LA RONDINE

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LA RONDINE
La Rondine è un piccolo uccello che appartiene all’ordine dei Passeriformi. Come tutte le
specie viventi, possiede un nome scientifico, Hirundo rustica, che le permette di essere
universalmente identificata e di essere inserita nel sistema di classificazione del Regno
Animale.
La Rondine appartiene alla Classe degli Uccelli,
all’Ordine dei Passeriformi,
alla Famiglia degli Irundinidi,
al Genere Hirundo
e il suo nome scientifico è Hirundo rustica .
Ciò che contraddistingue a prima vista la Rondine è la sua sagoma in volo, con la tipica
forma a V della lunga coda.
Osservando più da vicino, anche la colorazione del piumaggio contribuisce a rendere la
Rondine piuttosto inconfondibile: alla parte dorsale del corpo nera con riflessi blu si
contrappone una parte ventrale chiara, con il caratteristico sottogola di colore rosso
mattone.
Il volo delle rondini è molto agile ed elegante, grazie alla forma particolarmente
aerodinamica del loro corpo e alla leggerezza della loro struttura fisica: le rondini, infatti,
raggiungono una lunghezza massima di 20 centimetri e un peso di 24 grammi.
L’HABITAT DELLA RONDINE
Le rondini trovano le condizioni migliori per la propria sopravvivenza e la propria
riproduzione nell’ambiente agricolo tradizionale, caratterizzato da siepi, pascoli, canali,
prati e zone umide, poiché nidificano presso cascine, stalle e fienili e possono reperire
cibo in abbondanza.
Inoltre nelle zone rurali è disponibile anche il materiale necessario alla costruzione del
nido che in prevalenza è costituito da fango.
Occasionalmente le rondini possono vivere nei centri storici, nidificando in anfratti artificiali
e porticati.
L’ALIMENTAZIONE
Le rondini sono uccelli insettivori, ovvero si nutrono di insetti, tra cui soprattutto mosche e
zanzare. Per questo motivo le zone umide sono ambienti molto frequentati dalle rondini,
poiché ospitano numerose specie di insetti e invertebrati e perché vi sono ampie
possibilità di spostamenti veloci.
Come in numerosi uccelli la dieta delle rondini può essere determinata dalle caratteristiche
del becco, soprattutto dalla forma e grandezza: la rondine possiede un becco appuntito,
sottile e corto, che, se tenuto spalancato, le permette di catturare in volo piccoli insetti.
Per cibarsi, le rondini non amano compiere lunghi spostamenti, in quanto la caccia in volo
è molto dispendiosa dal punto di vista energetico.
Soprattutto nei giorni piovosi e freddi, le rondini si dirigono nei luoghi dove sono più
abbondanti gli insetti, ovvero il suolo e le zone d’acqua.
E’ importante sapere che le rondini si cibano di numerosi insetti che sono considerati
nocivi o fastidiosi per l’uomo, tra i quali le zanzare e gli afidi, parassiti delle piante coltivate.
IL COMPORTAMENTO ( ETOLOGIA)
Le rondini probabilmente vivono da centinaia di anni in “simbiosi” con la società umana.
Sono uccelli gregari, ovvero amano vivere in folti gruppi, soprattutto durante la migrazione.
Si riuniscono in dormitori prima della partenza e durante la notte, a volte condividendo
questi posatoi con altre specie.
I luoghi prediletti sono le aree umide, soprattutto i canneti e i tifeti.
L’aggregazione nasce dall’esigenza di proteggersi dai predatori, infatti un folto gruppo crea
confusione, perché non permette di concentrare l’attenzione su un'unica preda, così che
l’attacco può diventare dispersivo e vano.
L’aggregazione permette poi di ottenere molti altri vantaggi, come il reperimento del cibo,
la ricerca di un compagno con cui accoppiarsi, la suddivisione dei compiti e delle
responsabilità all’interno del gruppo, ecc..
Quando giunge il periodo riproduttivo, le rondini si riuniscono in coppie per nidificare.
Mantengono comunque ancora un certo livello di socialità, poichè spesso in uno stesso
luogo possono riunirsi alcune coppie.
LA DISTRIBUZIONE DELLA RONDINE
La Rondine è distribuita in un areale molto esteso che comprende l’Europa, l’Asia,
l’America settentrionale, con l’eccezione della zona Artica e il Nord Africa .
La specie è migratoria e durante la stagione fredda abbandona l’Europa per dirigersi verso
l’Africa per lo svernamento.
