Esercizi di Italiano - ITIS FERMO CORNI

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Attività propedeutiche ad un efficace inizio di anno scolastico
per le future classi prime del Liceo SSA
ITALIANO
Gli esercizi di seguito proposti rappresentano un supporto per il ripasso delle categorie
grammaticali, oltre che un utile esercizio per la comprensione del testo e per la riflessione sul
lessico.
*******
1. Leggi il romanzo di Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene
Il libro che avete tra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni. Detto così alla
buona, è il racconto comico della scoperta e dell'uso, da parte di una famiglia di uomini estremamente
primitivi, di alcune delle cose più potenti e spaventose su cui la razza umana abbia mai messo le mani:
il fuoco, la lancia, il matrimonio e così via. È anche un modo di ricordarci che i problemi del progresso
non sono cominciati con l'era atomica, ma con l'esigenza di cucinare senza essere cucinati e di
mangiare senza essere mangiati.
(Dalla presentazione di Terry Pratchett)
2. Leggi il seguente testo, quindi svolgi le attività proposte.
In mezzo alla polla sguazzava un pesce rosso
Sul blocco di pane nero era stampigliata una data: 4-4-2012. C’era anche un’altra scritta: «Bundeswehr 1». Gli
aiuti per le aree D provenivano spesso dalla Germania. C’erano würstel, barattoli di sottaceti, birra analcolica. Persino qualche bottiglia d’acqua da bere.
Forse solo le prugne sciroppate non erano di provenienza tedesca. Winston sorrise tra sé. Forse gli aiuti per le
aree D in Germania – dovevano pur essercene – provenivano dall’Italia.
Winston aprì l’ugello2 di un fornelletto da campeggio e mise sulla fiamma una padella annerita. Tagliò una fetta
di margarina rancida, ruppe i gusci di due uova sui bordi della padella, fece cadere chiara e tuorlo sul metallo sfrigolante di grasso vegetale.
Tagliò due fette dell’antico pane di segale, aprì una lattina di birra. Guardò le bottiglie d’acqua: sarebbero ba state per una settimana.
Quel che mancava era l’acqua per le altre cose. Per lavarsi, per lavare i panni. Per cucinare roba non fritta, non
unta. Per lavare le pentole dopo che avevi cucinato. Se ti lavavi, addio acqua per fare la pasta.
Occorreva fare delle scelte.
A Winston non piaceva andare ai bagni pubblici. Ognuno aveva una tessera che consentiva otto ingressi al
mese.
Otto docce al mese, per i poveri: in quel periodo dell’anno, con il caldo e l’umidità vicina al novanta per cento,
non bastava di certo.
Winston odiava sentirsi sporco, tendeva a lavarsi più del dovuto. Così addio pasta, addio verdura cotta, addio
zuppe liofilizzate3, che arrivavano anch’esse, beffarde, con le razioni D. Per farle, ci voleva l’acqua.
Winston campava di würstel, tonno, pane dell’esercito tedesco fabbricato anni prima, lattine su lattine di bevanda al caffè.
L’acqua da bere era il vero problema. Era razionata, in quasi tutte le case del quartiere. Era costosa, come luce e
gas. Quasi nessuno, in quel quartiere prossimo alla collina, poteva pagare acqua, luce e gas. Chi poteva sceglieva
l’acqua, e Winston non era tra i fortunati.
Gli accordi tra fornitori e pubblica amministrazione prevedevano due ore al giorno di elettricità sociale a tutti, e
1
distribuzione di acqua due volte alla settimana. Ma la maggior parte del tempo, gli interruttori non servivano a
nulla, gli elettrodomestici dormivano inutili. In molti avevano cominciato a disfarsene. Gli apparecchi ancora decenti venivano venduti per pochi soldi. Gli altri, frigoriferi e lavatrici soprattutto, arrugginivano al sole, per strada.
Le lavatrici aprivano il loro occhio attonito, e i frigoriferi non erano che cassoni vuoti. Ogni tanto un camion militare passava a tirarli su.
Winston ricordava bene com’era prima della Svolta: in fondo non erano trascorsi tanti anni. Per molti versi, la sua
condizione attuale gli ricordava le estati dell’infanzia: ore e ore, giorni e giorni senza niente di preciso da fare. Ogni
tanto, arriva qualcuno e si occupa di te.
Passava le giornate peregrinando per il quartiere, nelle aree ex industriali, dove l’erba spaccava il cemento e al l’ombra delle lamiere crescevano piante che non ricordava di avere mai visto, piante che sembravano nutrirsi del l’antico odore del ferro e della gomma, delle esalazioni di discariche improvvisate, d’acqua piovana pesante di residui chimici.
