L`ATTIVITA` FISICA ( SPORTIVA ) UN FARMACO ? Dr. A. ROMBOLI

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L’ATTIVITA’ FISICA ( SPORTIVA )
UN FARMACO ?
Dr. A. ROMBOLI
Al “mitico” Sig. Rossi Mario, 55 anni iperteso, diabetico,
sovrappeso, viene consegnata una ricetta con le
seguenti prescrizioni:
Pr. Metformina 1000 1c ai pasti principali
Ace inibitore 1c al mattino.
ASA 100 1c dopo pranzo
anche per il Nostro è chiaro!
Statina 1c la sera.
Dieta iposodica, ipocalorica, ipoglicidica, ipolipidica.
Più complicato,ma esistono schemi dietetici che semplificano la vita al Nostro.
Attività fisica:
Quale? Come? Per quanto tempo?
La Signora Maria, in menopausa da alcuni mesi, legge su
una rivista che la miglior cura per l’osteoporosi è l’attività
Fisica. ( Quale? Quanto intensa e per quanto tempo?)
I Media esaltano la beneficità dello sport e della attività fisica
accompagnando il messaggio con foto di belle fanciulle e baldi
giovani, ma senza rispondere quasi mai alle domande del Sig.
Rossi e della Signora Maria. Anche i medici non sono molto prodighi
in spiegazioni, per cui vige il fai da te o al massimo i consigli di
Fisioterapisti o Istruttori di palestre per chi ci va.( SIC !)
Ma se medici (ricette),giornalisti (riviste),esperti (media)
sottolineano i benefici effetti curativi e preventivi della
attività sportiva e fisica,allora fa veramente bene quindi è un
FARMACO.
Considerazione personale:
Lo sport NON fa bene,ANZI fa male:
Lo sport agonistico professionistico e ancor di più quello
Amatoriale (mai
Definizione fu più vaga e falsa) e lo sport praticato da bambini non
fa bene
al fisico
-Sottopone i vari apparati a sollecitazioni esagerate
-Sottopone la psiche a stress da ansia prestazionale, favorisce
reazioni
depressive per il non raggiungimento di obiettivi prefissati,
specie in
un giovane che vede nello sport e nel successo dello sportivo di
grido
la realizzazione di tutte le sue aspirazioni sociali ed economiche.
Quale è la definizione di farmaco e quali i
requisiti necessari per considerare una
sostanza o una procedura come tale?
“Ogni sostanza che possa essere somministrata
per favorire la diagnosi,curare cioè trattare allo
scopo di guarire, attenuare, prevenire una
malattia o altre condizioni anomale.”
Diz.di Medicina Moderna
Joseph C. Segen
Ogni farmaco deve avere il supporto di lavori ed
esperienze scientifiche che dimostrino efficacia
e tollerabilità.
Ha indicazioni, Posologia, ma anche effetti
Collaterali e controindicazioni.
Vediamo se esistono prove scientifiche che dimostrino la
efficacia dell’attività fisica nella prevenzione e nella cura
di alcune diffuse patologie croniche.
Patologie
eff.preventivi
1-M. Cardiovascolari
Coronaropatie
+++
Ictus ischemico
+++
Ictus emorragico
++
Vasculopatie perif.
2-Obesità e sovrappeso
++
3-Diabete tipo 2
+++
4-Patologie muscoloscheletriche
Osteoporosi
+++
osteoartrite
Mal di schiena
++
5-Disturbi mentali e sociali
Depressione
+
Benessere mentale
++
Benessere sociale
++
6-Neoplasie: complessivamente ++
Colon
+++
Retto
++
Mammella
+++
Polmoni
+
Prostata
++
eff.terapeutici
+++
+++
++
++
+++
+++
++
+
+
+
++
+++
++
+++
+
++
Fonte. A report from the chief medical officer , Department of Health
UK 2004 (modificata)
Rapporto dose beneficio fra livelli di attività fisica e rischio
di malattia. Maggiore è l’attività, minore il rischio e
viceversa.
RISCHIO
Inattività
intensa
Attività
Attività
Effetti dell’attività fisica sul rischio di malattie nel corso della vita.
In rosso il livello di malattia negli stili di vita inattivi.
In blu quello negli stili di vita attivi
rischio
infanzia
adolescenza giovinezza età media
anzianità
NB: la forbice tra i 2 gruppi è più ampia dopo l’età media, quindi i
benefici dell’attività fisica sono maggiori nelle età avanzate rispetto
alla giovinezza.
Valore protettivo dell’attività fisica:
almeno per 20 malattie croniche la documentazione scientifica riconosce tra le
cause principali l’INATTIVITA’ così come è riconosciuta un’azione protettiva da
parte di un’attività fisica guidata e controllata. Inoltre prove inconfutabili
dimostrano che i maggiori benefici sono più evidenti negli anziani
Malattie cardiovascolari:
Azione protettiva per coronaropatie,ictus, vasculopatie periferiche.
-Riduzione fattori di rischio.
