Evoluzione e selezione naturale Evoluzione pre

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Evoluzione e selezione naturale
• Evoluzione pre Darwin
Evoluzione e selezione
naturale
• La rivoluzione di Darwin
• L’evoluzione moderna
• Storia evolutiva dell’uomo
• Il dibattito attuale sull’evoluzione: miti e leggende
Evoluzione pre-Darwin
Mondo greco:
• Evoluzione, ma non Selezione (Anassimandro);
• Selezione, ma non Evoluzione (Empedocle);
• Platone: quattro dogmi platonici ebbero rilievo
nell’arrestare il pensiero evoluzionista:
– (a) l’essenzialismo, cioè la credenza che esistessero idee
fisse, separate e indipendenti dai fenomeni apparenti;
– (b) concetto di cosmo dotato di un’anima, un tutto vivente e
armonioso;
– (c) la generazione spontanea viene sostituita con una potenza
creativa, un demiurgo
– (d) riferimenti a principi incorporei specifici e dettagliati
“anima”.
• Aristotele affermò esplicitamente che l’uomo e i generi
degli animali e delle piante sono eterni, non possono
scomparire né essere creati. Tuttavia egli fondò la storia
naturale da cui si dedurranno poi le prove dell’evoluzione.
• Nel XVII e XVIII secolo si
•
assistette a una rivoluzione nel
modo di concepire la natura da
parte dell’uomo.
•
• Le scoperte fatte in tutti i campi,
misero in dubbio la Bibbia, in
quanto fonte di spiegazioni
scientifiche. All’immagine di un Dio
pronto ad intervenire e fare
miracoli, subentrò quella di un Dio
artefice delle leggi generali, che
operano come cause secondarie
della produzione di tutti i
fenomeni concreti.
Vennero accolti i concetti di
infinità del tempo, dello spazio
ed evoluzione cosmologica.
In seguito alle scoperte
biologiche, il creazionismo
divenne una soluzione sempre
meno accettabile. Una nuova
svolta rivoluzionaria era
imminente, bisognava trovare il
coraggio e l’originalità di
proporre una soluzione
veramente in conflitto con i
dogmi tradizionalmente
accettati.
Evoluzione pre-Darwin
Mondo cristiano:
• Durante il declino dell’impero romano, il cristianesimo, giunse
a dominare il pensiero occidentale. La parola di Dio era la
misura di tute le cose e questa parola era rivelata nelle sacre
scritture: anziché un’eternità senza tempo, vi era un tempo
breve per la creazione del mondo, poi una brusca fine.
• Sant’Agostino lasciava spazio a qualche possibilità di
cambiamento, in quanto, secondo lui, all’inizio non furono
creati soltanto oggetti finiti, ma gran parte della creazione
divina era consistita nell’infondere alla natura il potenziale
per produrre nuovi organismi.
• Gli accademici scolastici nel Medioevo credettero sempre in
una rigida fissità delle specie. Al loro interno si sviluppò però
la scuola detta dei “nominalisti”, che respingeva i canoni
fondamentali dell’essenzialismo: i nominalisti affermarono
che non vi sono essenze, che tutto ciò che effettivamente
abbiamo sono nomi attribuiti a gruppi di oggetti.
Carlo Linneo e la sua opera
1
• Il vescovo Ussher nel 1600 stabilì che il
mondo era stato creato nel 4004 a.c.!
• Compito dei filosofi illuministi, dei
naturalisti del XVIII secolo, dei geologi
e biologi del XIX fu quello di ampliare
l’estensione temporale.
• Buffon nel 1749 ipotizzò un periodo da
70.000 a 5.000.000 anni.
• Kant nel 1755 parlò di centinaia di milioni
di anni ed entrambi concepirono un
universo fisico che si era evoluto.
L’opera di
Buffon: la
Storia
Naturale.