Là dove la periferia annegava nell’indistinto minerale e vegetale, blocchi di cemento sconnessi e intrico di rovi,
Winston si sentiva bene. Aveva recuperato la conoscenza precisa, perfetta del territorio attorno a casa che hanno i
bambini sugli otto-dieci anni, quelli a cui è stato consentito di vagare, e conosceva ogni anfratto, ogni luogo dove
sedersi all’ombra per sorseggiare soda al caffè, i posti buoni per accendersi una sigaretta e guardare il fumo ascen dere, e lasciare andare il tempo, giorno dopo giorno.
Uscì di casa nella vampa delle tre del pomeriggio. La via era muta, l’asfalto pieno di buche bruciava. Difficile
incontrare qualcuno a quell’ora. Nello zaino, un po’ di pane tedesco, della cioccolata a scaglie, lattine al caffè.
Senza un piano preciso, i passi lo portarono nell’area dove in un’altra epoca aveva funzionato la fabbrica di biscotti, il magazzino dove da ragazzo era capace di entrare, attraverso i tetti, e l’altra fabbrica, quella grande, dove
facevano il ferro, in diverse pezzature: sbarre, tondini, bulloni, chissà che altro. Il rumore di quelle fabbriche, il
ronzio simile a un aeroplano della ventola sull’altissima facciata aveva accompagnato i lunghi pomeriggi di quei
giorni andati. Winston ne udiva ancora il fantasma.
Scivolò attraverso un buco nella rete arrugginita e si ritrovò all’interno dello stabilimento. Un branco di randagi
attraversava alla spicciolata lo spiazzo dove in passato si erano fermati gli autocarri. Non era il loro territorio, gli
animali procedevano in fretta, trotterellando, smagriti, forse impauriti. Winston si premurò di non incrociare i loro
sguardi, attese la loro scomparsa oltre la siepe dilagante che chiudeva alla vista la strada tempestata di crateri che
portava verso la città. Sul lato in ombra dell’edificio doveva esserci un bel fresco, pensò Winston. Aveva piovuto
forte, la sera prima. L’aria s’era fatta ancora più torrida, ma forse dietro il muro, dove il sole non batteva, il ce mento e la terra erano ancora umidi. Un buon posto per sedersi, fumare una sigaretta e pensare.
Mentre avanzava nello spiazzo, Winston notò che i cani avevano lasciato orme. Orme bagnate, che evaporavano in fretta. Incuriosito, aumentò il passo. Il pane di segale e le uova pesavano sullo stomaco, e Winston si ritrovò
madido di sudore.
Girò l’angolo, e trovò l’ombra. Si appoggiò al muro, colpito da una stanchezza insolita. In quell’area dell’antico stabilimento, c’erano gradini addossati al muro che portavano in basso, verso una porta di lamiera arrugginita.
Un corrimano di ferro dipinto in rosso doveva facilitare ascesa e discesa, ma era rotto, piegato malamente in più
punti. Dalla scala proveniva un suono che non riusciva a distinguere. Si avvicinò, e capì che era lo scrosciare del l’acqua. Un rumore simile a una fontana.
Quando era stato un bambino, l’acqua era talmente abbondante che c’erano fontane, nel centro della città, e
fontanelle, e uno se aveva sete ci poteva bere.
Già. l’acqua delle fontanelle era buona da bere.
Si avvicinò, e scese qualche gradino. Sì, era acqua, e filtrava da sotto la porta in lamiera, il cui bordo inferiore
era piegato e sollevato dal pavimento di qualche centimetro. L’area rettangolare tra porta, muro e gradini era piena
d’acqua. Un’area di un metro quadro allagata da sette-dieci centimetri d’acqua.
Fresca, non stagnante.
Winston si avvicinò ancora. Temette che la vista gli stesse facendo un brutto scherzo.
In mezzo alla polla4 sguazzava un pesce rosso.
Quella notte, Winston sognò la città prima della Svolta. La percorreva in motorino, fino in centro: era possibile
accedervi a tutte le ore del giorno e della notte, uno non era confinato, o quasi, nell’area D. Nel sogno, le ruote
passavano veloci sull’asfalto, sulla pavimentazione antica, sulle pozze d’acqua, e Winston si sentiva libero e feli ce. Era come se la mente volasse, a pochi metri dal suolo, e si dislocasse a piacimento nei luoghi della memoria.
