Calendario eventi: Venerdì 6 marzo 2015 - ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Zelig show con Leonardo Manera, Nuzzo Di Biase, Marte e Gianluca, Paolo Casiraghi, Andrea Di Marco Domenica 8 marzo 2015 - ore 20.00 Roof Garden del Casinò Nouveau cirque au feminim Sabato 28 marzo 2015 – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Stefano Bollani in Piano Solo Venerdì 3 aprile 2015 – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Kataklò in Puzzle Venerdì 17 aprile 2015 – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Gioele Dix in Onderòd Venerdì 6 marzo – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Zelig Show Il Casinò di Sanremo sposa la comicità. O meglio sposa lo Zelig Show, estratto live della trasmissione comica più amata di Italia. Succede venerdì 6 marzo (ore 21.00) quando il Teatro dell’Opera si trasformerà in una vera e propria arena della risata, grazie alla presenza di una scelta rappresentanza di comici amatissimi dal grande pubblico. Il compito di condurre la sfida al buonumore spetterà ad una figura tra le più amate di tutto il cast del format Mediaset ovvero quel Leonardo Manera che ha saputo nel tempo conquistare il pubblico con tantissimi personaggi di una serie inesauribile. Tra loro il ventriloquo Vasco cui hanno causato "una lesione alla retina", il mimo Mimmo, il depresso monocorde che invia "Un saluto festoso a tutti", l'alienato che ripete ossessivamente "Adriana ... Adriana" o Piter, parodia del ragazzo della provincia bresciana, e Petrektek, che, insieme a Claudia Penoni, impersona Kripztak, nella parodia del cinema polacco (ispirandosi in realtà ai film del regista finlandese Aki Kaurismaki). Manera sarà lo sparring partner degli interventi di Nuzzo Di Biase, sodalizio comico ospite fisso ogni domenica pomeriggio su Raidue a Quelli che il calcio. Nel mirino di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase da sempre sono state le dinamiche di coppia ma anche la spettacolarizzazione del dolore umano. Si tratta di una comicità metatelevisiva che passa dalla bizzarra richiesta di aiuto della famiglia Cofanello a ‘Chi l’ha visto’, alle esilaranti esibizioni di una coppia di giurati di un fantomatico talent che vessa una galleria umana afflitta da ben altri problemi piuttosto che dalla mancanza del fattore X. Dopo la fortunata partecipazione all'ultimo Festival della Canzone italiana, tornano per il pubblico sanremese anche Marta e Gianluca, protagonisti di surreali speed date, le attualissime forme di incontri rapidi in cui sconosciuti tentano di trovare l'anima gemella. Un modo nuovo di incontrarsi e cercare di capire, in pochi minuti, seduti ad un tavolo, se esiste affinità sentimentale scambiandosi una serie di informazioni reciproche. Lo sketch restituisce un quadro umano condito da varie tipologie di donne e uomini, tra il disperato e l'ingenuo, sempre assolutamente esilarante. Il tutto è tessuto con un ritmo fitto di battute e un clima surreale, che costituisce la cifra comica di tutte le loro apparizioni televisive e live. All'insegna della musica è il cabaret del genovese Andrea Di Marco che canta, suona, a volte prova a ballare ma soprattutto fa ridere. Il suo spettacolo è soprattutto energia, è un musical, è un continuo gioco che usa la musica come materia prima. Andrea prende le canzoni, le strappa, le stropiccia e le incasina come fa un bambino con il pongo. A volte si intrufolano nello spettacolo personaggi di dubbia moralità come Don Giorgione, parroco ignorante in materia religiosa (anzi, ignorante in generale) ma molto ferrato in questione di marketing, e un sedicente cantautore dal nome Giuseppe Povia. Sul palco del Teatro del Casinò arrivano i personaggi di Suor Nausicaa e del cantante spagnolo Manuel Garcia Chuparosa de la Pierna: a loro da vita il comico Paolo Casiraghi. Suor Nausicaa, la monaca bergamasca motociclista del Monte Bergamone, una donna dal carattere di ferro, che vive in un convento di suore in pensione e si occupa di tutto, dalla mungitura delle capre alla coibentazione del tetto del campanile (come ama raccontare “con un filo di gomma e una lattina di coca cola faccio su un compressore”). Costi biglietti: platea euro 20; galleria euro 10. Domenica 8 marzo – ore 20.00 Roof Garden Nouveau cirque au feminin Una serata di nuovo circo, linguaggio artistico attualissimo, in cui si propongono