Sud Africa - SoloVela.net

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Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
I viaggi di Corto Caprese
Repubblica Sudafricana
Elogio alla natura
Il leggendario Capo di Buona Speranza,
le coste dell’ Atlantico e dell’Oceano
Indiano per navigare tra incredibili
scenari alla scoperta di una
effervescente società multietnica
42 Gennaio 2004
Gennaio 2004
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Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
I viaggi di Corto Caprese
di Marina Maresca
a navigazione lungo le coste del Sudafrica
Botswana
è tra le più impegnative del mondo. Davanti all’estrema punta meridionale del
Pretoria
paese e del continente africano, si incontrano
Johannesburg
Namibia
Oceano Atlantico e Oceano Indiano. Il punto
esatto che li divide è Capo Agulhas, un promontorio roccioso con scogli molto appuntiti, (da
Sudafrica
cui il nome, capo degli Aghi), e pericolosi. Ma il
Lesotho
Durban
nome che evoca leggendarie navigazioni e avventure di mare è quello del vicino Capo di BuoOceano
na Speranza, un po’ più a ovest. L’esploratore
Atlantico
East London
portoghese Bartolomeo Diaz, che lo doppiò per
George
la prima volta nel 1488, non a caso lo chiamò
Città del Capo
Oceano
Port Elizabeth
Simonstown
Mosselbaai Knysna
Indiano
“Capo Tormentoso”, o “Capo delle Tempeste”. Di
C. di Buona
Speranza C. Agulhas
una terribile tempesta - con piogge violente, subito dopo aver superato verso est la punta afriINFORMAZIONI UTILI
cana con la sua “Gipsy Moth” - racconta anche
LINGUE
COMUNICAZIONI
un navigatore di tempi più recenti, un velista
Undici
lingue
ufficiali,
l’inglese
è
Attivo il sistema GSM, i turisti
“storico” come l’inglese Sir Francis Chichester.
parlato
dalla
maggioranza
possono usare il loro cellulare.
Il Capo di Buona Speranza - insieme a Capo Horn
DOCUMENTI
TRASPORTI
in Cile, e Capo Leewin in Australia - è uno dei tre
Passaporto in corso di validità
Metro Passenger Services:
“capi” per eccellenza, che si è obbligati a passare
Modalità d’ingresso regolate dal
tel. +11 773 5878
se ci si avventura in un giro del mondo in barca a
Ministero degli Affari Interni:
Transnet:
vela. Al largo di questi cruciali e leggendari punti,
tel. +12 327 3500
tel. +11 488 7111
navigano infatti le barche che partecipano alla Volfax. +12 314 8516
CURE MEDICHE
vo Ocean Race, regata intorno al mondo in equiEfficienti negli ospedali e nelle
VALUTA
Rand sudafricano (1 Euro= 7.99).
farmacie; servizi di emergenza atpaggio, o alla Vendèe Globe, la regata più difficile
CARTE DI CREDITO
tivi 24 ore su 24.
e rischiosa: venticinquemila miglia in solitario,
Accettate
American
Express,
DiUMERI UTILI
N
senza scalo e senza assistenza. Nel ‘56, quando
Polizia:
tel. 10111
ners
Club,
Master
Card
,
Visa
Card.
nacque, questa competizione si chiamava Golden
Pagine gialle: tel. 10118
VACCINAZIONI
Globe, ed è la stessa che il celebre navigatore franNessuna in particolare
Ambasciata sudafricana in Italia:
cese Bernard Moitessier, nel 1968, aveva già vinto
PER CHIAMARE
tel. +39-06-85.25.41
quando decise di continuare a navigare, voltando
Dall’Italia: 0027 + prefisso città
fax +39-06-85.25.43.01
le spalle al premio, perché quello che amava era il
senza 0 + numero.