Il fenomeno della migrazione è noto da relativamente poco tempo e, fino a qualche secolo
fa, la scomparsa di alcuni animali durante l’inverno veniva giustificata con racconti e
leggende che proponevano soluzioni bizzarre e fantasiose.
Oggi, grazie ai numerosi studi scientifici condotti, è noto che le rondini arrivano in Europa
e, in particolare in Italia con l’arrivo della primavera, all’incirca nel mese di marzo.
Non appena giunge l’autunno, le rondini ripartono per il loro lungo viaggio che le condurrà
al di là del deserto del Sahara.
E’ un viaggio molto impegnativo e pericoloso che, soprattutto in autunno, può durare
anche più di tre mesi, con un notevole dispendio di energie. Prima della partenza è infatti
necessario nutrirsi abbondantemente, soprattutto di alimenti contenenti un’elevata
percentuale di grassi che rappresentano la principale riserva energetica.
Tuttavia le rondini sentono istintivamente la necessità di migrare, di abbandonare le aree
di riproduzione, alla ricerca di luoghi più ricchi di cibo.
La migrazione espone gli uccelli a molti pericoli, tra cui la predazione, le intemperie, la
possibilità di non poter reperire costantemente il cibo.
Uno dei maggiori pericoli rimane comunque l’attraversamento di lunghi tratti di ambienti
avversi, quali il mare e il deserto.
Migrando dall’Europa all’Africa, le rondini sfruttano le vie che comprendono il minor tratto
di mare possibile, a seconda del loro punto di partenza: la Spagna ( Stretto di Gibilterra),
l’Italia e il Medio Oriente.
Durante la migrazione, le rondini si muovono solamente di giorno e con buone condizioni
meteorologiche; di notte si radunano in dormitori soprattutto presso le aree umide; si
riposano in gruppo, posate tra i canneti e i tifeti.
Dopo l’inverno trascorso in Africa, le rondini cominciano il loro viaggio di ritorno verso le
aree di riproduzione.
Ora le condizioni meteorologiche rendono la migrazione un po’ meno insidiosa, ma
sicuramente più competitiva, poiché le rondini che per prime raggiungono l’Europa si
assicurano i migliori siti per nidificare.
In marzo compaiono le prime rondini, generalmente di sesso maschile; questi individui
scelgono il territorio e lo difendono per alcuni giorni dalla possibile invasione di altri
maschi. In questa area prescelta costruiranno il nido o ne sistemeranno uno già esistente.
Successivamente arrivano le femmine che, in base alla qualità del sito di nidificazione,
scelgono il maschio e con esso formano la coppia che per tutta la durata della covata
alleverà i propri piccoli.
Le femmine vengono conquistate mediante rituali di corteggiamento che i maschi
intraprendono per dimostrare le loro capacità di volo e di canto.
La scelta del compagno dipendono anche da alcune caratteristiche fisiche, quali la
lunghezza della coda o la lucentezza del piumaggio , perché sono indicatori di buone
condizioni di salute, un elemento importante per valutare la qualità del padre e, di
conseguenza, dei futuri pulcini.
La competizione tra gli individui di sesso maschile è molto alta e la femmina è in
continuazione corteggiata e difesa; spesso i maschi in conflitto arrivano al combattimento
con al possibilità di ferirsi.
LA CURA DEI PICCOLI
Dopo l’accoppiamento le femmine cominciano la deposizione delle uova nel nido; ogni
covata prevede la deposizione di circa 4 o 5 uova, per un totale di due, al massimo tre
covate nell’arco di una stessa stagione riproduttiva.
Le uova vengono in genere covate dalla femmina che, in questo periodo, lascia il nido
esclusivamente per nutrirsi.
Il periodo di tempo che intercorre tra la schiusa del primo uovo e quella dell’ultimo è al
massimo di due giorni, poiché sarebbe difficile e dispendioso per i genitori seguire le uova
e i piccoli contemporaneamente per lungo tempo.
Nei primi giorni la madre si preoccupa solamente di riscaldare i piccoli; in seguito, per le
tre settimane successive, interviene anche il padre nella cura e nutrizione dei pulcini.
Il lavoro al nido diventa frenetico, soprattutto nel momento in cui i piccoli cominciano
vistosamente e rumorosamente a reclamare il cibo.
In questo periodo si possono osservare i genitori che vanno e vengono in continuazione
dal nido, portando insetti e imbeccando i pulcini, senza quasi riposarsi.
Trascorse circa tre settimane i piccoli cominciano a lasciare il nido e si involano.