una serie di numeri, tra acrobatica, giocoleria e contorsionismi. Tra gli artisti la specialista Tatiana Thomas, Olivia Ferrari, Giulia Arcangeli che proporranno esibizioni di mano a mano, contact juggling e giocoleria con le clave, evoluzioni su tessuti e pole dance. La presentatrice di un grande show, si trova sola in mezzo ad un palco in attesa di soubrette, contorsioniste, lanciatrici di coltelli, trapeziste, verticaliste: ragazze bellissime, perfette. L’ingresso sul palco delle acrobate viene annunciato più volte, ma da dietro le quinte non compaiono nè piume, nè labbra rosse e capelli cotonati. Si vede solo Julie, disperata, occhi stropicciati dal pianto, segnata da pene d’amore. Cinque donne portano in scena le virtù e le delicatezze dell’animo femminile, tra cabaret, comicità e acrobazie sorprendenti. Uno spettacolo dinamico, comico, ricco di sorprese tra circo e teatro. Quattro ragazze capitanate da Olivia Ferraris della storica compagnia “Milo e Olivia”, portano in scena un circo teatro tutto al femminile. Discipline di circo stravaganti ed insolite: Hula Hoop, Cinghie aeree, Cerchio Aereo, Giocoleria, Verticalismo, Filo Teso, Corda aerea, Verticalismo e Lancio di coltelli. Olivia Ferraris nasce in una famiglia di circo già ai suoi tempi nuova e poetica, il Microcirco. Cresce e lavora nel circo di famiglia per poi trasferirsi in Canada a formarsi nel mondo del circo contemporaneo dove conosce Milo Scotton che lavora al Cirque du Soleil: insieme perfezionano le loro doti teatrali presso l’Accademia D’Arte Dinamico Drammatica della California. Gli spettacoli della Compagnia “Milo e Olivia” sono tutt’ora rappresentati nei più importanti teatri d’Europa. Silvia Martini, ex ginnasta agonista di ginnastica ritmica, studia poi discipline circensi presso la scuola di circo di Buenos Aires. Francesca Donnangelo, ballerina professionista, Samantha Fois e Giulia Arcangeli si diplomano alla rinomata scuola di Cirko Vertigo di Torino e approfondiscono in seguito gli studi in Francia presso L’ Ecole du Cirque di Chambery. Le cinque ragazze dopo una tournée con il cantautore Danilo Amerio nello spettacolo “Danilo Amerio Circus” con la regia circense di Milo e Olivia, decidono di creare uno spettacolo dove protagonisti sono le voluttà e i capricci d’artista. Per informazioni e prenotazioni cena al Roof Garden: 0184 595266 (orari ufficio) e 0184 595252 (Roof, dalle ore 18). Sabato 28 marzo – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Stefano Bollani in Piano Solo Vero virtuoso del pianoforte, Stefano Bollani si propone in recital piano solo, in un concerto che esprime insieme il suo straordinario talento musicale e le sue doti di grande intrattenitore. Bollani è stato, tra l’altro, recente protagonista della trasmissione su Rai Tre Sostiene Bollani, che ha riscosso notevole successo grazie alla sue note doti di showman carismatico, ironico e trascinante, caratteristiche, da sempre, di ogni suo spettacolo. Bollani inizia a suonare all'età di 6 anni e si diploma al Conservatorio Cherubini di Firenze, iniziando la sua attività professionale a 15 anni suonando sia con gruppi poprock che con gruppi jazz. Tra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 - e da allora mai interrotta - con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben tredici dischi, fra i quali Tati (ECM 2005), in trio con Paul Motian alla batteria (disco dell’anno per l’Academie du jazz francese), The third man (ECM 2007; miglior disco dell’anno per la rivista americana Allaboutjazz e per l’italiana Musica jazz) e New York days (ECM 2008), in quintetto con Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian (disco dell’anno per Musica jazz). La rivista specializzata Musica jazz lo proclama miglior nuovo talento del 1998, nel 2006 musicista italiano dell'anno e disco dell'anno (per Piano Solo uscito per la Ecm) e nuovamente musicista dell'anno nel 2010, anno in cui riceve anche la laurea honoris causa dal Berklee College of Music di Boston. Invasioni continue nella classica, dvd “Live a La Scala”/Decca con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, con il quale ha già registrato Sounds of the 30's e Rhapsody in blue con la Gewandhousorchester di Lipsia; Ambasciatore di Topolino, nell'ambito del fumetto ha collaborato anche con Leo Ortolani il disegnatore di Rat-man; su Radio3 il programma