Ambasciata italiana a Cape Town
mare e la vela, e non la competizione e la folla. Ma
Dal Sudafrica: 0939 + prefisso
tel. 002721 4241256/7
questa è un’altra storia. Se citiamo Moitessier è
città + numero.
fax.4240146
perché, dopo aver naufragato nelle isole Chagos
con una delle sue prime barche arrangiate, “Marie Therese”, ha vis- La fine dell’apartheid, la segregazione dei neri che sono la magsuto per tre anni nell’Africa del Sud; nei suoi libri racconta il clima gioranza degli abitanti, e quella della violenza politica, l’ottimismo e la liberazione di nuove energie in tutto il paese, hanno riche si viveva nei porti di laggiù, una quarantina di anni fa...
portato il Sudafrica nei grandi itinerari turistici. Uno sconfinato
territorio di incredibili bellezze naturali ne era rimasto fuori per
TURISMO OGGI
Oggi la Repubblica Sudafricana, che nel secolo scorso ha attra- gran parte del Novecento.
versato una storia così difficile e controversa, è un paese effer- Il Sudafrica ha oltre tremila chilometri di costa che si estendono
vescente e interessante, con le sue radici multietniche e il suo dall’Atlantico a ovest, all’Oceano Indiano a est, che fanno da palcoscenico a tutto ciò si possa organizzare come attività all’aria
spirito di riconciliazione nazionale.
L
44 Novembre 2004
Foto C. Borlenghi/ACM
Knysna Lagoon. A destra, la barca di Shosholoza
Challenge, con la quale il Sudafrica affronterà
per la prima volta la sfida della Coppa America
aperta. I safari, fotografici e non, le gite nelle riserve faunistiche
e nei parchi, sono tra le esperienze piu’ emozionanti che il paese
può offrire. Ma la scelta è vastissima: volo in mongolfiera, pesca,
immersioni subacquee alla barriera corallina, rafting, surf, windsurf, avvistamento delle balene, golf, cricket, rugby, sport estremi come il bungee jumping (il più alto del mondo dal ponte del
fiume Bloukrans, 216 metri).
Leone, leopardo, elefante, rinoceronte, bufalo: sono i mitici “big
five”, che si possono andare a vedere in molti dei tanti parchi nazionali. Il famosissimo parco Kruger è il più grande, esteso quanto il Veneto. Ineguagliabile la varietà della flora: 24 mila specie
floreali contro le 10 mila dell’Europa.
LA COPPA AMERICA
“Shosholoza”, un nome che viene dalle radici indigene della cultura sudafricana, è stato scelto dal team che per la prima volta
parteciperà alla Coppa America, la 32° edizione di Valencia.
Shosholoza Challenge ha in programma di varare il primo proget-
to per le nuove barche, (designer Jason Kerr), il 27 aprile 2005,
nel Giorno della libertà in Sudafrica. Quella dello Royal Cape Yacht Club è dunque una sfida che va anche al di là del grande evento sportivo. A lavorare con passione per la prima volta di un team
africano all’America’s Cup è stato un italiano, il comandante Salvatore Sarno, che da 14 anni vive in Sudafrica, dopo esserci arrivato come ufficiale a bordo di una nave.
“Il Sudafrica è un paese moderno, dinamico e aperto alle novità;
intendiamo dimostrarlo a tutti”, ha dichiarato il nostro bat- Novembre 2004
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La navigazione lungo le coste sudafricane
è tra le più difficili del mondo. In alto,
la funivia che porta alla Table Mountain
di Citta’ del Capo, che si può vedere
in basso, mentre è in corso una regata
Una spiaggia
di Simonstown.
A sinistra,
due scorci
di Città del Capo
tagliero connazionale. “Vogliamo dimostrare che a bordo della nostra barca nero e bianco lavorano insieme e lo fanno molto bene,
raggiungendo il successo. Vogliamo fare la nostra parte per la rinascista sudafricana”, ha ancora annunciato con orgoglio.
Anche i Mondiali di calcio del 2010 si svolgeranno in Sudafrica;
ne sarà testimonial l’ex presidente Nelson Mandela, il protagonista della battaglia contro il razzismo. L’obiettivo di queste manifestazioni sportive internazionali è anche quello di mostrare la rinascita e lo sviluppo del grande paese.
IL CLIMA
Il Sudafrica si trova nell’emisfero australe e le stagioni sono invertite rispetto all’Europa. Una meta perfetta, quindi, per trovare l’estate quando da noi è inverno. Ma anche nei nostri mesi caldi il cli-
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ma è mite e l’inverno è la stagione ideale per osservare gli animali
selvatici. Anche se il Tropico del Capricorno sfiora la parte nord del
paese, il clima è più simile a quello mediterraneo che a quello tropicale. Non esiste una vera e propria stagione delle piogge, e si gode, quindi, un clima favorevole tutto l’anno con inverni miti (temperature dai 3 ai 23 gradi) ed estati calde ma secche (dai 14 ai 30
gradi). Lungo le coste sull’Oceano Indiano la corrente calda che viene dall’Equatore rende il clima temperato tutto l’anno. Sulle coste
Ovest atlantiche il clima è più secco e l’escursione termica maggiore. La corrente atlantica si chiama “Benguela”, ed è invece fredda.
