Il nostro poster FABIO FERRARIO gelizzate, i primi capi delle comunità locali, chiamati presbyteroi, «anziani» (At 14,23). Una questione da chiarire Il poster allegato a questo numero di Dossier Catechista ci aiuta a rivivere i viaggi di san Paolo, infaticabile missionario e fondatore delle prime comunità cristiane. Il testo che presentiamo è per la documentazione dei catechisti. Ai ragazzi occorre raccontare gli episodi e aiutarli a ricostruire gli itinerari percorsi nei quattro viaggi. ■ Il successo dell’annuncio ai pagani fu presto turbato dall’opposizione crescente dei giudei, i quali volevano imporre ai cristiani venuti dal paganesimo l’osservanza delle pratiche ebraiche. Agli occhi di Paolo, tale contrasto apparve subito di estrema gravità: la salvezza viene da Dio mediante Gesù Cristo o mediante la legge di Mosè? La L’inizio delle spedizioni missionarie ■ La chiesa di Antiochia di Siria era tra le più fiorenti tra quelle fondate da Paolo e si espanse presto anche ai pagani. Questo destò perplessità e preoccupazioni tra gli apostoli, al punto che inviarono Barnaba a osservare. ■ Paolo e Barnaba «per un anno intero lavorarono insieme in quella chiesa, istruendo una gran folla. Ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati “cristiani”» (At 11,25-26). ■ Antiochia divenne la base operativa per l’opera evangelizzatrice di Paolo. Qui si incontrò pure con Pietro e tra i due nacquero forti dissapori di carattere teologico-pastorale (cf At 13,4-14,26). La causa della discordia era il parere contrario di Paolo sul fatto che i gentili, per diventare cristiani, dovessero passare attraverso l’ebraismo, facendosi circoncidere e solo dopo ricevere il battesimo. ■ Da Antiochia partirono le grandi spedizioni missionarie che nel giro di quindici anni spostarono il centro della nuova fede da Gerusalemme a Roma. ■ Il primo viaggio missionario Paolo lo intraprese insieme a Barnaba tra gli anni 45 e 49. ■ In questo primo viaggio toccarono le regioni di Cipro, Perge, Antiochia di Pisidia, Licao- nia, dove incontrarono una forte ostilità da parte di altri ebrei. ■ Nonostante le difficoltà, il primo viaggio ottenne un discreto successo soprattutto tra i pagani. Questo permise ai missionari di stabilire, nelle città evanIn missione insieme a Barnaba. Dossier Catechista 21 Febbraio 2009 vera guida doveva essere la legge dell’amore del prossimo o la sottomissione ai numerosi precetti della tradizione rabbinica? E la salvezza poi come si ottiene? Mediante il fedele impegno dell’uomo o grazie all’azione dello Spirito di Dio e di Cristo che prende possesso dell’uomo e ne diventa la guida interiore? ■ Circa poi lo sviluppo futuro della comunità quale doveva essere la meta? L’estensione universale della comunità ebraicocristiana, o la comunione tra molti popoli, molte culture, molte tradizioni che venivano assunte per cantare ciascuna il proprio inno di lode a Dio? Il nostro poster ■ Riguardo al cammino di iniziazione dei pagani occorreva passare necessariamente attraverso l’ebraismo, con il segno della circoncisione, per poi giungere al sacramento del battesimo, oppure era possibile accedere a questo direttamente? «Saulo, perché mi perseguiti?». Il primo concilio di Gerusalemme ■ Tali divergenze all’interno della Chiesa vennero dibattute nel primo concilio apostolico a Gerusalemme tra gli anni 49 e 50 (cf At 15). Esso fu preludio e prototipo di tutti i concili ecumenici successivi. ■ Presero la parola Pietro, Giacomo, Paolo, i presbiteri, e vi prese parte l’intera comunità di Gerusalemme. ■ Dichiararono che la salvezza viene soltanto da Gesù e dal suo Spirito e che non è necessario imporre alle genti l’osser vanza delle pratiche ebraiche, come la circoncisione, la distinzione dei cibi, le leggi di purità, ecc. ■ Il Concilio di Gerusalemme riconobbe, inoltre, ufficialmente da parte degli apostoli, la missione di Paolo ai pagani (cf Gal 2,7-9). La seconda spedizione missionaria ■ Dopo il Concilio di Gerusalemme Paolo tornò ad Antiochia e da qui partì per il secondo viaggio missionario, tra gli anni 49 e 52. ■ Nel corso di questo secondo viaggio Paolo si separò da Barnaba, perché questi voleva che andasse con loro anche Marco, che nel primo viaggio