• L’equilibrio del sistema organico per Buffon sorgeva dall’esistenza di
una proporzione costante tra il numero di individui e la quantità di
materia organica dell’Universo. In mancanza di tale equilibrio, la
tendenza delle molecole organiche a creare sistemi organizzati
avrebbe determinato sempre la comparsa di nuove specie.
• Buffon considerò il mutamento più in termini di degenerazione che di
miglioramento e non fu mai del tutto convinto della mutevolezza delle
specie.
• Definisce la specie, dopo averne negato l’esistenza, in questo modo:
“Dovremmo considerare due animali come appartenenti alla stessa
specie se attraverso la copulazione essi si perpetuano e preservano
l’identità della specie, dovremmo considerarli appartenenti a specie
diverse se sono incapaci di produrre progenie. Anche se risultasse
prole ibrida ciò sarebbe sufficiente a provare che i due individui non
appartengono alla stessa specie.”
Georges Luis LeClerc de Buffon
Buffon (1707-1788)
• “Se si ammette che l’asino esce dalla famiglia del
cavallo e ne differisce solo per degenerazione, si
potrà dire che la scimmia è della stessa famiglia
dell’uomo, che l’uomo e la scimmia hanno avuto
un’origine comune come il cavallo e l’asino (…) e
addirittura che tutti gli animali siano derivati da
uno solo che, nella successione dei tempi, ha
prodotto, perfezionandosi e degenerando, tutte le
razze degli animali.”
Contributi di Buffon
all’evoluzionismo
• Attraverso la sua meticolosa analisi introdusse l’idea di evoluzione
nel dominio della scienza.
• Generalizzò i risultati delle sue dissezioni sviluppando il concetto
di “unità del tipo”. Cioè dette luogo alla scuola di morfologia
idealista e in seguito all’anatomia comparata, che tante prove ha
prodotto a favore dell’evoluzione.
• A lui si deve una nuova cronologia della Terra, cioè l’accettazione
di una scala temporale più vasta.
• Fu il fondatore della biogeografia, collocando ogni specie a
seconda del paese di origine, cioè le raggruppò in faune.
2
Georges Cuvier
Georges Cuvier (1769-1832)
• Fondatore della paleontologia, asserì che ciascun
orizzonte aveva una sua mammalofauna e quanto
più uno strato era profondo, tanto più la fauna che
vi si ritrovava appariva differente da quella
attuale.
• Fu il fondatore dell’anatomia comparata.
• Le estinzioni erano causate da catastrofi (eventi
naturali) più o meno locali, che consentivano il
ripopolamento delle specie da aree non colpite.
Cuvier
L’opera di
Cuvier
• Ogni specie ha un posto assegnato nell’economia
della natura. “…Questo è il loro posto nella
Creazione. Ed essi (i pesci) vi rimarranno fino alla
distruzione dell’attuale ordine delle cose.”
• La struttura ha il primato sulla funzione e
sull’abitudine, solo un cambiamento della struttura
può imporre un cambiamento nella funzione.
Cuvier individua due livelli di
variabilità:
• Uno che non influenza i caratteri essenziali e si
manifesta nella reazione efemerale di un
organismo a fattori ambientali come la
temperatura o la dieta.
• Di natura completamente diversa sarebbe invece la
variazione di organi essenziali come il sistema
nervoso, il cuore o i polmoni, che dovevano essere
assolutamente stabili all’interno dei
raggruppamenti o delle classi, pena squilibri con
effetti disastrosi.
• “Se le specie fossero cambiate gradualmente,
dovremmo trovare tracce di queste modificazioni
graduali…”
• “Innumerevoli esseri viventi sono stati vittime di
queste catastrofi (…) le loro razze si sono estinte
e non hanno lasciato alcuna traccia di sé ad
eccezione di di alcuni frammenti che i naturalisti
riescono a stento a riconoscere.”