di grande successo Il Dottor Djembe’ lo ha visto come conduttore insieme a David Riondino e Mirko Guerrini per sei stagioni, varie le collaborazioni con il teatro e con il cinema non lo possono contenere nella sola definizione di musicista jazz. Pluripremiato per i suoi dischi, ha chiuso il 2014 con il disco d’oro per il suo disco/progetto Carioca (uscito per la Emarcy/Universal nel 2008) ed ha aperto il 2015 vincendo il referendum della rivista Musica Jazz come miglior disco dell’anno con Joy in Spite of Everything registrato a New York con Jesper Bodilsen e Morten Lund e due prestigiosi ospiti: Mark Turner e Bill Frisell. Il suo primo disco d’oro lo ha ricevuto per Sounds of the 30’s; O que serà, in duetto con il mandolinista brasiliano Hamilton De Holanda, è stato giudicato uno dei migliori album del 2013 per la rivista americana DownBeat ed per le italiane Musica Jazz e JazzIt. Bollani è un puzzle di musica, di simpatia, di estemporaneità che si fondono in continuazione per poi cogliere e plasmare i suoni in un dialogo senza freni fra improvvisazione e canzone, pubblico e pianista. Nel suo concerto in Piano Solo non chiedetegli cosa farà, Stefano Bollani non lo sa finché non appoggia le due dita sui tasti ed inizia a ripercorrere il suo io, la sua memoria, i suoi sentimenti. Piano Solo è un viaggio nella sua musica interiore, nelle sue emozioni, passando dal Brasile alla canzone degli anni'40 fino ad arrivare ai bis a richiesta in cui mescola 10 brani come se fosse dj. Un viaggio incredibile dove Bollani sembra prendere per mano ogni spettatore per portarlo accanto a sè, nella sua musica piena di sentimento e di divertimento. Destrutturando e ricostruendo ogni volta in modo diverso i brani che spesso ritroviamo nei suoi dischi. Costi biglietti: platea euro 35; galleria euro 15. Venerdì 3 aprile – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Kataklò in Puzzle Il Teatro dell’Opera apre le porte allo straordinario spettacolo di danza dal titolo Puzzle, messo in scena dai Kataklò, una delle compagnie di danza acrobatica e contemporanea più importanti del mondo. Sul palco sette ballerini che creeranno quadri di immagini suggestivi, con coreografie, musiche, costumi e luci studiate nei minimi particolari, sotto la direzione artistica dell’ex nazionale di ginnastica Giulia Staccioli. I Kataklò hanno fatto sognare migliaia di spettatori nel mondo, in eventi di rilevanza internazionale, a partire dalla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, ed ora arrivano anche sul palcoscenico del Casinò di Sanremo. Fortemente voluto da Giulia Staccioli che ne firma la regia e la supervisione artistica, Puzzle è una composizione corale e poliedrica, realizzata attraverso l'accostamento di coreografie storiche che hanno fatto grande la compagnia e ideazioni dei danzatori stessi che hanno avuto “licenza di fantasia” dalla direttrice artistica. Lo spettacolo, infatti, accoglie due coreografie di Paolo Benedetti, ex danzatore Kataklò, ora responsabile della formazione di “Accademia Kataklò Giulia Staccioli”, e l'opera prima di ZaMagA _ Eleina D. (alias Maria Agatiello e Marco Zanotti in collaborazione con Claudia Cavalli e Vito Cassano). La guida esperta ed appassionata della Staccioli prevede, infatti, fin dalla nascita della Compagnia, il coinvolgimento diretto degli artisti nel processo di creazione che tiene presente le possibilità espressive e le peculiarità dei singoli performer. Oggi Kataklò trova nel suo nuovo show un'ulteriore conferma dell'efficacia del proprio metodo, offrendo spazio ai danzatori affinché possano, a tutti gli effetti, farsi anche autori, meglio, “danzautori”. L'avviamento e la stabilizzazione dell'”Accademia Kataklò Giulia Staccioli”, presso DanceHaus Susanna Beltrami a Milano, e l'intensificarsi delle attività laboratoriali e formative che la compagnia propone in tutta Italia, sono al tempo stesso motore e conseguenza di questa fase di lavoro. Kataklò è in sé un progetto che trova oggi una nuova espressione scenica della propria vocazione alla multi-disciplinarietà ed al cambiamento. Puzzle, come apice scenico di un lungo percorso, scommette sulle singole idee per creare un’alchimia perfetta. Puntando alla diversità e alla varietà espressiva, con toni che vanno dal teatro alla danza fino all'acrobatica, si esprimono pienamente le competenze multiple di tutti gli