COMUNICATO STAMPA Concerto del duo Guyonnet Molardi

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COMUNICATO STAMPA Concerto del duo Guyonnet Molardi
Sabato 8 dicemrbe 2007
Salone dei Busti, Palazzo Peloso-Cepolla, Albenga
Jonathan Guyonnet, violino barocco
Stefano Molardi, clavicembalo
Gli Amici della Musica offrono ai loro soci e alla città un concerto augurale, con il duo
Guyonnet Molardi, già ospiti del festival estivo con l’orchestra barocca I Virtuosi delle Muse. Il
concerto vuole essere un’anticipazione per la stagione 2008 e un ringraziamento per tutti gli
sponsor che hanno reso possibile la prima edizione degli Appuntamenti Musicali Ingauni.
Il programma di questa sera comprende una scelta di brani tratti dalla tradizione strumentale
italiana o a essa strettamente legati.
L' immagine del violinista esclusivamente interprete delle musiche di altri compositori
appartiene alla nostra epoca. Dal XVII secolo fino a Fritz Kreisler (1875-1962) il violinista
scriveva ed interpretava proprie musiche. Il “divino” Arcangelo Corelli (come era chiamato dai
contemporanei) costituisce una figura di spicco nel panorama violinistico europeo. Ha
rappresentato con le sue sonate dell'opera V un punto di riferimento per i musicisti italiani e
stranieri dettando un vero e proprio stile e creando un ponte tra la tradizione sonatistica
seicentesca e lo sviluppo settecentesco di questa forma. La raccolta di 12 sonate dell'opera V é
divisa in due sezioni. Le prime sei sonate (delle quali stasera eseguiremo la IV ) esistono in
varie edizioni una delle quali presenta probabilmente gli abbellimenti (o “diminuzioni”) nei
movimenti lenti ideati dall'autore. Si tratta dell'edizione di Roger (Amsterdam).
Di Tommaso Albinoni verrà eseguita una sonata dai “Trattenimenti Armonici”, opera che
evidenzia il tipico e personalissimo stile strumentale veneziano. Il tessuto armonico di queste
composizioni permette un'interpretazione libera e una varietà enorme di colori strumentali.
Luigi Madonis é stato allievo del grande Antonio Vivaldi, ha esercitato grossa parte della sua
attività professionale in Francia ed in Russia. La sonata proposta questa sera in prima esecuzione
in tempi moderni presenta i tratti caratteristici della sonata vivaldiana: i primi due movimenti
sono ricchi di progressioni e concatenazioni armoniche tipiche veneziane, gli ultimi due si
ispirano alla tradizione francese con una Sarabanda ed un'aria che richiamano il grande J. M.
Leclair. La scelta di inserire J. S. Bach all'interno di questo “percorso” nello stile italiano vuole
sottolineare le molteplici influenze che questa forma ha avuto sul massimo esponente della
musica tedesca. Il ciclo di sonate per violino e cembalo di J. S. Bach si contraddistingue per un
dialogo paritetico tra il cembalo ed il violino, sovente la forma é quella della triosonata. J. S.
Bach scrive spesso per esteso le diminuzioni, prassi che normalmente era affidata
all'improvvisazione; ciò accade per esempio nel primo movimento della sonata eseguita questa
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sera. Il secondo movimento é una fuga con un tema magistralmente sviluppato, il terzo tempo é
probabilmente uno degli adagi più ispirati del grande compositore e una introduzione al brioso
ultimo movimento. Del grande compositore tedesco saranno eseguiti due preludi e fuga per
cembalo solo tratti dal “Clavicembalo ben temperato”. Nel frontespizio di questa raccolta é stato
recentemente interpretato un disegno da sempre considerato solo un'effige. Esso rappresenta le
indicazioni precise da parte dell'autore per il temperamento dell'accordatura del clavicembalo.
La problematica dell'accordatura degli strumenti a tastiera é un tema che ogni compositore
affrontava e risolveva in modo personale. Per una legge acustica tutti gli intervalli (ossia il
rapporto tra due note di diversa altezza) non possono risultare perfetti. Oggi si accorda lo
strumento a tastiera utilizzando un sistema cosidetto “temperato”, il quale é un compromesso tra
tutti gli intervalli presenti sulla tastiera. Questo sistema tende ad appiattire le caratteristiche di
certi accordi e diminuisce la forza espressiva dell'armonia. Oggi abbiamo scelto di utilizzare il
temperamento scritto da J.S.Bach, incredibilmente espressivo, scuro e carico di pathos nelle
tonalità con bemolli; brillante e solare nelle tonalità con dieiss.
Il programma si chiude con una sonata del toscano F. M. Veracini dal contenuto musicale
particolarmente fantasioso e virtuosistico. Essa presenta indicazioni agogiche e dinamiche
estremamente precise, elemento raro in composizioni italiane di questo periodo dove la melodia
era spesso un canovaccio ornato in modo estemporaneo dall'esecutore.
Jonathan Guyonnet è nato a San Remo, ha studiato violino a Montecarlo e a Parigi. Si è
esibito nelle più famose sale da concerto del mondo: Musikverein di Vienna, Mozarteum di
Salisburgo, Unter den Linden di Berlino, Alte Oper di Francoforte, Concertgebouw ad
Amsterdam, Lincoln Center di New York, Jordan Hall di Boston, Barbican Center di Londra,
Wigmore Hall di Londra, Tonhalle di Zurigo, Thèâtre du Chatelet di Parigi, Grande Salle de la
Cité de la Musique di Parigi, Salle Pleyel e Salle Gaveau di Parigi, Teatro la Fenice di Venezia,
Ha collaborato con i seguenti artisti:
Auditorio Nacional di Madrid, Oji Hall di Tokio etc.
Sijiswald Kuijken, Philippe Herreweghe, Andrea Marcon, Daniel Cuiller, David Stern,
Christophe Coin, Giuliano Carmignola, Cristophe Rousset, Paul Goodwin, Katia e Marielle
Labèque...
Suona un violino italiano Paolo Castello del 1700.
Stefano Molardi è direttore dell'orchestra barocca I Virtuosi delle Muse, che si dedica
prevalentemente al repertorio vocale e strumentale italiano e tedesco dei secoli XVII e XVIII.
Svolge un'intensa attività concertistica come solista e come continuista in importanti rassegne in
Italia, in Europa, Brasile, USA, collaborando con musicisti di fama internazionale come D.
Fasolis, A. Marcon, G. Carmignola e S. Montanari, suonando nelle sale più prestigiose del
mondo, tra cui la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles e la Sala Sao Paulo in Brasile, il
Musikverein di Vienna, la Carnagie Hall di New York, il Konzertgebouw di Amsterdam, il
teatro La Fenice di Venezia, etc.
E' attivo anche nell'ambito operistico internazionale,
partecipando a produzioni quali: Flavio di Partenio (Orchestra barocca Tiepolo - S. Daniele del
Friuli), Idomeneo di Mozart (dir. C. De Martini - teatri lombardi, Massy e Vichy), Andromeda di
Vivaldi (Venice baroque Orchestra, A. Marcon - Deutsch Grammophon), La Fida Ninfa di
Vivaldi (I Musici di Parma). Per le recenti incisioni ha ottenuto numerosi successi di critica
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(Amadeus, Early Music) e importanti riconoscimenti internazionali (5 Diapason assegnati
dall'omonima rivista francese).
Info www.albengamusica.it
Stefano Molardi
Jonathan Guyonnet
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