• “Concludiamo dunque che se esistono alcune
somiglianze tra gli organi del pesce e quelle di
altre classi ciò è soltanto nella misura in cui
esistono somiglianze nelle loro funzioni.”
3
Cuvier e l’evoluzione umana
Per quanto riguarda l’uomo Cuvier accettò l’asserzione
cartesiana secondo cui l’uomo è qualitativamente
differente da tutti gli altri animali. L’unicità dell’uomo
era tale che non ci si poteva aspettare di trovarlo nelle
testimonianze fossili. (Pliopithecus venne scoperto solo
nel 1873)
Il dilemma delle specie
estinte.
Nel 1820 il naturalista Gideon
Mantell scoprì i denti fossili di quello
che venne poi riconosciuto come il
primo dinosauro, Iguanodon. La
scoperta di un gigantesco rettile
fossile, diverso da qualsiasi rettile
contemporaneo provocò enorme
scalpore nella comunità scientifica.
Iguanodon venne all’epoca
rappresentato come una gigantesca
iguana, nel tentativo di renderne più
accettabile l’esistenza.
L’illustrazione in basso mostra
Iguanodon secondo una ricostruzione
moderna
Jean Baptiste Lamarck (1744-1829)
Charles Lyell (1797-1875)
Principle of Geology (1830) descrive un mondo
stazionario tanto che il suo pensiero viene definito
“uniformismo”.
L’osservazione dei processi presenti consente di
estrapolare al passato i tempi e gli effetti
“il tentativo di spiegare i cambiamenti precedenti della
superficie terrestre in base a cause ancora in azione”
Le specie estinte suscitarono numerosi interrogativi,
tanto che nel XVIII secolo furono avanzate
quattro diverse spiegazioni, nessuna delle quali
prevedeva l’estinzione naturale:
• Diluvio universale o qualche altra catastrofe.
• Specie estinte in una zona, ma sopravvisssute in un’altra.
• Estinzioni ad opera dell’uomo, questo sembrava molto
plausibile, soprattutto per i grandi mammiferi.
• La scoperta di serie filetiche con specie fossili analoghe a
quelle viventi, permette di considerare l’estinzione uno
pseudo problema.
Il primo
albero
filogenetico
di Lamarck.
4
Ipotesi di Lamark (Filosofia zoologica,
1809)
• La vita comparve sotto forma di microorganismi per
generazione spontanea.
• Gli organismi cambiano mediante ereditarietà dei
caratteri acquisiti.
• La complessità degli organismi aumenta col tempo per
una tendenza intrinseca.
• Seconda legge di Lamarck:
Tutto ciò che la natura ha fatto acquisire o perdere
agli individui, attraverso l’influenza delle
circostanze cui la propria razza si trova da lungo
tempo esposta, e di conseguenza per effetto
dell’uso predominante di quel tal organo, o per la
mancanza costante di impiego di quel tal altro,
essa lo conserva attraverso la riproduzione di
nuovi nati, purché i cambiamenti acquisiti siano
comuni ai due sessi, o almeno a coloro che hanno
generato i nuovi individui.
Per spiegare il corso dell’evoluzione Lamark
chiamava in causa quattro principi:
• L’esistenza negli organismi di una spinta interna
verso la perfezione.
• La capacità degli organismi di adattarsi alle
circostanze, cioè all’ambiente.
• Il frequente verificarsi della generazione
spontanea.
• La trasmissione ereditaria dei caratteri acquisiti.
• All’immagine statica che pervadeva la produzione
scientifica dei suoi predecessori, Lamarck
sostituisce una visione dinamica, in cui non solo le
specie, ma anche l’intera catena dell’essere e l’intero
equilibrio della natura erano in continuo fluire.
• Lamarck colma risolutamente il salto che ancora
divideva l’uomo dagli altri animali, considerando il
primo come prodotto finale dell’evoluzione.
