sociale

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Lezioni del corso di
SOCIOLOGIA GENERALE :
I CONCETTI BASE
(prof.Malizia)
1
Principali fonti bibliografiche
* Cavalli L.,Incontro con la sociologia,Bologna,II
Mulino
* Collins R.,Teorie sociologiche,Bologna,II Mulino
* Cesareo V .,Sociologia.Concetti e tematiche,Milano,Vita e pensiero
* Cesareo V.,Sociologia.Teorie e problemi,Milano,Vita e pensiero
* Crespi F.,Manuale di sociologia della cultura,Bari,Laterza
* Ferrarotti F.,Trattato di sociologia,Torino,UTET
*
Gallino L.,Dizionario di sociologia,Torino,UTET
* Giglioli P.,Invito allo studio della società,Bologna,II Mulino
* Izzo A.,Storia del pensiero sociologico,Bologna,II Mulino
* Konig R.,Sociologia,Milano,Feltrinelli
* Mongardini C.,La conoscenza sociologica,Genova,ECIG
2
La sociologia: introduzione
3
La sociologia è la scienza che ha per
oggetto i fenomeni sociali indagati
nelle loro cause, manifestazioni ed
effetti, nei loro rapporti reciproci e
in riferimento alle forme della vita
sociale in generale.
4
Le ''sociologie'' (esempi)
• sociologia dei processi culturali
e comunicativi
• sociologia dell'ambiente e del
territorio
• sociologia dei proc.economici e
del lavoro
• sociologia dei consumi
• sociologia della religione
• sociologia del diritto
5
Fare sociologia è comunque non
semplice,se non altro perché ha
come oggetto di studio il
ns.comportamento
( >
6
importanza del metodo)
LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA
La sociologia nasce come disciplina
autonoma nel XIX secolo come necessità
di riflessione sugli enormi mutamenti
sociali legati al processo di
modernizzazione (rivoluzione
industriale,rivoluzione francese,
rivoluzione scientifica)
7
LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA
(''stacco'' dal pensiero filosofico delle scienze n/s- che vengono ad acquisire una autonomia
teorica e metodologica)
RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
(tutta una serie di fenomeni tecnologici-economicisociali che rendono necessaria una riflessione
specifica sulla società)
RIVOLUZIONE FRANCESE
(la destrutturazione dell'ordine politico-siociale
classico porta a riconsiderare la natura del
legame sociale,della strutturazione della
società)
8
TRE DOMANDE ESSENZIALI CHE
SI PONE LA SOCIOLOGIA
• Come è possibile l'esistenza della
società,ovvero cosa impedisce il
"caos"
• Quali sono le cause del mutamento
• Quali sono e su cosa si fondano le
relazioni fra individui e individui e
società
9
La SOCIOLOGIA come scienza ha
come oggetto fenomeni osservabili;
usa pertanto metodologie e strumenti
che consentono
• l'osservazione
• la sistematizzazione
• la comprensione
dei fenomeni sociali stessi
10
LA SOCIOLOGIA NON E'SOLO
UNA DESCRIZIONE DI FENOMENI,
MA E' COMPRENSIONE DELLO
AGIRE SOCIALE NELLA SUA
COSTANTE UNIFORMITA' E NEL
SIGNIFICATO CHE GLI ATTORI
SOCIALI AD ESSO ATTRIBUISCONO
11
ALDILA' DI TALE DEFINIZIONE DI
CARATTERE GENERALE,LA
SOCIOLOGIA VIENE A DEFINIRSI
NELLE SUE DIVERSE SCUOLE A
SECONDA DELLO OGGETTO
PRIVILEGIATO DI STUDIO COME :
12
• LA SOCIETA' NEL SUO DIVENIRE
COME'' TOTALITA ''
• LE RELAZIONI INTERNE AL
SISTEMA SOCIALE
• GLI ASPETTI STRUTTURALI
COMUNI A TUTTI I FENOMENI
SOCIALI
13
• LE FORME DELLA VITA
ASSOCIATA
• SISTEMI E PROCESSI DI
PRODUZIONE CULTURALE
• DESCRIZIONE/INTERPRETAZIONE
DELLE DIFFERENTI
REALTA'SOCIALI
14
LA RICERCA
15
In generale,si può dire che tutto il pensiero
sociologico oscilla fra due tradizioni,ovvero
- l'approccio olistico
(il sistema sociale)
- l'approcci individualista
(l'azione sociale)
non come due estremi di un continuum ma
come due possibilità di risposta (spesso poco
conciliabili) a "che cosa è la società?"