Per ancora qualche settimana i genitori conti nutriranno i giovani, diminuendo
gradualmente la quantità di cibo offerta loro, per abituarli e spronarli alla ricerca.
E’ importante imparare in fretta tutte le operazioni necessarie alla sopravvivenza, poiché
all’arrivo dell’autunno per i piccoli inizia la prima grande impresa: la migrazione.
La mortalità è infatti molto alta e solamente le rondini più forti geneticamente potranno
sopravvivere al primo inverno.
LO STATO DI SALUTE DELLE RONDINI
Le rondini sono il simbolo della primavera e tutti sanno che allo scadere dell’inverno
arriveranno in Europa.
Ma in questi ultimi anni la condizione delle rondini è notevolmente peggiorata ed è sempre
più diffusa la convinzione che siano in diminuzione.
Dagli studi condotti negli ultimi 20 anni si è registrata una diminuzione del 40 % nella
popolazione europea di rondini.
Il declino non riguarda solamente la rondine, ma anche altre specie, evidenziando un
generale degrado degli habitat, dalle paludi ai boschi, fino alla campagna.
In particolare, per quanto riguarda la Rondine, la diminuzione in Europa sembra causata
dai repentini cambiamenti subiti dall’agricoltura che hanno portato ad un abbassamento
della qualità ambientale della campagna, in favore di un ampliamento delle aree a
monocoltura.
Un’agricoltura a monocoltura non favorisce l’insediamento della Rondine , poiché con
l’eliminazione di siepi e filari, elementi caratteristici dell’agricoltura tradizionale, si
distruggono le popolazioni di insetti, la fonte di alimentazione delle rondini.
L’alterazione e il degrado del comparto agricolo vengono accentuate dall’uso di pesticidi e
di altri prodotti chimici adatti all’eliminazione degli insetti nocivi; queste sostanze riducono
la biodiversità dei campi ed entrano nelle catene alimentari degli animali.
Inoltre è mutato l’intero paesaggio agrario; sono scomparse molte fattorie rustiche, ricche
di fienili e stalle che offrivano il luogo ideale alla nidificazione.
Un altro habitat modificato che ha contribuito alla diminuzione delle rondini e
rappresentato dalla palude: le aree umide sono una inesauribile fonte di
approvvigionamento e un luogo di sosta durante le migrazioni.
Tuttavia per secoli sono state considerate dannose per la salute dell’uomo e quindi
eliminate e trasformate.
LA RONDINE IN AFRICA
Fino a qualche tempo fa si pensava che le minacce per la Rondine fossero solo legate al
continente europeo e alle sue politiche ambientali.
Tuttavia i sistemi ambientali sono strettamente collegati e le cause di un fenomeno sono
da ricercare in più comparti.
La minaccia per la Rondine riguarda anche l’areale di svernamento: nonostante la fama
dell’Africa come luogo incontaminato, oggigiorno, soprattutto nell’area settentrionale, il
paesaggio sta mutando; alle vaste aree umide e alle sconfinate praterie si stanno
sostituendo campi coltivati e zone desertiche. Inoltre l’utilizzo di pesticidi non tiene conto
dei reali pericoli associati e risulta scarsamente controllato.
A tutto ciò si aggiunge la caccia da parte delle popolazioni locali per scopi alimentari.
Infine, anche la Rondine risente di uno dei maggiori problemi ambientali globali: i
cambiamenti climatici: In particolare l’aumento ei periodi di siccità, dovuto alle variazioni di
clima che si stano verificando anche in Africa, contribuisce alla diminuzione delle aree di
alimentazione.
LA TUTELA DELLE RONDINI
In conseguenza delle continue minacce che gravano sugli habitat e sulle specie ad essi
legate, il mondo dell’ambientalismo e delle istituzioni stanno lavorando per attuare
politiche di conservazione e di gestione.
La LIPU, Lega Italiana Protezione Uccelli e il WWF, Fondo Mondiale per la Natura, sono
impegnati da alcuni anni in un programma di protezione ambientale.
Questo progetto si pone come obiettivo generale la conservazione della specie Rondine
attraverso la promozione di politiche agricole sostenibili e rispettose per l’ambiente e
attraverso campagne di educazione ambientale.
La strada da percorrere è ancora molto lunga e prevede azioni di ampio raggio, poiché
un’agricoltura di qualità e una riforma della Politica Agricola Comunitaria europea sono
obiettivi importanti per la conservazione della biodiversità in senso più generale.
Liberamente tratto da: “Un mondo di rondini” – Guida didattica LIPU n°7
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