L’evoluzione biologica si definisce come un
cambiamento nella varietà e nell’adattamento
di popolazioni di organismi
• La prima teoria coerente fu proposta da Lamark, il
quale si concentrò sul cambiamento nel tempo, cioè
su ciò che gli sembrava essere un progresso in
natura, a partire dai più piccoli organismi viventi fino
alle piante, agli animali più complessi e quasi perfetti,
fino all’uomo.
Attualismo lamarckiano
• Niente rimane costante sulla superficie della
Terra. I luoghi elevati si degradano continuamente
e tutto ciò che se ne stacca viene trascinato verso
il basso.
• I letti dei fiumi e degli stessi mari si spostano
impercettibilmente allo stesso modo dei climi:
tutto cambia a poco a poco.
5
Gli scorpioni: un
modello ben riuscito,
dal Siluriano ai giorni
nostri…
Lamarck
• “Mi sembra che fino a oggi i naturalisti abbiano
visto nel grado di affinità solo un mezzo per
raggruppare il materiale”.
• “Eppure la classificazione palesava evidente
l’ordine di formazione”.
• “Ora il dado è tratto, l’ordine di formazione dei
vari animali non è più contestabile, bisognerà
riconoscerlo”.
Darwin
Darwin
• Il fatto dell’evoluzione
• Discendenza comune
• Gradualità dell’evoluzione
• Moltiplicazione delle specie
• Selezione naturale
Darwin
Darwin
Specie
Figli / anno
Mucca domestica
1
•Fatto 1: Potenziale
Gabbiano
3
•Fatto 1: Potenziale crescita
crescita
Squalo bianco
esponenziale delle popolazioni
esponenziale delle
Vipera
popolazioni
Ratto
•Fatto 2: Le
Cavolaia
popolazioni sono
Mosca
stabili
Rospo comune
•Fatto 3: le risorse
Aringa
•Fatto 2: Le popolazioni sono
stabili
•Fatto 3: le risorse sono
limitate
sono limitate
Sardina
Pesce luna
9
15
50
400
900
6.000
30.000
200.000
300.000.000
6
•Fatto 1: Potenziale
•Fatto 1: Potenziale
crescita esponenziale
crescita esponenziale
•Deduzione 1: lotta per
delle popolazioni
l’esistenza
•Fatto 2: Le
delle popolazioni
•Fatto 2: Le
popolazioni sono
popolazioni sono
stabili
stabili
•Deduzione 1: lotta per
l’esistenza
•Deduzione 2:
sopravvivenza
differenziale (selezione
naturale)
•Fatto 3: le risorse
•Fatto 4: diversità del
•Fatto 3: le risorse
•Fatto 4: diversità del
sono limitate
singolo individuo
sono limitate
singolo individuo
•Fatto 5: ereditarietà di
•Fatto 5: ereditarietà di
•Deduzione 3: successo
una parte della variazione
una parte della variazione
riproduttivo differenziale
individuale
individuale
•Fatto 6: la variazione non
•Fatto 6: la variazione non
è direzionata
è direzionata
per molte generazioni: la
popolazione EVOLVE
Gallus bankiva, l’antenato di tutti i polli domestici…ed
Selezione artificiale
alcuni suoi discendenti!
• Gli allevatori sono in grado di ottenere in poche
generazioni delle varietà di animali o piante
domestiche
7
Variabilità
potenziale in
una singola
specie
• Darwin fu attratto all’inizio
dalla fonte di diversità e in
modo più specifico dall’origine
delle specie attraverso
diversificazione nella
dimensione geografica
(evoluzione orizzontale)
• Egli giunse alla conclusione che
le popolazioni di fringuelli di
ogni isola fossero specie in
formazione, quindi al concetto
di trasmutazione o evoluzione
delle specie tramite il
meccanismo della selezione
naturale.