16
Le metodologie (e conseguentemente le
tecniche e gli strumenti) si suddividono
generalmente in
• M.QUANTITATIVI
(atti a quantificare determinati
fenomeni)
• M.QUALITATIVI
(atti a rilevare caratteristiche
strutturali dei fenomeni)
17
In altri termini,la RICERCA QUANTITATIVA
• fornisce la ''misura'' del fenomeno
studiato
• è uniforme per tutti i
soggetti/oggetto di ricerca
• i dati ottenuti sono oggettivi (?) e
standard
• si rivolge comunque generalmente
ad un "campione",anche se ampio
e rappresentativo
18
In altri termini,la RICERCA QUALITATIVA
• permette di individuare i fattori
utili per la comprensione della
motivazione all'azione degli attori
sociali,pur se circoscritta in termini
numerici
• offre informazioni spesso
disomogenee ma ricche di
contenuto ed in profondità
(intervistatore) prevedendo un
coinvolgimento dei soggetti
(intervistati)
19
Una gerarchia di concetti
METODOLOGIA
Regole e condizioni formali a
carattere generale
TECNICHE
Singole procedure operative
STRUMENTI
Singoli"mezzi" relativi alle tecniche
l
20
Il percorso
•Scelta del problema e delle ipotesi
•Disegno della ricerca
(progettazione,metodologie,ecc.)
•Raccolta dati
("documentale"- "sul campo")
•Sistematizzazione dati
•Analisi ed interpretazione delle
risultanze
•Rapporto di ricerca
21
La sociologia :concetti e
problematiche
22
SCENARI




MODERNITA’
TARDOMODERNITA’
“MODERNITA’ LIQUIDA”
GLOBALIZZAZIONE
23
La “modernità”




consolidamento degli stati/nazione
capitalismo e strutturazione sociale
primato dell’urbanizzazione
la “razionalità”
(fiducia illimitata nei confronti della
ragione,alla quale tutto va
assoggettato)
 secolarizzazione
24
(segue) La modernità
 concezione lineare della storia
 mezzi di comunicazione “di massa”
 esperienzialità e costruzione sociale
di realtà tendenzialmente
monolineare
 trionfo delle ideologie
25
La tardo modernità
 Non è “una epoca”,bensì
un “clima culturale”
 Tardomodernità o
postmodernità?
26
La tardo modernità
 Declino stato/nazione
(surdeterminazione)
 “Rischio” ed “incertezza”
(crisi della razionalità)
 Eclettismo e frammentazione della
27
esperienza (fine dei “grand recits”)
 “Cultura del presente”
 Fine delle ideologie
28
La modernità “liquida”
Sviluppo della tardo modernità,secondo
Bauman nella società contemporanea si
sono “liquefatti” i legami tra gli
individui, legami sociali che tendono a
dissiparsi, a disgregarsi e a diventare
sempre più effimeri.
29
Bauman pensa che il “processo di
liquefazione” si attui in diversi ambiti
della vita nella società contemporanea
come ad esempio il lavoro, la comunità,
l'individuo, come già detto i rapporti
sociali, la libertà, le strutture sociali etc.
30
Ritornando ai legami sociali e personali
per Bauman la liquefazione produce un
individuo afflitto dalla solitudine,
egoista ed egocentrico, che vive in un
tempo anche esso liquido, non solido
come nelle società premoderne.
31
Secondo Bauman stiamo vivendo una
fase della modernità che cancella la
fiducia, la compassione, la pietà e
invece si assiste ad un gorgo di
smarrimenti e stordimenti dove uomini e
donne si scoprono immersi tra il vuoto
esterno e lo svuotamento interiore.