2
La vasca del palazzo comunale, piena di carpe boccheggianti. La porta di Santa Maria della Vita 5, nascosta tra i vicoli e l’odore di pesce che saliva dalle bancarelle. Poi il motorino e la mente presero ad ascendere, la strada porta va in alto, in collina, ma Winston non aveva alcun interesse al panorama, alla città che si offriva alla vista in bas so, oltre le curve. Giunse a una specie di chiesa, un convento diroccato. Lo percorse con la mente, in volo, anfratto
dopo anfratto. C’erano uccelli, tra le rovine. Riconobbe piccioni, e smunti rapaci, implumi, che osservavano il
mondo, aperto loro innanzi, con occhi di lavatrice.
Winston guardò il cielo e pensò che sarebbe piovuto. L’acqua fredda, lattea, dei suoi sogni.
Alla mattina, la domanda che gli girava in testa era la stessa di quando era andato dormire. Come si era prodotta
la sorgente giù alla fabbrica, e come aveva fatto un pesce rosso a finirci dentro? La risposta più plausibile, che
corrispondeva quasi per certo al vero, se n’era convinto, lo lasciava però insoddisfatto.
Un bambino aveva dovuto rinunciare al pesce rosso, perché la famiglia non era più in grado di pagare l’acqua.
Dovevano avergli detto di far sparire il pesce, prima che morisse asfissiato nella boccia piena di liquido ormai senza ossigeno. Allora il bambino, vagando con un sacchetto di plastica, acqua sporca e pesce, si era imbattuto nel fe nomeno, aveva lasciato il pesce al suo destino. Almeno sarebbe morto nell’acqua fresca. Oppure il bambino veni va ogni giorno a nutrirlo: Winston lo avrebbe fatto. Oppure era stato il bambino stesso, sgattaiolando dentro la
fabbrica, a produrre il fenomeno, la perdita d’acqua. Del resto, le tubature erano marce.
Uscì di casa nell’aria ancora fresca del mattino. Da poco era cessato il coprifuoco notturno; i pochi che lavora vano uscivano per raggiungere i confini dell’area D, mostrare i lasciapassare, prendere i mezzi pubblici, andare a
badare dei vecchi o pulire pavimenti. Winston sperava di incontrare il bambino, quella mattina. Forse sarebbe tornato per dar da mangiare al pesce rosso: allora Winston avrebbe capito come stavano le cose. Oppure, avrebbe trovato il modo per entrare nella fabbrica in rovina – quell’area da fuori sembrava inaccessibile. Forse sarebbe occorso forzare la porta in lamiera. Dentro, Winston avrebbe visto se l’acqua era buona da bere.
Si affrettò. Varcò lo spiazzo dove il giorno prima aveva incontrato i cani, svoltò l’angolo, e incrociò una selva
di sguardi stupiti.
Uomini in divisa gialla, con lo stemma del Munifico6 Comune. La divisa era una specie di assurda cerata gialla.
Pompieri. Quelli che intervenivano in caso di furto d’acqua. In pochi istanti gli furono addosso.
– Quando si dice la fortuna, – disse l’unico in divisa da funzionario.
– Nemmeno la fatica di andarselo a cercare, il ladro d’acqua.
Lo sedarono. Le gambe cedettero, Winston vacillò. Prima di perdere i sensi, vide uno degli uomini tenere in
mano, all’altezza degli occhi, un sacchetto di plastica trasparente.
(Wu Ming, Anatra all’arancia meccanica, Einaudi, Torino 2011)
1
2
3
4
bundeswehr:in tedesco, “Difesa Federale”: nome ufficiale delle forze armate e dell’amministrazione della difesa in Germania.
ugello: estremità di un condotto (in questo caso del tubo del fornelletto) costruita in modo da accelerare la fuoriuscita di un fluido.
liofilizzate:disidratate tramite uno specifico procedimento tecnologico.
bolla: fonte, sorgente, vena d’acqua.
Attività
1. La parola «rancida» (riga 8) significa
a. color arancio.
b. deteriorata.
c. congelata.
d. trattata con acidi.
2. Il termine «beffarde» (riga 21) mette in evidenza il fatto che
a. gli aiuti sono inadeguati alla situazione.
b. le zuppe liofilizzate sono avariate.
c. molti alimenti sono scarti di produzione.
d. non sono disponibili verdure fresche.
3
3. La parola «attonito» (riga 33) significa
a. stupito.
b. atterrito.
c. minaccioso.
d. ironico.
4. Con l’espressione «la Svolta» (riga 35) viene definito nel racconto un cambiamento radicale
riguardante
a. l’utilizzazione dell’energia nucleare.
b. la gestione delle risorse idriche.
c. le conseguenze dell’effetto serra.
d. la produzione di elettrodomestici.
5. L’espressione «la periferia annegava nell’indistinto minerale e vegetale» (riga 42) significa che
a. parte della periferia è sommersa dall’acqua.
b. in periferia si sono moltiplicate le aree verdi.
c. la periferia è scomparsa.
d. la periferia è invasa da detriti e vegetazione.
