La litosfera - Libro più web

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TEMA 0 UNO
Scheda
SGUARDO SUL MONDO
• LEZIONE 1 IL
MONDO
La litosfera
La formazione
e l’evoluzione del
globo terrestre
Gli scienziati ritengono che la Terra si sia formata 4,6 miliardi di anni fa, in seguito alla
condensazione di una grande quantità di polveri e di rocce che ruotavano intorno al Sole. Appena formato, il nostro pianeta doveva essere
estremamente caldo, al punto di risultare completamente liquido. Il raffreddamento del suo
strato superficiale, la litosfera, richiese milioni
di anni, durante i quali si verificarono gigantesche eruzioni vulcaniche. Insieme alla lava,
dalle bocche eruttive uscì una grande quantità
di gas che andarono a formare l’atmosfera,
lo strato gassoso che avvolge l’intero pianeta.
Lentamente anche l’atmosfera si raffreddò e
il vapore acqueo che conteneva incominciò a
condensare, provocando piogge torrenziali che
lasciarono al suolo uno spesso strato d’acqua,
quella che forma l’attuale idrosfera.
Circa 3,5 miliardi di anni fa negli oceani comparvero le prime forme di vita, consistenti in alghe
microscopiche. Essendo capaci di svolgere la
fotosintesi, queste fornirono il cibo per i primi organismi consumatori, simili agli attuali batteri, e ar-
Immagine da satellite che abbraccia il basso
corso del Nilo, con il suo vasto delta, e l’intera
penisola del Sinai.
Struttura interna della Terra
Litosfera
Mantello superiore
(astenosfera) 700 km
Mantello inferiore
2.200 km
Nucleo esterno
(liquido)
2.000 km
Nucleo interno
(solido)
1.370 km
Quando la Terra era ancora liquida, gli elementi
più pesanti come il ferro e
il nichel si concentrarono
in un nucleo metallico.
I materiali meno densi
andarono a formare un
mantello roccioso, ricoperto da un sottile strato
di rocce più leggere, la
litosfera.
Fossile di trilobite, un organismo marino vissuto oltre 250 milioni di anni fa.
ricchirono l’atmosfera di ossigeno, il gas che consente la vita alla maggior parte degli esseri viventi.
Circa 1 miliardo di anni fa si svilupparono gli
organismi pluricellulari. I primi erano organismi marini privi di scheletro, simili alle meduse: per questo motivo hanno lasciato tracce
quasi impercettibili nelle rocce che risalgono
a quell’epoca. Soltanto 600 milioni di anni fa
comparvero i primi organismi dotati di guscio
o di scheletro, in grado di lasciare impronte
fossili. Ancora più tardi la vita incominciò a
colonizzare le terre emerse, dove si trasformò
gradualmente attraverso l’evoluzione, fino a
giungere all’estrema varietà di forme animali
e vegetali che caratterizzano la nostra epoca.
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
La comparsa e
l’evoluzione della vita
TEMA 0 UNO
SGUARDO SUL MONDO
• LEZIONE 1 IL
MONDO
La litosfera è
in continua trasformazione
Nilo
Penisola Arabica
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AFRICA
Golfo
en
di Ad
M. Kenya
Oceano Indiano
Lago
Tanganica
Lago
Vittoria
Lago
Malawi
M. Kilimangiaro
E. Fedrizzi-A. Della Valentina, Dossier Terra. Italia, Europa, Mondo, Minerva scuola
La maggiore rift valley della Terra si trova
in Africa orientale, dove un’ampia e profonda
vallata si allunga per migliaia di chilometri.
Mar Morto
oss
Le strutture geologiche e i fenomeni endogeni differiscono a seconda che le placche siano
sottoposte a moti divergenti oppure convergenti. Nel primo caso, infatti, può accadere che
una massa continentale si spezzi in due zolle:
inizialmente apparirà in superficie una “crepa”,
cioè una valle tettonica, segnata da terremoti
ed eruzioni vulcaniche; con il tempo essa potrà
aprirsi in un mare stretto e allungato, che dopo decine di milioni d’anni diventerà un nuovo
oceano, segnato nel mezzo da una “cicatrice” costellata di vulcani, la dorsale oceanica.
Quando le forze che agiscono sotto la litosfera
danno luogo a moti convergenti, si presentano
condizioni differenti a seconda della natura delle
zolle che entrano in collisione (vedi T0-L1 Scheda La tettonica a zolle). In ogni caso, la convergenza produce forti terremoti, eruzioni vulcaniche
esplosive e la lenta formazione di nuove catene
montuose (orogenesi). Nelle aree oceaniche la
convergenza può determinare la formazione di
archi insulari vulcanici e di profonde fosse.
rR
Le conseguenze
dei moti delle placche
La morfologia pianeggiante dello scudo australiano. L’erosione ha completamente spianato le catene montuose più antiche, trasformandole in scudi. Oggi si conservano solo le catene formatesi negli
ultimi 500 milioni d’anni, in occasione delle orogenesi caledoniana, ercinica e alpino-himalayana.
Ma
La superficie del nostro pianeta è in continua, anche se lenta, trasformazione, sotto
l’azione combinata dei fenomeni esogeni
e endogeni. I fenomeni esogeni sono prodotti dall’energia solare, grazie alla quale si
muovono le acque e i venti, principali agenti dell’erosione. I fenomeni endogeni, vale
a dire le eruzioni vulcaniche, i terremoti e le
orogenesi, sono prodotti dal calore interno,
che si libera dal mantello terrestre. A lungo i
geologi hanno cercato di spiegarne l’origine
e hanno tentato di capire i processi che hanno prodotto le strutture continentali e oceaniche, giungendo infine a elaborare la teoria
della tettonica a zolle (o tettonica delle placche; vedi T0-L1, Scheda La tettonica a zolle).
Essa afferma che la litosfera galleggia e si
muove lentamente rispetto a uno strato sottostante, l’astenosfera, composta di rocce
parzialmente fuse. Per effetto di questi movimenti la litosfera risulta frazionata in una serie
di zolle (o placche), che in alcuni casi possono
fratturarsi, in altri entrare in collisione con le
zolle adiacenti. In quest’ultimo caso, la parte interna delle zolle rimane stabile, mentre i
margini sono soggetti a fenomeni endogeni.
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