Industrie farmaceutiche: cosa si nasconde dietro il mercato dei

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Industrie farmaceutiche: cosa si nasconde dietro il mercato dei farmaci
http://www.yeslife.it/industrie-farmaceutiche-mercato-dei-farmaci-3030/truffe-e-scandali
Scritto da Sofia Capone
Martedì 26 Febbraio 2013 09:00
YesLife vi propone un’inchiesta sul lato meno conosciuto delle industrie del farmaco. Un mercato
che vale miliardi di euro, che nasconde, però, alcune ombre tra test poco trasparenti e nuovi
farmaci spesso inefficaci per la maggioranza della popolazione.
Pubblicità martellanti, promesse di riduzione degli effetti collaterali e scaffali pieni di prodotti che
curano lo stesso disturbo. L’industria farmaceutica - una delle attività più redditizie e importanti al
mondo – è diventata un colosso al pari delle grandi lobby energetiche.
Ma cosa si nasconde dietro il mercato mondiale del farmaco? Quali sono i meccanismi che
lo regolano? E soprattutto: siamo davvero sicuri di ciò che assumiamo ogni volta che mandiamo
giù una pillola o facciamo un’iniezione?
A queste domande, che spesso ognuno di noi di fronte a un disturbo più o meno grave si è
fatto, è abbastanza difficile dare una risposta. Sappiamo che esistono molti meccanismi di
controllo e altrettante autorità che regolano l’immissione sul mercato dei farmaci .
Ma, pur essendo convinti che non siano possibili generalizzazioni tali da mettere in dubbio il
rigore della maggioranza delle aziende produttrici, siamo andati ad esplorare il lato meno noto –
e più oscuro – di questo grande e potente mercato.
Molte inchieste, condotte da giornalisti e ricercatori, hanno svelato aspetti davvero inquietanti. E
uno tra i lavori che ha destato un grandissimo impatto a livello mondiale è stato il volume Bad
Pharma di Ben Goldacre.
Un testo in cui non si fanno troppi giri di parole per descrivere i meccanismi che, in alcuni casi,
hanno portato delle case farmaceutiche a truccare i risultati dei test “dei propri farmaci,
usando metodi paradossalmente legali per farli sembrare ben più efficaci e necessari di quel
che sono in realtà ”.
Ma quali sono gli aspetti più controversi di questo mondo? ...
Gli scandali e i medici corrotti per prescrivere farmaci inutili
La cronaca, anche in Italia, ha svelato come, grazie a una rete di connivenze, alcune case
Farmaceutiche , tramite gli informatori scientifici, promettevano viaggi all’estero, denari
e oggetti di valore a quei medici che avessero prescritto determinati farmaci, anche senza
necessità .
Solo per citare un caso, una recente indagine , condotta dal Nas di Bologna e coordinata dalle
Procure della Repubblica di Rimini e Busto Arsizio (Va), ha portato alla scoperta di una
collaudata organizzazione che coinvolgeva 67 medici specialisti - soprattutto endocrinologi e
nefrologi di strutture pubbliche e private – che avevano prescritto ormoni per la crescita destinati
ai bimbi senza che, in tutti i casi, ce ne fosse una vera necessità.
I ritiri dal mercato per “effetti indesiderati non comunicati”
Ma questo aspetto è solo una parte del problema. Il lato più oscuro riguarda ciò che avviene a
monte, prima che il farmaco possa essere acquistato dal consumatore.
Come evidenziò un interessante report pubblicato nel 2007 sulla rivista “Consumatori Diritti e
Mercato” , i comportamenti di alcune case farmaceutiche, che prima immettono e poi ritirano
immediatamente il prodotto dal mercato, sono inqualificabili. Rendersi conto di effetti collaterali
dannosi, tali da dover richiamare il farmaco solo dopo averlo fatto arrivare sui banchi delle
farmacie, fa comprendere come, a volte, ci sia poca trasparenza nella comunicazione dei risultati
dei test clinici.
Un’ombra che lascia pensare come siano più le logiche del marketing, e non quelle delle
tutela della salute, a spingere in alto i volumi di vendita di un determinato prodotto.
Ogni anno nuovi farmaci per lo stesso sintomo
Lo vediamo ogni anno: perché vengono immessi nel mercato nuovi farmaci che curano lo
stesso sintomo ? Anche se resistono i cosiddetti farmaci “ blockbuster ” – quelli che sono negli
armadietti di molti cittadini - le aziende farmaceutiche spesso lanciano sul mercato farmaci che
sono nuovi solo nella confezione. In gergo tecnico possono essere associati ai cosiddetti farmaci “
mee-too ”: offrono miglioramenti limitati o nulli rispetto ai farmaci precedenti e non hanno, in
molti casi, un valore aggiunto ma vengono posizionati sul mercato comunque.
I controlli di qualità
In alcuni casi sono proprio i controlli di qualità ad essere carenti e spesso vengono taciuti i
risultati negativi emersi durante le sperimentazioni. Alcune volte si sospetta che i test siano
addirittura progettati per ottenere i risultati desiderati. Emblematico fu il caso della
GlaxoSmithKline accusata di avere cercato di nascondere i risultati degli studi che mostravano che
il suo antidepressivo del suo più venduto, il Seroxat contenente la paroxetina , poteva essere
pericoloso per bambini e adolescenti.
Ma di scandali altrettanto clamorosi che hanno riempito le aule di tribunale e le cronache dei
giornali purtroppo ce ne sono stati tanti e sotto accusa finiscono sempre l’insufficiente qualità
degli studi e la mancanza di trasparenza dei risultati.
Ed infine, perché i farmaci costano così tanto? ...
Perché i farmaci costano così tanto?
Il meccanismo che porta un’azienda farmaceutica alla commercializzazione di un farmaco è
davvero complesso. In genere, una volta identificato il componente base, si ottiene il brevetto
che garantisce il diritto esclusivo per un determinato periodo di tempo.
Ma il solo brevetto non basta: il farmaco deve continuare ad essere sviluppato e sottoposto ad
approvazione. La casa farmaceutica, dal momento in cui lo commercializza, ha un’ “esclusiva”
per alcuni anni. Un tempo necessario all’azienda per applicare prezzi elevati e coprire tutti gli
investimenti in ricerca e sviluppo, ottenendo anche elevati profitti .
Una volta scaduto il brevetto, anche le altre case farmaceutiche possono produrre il farmaco
“generico” facendo accesso ai dati sul farmaco. Ma non dovendo sostenere costi per la Ricerca
e lo Sviluppo, il costo del farmaco dovrebbe essere notevolmente più basso. Invece capita che,
soprattutto in Europa, i costi si abbassino solo lievemente e questo spesso si spiega con una sorta
di cartello che le aziende innalzano per evitare di perdere miliardi di fatturato ogni anno.
Come abbiamo detto, in questo campo non è possibile generalizzare e accusare un intero
settore di essere “poco trasparente” o solo orientato al profitto. Ma le ombre su cui ci siamo
soffermati impongono di fare sempre più attenzione e di considerare con estrema cautela quale
farmaco prendere e perché.
Sofia Capone
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