32
In altri termini,trattasi di una ulteriore
disgregazione dei valori di
comunità,delle appartenenze, nonché di
un individualismo sfrenato dovuto
comunque alla mancanza di punti di
riferimento.
33
LA GLOBALIZZAZIONE
Possiamo usare il temine
per
definire la combinazione di processi
economici, politici, sociali e culturali,
che hanno come effetti :
- La formazione di un mercato finanziario
globale;
- L'aumento dell'incidenza di nuove
tecnologie;
34
- L'iperconcorrenza,ovvero una
accentuata competitività agevolata dai
processi
di
liberalizzazione,
di
privatizzazione e di deregulation;
- Lo sviluppo di un'informazione che
insieme al contemporaneo progresso
dei
mezzi
di
trasporto
unifica
il
mondo per ridurlo alla dimensione di
''villaggio'';
35
-
La
formazione
globale, cultura
in
di
una
cui il
cultura
peso dei
singoli apporti riflette la capacità di
influenza
delle
varie
nazioni
componenti;
- La perdita di rilevanza dello Stato o
del sistema nazionale come punto di
riferimento fondamentale nello scenario
economico e politico del nuovo assetto
globale.
36
I SISTEMI SOCIALI
37
La SOCIETA'
La società è una immagine
consolidata di realtà,definibile come
un insieme/sistema organizzato di
individui che vivono su un territorio
e collaborano in gruppi per la
soddisfazione di bisogni sociali e si
riconoscono in una comune cultura.
38
SISTEMA
INSIEME INTERCORRELATO DI
PARTI INTERDIPENDENTI
39
I SISTEMI
LUHMANN
SOCIALI:
L'APPROCCIO
DI
Nella modernità si è verificata una sempre
maggiore differenziazione funzionale della società
in sottosistemi che hanno nel tempo Aquisito
sempre più autonomia,come:
•
•
•
•
40
la politica
l'economia
la scienza
i media
Si tratta di schemi interpretativi della
realtà atti a ridurre la complessità
della realtà stessa.Pertanto,direche
esistono i sistemi sociali significa dire
che esistono "oggetti"di osservazione
con caratteristiche tali da
giustificarne il concetto
41
Ogni sistema sociale si differenzia
dall'ambiente di riferimento e nel
proprio interno per
AUTOREFERENZIALITA'
(autodeterminazione)
42
In altri termini,un sistema
autoreferenziale (o autopoietico) è un
sistema che ridefinisce
continuamente se stesso rispetto
all'esterno (che è sempre e comunque
"filtrato") e,al proprio interno,si
sostiene e si riproduce,avendo come
criterio distintivo il suo
mantenimento.
43
In particolare,rispetto allo
ambiente di riferimento,tale
strutturazione autoreferenziale
si realizza attraverso processi
autopoietici ("creazionedi se
stesso") ed è sostanzialmente
indifferente all'ambiente stesso.
Gli stimoli esterni sono
significativi per il sistema
solo se riportabili nello stesso
con i propri linguaggi/codici
44
L’ AZIONE SOCIALE
45
Parlando di
AZIONE SOCIALE
o di
ATTORE SOCIALE
ci si può riferire tanto a singoli
attori/azioni quanto ad attori/azioni
collettivi
46
L'AZIONE SOCIALE
Sequenza intenzionale di atti forniti di senso
che un soggetto
(individuale/collettivo = attori sociali)
compie scegliendo fra varie alternative
possibili. .......al fine di conseguire uno scopo.
(Gallino)
47
L'AZIONE SOCIALE PER WEBER
1. razionale rispetto allo scopo
2. razionale rispetto al valore
3. razionale rispetto alle tradizioni
4. razionale rispetto alla affettività
48
La ''razionalità limitata'' (Simon)
I limiti della razionalità consistono in:
- informazioni
incomplete/imperfette
- relativa capacità (circostanze) di
elaborare le informazioni
- il tempo limitato disponibile
- la complessità di molte problematiche
- preferenze/opzioni
contrastanti (nel
proprio ambito di riferimento)
49
LA TEORIA DEI BISOGNI
E' una possibile interpretazione "a monte"
non solo dell'agire sociale,ma anche (o
soprattutto) della produzione culturale e
della struttura sociale.
