3. De Rosa Ilaria Filosofia

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Traccia 3
Bellezza, è questa la parola con la quale si conclude la citazione di Simone Weil. Potrebbe sembrare un
concetto scisso dalla matematica, tendiamo infatti a parlare di essa quando ci riferiamo a un quadro, a un
paesaggio, o più semplicemente a un vestito. Possiamo quindi affermare che nonostante si tratti di qualcosa
di astratto e soggettivo viene spesso associata ad oggetti tangibili, percepibili attraverso i nostri sensi. In
contrapposizione invece, la matematica viene percepita come una ricerca prettamente razionale e teorica,
qualcosa di lontano dalla realtà tangibile delle cose e quindi dalla Bellezza.
Ma non è così. Se è vero che essa è un frutto della ragione umana, come può essere considerata una scienza
concreta, ma soprattutto come le si può associare la parola Bellezza? La risposta sta nella nostra concezione
della natura, ma soprattutto nella nostra idea di bellezza. Come diceva Galileo attraverso la matematica si
può comprendere la più profonda struttura dell’essere, e ci si può rendere conto come essa sia profondamente
collegata alla bellezza, in quanto in essa si manifesta l’immensa complessità e il fascino di tutto ciò che ci
circonda. È in questo modo che la matematica in quanto legge che governa il mondo acquisisce un
significato più concreto e riconducibile attraverso la natura alla bellezza.
L’ordine di cui è composto il mondo si manifesta nella scienza che permette all’uomo di comprendere in
modo inequivocabile i fenomeni che regolano l’universo. Soffermiamoci ora sulla “concretezza” della
scienza trattata nel brano. Come ho già affermato sopra la mente umana attraverso la ragione conosce e
comprende l’universo. Analizzando, ad esempio, la filosofia sofista ci rendiamo conto però, che nulla è
certo, gli stessi scettici erano portati a dubitare di qualsiasi cosa. Infatti a secondo della realtà in cui viviamo
le nostre idee cambiano e sono plasmate dalla società, come dirà in un certo senso Kant quando affermerà
che nell’uomo non ci sono idee innate. Come è quindi possibile che la nostra mente accetti qualcosa che si
basa su frasi “i postulati” non dimostrabili? Le risposte potrebbero essere molte, come ad esempio l’esistenza
di un Dio con una mente matematica, come afferma Galileo. Diciamo però che ora ci soffermeremo su un
altro importante fattore.
La matematica, nonostante tutto ciò che ho affermato sopra, è di fatto collegabile a qualsiasi cosa presente in
natura, dalla forma delle foglie ai fenomeni fisici che si ripetono anche se con modalità differenti, seguendo
una stessa legge. Non è quindi importante capire se essa sia reale ma è fondamentale rendersi conto che tutto
ciò che la natura ci mostra è “matematizzabile” cioè scrivibile sotto formule matematiche ,come può quindi
qualcosa che ci circonda non risultare oltre che teorico, concreto?
E così proprio come avviene con la bellezza un concetto astratto può essere associato a qualcosa di reale e
diviene quindi una scienza concreta, che influenza realmente il nostro modo di vivere e di osservare tutto il
mondo che ci circonda.
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