“Odissea”, lo spettacolo che porta a teatro i giovani

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lunedì, gennaio 16th, 2017 | 16:01 | Scritto da Simona Stammelluti | letto 248 volte |
“Odissea”, lo spettacolo che porta a teatro i giovani
Il teatro è un mondo meraviglioso capace di divenire
magico se solo lo si guarda con gli occhi dei bambini,
anche se si è adulti. E incuriosire ed appassionare i più
giovani è una delle sfide più significative per chi di
teatro vive, per chi lo ama e lo sostiene malgrado i
periodi difficili per il settore.
Eppure la compagnia del Teatro dell’Acquario di
Cosenza guidata da Antonello Antonante e da Dora
Ricca, è sempre pronta a nuove sfide, che mettono al centro proprio i giovani e le famiglie, ospiti d’onore di
iniziative e spettacoli teatrali come quello in scena in questi giorni al Teatro Morelli di Cosenza dal titolo
“Odissea“, liberamente ispirato all’omonima opera omerica, e riadattata proprio per un pubblico giovane, che
ha delle precise necessità quando approccia alle opere teatrali, che dunque devono avere non solo un
linguaggio
comprensibile,
ma
anche
efficace
ed
accattivante.
In
scena
due
Caruso (che
ha
attori
giovani
curato
e
anche
talentuosi, Noemi
le
coreografie)
e Francesco Pupa, entrambi dotati di ottima presenza
scenica, di una dizione impeccabile e di versatilità
espressiva, che da soli sul palco riescono a raccontare il
poema nei suoi tratti più essenziali, con una grande
energia e con la giusta intenzione.
La storia di chi vaga, dopo una guerra per far ritorno a casa è molto più attuale di quanto si possa
immaginare; tanti moderni Ulisse tutti i giorni provano a raggiungere luoghi, solcando mari, alla ricerca di
qualcosa più che con l’intento di tornare a casa. E chi non ha mai usato l’espressione: “è stato proprio
un’odissea!”
Eppure la storia – così come viene raccontata nello spettacolo in scena la Teatro Morelli per i ragazzi della
scuola primaria e secondaria di I grado – è coinvolgente, perché punta l’attenzione sulle avventure di Ulisse,
sulle sfide che deve affrontare, sull’aspetto eroico dello
stesso ma smorzando molto i toni epici, ed è proprio
questo modo di raccontare la storia di Odisseo che i
due attori catalizzano l’attenzione dei giovani presenti in
platea.
L’efficacia dello spettacolo a mio avviso sta nella
capacità di realizzare un’opera teatrale significativa con
pochi mezzi, che però riescono a regalare al pubblico
degli effetti “speciali” originali e a tratti sorprendenti. Un
telone sullo sfondo, che è allo stesso tempo vela di nave e porta magica che separa il protagonista e il suo
equipaggio dalla narrazione, che mette in contatto Ulisse con le sue sfide estreme ed avvincenti. E così nulla
di supertecnologico è messo a disposizione dei ragazzi, ma la tecnica delle ombre, dei giochi di luce e di
effetti sonori che coinvolgono e trascinano lo spettatore lì, accanto al protagonista e al suo compagno di
viaggio che è quasi un alter ego capace di divenire compagno di
avventura e poi ancora colei che attende, che non si lascia
sciupare dal tempo e dalla nostalgia.
La struttura narrativa ovviamente è stata ridotta e riadattata ma
in maniera esemplare, consentendo sia a chi conosce già l’opera
che a chi approccia ad essa per la prima volta di comprenderne i
dettagli, di riconoscerne eventualmente i temi trattati e di
coglierne soprattutto quei particolari che rendono la storia una
opportunità di riflessione ed è proprio in questo che vince, chi l’ha pensata per i ragazzi. Il tema del viaggio,
della curiosità che spinge a conoscere il mondo, l’accoglienza verso lo straniero ma soprattutto la tenacia del
sopravvivere e il desiderio di far ritorno a casa.
Nessun videogioco potrebbe dare ai giovani le stesse emozioni
provate in teatro nel vedere un affascinante Ulisse alle prese con
Poseidone, Polifemo, Eolo, la Maga Circe, le sirene, Scilla e
Cariddi, e poi ancora trasformato in mendicante dalla dea Atena.
Un intreccio della storia che appare fluida ed appagante.
Un’ora di spettacolo, un ottimo esempio di come si possa fare il
teatro con professionalità e competenza e se questo esperimento
– perché il teatro è anche questo – è servito a mettere in circolo
nuove passioni e voglia di tornare, allora a vincere è l’arte, la cultura, la voglia di non lasciarsi travolgere
dallo sterile scorrere del tempo che prova a cancellare il talento. Si potrebbe fare molto, sostenendo
iniziative come queste, ma fin quando ci saranno da una parte chi fa e propone, e dall’altro chi accoglie,
allora l’arte del teatro sarà salva.
“Mi aggrappai ad un pezzo di legno, come alla vita” – Ulisse
Simona Stammelluti
Tratto da: http://www.sicilia24h.it/odissea-lo-spettacolo-che-porta-a-teatro-i-giovani_299430/
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