroide è rappresentato da T4, ma T3 e considerata la
forma attiva dell’ormone. T4 viene convertito in T3 nei tessuti periferici.
T3 e T4 arrivano nel sangue e si fissano in parte alle proteine del plasma, pertanto si parlerà di T3,
T4 e T3 libero e T4 libero. La frazione di ormoni legati fungono da serbatoio. Entrambi gli ormoni
infatti non sono secreti continuamente ma solo in caso di necessità. Al loro calare sotto uno specifico
livello di presenza nel sangue , un altro ormone , il TRH prodotto dall’Ipotalamo stimola la ghiandola
Pituitaria a produrre il TSH che a sua volta stimola la tiroide alla produzione di T3 e T4. Il TSH oltre
a ciò è molto importante anche perché agisce direttamente nel mantenimento della integrità
strutturale della tiroide.
Ecco quindi che nel sistema endocrino, la produzione di questi importantissimi ormoni è influenzata
anche dalla ghiandola pituitaria e dall’ipotalamo oltre naturalmente dal regolare funzionamento della
tiroide stessa. Se consideriamo i rapporti tra ipotalamo , ipofisi e tiroide possiamo dire che
l’Ipotiroidismo può scaturire da un qualsiasi difetto di queste interazioni (es. tumori di vario genere
alla tiroide stessa, ma anche alla ghiandola pituitaria o all’ipofisi, disfunzioni nell’assorbimento dello
iodio, diete carenti), anche se per oltre il 95% dei casi osservati esso si manifesta in seguito al
malfunzionamento della ghiandola tiroide.
Come si sviluppa l’Ipotiroidismo
Qualora (95% casi) sia dovuta a disfunzioni della tiroide, la malattia può manifestarsi in forma
acquisita (Atrofia Idiopatica), tramite una progressiva atrofia della tiroide le cui cellule muoiono e
vengono sostituite da grasso, con conseguente deficit sempre più grave di ormoni tiroidei, o in forma
congenita (Tiroidite Linfocitaria) dovuta ad un processo autoimmune in cui i linfociti del sistema
immunitario attaccano e lentamente (3-4 anni) distruggono la tiroide.
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La forma acquisita è la più comune nei cani e sembra essere abbastanza diffusa negli Alaskan
Malamute. L’ipotiroidismo è osservato più comunemente nei cani anziani e comunque dai 4 anni in
poi, con una certa prevalenza nei cani di taglia medio-grande. Qualora ne siano colpiti cani giovani
avranno uno sviluppo anormale. L’andamento di insorgenza della malattia tende ad essere familiare
e per questo motivo si pensa che sia genetica anche se il modo di trasmissione è sconosciuto. Gli
animali che hanno questo problema non devono essere inclusi nei programmi di allevamento.
Sintomatologia clinica
L’ipotiroidismo non presenta sintomi specifici o solo ad esso riconducibili, pertanto l’osservazione del
proprietario e del veterinario deve essere accurata in quanto l’ampia quantità di sintomi clinici
rendono la diagnosi spesso fuorviante e confondibile con altre patologie. I primi segni sono una
diminuita attività ed energia dell’animale, episodi inusuali di aggressività ed una maggior facilità a
contrarre infezioni, aumento di peso ingiustificato.
Con il progredire della malattia , il cane può sviluppare perdita di pelo bilaterale simmetrica, si può
notare una iperpigmentazione della pelle ed il cane può avere un mantello particolarmente grasso e
duro, seborrea, infezioni batteriche della pelle. Altri sintomi clinici possono essere una frequenza
cardiaca lenta, letargia ed apatia, difficoltà a mantenere la temperatura corporea, lentezza mentale,
intolleranza all’esercizio fisico, debolezza muscolare, sterilità , costipazione. Raramente possono
manifestarsi la paralisi della laringe e la diminuzione della contrattilità del muscolo cardiaco. Il cane
può mostrare tutti questi sintomi o magari solo qualcuno di essi. Soprattutto per la forma acquisita , il
cui lento progredire può essere scambiato con l’inesorabile subentrare della vecchiaia, sussiste il
pericolo che la patologia venga erroneamente sottovalutata o addirittura non percepita come tale dal
proprietario, quando invece è esattamente diagnosticabile con esami e conferme di laboratorio.
Studi eseguiti su cani ipotiroidei hanno condotto alla seguente tabella con le percentuali di presenza
dei sotto elencati sintomi:
Descrizione sintomi clinici e parametri ematologici e la% di cani che lo hanno manifestato
Colesterolo alto.........................80%
Apatia e lentezza mentale...........70%
Perdita di pelo...........................65%
Aumento ingiustificato di peso.....60%
Pelo duro ed eccessiva perdita....60%
Anemia.....................................50%
Iperpigmentazione della pelle.....25%
Intolleranza al freddo.................15%
Bassa frequenza cardiaca...........10%
Diagnosi e metodi di indagine
Se si sospetta l’Ipotiroidismo dobbiamo chiedere al veterinario di fare un test completo sulla tiroide.