In altri termini,tutta la società si presenta
come una struttura articolata di risposte
a "bisogni"(=mancanze).
50
La vita sociale può definirsi come una
trama di relazioni sociali che si
concretizzano
nelle
INTERAZIONI SOCIALI.
•
•
•
•
Tali processi di interazione sono vincolati:
dal contesto
dalle dinamiche situazionali
dai condizionamenti
da "apriori"
(impossibilità di cogliere l'Altro nella sua
totalità ma rispetto ad uno status;I'Altro
non è "interamente" sociale,è anche
qualche "altra cosa")
51
Per interazione sociale si
intende una relazione di tipo
cooperativo svolta da due o più
attori detti soggetti agenti, che
orientano le loro azioni in
riferimento ed in reazione al
comportamento di altri attori.
Queste relazioni sono
caratterizzate da una certa
durata, intensità e ripetitivitànel
tempo.
52
LA CULTURA
53
CULTURA
E'
TUTTO CIO'CHE DEVE LA SUA CREAZIONE
ALL'AZIONE COSCIENTE E TENDENZIALMENTE
LIBERA DELL'UOMO,CIOE'IL PATRIMONIO
INTELLETTUALE E MATERIALE,RELATIV AMENTE
STABILE E CONDIVISO,PROPRIO DEI MEMBRI DI
UNA COLLETTIVITA' ED E’ COSTITUITO DA
VALORI,NORME,DEFINIZIONI,LINGUAGGI,SIMBOLI,
SEGNI,MODELLI DI COMPORTAMENTO,OGGETTI
----- -MATERIALI,ECC.
(Cesareo)
54
Elementi della cultura (concezione olistica)
1. CULTURA MATERIALE
(tecniche produttive,tecnologie,prodotti)
2. CULTURA SOCIALE
(struttura sociale,sistemi di
relazione,comportamento sociale)
3. CULTURA IMMATERIALE
(comunicazione,conoscenze,norme,valori,
religione)
55
La cultura secondo la prospettiva degli
“ASSUNTI DI BASE”
Un insieme coerente di assunti
fondamentali inventati,scoperti e
sviluppati da un gruppo sociale per
affrontare l’ambiente esterno e
l’integrazione interna
56
Gli “assunti di base” (esempi)
La relazione con l’ambiente
Realtà e verità
La natura umana e le relazioni umane
Tempo e spazio
per i problemi di integrazione interna
(linguaggio comune,la natura della
autorità)
e per i problemi di sopravvivenza
esterna
(obiettivi/mezzi,analisi/valutazione)
57
La cultura secondo la PROSPETTIVA
SIMBOLICA
Un modello di significati trasmessi nella
storia ed incorporati in simboli;
unsistema di concezioni ereditate ed
espresse in forme simboliche,attraverso
le quali gli uomini perpetuano e
sviluppano la conoscenza
58
I SIMBOLI
In generale,sono “qualcosa-che-sta-perqualcos’altro” (la bandiera,la
Croce,ecc.),ovvero rinvia ad significato
e/o sistemi di significato che derivano
comunque dalla cultura.
I sistemi simbolici sono complessi
strutturati di simboli,come,ad es.,il
linguaggio.
59
SOCIETA’ E CULTURA OGGI
60
Nella sociologia oggi si condivide l'idea
che tra cultura e contesti sociali
esistano rapporti di influenza
reciproca e quindi di tipo
bidirezionale.
Questi rapporti sono stati comunque
affrontati con prospettive che
possiamo far risalire a 3 campi:
61
1) Come le strutture sociali
producono effetti sulla cultura.
In questo caso la cultura è una
variabile dipendente di fattori
strettamente collegabili
ai contesti sociali e ai loro
fenomeni.
62
2) Come le forme e le espressioni
culturali influenzano la società. In
questo caso la cultura è una
variabile indipendente attraverso
cui spiegare il sorgere e
l'operare di azioni sociali riferibili
tanto ai soggetti che alle
strutture e alle istituzioni.
