Il 1916, l`anno dell`angoscia - 01-22-2015

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Il 1916, l'anno dell'angoscia - 01-22-2015
di Katya Maugeri - Sicilia Journal, Giornale online di notizie - http://www.siciliajournal.it
Il 1916, l'anno dell'angoscia
di Katya Maugeri - 22, gen, 2015
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di Katya Maugeri
Di discendenza turco-afgana, docente universitario, laureato in fisica, Roberto Mandel, fu maggiore
durante la prima guerra mondiale, durante la quale venne mutilato. Molte le onorificenze assegnate come
capitano al comando supremo delle forze armate, ebbe libero accesso agli archivi segreti e grazie a ciò
scrisse la storia illustrata della prima guerra mondiale in sei volumi. Un’opera che riporta foto e
descrizioni dettagliate della strage che colpì innocenti vite. All’inizio del regime fascista incarichi nelle
corporazioni e nel partito, divenne ben presto amico di Gabriele D’Anunzio a cui dedicò un’opera
biografica (Gabriele D’Annunzio, Sonzogno 1921). Venne recluso nel carcere di San Vittore insieme al
figlio Gabriele, poiché in disaccordo con le leggi razziali e con la politica filonazista.
Il 1916 nacque da un’immensa maledizione vermiglia.
Due formidabili coalizioni, scese in campo nell’agosto del 1914, dopo diciassette mesi di strage
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inconcludente, si combattevano ancora: per terra, nel cielo, nel mare, senza che si delineasse con certezza
la prevalenza d’una parte sull’altra. Accresciuti, via via dagli interventi successivi, i due gruppi
contrapposti – di ben diversa estensione territoriale e demografica, ma non lontani dal pareggio delle
forze operanti – comprendevano, in totale, tredici Stati d’Europa e d’Asia con le loro colonie
d’oltremare. Nove Stati, cioè: Belgio, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Lussemburgo,
Montenegro, Russia, Serbia, componevano l’Intesa; mentre appartenevano alla Quadruplice: l’AustriaUngheria, la Bulgaria, la Germania e l’Impero Ottomano.
Affacciandosi sul mondo grondante di sangue, tetro di lutti e di rovine, gonfio d’ira e di strage, l’anno
d’angoscia scorgeva paurosi bagliori di guerra su tutti i tre continenti: Asia, Africa ed Europa, del Mondo
Antico; ed anche sui mari che li bagnano. In Asia, il conflitto ardeva .lungo la frontiera turco-russa del
Caucaso ed in Mesopotamia, mentre i Germano-turchi s’apparecchiavano a forzare la difesa britannica
del Canale di Suez. Nel Continente Nero, gli inglesi e i Belgi marciavano all’invasione dell’Africa
Occidentale tedesca, ultimo avanzo dell’Impero coloniale germanico conquistato dagli Alleati. In Europa,
fornace ardente dove si dovevano decidere le sorti del mondo, la guerra insanguinava cinque scacchieri
d’importanza e di ampiezza molto varie. Nello scacchiere orientale, i Russi – più volte disfatti – s’erano
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ritirati fino ad una linea quasi retta, che lasciando Riga nella loro mani, volgeva poi da settentrione a
mezzogiorno lungo il meridiano di Pinsk. Nello scacchiere occidentale, tanto gli Alleati (Inglesi,
Francesi, Belgi e Coloniali asiatici, canadesi, africani, australiani) come i Tedeschi, s’erano trincerati
saldamente lungo una doppia linea ininterrotta corrente dalla foce dell’Yser alla frontiera svizzera. Anche
nello scacchiere alpino, la guerra orrenda del fossato e delle siepi spinose immobilizzava il nostro
Esercito, valoroso ma troppo scarso di mezzi e mal condotto perché potesse riportare successi di qualche
entità sulla strenua difesa austriaca.
Nello scacchiere balcanico, i Serbi in fuga sgombravano il territorio nazionale per buona parte invaso
dagli austro-tedeschi e dai bulgari; i montenegrini s’apparecchiavano alla difesa disperata e vana contro
l’invasione imminente; gli italiani procedevano da Vallona verso l’Albania settentrionale; i francoinglesi presidiavano salonicco, in territorio ellenico.Nei Dardanelli, infine, gli Alleati tenevano ancora le
trincee della penisola di Gallipoli, ma l’impresa malaugurata volgeva alla fine. Sul mare, dominato
dall’Intesa, la bandiera dei nemici era scomparsa. Però la Germania e l’Austria insistevano nella guerra
dei sommergibili contro le flotte commerciali, tentandone la distruzione. Bilanciate le forze le forze
terrestri, la conflagrazione dolorosissima aveva assunto il carattere d’una guerra logorante di blocco e
d’assedio.
Gli imperi centrali – i cui impeti furibondi equivalevano a tentativi di sortita – subivano le conseguenze
del proprio isolamento, via via più sensibile; mentre l’Intesa doveva conservare la continuità dei
necessari traffici marittimi e l’integrità delle fronti continentali.
Tratto da “Storia illustrata della grande guerra 1914-1918 – parte terza –“ di Roberto Mandel
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