Lo sapevate che ortaggi, fiori, frutti, e spezie hanno delle qualità

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Lo sapevate che ortaggi, fiori, frutti, e spezie hanno delle qualità tintorie?
Da essi si possono ricavare dei meravigliosi colori per tingere pezzi di stoffa, carta, legno e
sassi.
Con l'aiuto di Walter e delle nostre maestre siamo riusciti a tingere alcuni pezzi di stoffa
per realizzare questo albero.
Le piante da verde: gli spinaci
Abbiamo usato la clorofilla degli spinaci per il colore verde
Lo spinacio è una pianta erbacea che non cresce spontaneamente in Italia.
Proviene dall'Asia sudoccidentale ed è stato introdotto in Europa attorno al 1000, ma ha
acquistato importanza come alimento solo nel corso del diciannovesimo secolo.
Di questa pianta si consumano le foglie, spesse e di colore verde scuro.
Estrazione della clorofilla (verde)
La clorofilla è un pigmento naturale presente in tutte le piante verdi dove svolge la
funzione fotosintetica.
Viene estratta generalmente dall'ortica, dallo spinacio e dal broccolo, dove risulta
particolarmente abbondante. È un pigmento liposolubile pertanto non estraibile con solo
acqua. Noi abbiamo estratto la clorofilla dalle foglie di spinacio utilizzando l'alcool etilico
come solvente.
Abbiamo seguito la seguente procedura. Abbiamo:
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sminuzzato le foglie
immerse nell'alcool etilico
pestate in un mortaio
abbiamo lasciato riposare il macerato in modo che l'alcool avesse il tempo di reagire
con la clorofilla estraendola dalle foglie
filtrato il macerato
infine l'abbiamo messo a riscaldare a bagno-maria in modo che l'alcool etilico
evaporasse
sul fondo del pentolino è rimasta "la clorofilla", il pigmento fotosintetico puro,
comunemente utilizzata nell'industria pasticcera per colorare i dolciumi
Le piante da giallo: la curcuma e il tagete
Estrazione del giallo da una spezia: la "curcuma"
Pianta erbacea perenne dal caratteristico rizoma di colore giallo, originaria
dell'Asia meridionale, dell'India e dell'Indonesia, coltivata anche in Africa, Antille e Brasile,
Haiti, Giamaica, i fiori, infiorescenze a spiga, o sono bianchi o sono gialli.
Il nome deriva da Sanscrito "Kum-kuma", è l'ingrediente principale del curry indiano. Si
impiega nella Medicina Ayurvedica come depurativo generale, come rimedio digestivo, in
presenza di febbre, infezioni, dissenteria, artrite, itterizia e vari disturbi epatici.
La Medicina Cinese, impiega la curcuma per problemi epatici e alla cistifellea, per le
emorragie, per le congestioni al petto, nel mal di denti, nelle contusioni e ulcerazioni (per
uso esterno).
La polvere delle radici giallo-arancio della curcuma diventano rosso-marrone in presenza di
costituenti chimici alcalini (si impiegava per il test di alcalinità, oggi si impiega la cartina
tornasole).
Per estrarre il colore e ottenere diverse tonalità di giallo abbiamo usato una soluzione
acquosa più o meno acida.
Estrazione del giallo da un fiore: il tagete
Per ricavare il colore giallo, abbiamo utilizzato i fiori del Tagete, una pianta originaria del
Centroamerica utilizzata a tali scopi.
Il pigmento colorante appartiene alla famiglia dei Carotenoidi e non è solubile in acqua,
pertanto il procedimento utilizzato per l'estrazione è lo stesso di quello della clorofilla.
Le piante da rosso e rosa: la barbabietola
La barbabietola
La barbabietola è una pianta del genere Beta, appartenente alla famiglia delle
Chenopodiaceae.
Ne esistono diverse qualità: da orto, da foraggio, destinate all'alimentazione del bestiame,
quelle da zucchero.
Estrazione del rosso
Per ricavare il rosso abbiamo utilizzato la radice della Bietola Rossa (Beta vulgaris var.
rubra). Il colorante è contenuto nelle radici che sono coloranti idrosolubili. L’estrazione
avviene per spremitura delle radici o per soluzione acquosa.
Il procedimento da noi utilizzato è stato il seguente: abbiamo
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tagliato finemente la radice delle bietole
pestate in un mortaio per favorire l'estrazione del colorante
le abbiamo fatte bollire in poca acqua
infine, abbiamo immerso la stoffa nell'acqua e fatta bollire per ulcuni minuti
per variare la tonalità del rosso abbiamo aggiunto del succo di limone che, tra
l'altro, rende più stabili i colori
Le piante da marrone: il caffè e la corteccia
Il caffè
Il caffè è una bevanda ottenuta dalla torrefazione e macinazione dei semi della Coffea
Arabica, una pianta originaria dell'Etiopia.
Il suo nome dovrebbe infatti derivare dalla regione di Kaffa in cui il caffè è stato coltivato
in origine.
Esistono molte leggende sull'origine del caffè.
La più conosciuta dice che un pastore chiamato Kaldi portava a pascolare le capre in
Etiopia. Un giorno queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a mangiare le
bacche e a masticare le foglie.
Arrivata la notte le capre, anziché dormire, si misero a vagabondare con energia e vivacità
mai espressa fino ad allora. Vedendo questo il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì
i semi della pianta mangiati dal suo gregge, li macinò e, dopo averne fatta un'infusione,
scoprì il caffè.
Le capacità eccitanti della bevanda furono presto sfruttate in ambito religioso per le veglie
notturne e la bevanda fu grandemente apprezzata dai Mistici Sufi.
La corteccia
Estrazione del marrone
Abbiamo utilizzato polvere di caffè e corteccia per ricavare il marrone, ma per ottenere la
tonalità di marrone adatta, abbiamo miscelato il colore ottenuto con i colori
precedentemente ricavati.
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