63
3) Come la cultura si trasmette, si
diffonde e si trasforma. In
questo caso l'attenzione è rivolta
ai processi che partono dalla
cultura per tornare alla cultura,
anche se in questo ritorno
contano gli aspetti di tipo
sociale:socializzazione,comunica
-zione,ecc.)
64
Cultura e società : approcci
• WEBER (etica calvinista
e
sviluppo del capitalismo)
• MARX
(struttura/sovrastruttura)
• ARCHER
(''artificio metodologico)
65
CULTURA E CULTURE
La problematica del
"relativismo culturale"
Le problematiche del
"multiculturalismo"
66
SUBCULTURA (articolazione culturale)
INSIEME RELATIVAMENTE
DIFFERENZIATO/DIFFERENZIANTE
DI VALORI,CREDENZE,NORME
TRADIZIONI,LINGUAGGI E
MANUFATTI CHE CARATTERIZZANO
UN GRUPPO SOCIALE
67
ARTICOLAZIONI CULTURALI
(subculture)
Territoriali (localismo)
Etniche
Socio-economiche (culture di gusto)
Ideologico-religiose
Generazionali
68
STILI DI VITA
INSIEME UNITARIO DI PREFERENZE ESPRESSO
DA UN ATTORE SOCIALE (I/C) NEI VARI AMBITI
DELLA VITA SOCIOCULTURALE CHE. DETERMINA
ANCHE I ''CONSUMI'' DELL'ATTORE SOCIALE
STESSO
69
MODE
• comportamenti sociali motivati
dalla soddisfazione di bisogni
• carattere ''effimero''
• modalità distintiva
• modalità di comunicazione
70
COMPONENTI E PROCESSI
71
VALORI
Rappresentano le concezioni del
"desiderabile" in una società,ovvero
ciò che in un dato momento storico
si ritiene importante,significativo e
termine di riferimento per l'azione
sociale.
72
NORME
Proposizioni (formalizzate o no)
prescrittive della condotta sociale a
cui attenersi; sono strumenti
necessari per regolare il
comportamento sociale.
(controllo sociale
>
sanzioni)
73
Processo di socializzazione
Il processo di integrazione
dell'individuo nel gruppo sociale
•
attraverso la progressiva
• appropropriazione
• interiorizzazione
• identificazione
di/con norme,valori,modelli di
comportamento,ecc.
( > la cultura)
74
.,
IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE HA
COME PRINCIPALI ''AGENTI''/FASI :
per la socializzazione primaria:
famiglia/parentela/gruppo dei pari
per la socializzazione secondaria:
scuola,organizzazioni,mondo del
lavoro
75
I media costituiscono ormai da quasi
un secolo un agente di
socializzazione trasversale
alle due fasi,in quanto divenuti
progressivamente un fondamentale
strumento di “apprendimento” di
realtà
76
CONDIZIONAMENTI SOCIOCULTURALI
•
•
•
•
•
•
L'OPINIONE PUBBLICA
I MEDIA
LE ''IMMAGINI'' DELLA SOCIETA'
LE CONDIZIONI SOCIOECONOMICHE
IL CAPITALE CULTURALE
IL CAPITALE SOCIALE
ma anche
• LE IDEOLOGIE
• IL SISTEMA
BISOGNI/MOTIVAZIONI/ASPETTATIVE
77
La vita sociale può definirsi
come una trama di relazioni
sociali che si concretizzano nelle
INTERAZIONI SOCIALI.
78
Tali processi di interazione sono
vincolati:
a) dal contesto
b) dalle dinamiche situazionali
c) dai condizionamenti
d) da "apriori" (impossibilità di
cogliere l'Altro nella sua totalità
ma rispetto ad uno status;I'Altro
non è "interamente" sociale,è
anche qualche "altra cosa.
