Migliora l`habitat lacustre

12/07/12
Migliora l’habitat lacustre «
Migliora l’habitat lacustre
(http://ecoinformazioni.files.wordpress.com/2012/06/pesci-invendita.jpg)Si potranno vendere anche le specie ittiche dell’Est
europeo che hanno colonizzato i laghi prealpini
Un monitoraggio degli interventi effettuati per il recupero e lo sviluppo
della biodiversità ittica dei laghi di Como, Varese, Lugano, Comabbio,
Montorfano, Mezzola, nell’ambito del progetto Interreg Gustavo Pesce di Lago per la
Valorizzazione sostenibile dei prodotti ittici tradizionali e innovativi dei Laghi Insubrici, finanziato
dal Programma operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera ha visto un
miglioramento dell’habitat lacustre.
«Nei mesi scorsi, sono state portate a compimento diverse azioni quali la posa di fascine, ceppaie,
alberelli e alberi frondosi, e la realizzazione di massicciate sommerse, di protezioni spondali (con
rifugi per pesci sottosponda) e di aree di riproduzione litorale a ghiaietto» spiega una nota.
Con ricognizioni subacquee sono stati raccolte informazioni e effettuati filmati: «Dai dati acquisiti
è possibile affermare che gli interventi hanno avuto un notevole successo, con punte di eccellenza
per alcune aree dei grandi laghi (Porlezza, sul Ceresio, e Como, sul Lario)».
«Già dopo pochi mesi dalle realizzazioni, nel corso della prima stagione riproduttiva del pesce
persico, le fascine di legna hanno ospitato decine di nastri ovarici e migliaia di avannotti di questa
specie – prosegue il comunicato –. Ceppaie e alberi frondosi sono stati colonizzati da predatori
come il Luccio; nelle aree dove è stato scelto l’abbinamento di più tipologie di intervento, si è
creata una ricca catena alimentare con la presenza di molte specie ittiche di diverse dimensioni».
«Interessante è stata la fregola del Cavedano e dell’Alborella (specie a rischio nei laghi maggiori)
nelle spiagge di ghiaia, così come si è notata una buona presenza di Anguilla e di Tinca sugli
alberelli di conifera posati verticalmente sul fondale per creare aree arboree sommerse».
Buone prospettive quindi per le specie ittiche autoctone che sono però minacciate da nuovi ospiti
dell’Europa centro orientale che: «hanno trovato nei laghi lombardi l’habitat ideale per proliferare,
diventando predatori delle specie ittiche autoctone e minacciando l’equilibrio del nostro
ecosistema lacuale e fluviale».
I pesci Siluro, Carassio e Gardon del fiume Ticino, dei laghi Maggiore, Varese, Como, Comabbio e
Novate Mezzola, anche per essere tenuti sotto controllo, potranno essere venduti al Mercato ittico
di Milano, che garantirà della salubrità del prodotto.
Un primo passo nato da un accordo fra Regione Lombardia, Sogemi, Province di Varese, Como,
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Lecco e Sondrio e, per i pescatori lombardi, Associazione grossisti e commissionari prodotti ittici,
più le associazioni provinciali Esercenti per il commercio ambulante e Associazione nazionale
autonoma piccoli imprenditori della pesca che, per la Regione: «Pone le basi per una successiva
distribuzione dei pesci meno nobili dei laghi lombardi sui mercati dell’Est Europa, a partire da
quello di Bucarest, grazie alla mediazione del Consolato della Romania».
La prima fase sperimentale si avvarrà di 41mila euro di contributi pubblici per: «i costi di raccolta,
refrigerazione, trasporto e collocazione del pescato sul punto vendita».
«In altre culture invece, come quella slava, alcune di queste specie, e mi riferisco nello specifico al
pesce siluro, sono considerate delle prelibatezze – dichiara Carlo Romanò, funzionario Settore
pesca Provincia di Como, capofila del progetto Interreg Valorizzazione sostenibile dei prodotti
ittici tradizionali ed innovativi dei laghi insubrici –. Per questo il canale offerto dal mercato ittico
consente di raggiungere intanto tutti gli extracomunitari interessati all’acquisto del pesce, favorito
anche dal basso costo al chilo. La bontà dell’idea è già confermata dai primi risultati di vendita di
sabato mattina [16 giugno]: tutto il pesce siluro a disposizione, circa un quintale, è andato esaurito
in pochi minuti». [md - ecoinformazioni]
Questo post è stato pubblicato il giovedì, 21 giugno 2012 alle 22:06 ed è archiviato in Ambiente,
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