artisti coinvolti. Dunque Puzzle come possibilità di creazione, come luogo di condivisione e perfetta sintesi, come uno spazio aperto e libero, un invito per lo spettatore a lasciarsi contagiare dalla passione e dalla creatività. Nel 2014, oltre allo strepitoso successo italiano, l’entusiasmante show ideato da Giulia Staccioli arriva in Olanda dove la Compagnia Kataklò si esibisce in 21 teatri di altissimo prestigio, come il Lucent Danstheater di Den Haag, casa del celebre Nederlands Dans Theater, coinvolgendo il pubblico nord europeo grazie alla sua vivacità simbolo del made in Italy all’estero. Puzzle raggiunge la Turchia partecipando al prestigioso Festival Internazionale della Musica di Ankara ed affronta, per la quarta volta nella sua carriera, una tournée in Brasile toccando i maggiori palcoscenici del paese come quelli del Teatro Alfa di San Paolo e del Teatro Municipal di Rio de Janeiro dove già in passato la Compagnia ha realizzato dei sold out prestigiosi. Costi biglietti: platea euro 20; galleria euro 10. Venerdì 17 aprile – ore 21.00 Teatro dell’Opera del Casinò Gioele Dix in Onderòd con la partecipazione di Savino Cesario Gioele Dix, attore e comico dalla lunghissima esperienza teatrale e televisiva, presenta alla platea sanremese il recital Onderòd. Un repertorio di monologhi che riflettono e ironizzano su mode e gusti correnti, su abitudini e debolezze diffuse, su guasti pubblici e privati, nel segno di quella comicità a tratti feroce che caratterizza il suo stile di scrittura, in altalena costante fra leggerezza e insofferenza. Una sorta di fotografia dello scombinato paesaggio italiano alle prese con fantasmi vecchi e nuovi: il mito del ritorno alla campagna, l’assenza di senso civico, il salutismo esasperato, l’invadenza diffusa, l’educazione dei figli, la mania del gioco e delle lotterie, l’indisciplina, i disservizi ferroviari e aerei, la ricerca ossessiva dell’amicizia, la schiavitù della furbizia. E in più, uno speciale capitolo dedicato al personaggio dell’automobilista, aggiornato e rivitalizzato dalla lunga esperienza televisiva, grazie alla quale Gioele Dix ha saputo trasformare una felice intuizione, nata dall’osservazione critica di se stesso al volante, in una maschera contemporanea di grande successo. A completare la drammaturgia di Onderòd una serie di brevi racconti originali con commento musicale: “Il concerto diretto da Dio”, “L’uomo che voleva ringiovanire”, “Fortune e sfortune di un uccellino”. Storie buffe e paradossali (ma non troppo) attraverso le quali Gioele Dix sperimenta le sue doti di affabulatore e autore di apologhi satirici. In scena Savino Cesario, chitarrista esperto e compositore eclettico, dotato di rara sensibilità nell’accompagnare da anni le performance comiche di Gioele Dix. Gioele Dix, nome d’arte di David Ottolenghi, milanese di nascita, attore, autore e regista, lavora per il teatro, il cinema e la televisione. Dice di sé: “A partire dall’età di sette anni, mi misi in testa che da grande avrei fatto l’attore. Purtroppo nessuno in famiglia si intendeva di teatro e fui costretto ad arrangiarmi da solo. A vent’anni cominciai a cercare la strada. Mica facile. Provini, audizioni, foto di qua e di là, attese, promesse, pochi spiragli, tanti chilometri a vuoto. (…) Bene, tagliamo corto su questa lacrimevole vicenda. Negli anni a seguire, grazie a qualche buona nuova idea, parecchia intraprendenza e una certa dose di fortuna sono riuscito a riprendere quota. Ho cominciato a scrivere spettacoli e a inventarmi personaggi, puntando su me stesso, senza aspettare passivamente che fossero altri a propormi una parte. “Vedrai, prima o poi ti farai un nome” mi dicevano fiduciosi gli amici e i parenti che affollavano il mio one man show al Derby di Milano. E io, stufo di attendere da troppo tempo la svolta della carriera, decisi di farmelo sul serio un nome (d’arte). In un pomeriggio di novembre del 1987, a pochi giorni dal mio debutto allo Zelig, il nuovo locale alla moda delle notti milanesi, scrissi decine di nomi su un foglio e altrettanti cognomi su un altro, semplici, astrusi, ridicoli, onomatopeici. Mi impegnai per ore a cercare l’incastro giusto. Infine, stremato e privo ormai di lucidità, feci la mia scelta. Ricordo perfettamente il mio pensiero definitivo: Gioele Dix non funzionerà mai”. Costi biglietti: platea euro 20; galleria euro 10.