Desrochers_Abomaso_imp 1-07-2008 14:37 Pagina 135 A. Desrochers. Large Animal Review 2008; 14: 135-138 Chirurgia dell’abomaso mediante laparatomia: la vecchia maniera? 135 eventi sivar 10° Congresso Nazionale Multisala SIVAR - 9-10 Maggio 2008 A. DESROCHERS DMV, MS, Dipl ACVS, Dipl, ECBHM Faculty of Veterinary Medicine, Université de Montréal, St-Hyacinthe, Québec, Canada INTRODUZIONE Per la fissazione dell’abomaso sono state descritte varie tecniche chirurgiche. Quelle più popolari sono l’omentopessi del fianco destro, l’abomasopessi paramediana e l’inserimento di un chiodo a cavigliotto (toggle). In Germania, Belgio e Paesi Bassi è stata descritta un’omentopessi transfissa dalla destra del fianco sinistro (metodo di Utrecht).1-3 Recentemente, come nuova tecnica per la correzione ed il riposizionamento della dislocazione sinistra dell’abomaso è stata introdotta l’abomasopessi laparoscopica.4 Ciascuna metodica ha i propri vantaggi ed i propri svantaggi. Secondo l’opinione dell’autore è importante padroneggiarne più di una al fine di risolvere differenti condizioni chirurgiche dell’abomaso. Nella maggior parte dei casi, gli interventi chirurgici per il trattamento della dislocazione dell’abomaso nella pratica professionale sono agevoli e possono essere eseguiti senza complicazioni. Tuttavia, esistono alcuni riscontri clinici che devono mettere in allarme il chirurgo ed influenzare la sua scelta dell’approccio operatorio da adottare. Ciò vale in particolare nei casi in cui la vostra tecnica primaria di pessi è quella per via laparoscopica. Il riferimento anamnestico cronico di dislocazione dell’abomaso, melena, distensione bilaterale e cicatrizzazioni da precedenti interventi chirurgici richiede ulteriori esami prima di passare al trattamento operatorio. Nel corso dell’intervento si possono riscontrare aderenze abomasali, ulcere e peritonite. La scelta dell’approccio da adottare è di importanza cruciale se si sospetta la presenza di aderenze o ulcere. I bovini colpiti da concomitante dislocazione abomasale e ulcera perforata hanno fatto riscontrare un tasso di sopravvivenza a breve termine del 38% ed uno a lungo termine del 14%.5 Se possibile, si deve effettuare l’esame ecografico della parte ventrale dell’addome e della parte inferiore del fianco destro e sinistro. Ogni volta che si sospetta un’altra condizione o complicazione addominale, si deve evitare la laparoscopia e prendere in considerazione l’approccio attraverso il fianco destro. OMENTOPESSI E PILOROPESSI L’omentopessi a livello della fossa paralombare destra è la tecnica più comune di correzione e fissazione della dislocazione dell’abomaso in Quebec. Si tratta di una metodica molto popolare, che può essere eseguita nell’animale in stazione senza il problema di dover rovesciare la bovina sul dorso in un ambiente talvolta sfavorevole. Lo scopo dell’intervento chirurgico è quello di includere una porzione del grande omento nell’incisione del fianco mentre si esegue la sutura, per prevenire la recidiva della dislocazione. I vantaggi sono dati dal fatto che l’animale è in stazione, è possibile correggere la dislocazione ed il volvolo di destra e sinistra, si esegue una laparotomia esplorativa approfondita, la manipolazione e la fissazione non coinvolgono l’abomaso, e quindi il trauma è minore, e risulta più facile identificare i visceri coinvolti nel volvolo. Gli svantaggi sono che la metodica è tecnicamente più impegnativa, risulta difficile per i principianti far passare l’abomaso da sinistra a destra e riconoscere l’antro pilorico, le recidive sono più frequenti se la pessi viene eseguita troppo caudalmente e dorsalmente all’antro stesso, le suture di ancoraggio e la pessi possono praticare delle lacerazioni in un omento eccessivamente grasso e friabile, risulta poco agevole vedere e valutare l’abomaso alla ri- Tabella - Tecniche di fissazione della dislocazione dell’abomaso adatte alle differenti condizioni (FD = fianco destro; FS = fianco sinistro). Diagnosi o segni clinici LDA (alta) Laparoscopia Omentopessi del FD Abomasopessi del FS o FD Abomasopessi ventrale Toggle ++ ++ ++ ++ ++ LDA (bassa) ± ++ – ++ ± RDA ± ++ + + – LDA + Melena ± + ++ ++ – Sospetta affezione addominale concomitante – ++ FD – – Precedente intervento chirurgico – ++ FD ++ – DA fluttuante ± ++ FD ++ – Gravidanza avanzata (ultimo mese) ± ± ++ ± – LDA = dislocazione sinistra dell’abomaso; RDA = dislocazione destra dell’abomaso Desrochers_Abomaso_imp 136 1-07-2008 14:37 Pagina 136 Chirurgia dell’abomaso mediante laparatomia: la vecchia maniera? salmente all’antro pilorico e fuoriuscire attraverso il peritoneo ed il muscolo trasverso. La sutura viene stretta in modo da consentire all’antro pilorico di risultare a ridosso della parete addominale. Infine si effettua l’omentopessi. ABOMASOPESSI DEL FIANCO DESTRO E SINISTRO Figura 1 - Approccio a livello del fianco destro per una dislocazione sinistra dell’abomaso. Veduta intraoperatoria dell’omentopessi. L’antro pilorico viene esteriorizzato per essere chiaramente identificato (freccia gialla). Le mani del chirurgo reggono il grande omento approssimativamente nella sede in cui si deve eseguire la pessi. cerca di una potenziale malattia e l’omentopessi colloca l’organo in una posizione anatomica anormale. Il sito della pessi e la quantità di omento compresa nella chiusura della parte muscolare dell’addome sono determinanti per il successo di questa tecnica. Il sito della pessi è posto 7 cm caudalmente e dorsalmente all’antro pilorico (Figura 1). Quest’ultimo deve essere identificato prima di effettuare la pessi. La letteratura e l’osservazione chirurgica riferiscono di utilizzare una grande plica del grande omento (orecchio di scrofa) come punto di repere per l’omentopessi. In una bovina grassa è possibile identificare più di un orecchio di scrofa, localizzato lontano dal sito ottimale per la pessi. Un altro errore che i principianti possono commettere è quello di applicare piccoli punti sull’omento mentre lo includono nella prima chiusura muscolare (peritoneo e muscolo trasverso). Le aderenze che derivano da questa pratica possono non essere abbastanza robuste da evitare le recidive. Oggi, all’omentopessi viene frequentemente associata la piloropessi. Anche se viene chiamata così, non è davvero una piloropessi, perché è l’antro pilorico dell’abomaso ad essere sottoposto alla pessi e non il piloro stesso. Si tratta quindi fondamentalmente di un’abomasopessi! Alcuni veterinari eseguono la piloropessi di routine, altri soltanto in occasioni particolari. Noi raccomandiamo di utilizzarla nelle bovine con grande omento estremamente grasso, friabile o sottile. Raccomandiamo il ricorso a questa tecnica anche nei casi in cui il grande omento sia stato lacerato mentre veniva tirato fuori durante il riposizionamento dell’abomaso dal lato sinistro a quello destro. La piloropessi si esegue prima dell’omentopessi. L’antro pilorico viene sottoposto a pessi a livello della parte ventrale e craniale della porzione ventrale dell’incisione (vedi Figura 1 e 2). Se dopo si esegue un’omentopessi, è sufficiente una sutura di ancoraggio. Mentre si effettua la piloropessi, l’ago non deve mai essere fatto passare attraverso il lume dell’abomaso. L’antro pilorico va fissato il più basso possibile per evitare qualsiasi ripiegamento. Per effettuare la piloropessi, preferiamo impiegare un ago atraumatico. Quest’ultimo deve essere spinto attraverso la parte più craniale e ventrale dell’incisione, attraverso il muscolo trasverso ed il peritoneo. L’ago viene poi fatto passare trasver- Per eseguire un’abomasopessi del fianco sinistro o destro, l’abomaso deve essere ben disteso. Viene frequentemente chiamata tecnica di transfissazione. I vantaggi sono che l’animale è in stazione, la tecnica è quella d’elezione per correggere la LAD se la bovina è alla fine della gravidanza, è possibile osservare l’abomaso e adottando l’approccio attraverso il fianco sinistro la palpazione del reticolo risulta facile. Gli svantaggi sono che l’abomaso deve essere situato in posizione alta nella fossa paralombare per applicare i punti, è necessario un assistente per guidare il chirurgo al momento del passaggio dell’ago attraverso la parete addominale ventrale, bisogna eliminare la remota possibilità di perforazione della vena mammaria, se il lume viene perforato si realizza una fistola abomasale cronica e senza dubbio risulta vantaggioso avere braccia lunghe. Se il vostro assistente è inesperto, bisogna contrassegnare i punti di uscita delle suture prima dell’intervento. Se la bovina è di grandi dimensioni, l’incisione della fossa paralombare può essere localizzata più ventralmente e cranialmente. Tuttavia, bisogna effettuare con molta