trattamento dei polipi rinofaringei nel gatto

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TRATTAMENTO DEI POLIPI
RINOFARINGEI NEL GATTO
Bryden J. Stanley, BSc, BVMS, MVSc, MRCVS
Waltham Centre for Pet Nutrition
Waltham-on-the-Wolds
Melton Mowbray
Leicestershire, UK LE14 4RT
L’orecchio esterno è un canale a forma di imbuto costituito da cartilagine ed osso che si estende dalla base del
padiglione alla membrana timpanica. La cartilagine auricolare verticale si raccorda a quella anulare orizzontale,
che si collega all’osso petroso temporale attraverso dei legamenti che consentono una certa mobilità al canale. Il
tratto orizzontale termina in un canale osseo dell’osso petroso temporale. Nel gatto, la parte verticale del condotto
uditivo è più affusolata che nel cane. Il condotto uditivo
esterno è rivestito da un epitelio squamoso stratificato che
contiene ghiandole sebacee e tubulari apocrine e pelo, che
si infoltisce nella parte verticale del condotto. Secrezioni
ghiandolari ed epitelio squamoso concorrono a formare il
cerume. L’apporto ematico al condotto uditivo ed al padiglione è fornito dalla carotide esterna, attraverso le grandi arterie auricolari; il drenaggio è consentito dalle vene
auricolari attraverso la vena mascellare interna. Le arterie
auricolari presentano una pressione elevata, e sono state
descritte emorragie fatali a seguito di una lacerazione dei
vasi durante un intervento chirurgico intorno alla cartilagine anulare. Il nervo facciale fuoriesce dal cranio attraverso il forame stilomastoideo caudalmente alla bolla
timpanica ossea ed incrocia la superficie ventrale del canale orizzontale. È importante conoscere la localizzazione del nervo facciale quando si opera in prossimità della
bolla e della cartilagine anulare.
L’orecchio medio è dato da membrana timpanica, cavità timpanica (circondata dalla bolla ossea), condotto uditivo (tromba di Eustachio) e da tre ossicini uditivi (martello, incudine, staffa). All’esame otoscopico, un orecchio
normale presenta la pars flaccida, piccola e dorsale, la
pars tensa, dura e lucente, ed il profilo dell’inserzione del
martello. La maggior parte della cavità timpanica è piena
d’aria ed è rivestita da epitelio squamoso e colonnare ciliato. La bolla ossea si estende ventralmente e può essere
apprezzata con la palpazione, sia dall’esterno che per via
orale (sotto anestesia, lateralmente e caudalmente all’epiglottide). Numerosi nervi, compreso il facciale ed il simpatico, attraversano la porzione dorsale della cavità timpanica. Nel gatto, la tuba uditiva è molto breve (circa 5 mm).
La cavità timpanica felina presenta un setto che la divide
in un comparto dorsolaterale ed in uno ventromediale.
Il più comune tumore benigno auricolare o rinofaringeo del gatto è peduncolato, a crescita sporgente che inizia dalla mucosa e secondario ad infiammazione cronica.
I riscontri istologici di questi polipi rinofaringei mostrano variazioni fibrose da infiammazione cronica. La causa esatta è sconosciuta, ma data la giovane età di insorgenza, è stata sospettata una predisposizione congenita.
Le localizzazioni d’origine sono di norma il rivestimento della cavità timpanica, la tuba uditiva o il rinofaringe.
SEGNI CLINICI
Date le origini anatomiche variabili, le manifestazioni cliniche possono essere diverse. Si possono riscontrare segni di interessamento dell’orecchio esterno e/o medio, stridore respiratorio, dispnea (di solito inspiratoria)
e disfagia, sia singolarmente che associati fra loro.
DIAGNOSI
Per determinare l’estensione dei polipi nell’area rinofaringea, nella bolla e nel condotto uditivo esterno si sono dimostrati utili l’accurato esame orale eseguito in anestesia generale (retraendo il palato molle rostralmente
per visualizzare il rinofaringe), l’esame otoscopico del
condotto uditivo esterno, l’esame radiografico di cranio,
cavità nasale e bolla timpanica e, più recentemente, la tomografia computerizzata.
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TRATTAMENTO
tate dalle recidive, se non sono stati accuratamente rimossi tutti i componenti del polipo. Nel gatto, è comune una
transitoria sindrome di Horner postoperatoria, che si osserva in circa due terzi dei casi, ed è stata riferita una paralisi del nervo facciale. Correlata ai polipi infiammatori è
di comune riscontro una concomitante otite batterica, per
cui si raccomandano coltura batterica ed antibiogramma
ed una terapia antibiotica adeguata per 10-14 giorni.
È indicata l’escissione chirurgica, spesso attraverso
svariati approcci. Di norma, è più agevole accedere al rinofaringe per via orale, facilitando l’esposizione per
mezzo di un’incisione transpalatale (rispetto all’approccio mediante faringotomia, meno comune) per rimuovere i polipi che originano dalla tuba uditiva o protrudono
all’interno del rinofaringe. Spesso è anche indicata un’osteotomia ventrale della bolla per raggiungere i polipi
che si formano o protrudono all’interno dell’orecchio
medio. Le neoformazioni che si estendono all’interno del
condotto uditivo esterno possono essere escisse attraverso una resezione della parete laterale. Talvolta, una leggera trazione del polipo consente di esporre il peduncolo
e facilita la rimozione, anche se nei soggetti sottoposti ad
asportazione per sola trazione sono comuni le recidive.
Nel gatto, la bolla timpanica è divisa da un setto osseo in
due comparti, uno dorsolaterale e l’altro ventrolaterale, e
può essere necessario penetrare con cura in entrambi per
eseguire l’esplorazione.
Le complicanze descritte in letteratura sono rappresen-
LETTURE CONSIGLIATE
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