6. L’espressione «la strada tempestata di crateri» (righe 61-62) significa
a. la strada segnata da esplosioni.
b. la strada dissestata dalla grandine.
c. la strada cosparsa di buche.
d. la strada sommersa dalla lava.
7. La data «4-4-2012» (riga 1) corrisponde al giorno nel quale
a. è stata istituita l’area D.
b. è stato confezionato il pane.
c. la Germania ha inviato gli aiuti.
d. è stato istituito il Bundeswehr.
8. L’area D si trova
a. in collina.
b. ai margini della città.
c. in una zona desertica.
d. al centro della città.
9. L’espressione «Munifico Comune» (riga 121) definisce ufficialmente
a. l’amministrazione locale.
b. il corpo dei pompieri.
c. l’acquedotto.
d. l’organizzazione degli aiuti.
10. Winston si trova
a. in Italia.
b. in Germania.
c. in un luogo imprecisato.
4
d. negli Stati Uniti.
11. Il racconto mostra una situazione in cui l’acqua
a. scarseggia a causa della siccità.
b. viene sprecata dalle industrie.
c. è contaminata.
d. è oggetto di mercato.
12. Parole come «lasciapassare» e «coprifuoco» fanno capire che
a. è in corso una guerra.
b. c’è il pericolo di un’invasione straniera.
c. l’area D è strettamente controllata.
d. Winston si trova in carcere.
13. Il primo indizio che porta Winston a scoprire la fonte di acqua fresca è costituito
a. dallo stupore dei pompieri.
b. dal sacchetto di plastica.
c. dal pesciolino rosso.
d. dalle orme dei randagi.
14. I pompieri si trovano nella fabbrica perché
a. sorvegliano gli impianti industriali.
b. cercano il proprietario del pesciolino rosso.
c. hanno scoperto una perdita sospetta.
d. devono distruggere la nuova sorgente.
15. Nell’espressione «Lo percorse con la mente» (riga 94), a quale parola del testo si riferisce il
pronome «lo»?
......................................................................................................
16. Nella frase «andare a badare dei vecchi» (riga 112), il sintagma «dei vecchi» costituisce un
a. complemento di specificazione.
b. complemento di termine.
c. complemento oggetto partitivo.
d. complemento di moto a luogo.
17. Trasforma la frase «Il bambino aveva lasciato il pesce al suo destino» da attiva in passiva.
....................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
18. Nella frase «Dalla scala proveniva un suono che non riusciva a distinguere» il soggetto della
principale è
....................................................................................................................................................................
5
19. La frase «Winston guardò il cielo e pensò che sarebbe piovuto» (riga 97) è formata dalla principale
e da
a. due coordinate alla principale.
b. una subordinata di primo grado e una subordinata di secondo grado.
c. una coordinata alla principale e una subordinata.
d. due subordinate di primo grado.
20. Quale delle subordinate introdotte dalla congiunzione «se» fa parte di un periodo ipotetico?
a. Winston avrebbe visto se l’acqua era buona da bere (righe 117-118)
b. uno se aveva sete ci poteva bere (riga 76)
c. Era come se la mente volasse (righe 88-89)
3. Leggi il seguente racconto di Karen Blixen, quindi rispondi alle domande.
La polena
5
10
15
20
25
Un capitano di lungo corso aveva messo alla sua nave il nome della moglie. Aveva fatto scolpire la polena
con grande arte, proprio tale e quale a lei, e le aveva fatto dorare i capelli. Ma la moglie era gelosa della nave.
– Tu pensi più alla polena che a me – continuava a ripetere. – Ma no, – rispondeva lui – se ne ho tanta
considerazione è perché somiglia a te, anzi, perché è te. Non è forse bella, non danza nelle onde, come te
quando ci siamo sposati? Nei miei confronti, in un certo senso, è anche più gentile di te. Galoppa dritta dove
le dico io, e lascia liberi e sciolti i suoi capelli, mentre tu te li nascondi in una cuffia. Ma lei mi volta le
spalle, così quando voglio un bacio torno a Elsinore.
Una volta il capitano stava trattando un carico a Trankebar, quando gli accadde di aiutare un vecchio re di
quel paese a sfuggire a certi suoi sudditi traditori. Al momento di separarsi, il re gli diede due grosse gemme
azzurre, e lui le incastonò nel viso della polena, al posto degli occhi. Quando tornò a casa, raccontò alla
moglie la sua avventura, e le disse: – Ora lei ha anche i tuoi occhi azzurri. – Se quelle pietre tu le dessi a me,
ne farei un paio di orecchini – disse la moglie. – Oh no, – disse il marito – questo non posso proprio farlo, e
se tu capissi non me lo chiederesti nemmeno.