cura l’invasione della cavità addominale per evitare di tagliare l’abomaso. Utilizzando un lungo filo in materiale non assorbibile (USP 4-6), si esegue una sutura continua incavigliata di Ford a livello della grande curvatura, a 5 cm di distanza dalla giunzione con il grande omento. Lo spazio fra i due tiranti deve essere di 7 cm (larghezza di una mano). L’abomaso viene decompresso. Si utilizza un lungo ago diritto (8 cm) per far passare il filo da sutura attraverso la parete addominale ventrale. I due tiranti non devono mai essere incrociati. Il sito di ancoraggio ventrale viene disinfettato chirurgicamente e contrassegnato prima dell’intervento. Questa sede si trova sul lato destro della linea mediana ventrale, 20 cm caudalmente allo sterno. Dopo aver fatto passare il filo più craniale, l’assistente afferra e tira delicatamente la sutura fino a che non percepisce una certa resistenza. Il secondo ago (caudale) viene quindi fatto passare attraverso la parete, 7 cm caudalmente al primo. Si applica quindi una delicata tensione da parte dell’assistente, ma senza tirare l’abomaso. Quest’ultimo deve essere spinto ventralmente e verso destra per tornare alla sua posizione anatomica normale, mentre l’assistente esercita una delicata trazione sulle suture. L’assistente annoda le suture con un rotolo di garza per evitare che attraversino la cute a causa dell’eccessiva tensione. I punti vengono rimossi 2-3 settimane più tardi. ABOMASOPESSI PARAMEDIANA L’abomasopessi paramediana è una tecnica rapida e facile, ma l’animale deve essere in decubito dorsale. I vantaggi sono rappresentati dal fatto che l’abomaso presenta un’eccellente aderenza con la parte ventrale dell’addome, si trova in posizione anatomica al momento dell’intervento (e quindi richiede meno manipolazioni), viene fissato in posizione ana- Desrochers_Abomaso_imp 1-07-2008 14:37 Pagina 137 tomica, è possibile esteriorizzarne una discreta porzione ed è facilmente identificabile. Gli svantaggi sono dati da difficoltà di posizionamento dell’animale se non si dispone di personale, controindicazione negli animali colpiti da polmonite o in stato di shock, difficile esecuzione di una laparotomia esplorativa completa, rischio di sieroma, infezione della ferita, ernia a livello dell’incisione e fistola enterocutanea se la sutura è passata attraverso la mucosa dell’abomaso. L’incisione cutanea viene praticata 10 cm caudalmente allo sterno ed 1 cm a destra (o a sinistra) della linea mediana. La breccia chirurgica deve essere lunga 15 cm. Se necessario, l’abomaso viene decompresso. L’organo viene quindi fissato alla parte ventrale della parete corporea con 3-4 suture di ancoraggio oppure includendolo nell’incisione al momento della chiusura dell’addome. Se si opta per quest’ultima fissazione, è fondamentale evitare di passare deliberatamente attraverso il lume dell’abomaso. In caso contrario, si aumentano le probabilità di fistola, infezione della ferita chirurgica ed ernia a livello dell’incisione. La lunghezza ottimale dell’abomasopessi dovrebbe essere di 10 cm. Per chiudere la parete addominale con una sutura semplice o crociata a punti staccati si utilizza del materiale monofilamento assorbibile. Si esegue una sutura continua semplice a livello del tessuto sottocutaneo per evitare la formazione di spazio morto. La cute viene chiusa con materiale non assorbibile, mediante una sutura crociata a punti staccati o continua incavigliata di Ford. In effetti, noi ricorriamo all’approccio paramediano se si sospetta un’ulcera perforata o una costipazione dell’abomaso. FISSAZIONE A CAVIGLIOTTO L’applicazione di una fissazione a cavigliotto (toggle) è rapida, facile e molto economica. Tuttavia, si tratta di una tecnica alla cieca. L’abomaso deve essere dilatato prima della fissazione, perché altrimenti è possibile la fissazione di altri organi interni (rumine, omento, duodeno, utero). Si tratta di una buona tecnica, ma per avere una valida percentuale di successo è necessario conoscerne i limiti ed i criteri di selezione dei pazienti. VOLVOLO ABOMASALE Si verifica un volvolo abomasale (AV) ogni 7 LDA. Le bovine da latte sono maggiormente esposte al rischio di sviluppo di una dislocazione dell’abomaso. Tuttavia, anche i capi da carne possono essere colpiti da questa condizione, come riferito da Roussel.6 Il decorso clinico nei bovini da carne con