79
RUOLO E STATUS
Sono fra i fattori costituenti
l'interazione sociale; lo STATUS
(posizionamento sociale) è l'insieme
delle risorse sociali di cui si dispone e
di apprezzamento sociale relativi ad
ogni posizione all'interno della
società,il RUOLO si riferisce alle
aspettative sociali che si hanno nei
confronti di uno STATUS
80
Il
COMPORTAMENTO DI STATUS
consiste nel "COME" l'attore sociale
svolge ("rappresenta") lo status
stesso effettivamente (margine di
gioco.,devianza) determinando
così il ruolo (aspettative)
81
LO “SCAMBIO”
Homans sviluppa una teoria della
interazione sociale particolarmente
interessante che si fonda sulla teoria
economica dello scambio e si basa su 4
principi
(segue)
82
La interazione come ''scambio'' :
i principi
l."il comportamento è determinato dal
profitto atteso''
2."1a reciprocità"
3."1o scambio equo''
4."scambi equilibrati in alcune relazioni
possono produrre scambi squilibrati in
altre relazioni''
83
Il gruppo è un insieme di attori
sociali che
• INTERAGISCONO
FRA DI LORO
• IN UN CERTO LASSO DI TEMPO
• HANNO TRATTI DISTINTIVI
• CONDIVIDONO
VALORI
E NORME DI
COMPORTAMENTO
• HANNO UN OBIETTIVO
84
COMUNE
Fattori di formazione dei gruppi
a) VICINANZA
(spaziale,funzionale)
b) AFFINITA'
(atteggiamenti,valori)
c) ISOLAMENTO
(sociale,psicologico)
d) BISOGNI
(sicurezza,appartenenza)
e) INPUT ESTERNO
85
In ogni gruppo sono presenti
due dimensioni
:
- quella ''OPERATIVA''
(razionalità,orientamento
al compito,ecc.)
- quella ''SOCIO-EMOTIVA''
(affettività,emotività,ecc.)
che non vanno necessariamente
sempre insieme
86
CONSENSO
Un processo di riproduzione di una
identificazione o di un accordo su
valori e/o significati
e/o modalità e
logiche di azione che vengono
attribuiti alla realtà.
87
Forme del CONSENSO
* C. ''IDEALE'' (incondizionato)
* C. ''CONFORMITA' '' (pressioni
del
gruppo)
* C. ''ATTIVO''
rinnovabilità)
88
(interiorizzazione,
CONFLITTO
Una azione disgiuntiva che può
svilupparsi da divergenze di
obiettivi
strategie
opinioni
comportamenti
fra individui e/ o parti sociali.
89
Caratteristiche del conflitto
a) La “normalità” del conflitto
Il conflitto è ''fisiologico'',nel senso che
è RISCONTRABILE IN TUTTE LE REALTA’
SOCIALI
90
b) Cause di conflitto
• SCARSITA' DI RISORSE E DI CHANCES DI
VITA
• DISEGUALE DISTRIBUZIONE DI POTERE
• SFRUTTAMENTO DI PERSONE/RISORSE
DA PARTE DI GRUPPI SOCIALI VERSUS
ALTRI GRUPPI SOCIALI
91
• SITUAZIONI DI ANOMIA (Merton)
• INCAPACITA' ISTITUZIONALE A
SVILUPPARE CONSENSO
• FONTE :ENDOGENA/ESOGENA
92
POTERE,AUTORITA',LEADERSHIP
Weber distingue fra "potere"
come la possibilità di essere
obbedito e "autorità"
come
potere sempre legittimato,
istituzionalizzato; per Weber poi
è
possibile
distinguere tre
"modelli ideali" di potere (e le
relative legittimazioni) :
93
• il potere "tradizionale",
derivante appunto dalla
dalla
tradizione e legittimato
credenza nella "bontà" della
tradizione stessa,
94
•il potere
"carismatico",
ovvero il potere eccezionale
riconosciuto e legittimato per
via di straordinarie qualità e/o
capacità personali,
95
•il potere "legale", che è quello
derivante
dalla
legge
e
legittimato dalla credenza
nella
equità/giustizia
della
legge stessa.
96
Caratteristica/funzione della
legittimazione
- la legittimità rende il rapporto
di potere vivibile (stabilisce
reciproca fiducia)
- la legittimità è comunque
relativa ai tempi ed ai contesti
97
E’ evidente che "l'autorità" è
un concetto comprendente,
(generalmente formalmente
riconosciuto ed esercitato)
ma che può esserci un
"potere" senza necessariamente
l' ''autorità'' (e viceversa)
98
La
leadership
è
definibile
come la capacità individuale di
esercitare una
influenza,
un
potere,
sia
"formale/istituzionale"
che
"informale/sociale".
di potere e di
I concetti
leadership hanno molto in
comune.