La moglie, però, non si dava pace per quelle pietre azzurre, e un bel giorno, mentre il marito partecipava a
un’assemblea della corporazione dei capitani di lungo corso, incaricò un vetraio della città di togliere le
pietre dalle orbite della polena e di sostituirle con due pezzetti di cristallo azzurro; il capitano, senza
accorgersi di nulla, partì per il Portogallo.
Ma la nave non tornò. La moglie del capitano ricevette una lettera del Console portoghese, in cui la si
informava che la nave era naufragata ed era colata a picco con tutto l’equipaggio.
E la cosa più strana, le scrisse il Console, era che la nave fosse andata a fracassarsi in pieno giorno contro una
rupe che si ergeva dal mare.
Ma dopo qualche tempo la moglie del capitano si accorse che la sua vista era diminuita al punto
che non riusciva più a infilare l’ago. Andò da un’indovina, che le prescrisse unguenti e acque miracolose, ma
tutto fu inutile, e alla fine la vecchia indovina crollò il capo e le disse che la sua era una malattia rara e
incurabile, e che sarebbe diventata cieca. – Oh mio Dio, – pregò allora la moglie, – fa’ che la nave torni nel
porto di Elsinore! Così potrò far togliere i pezzetti di cristallo e rimettere al loro posto le pietre preziose,
perché aveva ragione lui, quando mi ha detto che quelli erano i miei occhi!
(K. Blixen, Racconti d’inverno, trad. Adriana Motti, Bompiani, Milano, 1980)
1.
Nell’espressione Un capitano di lungo corso (r. 1), lungo è
a.
b.
c.
un avverbio.
un aggettivo.
una preposizione.
6
2.
Il verbo lascia (r. 6) è
a.
b.
c.
d.
servile.
ausiliare.
causativo.
fraseologico.
3.
Nella frase mentre tu te li nascondi in una cuffia (r. 7), che cosa indica la congiunzione
mentre?
a.
b.
c.
d.
una circostanza: “quando tu te li nascondi”
una causa: “poiché tu te li nascondi”
un confronto: “così come tu te li nascondi”
una contrapposizione: “invece tu te li nascondi”
4.
Alla r. 7, il verbo voglio è usato come servile.
V
F
5.
Volgi al passato la frase Se quelle pietre tu le dessi a me, ne farei un paio di orecchini (r.
13).
......................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................
6.
Considera le seguenti frasi:
a.
– Oh no, – disse il marito – questo non posso proprio farlo, e se tu capissi non me lo chiederesti
nemmeno (rr. 14-15).
b.
Oh mio Dio, – pregò allora la moglie, – fa’ che la nave torni nel porto di Elsinore! (rr. 27-28).
Quali parti invariabili del discorso contengono? Trascrivile nella tabella sottostante.
Av v er b i
……………………..........
.............................
……………………..........
.............................
……………………..........
.............................
Preposizioni
Congiunzioni
Interiezioni
……………………............. ……………………............ …………………….........
..........................
.........................
.....................
……………………............. ……………………............ …………………….........
..........................
.........................
.....................
……………………............. ……………………............ …………………….........
..........................
.........................
.....................
7.
Considera la frase di forma attiva incaricò un vetraio della città di togliere le pietre dalle
orbite della polena (rr. 17-18). Tra le seguenti trasformazioni alla forma passiva, quale non è
accettabile?
a.
b.
c.
Un vetraio della città fu incaricato di togliere le pietre dalle orbite della polena.
Un vetraio della città fu da lei incaricato di togliere le pietre dalle orbite della polena.
Un vetraio della città venne da lei incaricato di togliere le pietre dalle orbite della polena.
8.
Alla r. 17, il verbo partecipava esprime un’azione
a.
b.
c.
puntuale.
iterativa.
durativa.
7
9.
Considera le seguenti frasi: Ma la nave non tornò. La moglie del capitano ricevette una
lettera del Console portoghese, in cui la si informava che la nave era naufragata ed era colata a
picco con tutto l’equipaggio (rr. 20-21). Quale funzionamento hanno i verbi in esse contenuti?
Indicalo nella tabella sottostante mettendo una x nella colonna corrispondente.
Ver b i
Funzionamento
transitivo
Funzionamento intransitivo
a. tornò
b. ricevette
c. si informava
d. era naufragata
e. era colata
10. Rispetto a era, il verbo fosse andata a fracassarsi (r. 22) esprime un’azione
a.
b.
c.
anteriore.
posteriore.
contemporanea.