AV o RDA è stato più protratto di quello tipicamente associato alle stesse condizioni nei capi da latte, ma il tasso di sopravvivenza nei bovini da carne che non sono andati incontro ad una rottura dell’abomaso (3/18) era simile a quello che era stato riferito per i bovini da latte. I bovini da carne colpiti dalla dislocazione dell’abomaso sono più giovani (10 mesi). Non c’è bisogno di dire che il volvolo dell’abomaso è una condizione mortale. L’animale colpito viene a morte nel periodo post-operatorio per shock cardiovascolare, grave squilibrio elettrolitico, necrosi abomasale, peritonite Desrochers_Abomaso_imp 138 1-07-2008 14:37 Pagina 138 Chirurgia dell’abomaso mediante laparatomia: la vecchia maniera? ed indigestione vagale. In letteratura sono stati descritti differenti tipi di volvolo. Esistono delle classificazioni basate sul piano di rotazione dell’asse longitudinale ed omentale. Il volvolo può anche essere descritto sulla base dei visceri adiacenti che coinvolge. L’interessamento dell’omento e del reti- Figura 2 - Volvolo abomasale. A colo peggiorano la prognosi relativa alla guarigione ed alla sopravvivenza. Tipicamente, l’asse longitudinale ruota in senso antiorario (guardando l’animale da dietro) mentre l’asse omentale ruota anch’esso in senso antiorario (guardando l’animale dall’alto). Questo processo si verifica nell’ambito di un singolo evento. La correzione chirurgica del volvolo abomasale si effettua mediante un approccio attraverso la fossa paralombare destra, oppure con un approccio paramediano destro. Il decubito dorsale può aggravare uno stato di shock; di conseguenza, è preferibile eseguire l’intervento con l’animale in stazione. Prima di iniziare l’operazione, il paziente deve essere trattato con una terapia di supporto (fluidoterapia endovenosa, FANS, antibiotici). È da evitare qualsiasi sedativo, che può aggravare lo stato di shock. Se non si riesce ad ottenere la riduzione del volvolo, è necessario drenare il fluido abomasale. Mentre si rimuove il liquido presente all’interno del lume, occorre evitare la contaminazione del campo operatorio ed il danneggiamento della parete dell’abomaso. L’incisione viene accuratamente suturata prima di riposizionare l’abomaso. Il grande omento può essere lacerato ed emorragico secondariamente al volvolo. Si esegue quindi un’omentopessi. La prognosi relativa al volvolo abomasale verrà discussa nella sezione riguardante le complicazioni. Per correggere e prevenire le DA si possono utilizzare molte tecniche. Secondo la letteratura, la percentuale di successo è prossima al 90% qualunque sia la metodica usata. Il chirurgo deve essere a conoscenza dei limiti di ciascuna tecnica prima di effettuare la sua scelta. Non dimenticate che con la pratica si migliora. B Bibliografia C D Figura 3 - Riposizionamento del volvolo. A - È importante in primo luogo sgonfiare il più possibile l’abomaso prima di ridurre il volvolo. L’organo viene delicatamente massaggiato in senso anterogrado per consentire ai fluidi sequestrati al suo interno di defluire cranialmente. B - L’abomaso viene delicatamente sollevato e spinto cranialmente per srotolare il volvolo e liberare il piloro e il duodeno. C - Il volvolo viene ridotto esercitando una spinta craniale e laterale sull’abomaso. D - Infine l’organo viene ricollocato nella sua posizione anatomica spingendolo ventralmente. 1. Lagerweij, E. and S.R. Numans, The ‘Utrecht procedure’ in het Surgical Treatment of Displacement of the Abomasum in Cattle. Neth J Vet Sci, 1968. 1(2): p. 155-165. 2. Vlaminck, L., et al., Omentopexy for correction of right abomasal displacement: results in 135 cows. Vlaams Diergeneeskundig Tijdschrift, 2000. 69(3): p. 190-196. 3. Vlaminck, L., et al., Omentopexy for correction of left displaced abomasum: outcome results in 53 cattle. Vlaams Diergeneeskundig Tijdschrift, 1998. 67: p. 118-122. 4. Janowitz, H., [Laparoscopic reposition and fixation of the left displaced abomasum in cattle]. Tierarztl Prax Ausg G Grosstiere Nutztiere, 1998. 26(6): p. 308-13. 5. Cable, C.S., et al., Concurrent abomasal displacement and perforating ulceration in cattle: 21 cases (1985-1996). J Am Vet Med Assoc, 1998. 212(9): p. 1442-5. 6. Roussel, A.J., N.D. Cohen, and R.N. Hooper, Abomasal displacement and volvulus in beef cattle: 19 cases (1988-1998). J Am Vet Med Assoc, 2000. 216(5): p. 730-3.