CORYLACEAE

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ARPA – Servizio Idrometeorologico – Area Agrometeorologia e Territorio
CORYLACEAE
Fig.1
La famiglia delle Corilacee è rappresentata da
un ristretto numero di specie con portamento
sia arboreo che arbustivo. Sono latifoglie
legnose, decidue. A questa famiglia
appartengono 3 generi: Carpinus, Ostrya,
Corylus.
Le foglie sono semplici, bifacciali a inserzione
alterna, con un picciolo più o meno lungo alla
cui base si trovano le stipole, che vengono
però precocemente perse. Le foglie (Fig. 1)
hanno, per lo più, forma ovale a base
mozzata; la loro lunghezza è solitamente
doppia rispetto alla larghezza; la nervatura è
penninervia.
Foto tratta da:
Fig.2
Sono piante monoiche, con infiorescenze
unisessuali;
quelle
maschili
sono
rappresentate da amenti costituiti da fiori nudi,
di piccole dimensioni, con stami che variano
da 4 a 12.
Le infiorescenze femminili (Fig. 2) sono
costituite da amenti formati da fiori che hanno
un piccolo perigonio costituito da 3 tepali.
Foto tratta da: www.dipbot.unict.it/ orto/0487-1.html
Fig.3
Il frutto (Fig. 3) è secco ed è rappresentato da
una noce.
Foto tratta da: www.dipbot.unict.it/ orto/0487-1.html
ARPA – Servizio Idrometeorologico – Area Agrometeorologia e Territorio
Carpinus betulus L. (Carpino bianco)
E’ una specie diffusa sia come arbusto spontaneo
sia come albero coltivato per ornamento. Si trova
spontaneamente soprattutto nei boschi misti di
latifoglie di pianura, consociato alla Farnia; nella
zona collinare e submontana insieme al Cerro e
alla Roverella; nella zona montana lo si incontra
consociato al faggio o al carpino nero.
Fig.4
Il Carpino bianco è una specie a foglie caduche,
con chioma fitta, larga e tondeggiante. Ha crescita
lenta e raggiunge raramente i 15 m di altezza, ma
ha un ottima longevità (200 anni); predilige le
posizioni soleggiate o di media ombra e i terreni
freschi e profondi ma non umidi.
Foto tratta da:
http://online-media.uni-marburg.de
Il fusto è spesso contorto e fittamente ramificato sin
dalla base, con rigonfiamenti a spirale caratterizzati
da numerose scanalature.
Fig.5
Le foglie (Fig. 4) sono ovato-acuminate, a margine
seghettato, arrotondate alla base, con 9-13 paia di
nervature, pubescenti.
I fiori maschili sono raggruppati in amenti penduli,
lunghi fino a 5 cm; i fiori femminili, da 3 a 8 cm, si
trovano nella parte terminale dei giovani rami e sono
caratterizzati da brattee trilobate con il lobo mediano
più lungo.
I frutti sono piccole nucule (Fig. 5) circondate da un
involucro che ne favorisce la disseminazione
anemogama.
Foto tratta da: www.boga.ruhr-unibochum.de
I granuli pollinici del Carpino bianco (Fig. 6) si
presentano tri-tetrazonoporati, isopolari, oblatosferoidali, piccoli (19 - 29 µm). I pori presentano
incospicui opercoli. L’esina, finemente granulata,
forma aspidi attorno ai pori. L’intima è ispessita sotto i
pori a formare onci. (Spesso sono evidenti
granulazioni citoplasmatiche).
Il potere allergenico di questi pollini è medio. Fanno
parte dei cosiddetti pollini emergenti.
Fig.6
I pollini simili al carpino bianco sono Corylus, Betula,
Celtis.
Foto tratta da: diogenes.iwt.uni-bremen.
de/. ../pollen/Main.htm
Calendario fiorale
Corylaceae
Carpino bianco
G
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
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Ostrya carpinifolia Scop.(Carpino nero)
Il Carpino nero è un albero di medie
dimensioni, che può raggiungere i 20 m di
altezza. E’ diffuso sui rilievi, dalle colline
alle zone di bassa montagna della fascia
submediterranea dove si consocia a
formare comunità boschive di caducifoglie
termofile e mesofile. Cresce in tutta
l’Emilia Romagna, dalle prime colline fino
ai 900 m di altitudine, formando spesso
boschi insieme all’orniello all’interno di
grandi macchie di quercie. Predilige
esposizioni soleggiate e terreni con una
buona
capacità
idrica,
adattandosi
comunque abbastanza bene a quasi tutti i
tipi di terreno.
