news sicurezza - Diesse Electrosystem

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NEWS SICUREZZA
UNA GIUSTA COESISTENZA
Per un corretto utilizzo di cavi trasmissione dati e segnali in genere destinati all’impiego in circuiti di Cat. 0 a bassissima tensione
(≤ 50 V c.a. o 120 V c.c.) e comunque non destinati all’uso energia, in relazione alla installazione in un unico condotto o
canale o passerella senza interposizione di setti separatori contenenti cavi elettrici di Cat. 1 per altri servizi (posa da utilizzare
solo ed elusivamente per casi particolati), CEAM Cavi Speciali ritiene di fornire opportune precisazioni tecniche.
Si assiste da tempo al diffondersi di comportamenti e interpretazioni, spesso superficiali o di comodo, che si traducono in
pratiche installative pericolose e prive delle minime regole di sicurezza previste per i circuiti elettrici (CEI 64-8 Art.528).
Elenchiamo di seguito tre casi, maggiormente esemplificativi di condizioni forvianti, pericolose e in contrasto con la normativa
tecnica vigente.
Cavi multipolari per impianti d’allarme con marcatura riportata sulla guaina del tipo:
CAVO ALLARME sez.0,50mm2 GR.4
oppure
CAVO ALLARME sez.0,22mm2 450/750V
Perché generlmante si fa:
Per consentire a questi cavi di essere posati in un unico condotto con cavi dedicati al trasporto energia. Marcare GR.4 o
450/750 V induce l’installatore a posare il cavo senza porsi le necessarie domande sulla sua idoneità.
Sbagliato perché:
La classificazione delle tensioni nominali Uo/U è specifica dei cavi energia e prevede una sezione minima:
- cavi Uo/U 450/750V sezione min prevista 1,00 mm2
- cavi Uo/U 0,6/1,0kV sezione min prevista 1,50 mm2
Inoltre la designazione “GR.2”,“GR.3”,“GR.4”, ecc…(cioè GRADO 2 , GRADO 3, ecc…) è obsoleta e non più prevista dalle
norme tecniche.
Pericoloso perché:
Con tale indicazione a chiunque è consentito di utilizzare il prodotto alle tensioni indicate sulla guaina. Nel caso specifico il
rischio di danneggiamento del cavo e il conseguente rischio elettrico per l’utilizzatore finale sarà pertanto elevatissimo.
Rischioso perché:
1. Chi propone il prodotto con queste indicazioni, concorre a responsabilità per eventuali danni derivati dal suo utilizzo improprio.
2. In fase di prevista verifica dell’ impianto, queste condizioni installative non verranno accettate dagli Enti ispettivi preposti.
3.Esistono situazioni in cui il produttore, pur marcando il cavo con tensioni nominali Uo/U improprie, ne riporta poi a catalogo
caratteristiche totalmente diverse. Questo comportamento induce a pensare al rifiuto di assunzione di responsabilità del
Costruttore nel caso di ispezioni con esiti negativi, di guasti o peggio ancora di incidenti.
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Cavi coassiali con marcatura riportata sulla guaina del tipo:
RG59 75 OHM GR.4
oppure
RG59 75 OHM 0,6/1,0kV
Perché generalmente si fa:
Per consentire a questi cavi di essere posati in un unico condotto con cavi dedicati al trasporto energia. Marcare GR.4 o
0,6/1,0 kV induce l’installatore a posare il cavo senza porsi le necessarie domande sulla sua idoneità.
Sbagliato perché:
Classificare e/o marcare un cavo coassiale con tensioni nominali Uo/U, non è previsto da nessuna Norma Nazionale o Europea.
Pericoloso perché:
Con tale indicazione a chiunque è consentito utilizzare specificatamente il prodotto alle tensioni indicate sulla guaina, non
supportate dal tipo di progetto.
Il rischio elettrico per contatti con alte tensioni da parte dell’utilizzatore è pertanto elevatissimo.
Rischioso perché:
1. Chi propone il prodotto con queste indicazioni, concorre a responsabilità per eventuali danni derivati dal suo utilizzo improprio.
2. In fase di prevista verifica dell’impianto, queste condizioni installative non verranno accettate dagli Enti ispettivi preposti.
Cavi multipolari per impianti d’allarme o cavi coassiali con marcature riportate sulla guaina del tipo:
CAVO ANTINCEDIO di sez.0,75mm2 - 1000V oppure CAVO COASSIALE XYZ 75 OHM - 1000V
Perché generalmente si fa:
Esempio classico di marketing. Dare evidenza che questi cavi hanno la “stessa tensione” dei cavi energia, induce l’installatore a
utilizzare e successivamente certificare impianti con la convinzione che il lavoro sia realizzato a regola d’arte.
Sbagliato perché:
L’apposizione di una tensione sulla guaina di un cavo verrà univocamente interpretata come un’indicazione della tensione MAX
di utilizzo del prodotto.
Pericoloso perché:
Con tale indicazione a chiunque è consentito utilizzare specificatamente il prodotto alla tensione indicata sulla guaina. Il rischio
elettrico per contatti con alte tensioni da parte dell’utilizzatore sarà pertanto elevatissimo.
Rischioso perché:
1. Chi propone il prodotto con queste indicazioni, concorre a responsabilità per eventuali danni derivati dal suo utilizzo improprio.
2. In fase di prevista verifica dell’impianto, queste condizioni installative non verranno accettate dagli Enti ispettivi preposti.
3 Esistono situazioni in cui il produttore, oltre a riportare diciture di tensioni improprie sul cavo, aggiunge a catalogo dei
riferimenti normativi che nulla hanno a che vedere con la tipologia e utilizzo del prodotto. Un classico esempio di indicazione
fuorviante, esclusivamente di carattere commerciale, è il riferimento alla norma CEI 20-14 (cavi isolati in PVC per tensioni
nominali da 1 kV a 3 kV) per i cavi segnale destinati agli impianti di rilevazione incendio.
Numerose segnalazioni e richieste interpretative sull’argomento hanno indotto CEAM Cavi Speciali, supportata anche da IMQ e
da Laboratori indipendenti specializzati in prove su cavi, ad intraprendere un percorso Istituzionale volto a normalizzare la
situazione in sede CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), sottoponendo una bozza di Norma CEI-UNEL dal titolo ”Contrassegni e
classificazione da utilizzare per la marcatura delle guaine dei cavi elettrici di Cat. 0 in relazione alla coesistenza in
condutture contenenti cavi elettrici per altri servizi”, in cui vengono incluse anche le prescrizioni relative alla prova di tensione
e la modalità di prova.
Il suddetto documento, già approvato in sede CEI CT 46 (responsabile dell’emissione della Norma), è attualmente in discussione
nel Gruppo di Lavoro AT/BT del CT 20 (cavi energia) e presto verrà pubblicato.
CEAM ritiene sia questo il percorso più chiaro, trasparente e consapevole per il rispetto delle più elementari regole di sicurezza.
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