li aveva abbandonati. Paolo scelse allora come compagni di predicazione Sila e Timoteo. ■ I missionari valicarono la catena del Tauro e attraversarono la Galazia, fino a Troade, e da lì, in seguito a una visione avvenuta in sogno (cf At 16,9), si spinsero verso l’Europa, in Macedonia. L’anno 52 è di grande importanza storica in quanto è una delle date più sicure del Nuovo Testamento ed è a partire da quanto avvenne in quell’anno che riusciamo a fissare le altre date della vita di Paolo. ■ Dopo il transito da Filippi, Tessalonica e Atene, dove tenne il famoso discorso all’Areopago (cf At 17,22-32), Paolo sostò a Corinto quasi due anni, tra il 51 e il 52. Qui incontrò nel tribunale il proconsole Gallione, fratello di Seneca. Questo incontro è testimoniato da un rescritto dell’imperatore Claudio Fabio Ferrario Paolo di Tarso Il realizzatore del progetto di Cristo Elledici 2008 pp. 128 - € 7,00 alla città di Delfi, in cui si fa menzione del proconsole Gallione e questa è la data certissima che ci permette di ricostruire la vita dell’Apostolo. ■ Da Corinto Paolo scrisse le lettere ai Tessalonicesi, che sono probabilmente il più antico scritto del Nuovo Testamento. Qui incontrò Aquila e Priscilla che facevano il «medesimo mestiere... fabbricatori di tende» (At 18,1-3) e qui l’Apostolo fondò una nuova comunità, poi fece ritorno alla base di Antiochia, viaggiando per mare e per terra. ■ Nel 52 Paolo lasciò Corinto, dopo aver emesso il voto di nazireato, che comportava la rasatura del capo. Non conosciamo le motivazioni di questo voto, ma il fatto ci porta a considerare il profondo attaccamento di Paolo alla religione giudaica, eccetto ciò che riguardava Gesù Cristo, il Messia. Una nuova spedizione missionaria Paolo, grande predicatore nella sinagoga e all’aperto. ■ Il terzo viaggio missionario di Paolo si compì tra gli anni 53 La giovinezza di Paolo • Uno studente di quindici anni arriva a Gerusalemme. Viene dall’estero, ma è ebreo al cento per cento. Si chiama Saulo e Paolo: il primo nome lo usa quand’è tra gli ebrei, il secondo tra i pagani. È venuto per iniziare i suoi studi presso Gamaliele l’Anziano, uno dei più famosi «saggi» della città santa. • Paolo arriva da Tarso. Oggi è una piccola città del sud della Turchia, a quei tempi era la capitale della Cilicia, una provincia dell’Impero romano. Chi vi nasce è «cittadino romano». • A scuola da Gamaliele. Paolo è fiero di essere cittadino romano, ma più ancora di essere un discendente della tribù di Beniamino (una delle 12 tribù d’Israele) e di appartenere alla setta dei farisei. Ha frequentato la sinagoga, ora nel grande Tempio di Gerusalemme ogni pomeriggio va a sedersi ai piedi di Gamaliele, e ascolta le sue lezioni, prendendo appunti sulle tavolette di cera (Teresio Bosco, Paolo, il primo missionario, Elledici). Dossier Catechista 22 Febbraio 2009 e 58 ed ebbe il suo centro nella grande città di Efeso, dove egli dimorò due o tre anni, fondando una scuola di insegnamento cristiano, nei locali di Tiranno, «Tre volte ho fatto naufragio», ricorda san Paolo (2Cor 11,25). un noto rétore della città. Secondo la testimonianza degli Atti degli Apostoli, Paolo «teneva le sue discussioni ogni giorno nella scuola di Tiranno» (At 19,9). ■ Da Efeso Paolo tenne i contatti epistolari con le comunità fondate in precedenza. Scrisse la prima lettera ai Corinti, esprimendo l’importanza cristiana di rimanere uniti a Gesù Cristo per la vita e per la morte. ■ Ancora da Efeso Paolo scrisse la lettera ai cristiani della Galazia, raggiunti dopo la sua permanenza da falsi profeti, i quali predicavano la sottomissione alle osservanze legali ebraiche. ■ Sempre da Efeso fu spedita anche la lettera ai Filippesi. ■ La grande fecondità dell’apostolato in Efeso mise in pericolo l’esistenza di una corporazione pagana della città che viveva del commercio sviluppato attorno al santuario di Artemide Efesia. Questo provocò la rivolta degli argentieri, «fabbricanti di souvenir» che costrinsero Paolo a fuggire seguendo piani improvvisati. ■ Dapprima passò in Macedonia, da dove scrisse la seconda lettera ai Corinti, si trasferì poi a Corinto, dove trascorse l’inver- no del 57-58 e da qui scrisse il suo capolavoro teologico, la