I primi indizi
dell’Evoluzione:
i famosi
fringuelli di
Darwin
Evidenze a
sostegno
dell’Evoluzione:
reperti fossili
Evidenze a sostegno dell’Evoluzione: reperti
fossili
Evidenze a
sostegno
dell’Evoluzione:
reperti fossili
8
…altri indizi:
convergenza evolutiva: risultati
simili partendo da materie prime
molto diverse…
Convergenza
evolutiva:
placentati e
marsupiali.
Delfino ancestrale
Rettile marino
9
Darwin e la selezione
artificiale: i primi indizi della
variabilità delle popolazioni
Il cavallo di Przevalski, a
confronto con alcune razze
domestiche…
Osservazioni sulla variabilità
delle diverse razze di animali
domestici a confronto con i
progenitori selvatici mostravano
cambiamenti in atto…
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Evoluzione
• Cambiamento delle frequenze di geni in una
popolazione.
• L’individuo NON SI EVOLVE
• L’entità che si evolve è la POPOLAZIONE.
• L’evoluzione ha luogo come conseguenza degli
scostamenti dalla legge di H-W-C dovuti alla
realtà della vita.
Postulati della teoria
darwiniana.
• Il mondo non è statico ma in evoluzione.
• Il processo evolutivo è di tipo graduale e
continuo, cioè non presenta salti
discontinui o cambiamenti bruschi.
• Gli organismi simili sono legati tra loro,
discendendo da un antenato comune.
• La selezione naturale è la chiave di volta
del processo evolutivo.
• Il concetto di selezione naturale venne
respinto a lungo e da quasi tutti i biologi
dell’epoca perché non era deterministico e
pertanto minava l’argomentazione a favore
di un progetto tipico della teologia
naturale secondo cui l’esistenza di un
Creatore poteva essere dedotta
dall’elegante progetto delle sue opere.
• Altri ancora lo respingevano perché
sembrava loro un processo troppo casuale,
cioè tendevano ad ignorare la seconda fase
del progetto.
La selezione naturale è un processo che si
svolge in due fasi:
• La prima produce variazioni: in ogni
generazione si producono un certo
numero di variazioni.
• La seconda fase consiste nella
selezione che si attua attraverso la
sopravvivenza nella lotta per
l’esistenza.
• Un organismo compete non soltanto con gli
altri individui della stessa specie, ma anche
con gli individui di specie diverse.
• Un nuovo adattamento, o un generale
perfezionamento fisiologico, renderà
quell’individuo ed i suoi discendenti,
competitori interspecifici più efficienti,
contribuendo così alla loro diversificazione
e specializzazione.
• La specializzazione potrà anche risultare in
un “vicolo cieco”, oppure consentire
l’accesso a livelli del tutto nuovi di
radiazione adattativa.
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Il concetto di Fitness
Potenzialità riproduttiva
(rospo 6.000 girini)
Selezione naturale
+
Elevata mortalità giovanile
(prole geneticamente eterogenea)
Dato che non tutti i nuovi nati possono
sopravvivere e riprodursi, la selezione
agisce da “filtro” che decide chi avrà un
futuro e chi no.
Darwin definì questo concetto con
l’espressione “lotta per l’esistenza”.
Fitness
Il caso di Biston betularia
Dal darwinismo alla sintesi
moderna
• La teoria evolutiva esposta da Charles Darwin,
incentrata sull’evoluzione attraverso selezione
naturale, chiarì concetti quali cambiamenti
evolutivi e adattamento.
• Tuttavia, sebbene i contemporanei di Darwin
avessero accettato, in gran parte, il suo concetto
di evoluzione, non compresero le dinamiche di
evoluzione tramite selezione naturale.
• Ciò che mancò a Darwin fu –in sostanza- una teoria
dell’ereditarietà.
Selezione naturale
• Gli agenti principali dell’evoluzione
sono la sopravvivenza differenziale e
la diversa capacità riproduttiva di
individui che differiscono l’uno
dall’altro per uno o più aspetti.
Le dinamiche della selezione.