11. Tra i seguenti verbi, qual è di forma pronominale?
a.
b.
c.
d.
ci siamo sposati (r. 5).
separarsi (r. 10).
si dava (r. 16).
si accorse (r. 24).
12. Considera la frase al punto che non riusciva più a infilare l’ago (rr. 24-25). Che cosa indica la
congiunzione al punto che?
a.
b.
il modo in cui si svolgono i fatti.
una conseguenza.
13. Considera la porzione di testo: Andò da un’indovina, che le prescrisse unguenti e acque
miracolose, ma tutto fu inutile, e alla fine la vecchia indovina crollò il capo e le disse che la sua
era una malattia rara e incurabile, e che sarebbe diventata cieca (rr. 25-27). Quali verbi copulativi
contiene? Trascrivili nella riga sottostante.
......................................................................................................................................................................
......................................................................................................................................................................
14. Alla r. 27, sarebbe diventata (cieca) esprime un futuro nel passato.
8
V
F
4. Leggi il seguente testo, quindi svolgi le attività proposte.
La cannella, amica della salute
“Veni, vidi, vici” (“Venni, vidi, vinsi”) esclamò Cesare dopo la battaglia lampo con cui sconfisse Farnace,
re del Ponto. Il motivo che lo indusse a combattere popoli così lontani era solo uno: rendere libera la via
delle spezie, così importante per i Romani. I patrizi del tempo usavano
in grandi dosi per la loro cucina cannella, pepe bianco, curcuma. Gli speziali ricavavano da zenzero e china
5 sciroppi ed empiastri contro le tante patologie del tempo. La cannella probabilmente è la spezia più antica.
Citata nel libro dell’Esodo della Bibbia, è sempre stata considerata pianta dalle mille virtù medicinali e
culinarie. Il famoso re Mitridate, che assumeva quotidianamente microdosi di veleno che lo avrebbero reso
immune da avvelenamenti di corte, la includeva nella Teriaca, mistura di spezie con reali poteri di antidoto
verso molti tipi di veleno.
10 Attualmente la cannella è considerata un potente antitumorale e soprattutto una spezia utilissima per
abbassare la glicemia nei diabetici. Sciolta invece nel latte e miele è un potente antivirale utile per
combattere malattie stagionali, dai banali raffreddori alle sindromi influenzali.
Come usarla? La cannella si può aggiungere al latte, al cappuccino, alla cioccolata, ma soprattutto a tanti
tipi di dolci. La nouvelle cuisine la include anche in piatti di pesce e carni, insieme a dragoncello ed aneto.
15
(C. Vestita, “il Resto del Carlino”, 8/11/2010)
1.
Alla r. 1 con cui è un complemento di
a.
b.
c.
d.
causa.
mezzo.
compagnia.
causa efficiente.
2.
Alla r. 2 che ha funzione logico-sintattica di complemento oggetto.
3.
Alla r. 4 per la loro cucina è un complemento di
a.
b.
c.
d.
mezzo.
vantaggio.
causa.
fine.
V
F
4.
Sofferma l’attenzione sulla frase Il famoso re Mitridate, che assumeva quotidianamente
microdosi di veleno che lo avrebbero reso immune da avvelenamenti di corte, la includeva nella
Teriaca, mistura di spezie con reali poteri di antidoto verso molti tipi di veleno (rr. 7-9). Individua
e trascrivi di seguito i tre complementi oggetto che contiene.
….................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................
5.
Tra le seguenti espressioni, quale non contiene un complemento di specificazione?
a.
b.
c.
d.
i patrizi del tempo.
la via delle spezie.
in piatti di pesce e carni.
nel libro dell’Esodo della Bibbia.
9
6.
Riporta nella tabella i complementi predicativi contenuti nel testo e indica il predicato
corrispondente, distinguendo tra predicativi del soggetto e dell’oggetto.
P r ed i c a t o
a. ...........................................
..……………………
b. ...........................................
.……………………
c. ...........................................
...……………………
d. ...........................................
.…………………….................
Complementi predicativi
del soggetto
C o m p l e m e n t i p r e d i c a t i vi
dell’oggetto
…………….................................... ……………....................................
…………………………..
…………………………..
…………….................................... ……………....................................
…………………………..
…………………………..
…………….................................... ……………....................................
…………………………..
…………………………..
……………...............................................................................................
....................…………..................... ......................................................
7.
Quali complementi di termine sono contenuti nell’ultimo capoverso (rr. 13-15)? Trascrivili
di seguito.
......................................................................................................................................................................
8.
Il testo, compreso il titolo, contiene alcune apposizioni. Individuale e trascrivile nelle
righe sottostanti.