Una diagnosi precoce e conseguente trattamento sono importantissimi dato che i danni alla tiroide
possono con il tempo divenire permanenti.
Per i cani inseriti nei programmi di allevamento l’esame della tiroide è particolarmente importante
dato che l’ipotiroidismo risulta ad andamento familiare e quindi trasmissibile , almeno come
predisposizione , alla progenie.
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Si possono fare diversi esami per diagnosticare l’ipotiroidismo ed in base ai sintomi il veterinario
deciderà quale sia più opportuno.
Il più comunemente effettuato è l’esame del livello di T4 nel sangue e viene eseguito con tecniche
radioimmunologiche. Il T4 viene prodotto solo dalla ghiandola tiroide e quindi i cani che hanno una
insufficienza tiroidea avranno livelli sotto ai minimi di T4. Questo però non è sufficiente per poter
senza ombra di dubbio diagnosticare un Ipotiroidismo in quanto livelli bassi di T4 possono essere
determinati anche da altre situazioni fisiologiche quali una recente anestesia, una concomitante
malattia e quindi l’uso di farmaci steroidi (cortisone, prednisolone, prednisone etc.), la
somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei quali il fenilbutazone , anticonvulsivi come
il Luminal, ed altre ancora.
Anche la presenza in eccesso dell’ormone Cortisolo, dovuta ad un’altra patologia con manifestazione
clinica molto similare all’Ipotiroidismo (sindrome di Cushing), ha un forte effetto abbassante sui livelli
di T4 nella forma legata alle proteine nel sangue.
Si può effettuare anche l’esame del livello di T3 anche se non risulta essere così indicativo se non in
abbinamento all’esame di T4. A valori normali di T3 infatti possono verificarsi valori “Ipotiroidei” di T4.
Altro esame importante e di conferma è invece l’esame di stimolazione con TSH. Qualora fossero
risultati bassi livelli di T3 e T4 si procede con l’iniezione in vena di TSH e dopo 6 ore si fa un prelievo
di sangue e se ne riverifica il livello. Se il cane non ha una condizione Ipotiroidea avremo un livello
alto di T4 e quindi le motivazioni di livelli bassi di T4 e T3 sono da ricercare in altre direzioni, mentre
se il livello di T4 non è incrementato allora senza dubbio ci troviamo di fronte ad una insufficienza
tiroidea e quindi Ipotiroidismo. Qualora la sintomatologia clinica indirizzi fortemente verso
l’ipotiroidismo, ma i tre test sopradescritti non confermino la diagnosi potremmo trovarci di fronte a
quel tipo di Ipotiroidismo che non deriva da problemi alla ghiandola tiroide o solo da essa (5% dei
casi) e necessita quindi altri tipi di test, con la più precisa titolazione di T3 e T4 sia totali che liberi,
l’eventuale biopsia del tessuto della tiroide, la misurazione degli anticorpi tiroidei, la misurazione
dell’assorbimento dello iodio, ed altri tipi di test di laboratorio più complessi ma decisivi ai fini di una
giusta diagnosi.
Trattamento della malattia
L’Ipotiroidismo per fortuna è una patologia facilmente curabile .
Il trattamento standard consiste nella supplementazione dell’ormone tiroideo con una forma sintetica
denominata Tiroxina, una o due volte al giorno per tutta la vita a seconda della gravità e della
risposta al trattamento. Questa cura ha un costo relativamente basso e raramente ha manifestato
effetti collaterali. Entro una settimana dall’inizio del trattamento il cane dovrebbe migliorare la sua
attività generale, mentre per il miglioramento della salute del mantello e della pelle ci possono volere
6 settimane e oltre. Con il trattamento tutti i sintomi dovrebbero eventualmente sparire. Se questo
non avviene dobbiamo prendere in considerazione un eventuale errore di diagnosi. Questo può
accadere in quanto i sintomi dell’ipotiroidismo sono molto similari a quelli osservati in diverse altre
disfunzioni e malattie e la diagnosi deve pertanto assolutamente essere accompagnata da conferme
di laboratorio accurate.
Conclusioni
Abbiamo detto che l’Ipotiroidismo ha un andamento di tipo famigliare e che pertanto se ne può
intuire una trasmissione genetica che, anche se sconosciuta, fa supporre che sia di tipo
multifattoriale. Per questo motivo l’esclusione dai programmi di allevamento di quei cani che
manifestino la patologia è assolutamente importante.
Non da meno però sono i controlli preventivi sui riproduttori. Se infatti per altre patologie noi sapremo
prima della maturazione dei nostri cani che non dovremo utilizzarli, per l’Ipotiroidismo così come per
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le patologie oculari ad insorgenza “tardiva”, noi abbiamo il rischio di effettuare qualche cucciolata
prima che si presentino sintomi clinici che ci portino ad indagare sulla tiroide, ma avremmo purtroppo
già trasmesso i geni responsabili.
Seram Sezione Salute
Andrea Lucchesi
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