UNDICI LINGUE
Pretoria è la capitale amministrativa della Repubblica Sudafricana,
Bloemfontein quella giudiziaria e sede del Parlamento. Assai più
numerosi delle capitali i popoli del paese, che ha quasi 43 milioni
di abitanti. La maggioranza, 75,2% è di neri, con decine di etnie
diverse; poi ci sono il 13,6% di bianchi (afrikaner, o di origine inglese), l’8,6% meticci, il 2,6% di origine indiana. Ma per avere una
pallida idea della complessità e della varietà, basta sapere che le
lingue ufficiali sono ben undici: afrikaans, ndebele, pedi, sotho,
swazi, tsonga, venda, xhosa, zulu, inglese. Il paese viene spesso
definito come una sorta di “laboratorio” del genere umano. Devastato dall’apartheid, ma dove sono rappresentante quasi tutte le
razze del mondo e si sperimentano nuove forme di coesistenza.
CITTA’ DEL CAPO
La città più vecchia del Sudafrica, fondata dagli olandesi nel
1652, vicino al leggendario Capo di Buona Speranza. E’ considerata una delle più belle del mondo, nonché la più aperta e rilassata del paese, forse la più sicura dell’intero continente. Dominata dalla Table Mountain, una montagna dalla cima piatta e alta
circa mille metri (da risalire con la funicolare per godersi il panorama sul Capo di Buona Speranza).
Gli olandesi, all’epoca della Compagnia delle Indie Orientali, ne
fecero uno scalo intermedio e stazione di rifornimento sulle rotte commerciali tra Europa ed Estremo Oriente, tanto che si guadagnò il nomignolo di “taverna degli Oceani”. Diventò un punto
d’incontro di genti e culture diverse.
Più tardi arrivarono i francesi, quindi gli inglesi, e una lunga teoria di guerre tra coloni e colonizzatori, bianchi e indigeni, alle-
vatori e tribù locali. Nel 1867 la scoperta del primo diamante a
nord del fiume Orange e dell’oro nel Trasvaal e dintorni, moltiplicarono gli scontri tra bianchi, come la guerra tra inglesi e boeri,
e tra bianchi e zulu o i tanti altri gruppi di neri.
A Johannesburg visse per vent’anni, a cavallo tra 800 e il 900,
Ghandi, prodigandosi per aiutare le vittime delle guerre, Novembre 2004
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I viaggi di Corto Caprese
A TAVOLA
Knysna Lagoon.
A sinistra, in alto,
Great Brak River.
In basso Outeniqua
Choo Tjoe
delle epidemie, e mobilitando i deboli e gli oppressi col digiuno,
la non violenza, la disobbedienza civile.
Cape Town, oggi, con le sue famose Table bay e False Bay, è un
punto di partenza per crociere e gite in mare con ogni genere di
barche, dalle più piccole e tradizionali, ai lussuosi catamarani.
L’ente nazionale cui rivolgersi per qualsiasi problema riguardante
licenze, permessi, problemi burocratici o tecnici di carattere nautico, si trova proprio a Città del Capo e si chiama “The Cruising
Association of South Africa”.
Sono gli yacht club, sia i piccoli con una cinquantina di soci, che
quelli più grandi e prestigiosi che ne hanno anche tremila, a mettere a disposizione eccellenti strutture, lungo le coste sudafrica-
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ne. Gran parte delle imbarcazioni da diporto sono barche da crociera intorno ai 10-15 metri, prodotte localmente secondo severissime norme di sicurezza.
Un discorso a parte va fatto sulla temperatura dell’acqua del mare
sulla costa atlantica. Sul Capo e dintorni soffia un vento di sudest, detto anche “Dottore del Capo”, poiché spazza via tutto ciò
che incontra compresi la polvere e l’inquinamento e rende salubre
l’aria. Ma quando questo vento spinge via la calda acqua superficiale, affiora quella che c’è sotto, piuttosto fredda perché è quella della corrente del Benguela che arriva dall’Antartide. In questi
casi quindi la temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 10-12
gradi. In inverno, invece, quando il Dottore del Capo si placa, l’acqua delle spiagge atlantiche è molto calda.