99
LE ISTITUZIONI (una definizione)
LE ISTITUZIONI SONO FORME
RAPPRESENTATIVE DI
REGOLE,NORME,COMPORTAMENTI
SOCIALMENTE RILEVANTI
(spesso riscontrabili in sistemi
formalmente organizzati)
100
LE ISTITUZIONI (i diversi significati)
*gruppo
organizzato che svolge una
rilevante funzione sociale
*complesso di valori/norme regolanti
l'azione sociale in una determinata
sfera della società
*sistema di pratiche/credenze
riconosciute e stabilmente praticate
da un gruppo sociale
*elementi strutturali di una società
esplicanti funzioni di socializzazione
101
Le istituzioni pertanto si possono distinguere
in
• ISTITUZIONI ''VISIBILI''
(org.politiche dello stato o private,la
Chiesa,la scuola, la famiglia,ecc.)
• ISTITUZIONI ''INTANGIBILI''
(forme/contenuti culturali
condivisi come i riti/cerimonie,la
lingua nazionale,ecc.)
102
LE ISTITUZIONI (caratteristiche)
• ESTRINSECITA'
(realtà esterne all'individuo)
• COERCITIVITA'
(''non di si può sottrarre'')
• OBIETTIVITA'
(accordo sociale diffuso e
tramandato sulle i.)
• STORICITA'
(stabilità temporale delle i.)
103
STRATIFICAZIONE
SOCIALE
Per stratificazione sociale si intende una
disposizione oggettiva od una classificazione
soggettiva di individui/gruppi in una "scala"
sociale,disposizione che si attua in base al
possesso di RISORSE
•
•
•
104
economiche (reddito)
politiche (potere)
simboliche (prestigio)
Stratificazione sociale
E' la disposizione gerarchica delle
persone sulla base di differenze
sociali,soprattutto per quanto
riguarda l'accesso alle
- risorse,
- opportunità di vita
(chances di vita)
- influenza sociale
105
Le opportunità di vita sono le
possibilità di accedere a beni
materiali e/o immateriali nel corso
della propria vita.
Dipendono non solo dal merito
personale ma anche dallo status
socioeconomico
106
Gli insiemi derivanti dalla
stratificazione vengono definiti
• STRATI
(concezione integrazionalista)
• CLASSI
(concezione conflittualista)
• CASTE
107
Le CASTE sono la forma più rigida di
stratificazione sociale.ln un sistema di
caste le posizioni sociali dipendono
dalla nascita sulla base cioè delle
condizioni sociali della famiglia.Le
possibilità di mobilità sociale sono
tendenzialmente nulle.
108
STRATIFICAZIONE SOCIALE
I gruppi derivanti da tale stratificazione vengono
definiti
• CLASSI (concezione conflittuali sta)
Si basa su una logica di ''iniquità'' sociale
fondantesi sulla dicotomia
''sfruttati/sfruttatori''(borghesia/proletariato)
derivante dal possesso dei c.d.''mezzi di
produzione'' e dalla determinazione dei ''modi
di produzione''
109
•
110
STRATI (concezione integrazionalista)
Si basa su una concezione funzionalistaintegrata della società che presuppone una
coesistenza di fatto di diverse posizioni
sociali (con prerogative e caratteristiche
specifiche) rispondenti a differenti funzioni
sociali con un diverso ''trattamento'' sociale
UN MODELLO DI
STRATIFICAZIONE SOCIALE
(Scuola di Chicago)
•
•
•
•
•
UPPER
UPPER MIDDLE
MIDDLE
LOWER MIDDLE
LOWER
111
Per mobilità sociale si intende ogni
passaggio di un individuo da uno
strato/classe ad un altro
(ascendente/discendente)
FATTORI DI MOBILITA' SOCIALE
112
• STRUTTURALI
(situazione sociale ed economica
di
riferimento,opportunità,contesto)
• INDIVIDUALI
(capitale sociale,capacità/motivazioni,ecc.)
113
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