Selezione stabilizzante:
Selezione che penalizza i caratteri devianti, favorendo e stabilizzando
quelli che aumentano la fitness, ossia agisce sul valor medio della curva
che descrive l’insieme dei caratteri di una popolazione. Questo tipo di
selezione opera su tutti i caratteri di un organismo.
Selezione direzionale:
Selezione che favorisce un estremo della curva a scapito dell’altro. Il
risultato è un avanzamento costante del valore medio della curva, cioè
forza un determinato carattere verso una condizione estrema.
Selezione dirompente (o diversificante):
Selezione che favorisce entrambi gli estremi della curva a scapito della
media: il risultato è una curva con due mode (bimodale), come succede
in specie mimetiche o con altre forme di polimorfismo.
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L’evoluzione dopo Darwin
• Cambiamenti evolutivi nelle
popolazioni
• Macroevoluzione e speciazione
• I.D.: l’evoluzione del creazionismo
• La storia evolutiva dell’uomo
La selezione naturale cambia le
frequenze alleliche in modo da
aumentarne l’adattamento
Dal darwinismo alla sintesi
evoluzionistica
• Quando le leggi dell’ereditarietà vennero (ri)scoperte (Mendel,
1900), non ne venne immediatamente compresa la potenzialità in
sostegno delle teorie evolutive.
• La teoria darwiniana dovette attendere l’intuizione di Haldane,
Fisher e Wright, che, indipendentemente gli uni dagli altri,
dimostrarono che la selezione naturale avrebbe potuto operare
tramite meccanismi genetici mendeliani.
• Con la pubblicazione della sintesi tra le teorie darwiniane e le leggi
mendeliane dell’ereditarietà nacque ufficialmente la sintesi
evoluzionistica (J.Huxley 1942). L’antica disputa tra genetisti ed
evoluzionisti era conclusa.
• La teoria darwiniana possedeva ora solide radici nella teoria
dell’ereditarietà.
Accoppiamenti non casuali
Avvengono quando gli individui
selezionano i partner sulla base
del fenotipo.
Il principio di Hardy-Weinberg
Una popolazione le cui frequenze geniche
e alleliche non cambiano da una
generazione all’altra si dice in
equilibrio genetico
Il principio di Hardy Weinberg dice che
in popolazioni di grandi dimensioni il
processo dell’ereditarietà non causa di
per sé i cambiamenti delle frequenze
alleliche purché:
• accoppiamento casuale;
• assenza di mutazioni;
• popolazioni di grandi dimensioni;
• assenza di migrazione;
• assenza di selezione naturale.
Popolazioni di piccole
dimensioni
In popolazioni di piccole dimensioni
mutazioni casuali possono
cambiare le frequenze alleliche
(deriva genetica).
Quando pochi fondatori stabiliscono
una colonia si verifica l’effetto
del fondatore
13
La variabilità genetica può
essere mantenuta dal
vantaggio dell’eterozigote
La variabilità genetica può
essere mantenuta dalla
selezione dipendente dalla
frequenza
Popolazioni di diverse aree geografiche spesso
mostrano adattamenti genetici agli ambienti
locali
Isolamento riproduttivo
• In biologia evoluzionistica parlando di meccanismi di
isolamento ci si riferisce alle caratteristiche biologiche
intrinseche e, almeno in parte, ereditabili degli individui,
che impediscono il flusso genico tra popolazioni
effettivamente o potenzialmente simpatriche.
Meccanismi di isolamento
riproduttivo
Meccanismi di isolamento precopula
• Isolamento ecologico: due o più specie sono presenti nella
stessa area ma non si incontrano perché vivono in
ambienti diversi.
• Isolamento temporale: specie che convivono nella stessa
area, ma raggiungono la maturità sessuale in periodi
differenti.
• Isolamento etologico: maschi e femmine di specie diverse,
sessualmente maturi, non rispondono ai rispettivi stimoli in
modo adeguato.