grande lettera ai Romani, nella quale illustrò in maniera sistematica e definitiva il tema dell’origine e della natura della salvezza: questa viene data da Gesù per mezzo del Vangelo e della fede suggellata dal battesimo. Il popolo eletto resta sempre incluso nel disegno di Dio, tuttavia la promessa data ad Abramo si è attuata in Cristo «costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti» (Rm 1,4), «per apportare la salvezza a chiunque crede» (Rm 1,16). ■ Partì da Corinto e via Tiro raggiunse Gerusalemme per consegnare a quella Chiesa in difficoltà il ricavato della colletta, frutto della solidarietà delle chiese di Macedonia e di Acaia. ■ A Gerusalemme tentò di dimostrare che i gentili sono perfettamente cristiani e anch’essi meritevoli di salvezza, ma questo provocò la reazione degli ebrei che aizzarono la folla contro di lui, facendolo arrestare dalle guardie del tempio fino a condurlo davanti al Sinedrio. ■ Per ragioni di sicurezza intervenne l’autorità romana, su incarico del procuratore Felice che dapprima chiese a Paolo un compenso in denaro per la sua difesa, ma in seguito al rifiuto di questi, dispose il suo trasferimento a Cesarea Marittima, sede dei procuratori romani, dove restò in carcere per due anni. Dossier Catechista 23 Febbraio 2009 Grande san Paolo! «Cinque volte ho ricevuto le trentanove frustate dagli Ebrei; tre volte sono stato bastonato dai Romani; una volta sono stato ferito a colpi di pietra; tre volte ho fatto naufragio, e una volta ho passato un giorno e una notte in balia delle onde. E ancora: lunghi viaggi a piedi, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli da parte degli Ebrei e dei pagani, pericoli nelle città, nei luoghi deserti e sul mare, pericoli da parte dei falsi fratelli. Ho sopportato duri lavori ed estenuanti fatiche; ho trascorso molte notti senza potere dormire; ho patito la fame e la sete; parecchie volte sono stato costretto a digiunare; sono rimasto al freddo e non avevo di che coprirmi. Quando ero a Damasco, il governatore rappresentante del re Areta aveva fatto mettere delle guardie alle porte della città per catturarmi. Ma da una finestra io fui calato in una cesta all’esterno delle mura e così gli sfuggii di mano» (2Cor 11,24-33). In viaggio verso Roma ■ Mentre era in corso lo spinoso processo a Paolo, il procuratore Festo succedette a Felice nell’anno 59 e nel tentativo di risolvere diplomaticamente l’incidente tentò di dialogare con Paolo, che a sua volta si appellò alla sua cittadinanza romana con ricorso all’imperatore Cesare Nerone (cf At 22,28). ■ Questo urtò diplomaticamente il procuratore, che lo in- Il nostro poster Con i ragazzi 1. Immaginate di percorrere sulla cartina i viaggi di san Paolo per terra e per mare. Calcolate i chilometri che avrà percorso e le difficoltà che ha dovuto superare (leggete nel box 2Cor 11,24-33). 2. Fatevi raccontare dalla catechista l’avventura dell’ultimo viaggio di san Paolo per arrivare a Roma (cf Atti da 27,1 a 28,10). Il martirio di san Paolo alle Acque Salvie, lungo la via Ostiense, a cinque chilometri dalle mura di Roma. viò sotto scorta a Roma, dove arrivò dopo una burrascosa traversata, che rese necessaria una sosta a Malta, nella primavera dell’anno 60-61. Era il suo quarto e ultimo viaggio. ■ Gli arresti domiciliari della prigionia romana durarono due anni. A Roma compose le lettere agli Efesini, ai Colossesi e il biglietto a Filemone, tutte completate tra il 61 e il 63. ■ Dopo questa data le notizie sono confuse, secondo alcuni già nel 64 avrebbe subito il martirio e secondo altri avrebbe compiuto un viaggio in Spagna. ■ A Roma subì un processo che lo condannò alla decapitazione. ■ L’esecuzione avvenne alle Acque Salvie, lungo la via Ostiense, a cinque chilometri dalle mura di Roma, dove oggi sorge, in sua memoria, la chiesa delle Tre 3. Esaminate attentamente ogni figura del poster e ricostruite nelle linee essenziali la vita e le avventure di san Paolo (fatevi aiutare da Internet). Fontane. Secondo la tradizione, tre fontane scaturirono nei punti in cui la sua testa staccata dal corpo, colpì tre volte il suolo. Per mancanza di spazio, rimandiamo al prossimo numero l’articolo di Guglielmoni-Negri su san Paolo.