….................................................................................................................................................................
.....................................................................................................................................................................
9.
Indica se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F).
V
F
a. Nel testo non ci sono complementi avverbiali.
b. rr. 3-4: in grandi dosi è un complemento di quantità.
c. r. 4: da zenzero e china è un complemento d’agente.
d. r. 9: verso molti tipi è un complemento di luogo figurato.
e. r. 11: nella frase Sciolta invece nel latte e miele è un potente antivirale utile, gli
attributi si riferiscono alla parte nominale del predicato.
10.
Dopo avere letto il testo, completa le due frasi seguenti aggiungendo i complementi del
tipo indicato tra parentesi.
a.
La cannella è una spezia nota (tempo continuato)......................................................................
(causa+attributo) ....................................................................................................................................
b.
(limitazione) .......................................................................... la cannella può essere utilizzata
(fine)......................................................................................................................................................
(specificazione) ...........................................................................
Fai l’analisi logica del seguente testo.
Gli ebrei vissero a Roma fin dall’età repubblicana. Nel 130 a. C., infatti, un trattato aprì loro le porte
della città e dalla Giudea e da Alessandria arrivarono molti mercanti. Alcuni di loro si insediarono
presso il ponte Fabricio, a pochi passi dalla moderna sinagoga. I più poveri scelsero come dimora la
più economica area suburbana alle falde del Gianicolo. Un altro piccolo gruppo si stabilì nel più
lontano monte Vaticanus. Nei decenni successivi la comunità si mostrò laboriosa e prosperò: al
tempo di Augusto contava 30/40 mila abitanti.
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5. Leggi l’articolo, quindi rispondi alle domande.
Nuovo sistema solare scoperto dalla Nasa. “Pianeti sosia della Terra”
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A 2.000 anni luce dalla Terra c’è un sistema solare composto da sei pianeti, di cui cinque hanno dimensioni
confrontabili con quelle della Terra e hanno un’atmosfera. La scoperta, alla quale la rivista Nature dedica la
copertina e annunciata dalla Nasa, si deve al telescopio spaziale Kepler, specializzato nella caccia ai pianeti
“sosia” della Terra per trovare forme di vita extraterrestri. Il sole attorno al quale ruotano i sei pianeti è la
stella Kepler-11 e questo sistema planetario è una vera rarità per le piccole dimensioni dei pianeti.
L’altro sistema planetario scoperto dallo stesso Kepler nel gennaio 2010 era infatti composto da cinque
pianeti giganti, dalla massa confrontabile a quella di Giove come lo sono la maggioranza degli oltre 500
pianeti esterni al Sistema Solare finora scoperti. Coordinata da Jack Lissauer, del centro Ames della Nasa, la
ricerca ha coinvolto 39 astronomi, astrofisici e planetologi di 16 istituzioni, quasi tutte americane. “I cinque
pianeti interni – scrivono i ricercatori – sono tra i più piccoli per massa e dimensioni e le misure implicano
che sono avvolti da gas leggeri”. È stato possibile studiarli osservando le variazioni nella luminosità della
stella provo-cate dal transito di ciascun pianeta davanti ad essa. In questo modo i ricercatori hanno calcolato
che i cinque pianeti interni hanno una massa che va da 2,3 volte a 13,5 volte quella della Terra e che
impiegano in media 50 giorni per orbitare intorno alla loro stella. Il sesto pianeta è invece più grande e
lontano: la sua orbita è di 118 giorni e la sua massa non è ancora stata determinata. “È una scoperta
importante e molto interessante – osserva l’astrofisica Margherita Hack – perché sappiamo molto poco su
altri sistemi solari con pianeti relativamente piccoli, dalle dimensioni simili a quelle della Terra. Tuttavia la
somiglianza vale soltanto per le dimensioni perché cinque dei sei pianeti orbitano molto vicino alla loro
stella simile al Sole. Quindi i pianeti sono sicuramente troppo caldi per permettere l’esistenza di forme di
vita”.
“Non è però escluso – ha sottolineato l’esperto di pianeti extrasolari Raffaele Gratton, dell’osservatorio di
Padova dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) – che esistano altri pianeti”.
(“il Resto del Carlino”, 3/2/2011)
1.
Rileggi il primo periodo (rr. 1-2): A 2.000 anni luce dalla Terra c’è un sistema solare composto
da sei pianeti, di cui cinque hanno dimensioni confrontabili con quelle della Terra e hanno
un’atmosfera. La frase evidenziata è
a.
b.
c.
d.
coordinata alla principale.
subordinata di secondo grado.
coordinata a un’altra coordinata.
coordinata a una subordinata di primo grado.
2.