• Isolamento meccanico: negli animali a scheletro esterno
differenze nella forma e nella dimensione dei genitali,che
sono sclerificati, possono rendere difficile o impossibile
l’accoppiamento.
14
Meccanismi di isolamento
riproduttivo
Meccanismi di isolamento postcopula
•
•
•
•
•
•
Isolamento gametico: attrazione assente tra i gameti, incapacità
degli spermatozoi a sopravvivere nell’apparato riproduttivo
femminile, incapacità degli spematozoi a penetrare e fecondare
l’ovulo, mancata formazione del tubo pollinico.
Mortalità zigotica ed embrionale.
Non vitalità degli ibridi.
Sterilità degli ibridi.
Isolamento etologico degli ibridi: ibridi interspecifici, vitali e
fertili, con uova e spermatozoi normali, non sono in grado di
riprodursi perché incapaci di un efficiente comportamento
riproduttivo.
Insuccesso degli ibridi: alcuni ibridi interspecifici sono
completamente o parzialmente fertili, ma la progenie o è sterile
o poco vitale.
Isolamento etologico:
maschi e femmine di
specie diverse,
sessualmente maturi, non
rispondono ai rispettivi
stimoli in modo adeguato.
Isolamento temporale:
specie che convivono
nella stessa area, ma
raggiungono la maturità
sessuale in periodi
differenti.
•Isolamento meccanico: negli
animali a scheletro esterno
differenze nella forma e
nella dimensione dei
genitali,che sono sclerificati,
possono rendere difficile o
impossibile l’accoppiamento.
Principali meccanismi di
speciazione
•
Speciazione allopatrica: il differenziamento genetico e, spesso
anche l’isolamento riproduttivo, vengono acquisiti in condizioni di
isolamento geografico.
15
16
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Intelligent design
• I.D. sostiene che la vita è stata creata e progettata.
• Chi sostiene l’I.D. afferma che questa è una prospettiva di lavoro
scientifica, e in quanto tale deve essere insegnata nelle aule di
scienza assieme all’ evoluzionismo “darwiniano” quale spiegazione
alternativa.
• Il movimento dell’ I.D. nasce negli Stati Uniti, dove fin dall’inizio del
XX° secolo numerosi movimenti, legati alle sette evangeliche,
chiedono di bandire Darwin dalle scuole,
Intelligent design
• I.D. sostiene che la vita è stata creata e progettata.
• Non viene più proposta una interpretazione letterale della Bibbia
come fonte di “verità” scientifica.
• Si afferma che gli organismi viventi sono un fenomeno troppo
complesso per essere spiegati dalla casualità dell’evoluzione
darwiniana …
• Si afferma che un evento estremamente improbabile non può
avvvenire per caso
• Negli anni ’80 questi movimenti hanno un ruolo determinante nel
decidere gli equilibri politici del paese e questo dato di fatto
contribuisce ad accrescere forza contrattuale del movimento.
• Oggi questo movimento è arrivato in Europa
Intelligent design
• I.D. E’ una scienza? Non ha mai generato un progetto di ricerca; non
eistono esperimenti finalizzati a dimostrare l’esistenza di un
progettista;
• Le argomentazioni logiche sono coerenti e veritiere? NO i.e. “un
evento estremamente improbabile non può avvvenire per caso” (ogni
settimana un avvenimento estremamente improbabile (la vincita al
lotto) avviene su basi assolutamente casuali;
• Le argomentazioni usate sono esattamente le stesse di quelledegli
avversari di Darwin ai suoi tempi
• Ci sono incongruenze nell’operato del designer
IN CONCLUSIONE:
• I.D. NON È UNA SCIENZA (e come tale deve stare al di fuori delle
aule scientifiche)
• La scienza dell’evoluzione non ha nulla da dire sulle filosofie personali
di ciascuno di noi
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