Fig.7
Foto tratta da: www.tagliamento.org
E’ un albero dalla chioma compatta e da
foglie appuntite simili al Carpino bianco,
ma con nervature meno evidenti e con
portamento più ridotto.
Fig.8
La corteccia negli alberi più giovani è di
colore bruno, nelle piante adulte tende ad
avere tonalità grigie con fitte screpolature
distribuite su tutto il fusto. Le foglie (Fig. 7)
sono ovato-acuminate, arrotondate alla
base, bidentate al margine. I fiori, che
compaiono insieme alle foglie, sono riuniti
in amenti lunghi e penduli quelli maschili
(Fig.8), più raccorciati e terminali quelli
femminili (Fig. 7).
Foto tratta da: www.flogaus-faust.de
La fioritura inizia a fine marzo e si prolunga fino a maggio. Il frutto è un piccolo achenio
avvolto da una brattea chiusa biancastra.
I granuli pollinici (Fig. 9 a; b) si presentano
trizonoporati, isopolari, suboblati o suboblati, in
genere piccoli (18 - 28 µm). I pori sono
sporgenti, vestibolari. L’esina è microechinata ed
ispessita attorno ai pori a formare aspidi.
Fig. 9 a
L’intina, sotto i pori, forma onci lievemente
Foto tratta da:
convessi o a margine più o meno lineare.
http://www.uniroma2.it/
biologia/polline/scheda Il potere allergenico è medio. Fa parte dei
cosiddetti pollini emergenti.
Pollini simili: Corylus, Ostrya, Celtis.
Fig.9 b
Foto tratta da:
www.pbs.org/wgbh/
nova/
icemummies/icema
n.html
Calendario fiorale
Corylaceae
Carpino nero
G
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
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Corylus avellana L. (Nocciolo)
Il Nocciolo è un arbusto deciduo, poco longevo (60-70
anni), che cresce fino a 8 m di altezza nel sottobosco di
foreste latifoglie e aghifoglie; cresce in zone con clima
caldo e parzialmente soleggiato e lo si trova nei
sottoboschi appenninici e sulle Alpi.
Fig.10
Foto tratta da:
www.arbolesornamentales.com
Fig.11
Vive dal livello del mare fino a una quota massima di
1.800 metri ma in genere è raro incontrarlo sopra i 1500
metri. Viene anche coltivato in numerose regioni per il
frutto. Il Nocciolo predilige i terreni fertili, profondi, sciolti e
freschi.
Vive frequentemente in comunità con l'Orniello (Fraxinus
ornus), con il Frassino.
Il fusto si presenta diritto con corteccia liscia, bruna
tendente al grigiastro.
Le foglie (Fig. 10) sono alterne, semplici, tondeggianti a
punta allungata e base cuoriforme.
I fiori maschili e femminili sono portati sulla stessa pianta:
i maschili (Fig.11) sono riuniti in amenti gialli pendenti,
quelli femminili sono piccoli, con stimmi piumosi rossi.
L'impollinazione è anemogama. Il periodo di fioritura può
iniziare già in dicembre e si protrae fino all’inizio di marzo.
I frutti (Fig. 12) sono noci avviluppate in brattee fogliacee.
Foto tratta da: www.bildarchivhamburg.de/. ../flora/flora_02/
Fig.13
Foto tratta da:
http:// ww.uniroma2.it/biologia/polline/scheda
Fig.12
Foto tratta da: www.dipbot.unict.it/
orto/0487-1.html
I pollini si presentano (Fig. 13) trizonoporati, isopolari, in
genere suboblati o suboblati, di piccole dimensioni (19 28 µm). I pori sono appena pronunciati dalla linea
perimetrale che, in visione polare, è subtriangolare
goniotrema. L’intina è piuttosto sottile e forma onci larghi e
marcatamente convessi al di sotto dei pori. L’esina è
scabrato-microechinata. Pollini simili: Betula, Ostrya,
Carpinus. Il potere allergenico è alto; fa parte dei pollini
emergenti
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