PORTH ELIZABETH
Per arrivare da Cape Town a Porth Elizabeth si attraversa la Garden Route, un lussureggiante giardino africano stretto tra mare e
montagne, con coste frastagliate e foreste tropicali, spiagge e calette tra promontori rocciosi, natura vergine e clima piacevole
tutto l’anno. Per questo è una delle maggiori attrattive turistiche
del Sudafrica. Mossel Bay, lungo questo itinerario, è il centro del-
la pesca sportiva d’altura, una delle attività ricreative più popolari del paese. Ma è anche il sito del primo sbarco degli europei
nel Sud dell’Africa e si può ancora vedere l’albero della posta, dove i marinai di passaggio depositavano o ritiravano le lettere durante i viaggi da e per l’Oriente. Da qui è possibile partecipare a
mini-crociere verso le località storiche. Porth Elizabeth è il principale centro urbano sulla costa tra Città del Capo e Durban, base ideale per le vacanze, con la possibilità di praticare ogni genere di sport acquatico, e di prendere barche in affitto. Ma, come
abbiamo già sottolineato, la navigazione lungo queste coste è
particolarmente impegnativa ed è davvero consigliabile affidarsi
o, almeno, farsi consigliare dagli esperti professionisti del mare o
appassionati velisti del luogo, prima di avventurarsi da soli.
VERSO L’ORIENTE
Anche semplicemente nuotare in mare non è per niente sicuro, in
particolare lungo la costa della Garden Route. Nessun problema
invece nelle secche della Knysna Lagoon e all’”Arco dorato” di
Plettenberg Bay, sette chilometri di ampie spiagge.
Oltre Città del Capo e Porth Elizabeth, i porti su cui puntare per
fare vela, sono Knysna e Durban. La prima è un’incantevole cittadina non lontana da due enormi scogliere di arenaria aranciata,
che fanno da argini al canale che porta l’acqua alla laguna. Durban è ormai fuori dalla Garden Route, nel Natal, ed è anche un
importante scalo commerciale. Da non dimenticare, infine, che il
Sudafrica può essere la base per crociere verso l’Oriente, le isole
dell’Oceano Indiano come il Madagascar, le Seychelles, le Mauri
tius, e, ancora più a Est la Malesia e la Thailandia.
Il Sudafrica è ricco di
culture e tradizioni diverse, e la sua cucina è
un crogiolo di sapori,
con una grande varietà
di piatti e ricette di
origine indiana, inglese, francese, olandese e
locale. Tra le specialità
meno “convenzionali” è possibile assaggiare le termiti fritte (Tshuku),
vermi Masonja o larve di scarabeo tostate (Xi Fu Fu Nu Nu).
I piatti tipici di questa parte
del continente sono a base di
pesce e di carne. Per quanto riguarda quest’ultimi è soprattutto utilizzata la carne bovina, il cui sapore e consistenza ricorda quella argentina, ma anche agnello e pollo. Tra le verdure spiccano la zucca cotta al forno o in fritelle,
sambal di cetrioli o di cipolla e pomodoro.
Tra le ricette piu`diffuse ci sono quelle della cucina chiamata “Cape Malay”, originaria dal gruppo di
schiavi deportati nella zona di Citta’ del Capo trecento anni fa dall’isola di Giava e che vengono non
molto correttamente chiamati “Malesi”. I “Malesi”
erano ottimi cuochi e hanno portato la loro cucina
nelle case in cui lavoravano.
Tra i piatti da assaggiare vanno ricordati il sosatie,
spiedini di carne di maiale o agnello e albicocche
secche, accompagnato da krummelpap, la polenta
di granturco; e il bobotie, portata molto speziata
che mescola la carne di manzo con curry e frutta.
Come spuntino va, invece, provato il biltong: pezzettini di carne, di struzzo, impala, bufalo o antilope, essicati e ottimi per l’aperitivo.
Il Sudafrica è poi rinomato per la buona qualità dei
suoi vini, bianchi e rossi e per l’ampia varietà di
digestivi come l’Amarula (dal frutto dell’albero
omonimo) e il Kalahari Thirstland Liqueur, ottenuto con i frutti del deserto.
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