Qual è la funzione delle subordinate relative alla quale la rivista Nature dedica la copertina e
annunciata dalla Nasa (r. 3)?
a.
b.
appositiva, infatti aggiungono informazioni non indispensabili.
restrittiva, infatti identificano l’elemento della reggente cui si riferiscono (la scoperta)
3.
La subordinata finale implicita per trovare forme di vita extraterrestri (r. 4) non può essere
trasformata alla forma esplicita.
V F
4.
Considera l’espressione per le piccole dimensioni dei pianeti (r. 6). Riscrivila nella riga
sottostante trasformando il complemento di causa in essa contenuto in una subordinata di
corrispondente significato.
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...........................................................................................................................................................................................................................................................................................
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5.
Quale delle seguenti espressioni potrebbe sostituire il participio passato coordinata (r. 9)?
a.
b.
c.
poiché è stata coordinata (da Jack Lissauer).
la quale è stata coordinata (da Jack Lissauer).
pur essendo stata coordinata (da Jack Lissauer).
6.
Rileggi il periodo È stato possibile studiarli osservando le variazioni nella luminosità della stella
provocate dal transito di ciascun pianeta davanti ad essa (rr. 12-13). Se la scomponi in proposizioni,
ottieni
a.
b.
c.
d.
principale + subordinata oggettiva + subordinata modale.
principale + subordinata soggettiva + subordinata modale.
principale + subordinata oggettiva + subordinata strumentale.
principale + subordinata soggettiva + subordinata strumentale.
7.
Quale funzione hanno i due punti nella frase “Il sesto pianeta è invece più grande e lontano:
la sua orbita è di 118 giorni e la sua massa non è ancora stata determinata” (rr. 16-17)”?
a.
b.
c.
d.
Introducono un esempio.
Introducono una conseguenza ed equivalgono a “quindi”.
Introducono una spiegazione ed equivalgono a “infatti”.
Introducono una contraddizione ed equivalgono a “però”.
8.
Considera il periodo Quindi i pianeti sono sicuramente troppo caldi per permettere
l’esistenza di forme di vita (rr. 21-22). Che cosa esprime la subordinata evidenziata?
a.
b.
c.
d.
uno scopo (finale).
una causa (causale).
una modalità (modale).
una conseguenza (consecutiva).
9.
L’articolo contiene alcune frasi incidentali. Trascrivile nelle righe sottostanti.
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...........................................................................................................................................................................................................................................................................................
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10. Indica la tipologia delle subordinate elencate. Utilizza le righe corrispondenti a ciascuna frase.
Subordinata
a. come lo sono la maggioranza degli oltre 500 pianeti esterni al
Sistema Solare finora scoperti (rr. 8-9)
Funzione sintattica
……….....................................................................……………..
……….......................................................................…………..
b. che i cinque pianeti interni hanno una massa (rr. 14-15)
……….......................................................................…………..
c. che va da 2,3 volte e 13,5 volte quella della Terra (r. 15)
……….......................................................................…………..
d. perché cinque dei sei pianeti orbitano molto vicino alla loro stella
simile al Sole (rr. 20-21)
……….......................................................................…………..
……….........................................................................................
……………...................................................................................
e. che esistano altri pianeti (r. 24)
12
……….......................................................................…………..
11. Ti proponiamo tre modificazioni del seguente discorso diretto in indiretto: “Non è però escluso
– ha sottolineato l’esperto di pianeti extrasolari Raffaele Gratton, dell’osservatorio di Padova
dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) – che esistano altri pianeti (rr. 23-24)”. Quale, tra esse, non
è accettabile?
a.
L’esperto di pianeti extrasolari Raffaele Gratton, dell’osservatorio di Padova dell’Istituto nazionale di
astrofisica (Inaf), ha sottolineato che non è però escluso che esistano altri pianeti.
b.
Non è però da escludere – lo sottolinea l’esperto di pianeti extrasolari Raffaele Gratton,
dell’osservatorio di Padova dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) – che possano esistere altri pianeti.
c.
L’esperto di pianeti extrasolari Raffaele Gratton, dell’osservatorio di Padova dell’Istituto nazionale di
astrofisica (Inaf), ha sottolineato che non è però da escludere che esistano altri pianeti.
d.
L’esperto di pianeti extrasolari Raffaele Gratton, dell’osservatorio di Padova dell’Istituto nazionale di
astrofisica (Inaf), ha sottolineato che non è però da escludere l’esistenza di altri pianeti.
12. A conclusione della lettura dell’articolo, esprimi in 4 righe le tue impressioni sulle conseguenze
della scoperta della Nasa. Nel testo devi formulare due ipotesi: una possibile, un’altra irrealizzabile.
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