Sindrome del tibiale anteriore

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SINDROME ACUTA DEL COMPARTIMENTO DELLA GAMBA
E SINDROME DEL TIBIALE ANTERIORE
INTRODUZIONE
La sindrome del compartimento delle gambe consiste in un edema (gonfiore) a livello dei muscoli
contenuti nella loggia anteriore della gamba; poiché il contenitore non è dilatabile si ha un aumento della
pressione muscolare che determina dolore e nei casi più gravi, compressione vascolare (venosa e
arteriosa), linfatica e nervosa a carico delle strutture che attraversano, tra i muscoli, la loggia anteriore
della gamba.
Qualsiasi trauma, compresa la chirurgia semplice, induce iperpressione che esercita sul contenuto del
comparto, un’edema, anche di lieve entità. Nella grande maggioranza dei casi, questo non raggiungerà la
soglia in termini di durata e di intensità per arrivare ad una sindrome compartimentale. Bisogna ricordare
che qualsiasi trauma o chirurgia alle estremità provoca iperpressione locale che può condurre ad una
sindrome compartimentale vera. La loggia anteriore della gamba, i cui comparti sono anatomicamente e
funzionalmente definiti (Fig. 1A, B).
Figure 1 A. I 4 compartimenti muscolari della gamba. 1B. contenuti dei 4 compartimenti: 1: gastrocnemio mediale; 2: soleo;
3: flessore lungo dell’alluce; 4: fibula; 5: peroneo lungo; 6: peroneo breve; 7: estensore lungo delle dita; 8: estensore lungo
dell’alluce; 9: nervo tibiale anteriore; 10: arteria e vena tibiali anteriori; 11: muscolo tibiale anteriore; 12: tibia; 13: membrana
interossea; 14: muscolo tibiale posteriore; 15: flessore lungo delle dita; 16: arteria e vena tibiali posteriori; 17: nervo tibiale
posteriore; 18: arteria e vena peroneale; 19: gastrocnemio laterale; a: compartimento laterale; b: compartimento anteriore;
c: compartimento posteriore profondo; d: compartimento posteriore superficiale.
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SINDROME ACUTA DEL COMPARTIMENTO DELLA GAMBA
E SINDROME DEL TIBIALE ANTERIORE
PATOGENESI ED ANATOMIA PATOLOGICA
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Forma acuta (rara): la stasi venosa, l’accumulo dei cataboliti, l’aumento del flusso arterioso nel
muscolo affaticato da stress massimali, creano un circolo vizioso per cui il tibiale anteriore,
aumentato di volume e contenuto in una loggia delimitata da tibia, perone, membrana interossea e
fascia, viene a comprimere secondariamente vasi e nervi con conseguente necrosi ischemica di una
parte più o mena estesa del muscolo stesso.
Forma cronica (più frequente): è la conseguenza di sollecitazioni funzionali ripetute, eccessive e
prolungate, del muscolo tibiale anteriore e delle sue giunzioni muscolo-tendinee ed osteo-tendinee
prossimali, soprattutto in soggetti superallenati o male ed affrettatamente allenati.
SINTOMATOLOGIA
Esistono due forme ben distinte di questa sindrome, una acuta e una cronica, caratterizzate da
sintomi simili per quanto concerne il tipo e la sequenza di comparsa, ma differenti per qunto
riguarda la rapidità e gravità dell’evoluzione della malattia.
Il dolore, localizzato nella porzione antero-laterale della gamba, più frequentemente bilaterale,
compare durante l’esercizio o alla fine dello sforzo: viene descritto come un bruciore, un crampo, una puntura ed è aggravato dalla flessione dorsale attiva del piede. Possono comparire disturbi
della sensibilità cutanea a livello del primo spazio interdigitale e ridotta capacità motoria del
muscolo del tibiale anteriore. Nelle forme croniche tali sintomi vanno attenuandosi fino a
scomparire completamente con la sospensione dell’esercizio sportivo e il riposo; si ripresenteranno
tuttavia, in forma sempre più grave, in occasione di successivi sforzi, qualora non venga
adeguatamente curata.
TRATTAMENTO ORTOPEDICO
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Forme acute: intervento chirurgico di fasciotomia de compressiva; nei casi più gravi può essere
necessaria la rimozione delle fibre muscolari necrotiche.
Forme croniche: Nei casi più lievi (“mal di stinchi” dei marciatori, shin-spints per gli anglosassoni) è
di solito sufficiente una riduzione dell’impegno sportivo associata a un costante e intenso
programma cinesiterapico teso al potenziamento dei muscoli della loggia anteriore e al
contemporaneo rilasciamento (stretching) dei muscoli del polpaccio. Nei casi di sindrome del tibiale
anteriore conclamata è di solito necessario ricorrere alla aponeurectomia anteriore, cui farà seguito
un periodo di cure fisioterapiche e di una rieducazione con metodo di Kabat che sfrutta il concetto
che la stimolazione propriocettiva di un muscolo che fa parte di un certo schema motorio, facilita la
contrazione di altri muscoli appartenenti allo stesso schema.
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