-Riduce ipertensione :controllo del peso, riduzione resistenze periferiche
riduzione resistenza insulinica.
-Riduce la resistenza insulinica migliorando il metabolismo del
glucosio del 10-35% sia con attività di forza che di resistenza.
-Aumento HDL, riduce trigliceridi, mentre influenza poco LDL e
colesterolo totale.
-Azione reologica positiva- lo stimolo meccanico delle cellule
endoteliali promuoverebbe la buona funzione dell’endotelio.
-Controllo del peso e aumento massa magra.
L’inattività è un fattore di rischio come il fumo di sigaretta.
La riduzione della gittata cardiaca legata all’età sembrerebbe più
dovuta all’inattività che all’invecchiamento, infatti soggetti che
hanno continuato ad allenarsi mantengono una gittata superiore
ai pari età che hanno smesso di farlo.
Diabete:
L’effetto positivo dell’attività fisica è legato all’incremento
dei processi metabolici (più evidente nel diabete tipo 2) che
a sua volta determina un aumento della sensibilità alla
insulina e una riduzione dell’insulinemia ,inoltre aumenta
la velocità di assunzione del glucosio da parte delle cellule
muscolari. L’attività fisica diminuisce l’Hb glicata del 15%.
Soggetti fisicamente attivi presentano un rischio di diabete
Tipo 2 minore del 33-50% - il soggetto con diabete gestisce
meglio la malattia.
Obesità e sovrappeso:
Certamente NON si può prescindere da una dieta adeguata,
ma l’attività fisica produce anche un effetto positivo sulla
composizione del peso perduto: infatti non solo si perde
massa grassa, ma aumenta la massa magra. Dato che il
tessuto magro incrementa il metabolismo basale che
costituisce la maggior parte del dispendio energetico a
riposo, maggiore è la massa magra maggiore è il dispendio
calorico. Questo permette diete meno drastiche.
Effetti dell’attività fisica nel diabete tipo 2
pancreas
Muscoli
scheletrici
Tessuto
adiposo
Insulinemia
ridotta
Flusso ematico+++
Densità capillare
+++
Sensibilità
insulina+++
Aumento recettori
insulina.
Aumento
glicogenesi
Aumento
recettori
insulina
Ridotta adiposità
addominale
Massa
Muscolar
e
aumentat
a
+
Aumentato
Assorbimento
Muscolare
glucosio
fegato
Ridotto
assorbimento
glucosio
Ridotta
gluconeogensi
Miglior
controllo
glicemico
Ridotta
produzione
epatica
glucosio
Patologie muscolo scheletriche:
Azione anti osteoporosi: l’attività fisica, nell’adolescenza,
favorisce la mineralizzazione ossea- nell’adulto
la mantiene, nell’anziano riduce il declino- NON
ripristina le perdite.
Effetto sui muscoli: aumenta la massa muscolare e quindi la
forza e la resistenza, quindi maggior stabilità
articolare- Migliora la propriocettività quindi
minor rischio di cadute.
1-migliora la resistenza
2-azione antiosteoporotica
3-riduce la massa grassa
4-aumenta la massa magra
5-miglior funzionamento
Neuromuscolare.
Attività fisica
“fondo”
Attività fisica
complessa
“potenziamento +
Stretching + esercizi
posturali
1-aumenta la massa
2-migliora la stabilità
delle articolazioni
3-migliora la forza mm
4-migliora la postura e
la propriocettività e
quindi l’equilibrio
Cancro:
L’effetto ( prevenzione) su alcune forme di cancro (mammella,colon …)
sembrerebbe attribuibile a modificazione di tassi ormonali e dei fattori
di crescita (meccanismo non ben chiaro), ad un aumento delle difese
immunitarie, alla diminuzione e diversa disposizione del tessuto
adiposo, all’aumento dei processi antiossidativi e dei meccanismi di
riparazione del DNA. Importante la riduzione dei fattori di rischio.
Salute mentale:
Fondamentalmente l’attività fisica agisce con 3 meccanismi:
Biochimico
Aumento delle
endorfine
Aumento Serotonina
Fisiologico
Riduzione tensioni
muscolari
aumento flusso
cerebrale
Psico sociale
Maggior consapevolezza delle
proprie capacità fisiche.
Aumento autostima.
Miglior immagine di sé
Possibilità di rapporti sociali
con
Soggetti attivi/positivi
Possiamo affermare che prove scientifiche sui benefici derivanti
dall’attività fisica sono presenti in tutta letteratura scientifica e
con un livello di evidenza buono. Ma per affermare che l’attività
fisica è un farmaco dobbiamo soddisfare altri criteri presenti
nella definizione
Le Attività Fisiche consigliabili.
Gli Obiettivi: Il mantenimento/miglioramento dell’efficienza fisica
( FITNESS ).
Il mantenimento/miglioramento stato di salute.
Quindi per i sani e fisicamente efficienti il target sarà di mantenere/migliorare la
efficienza fisica – nel soggetto con patologia , ma indipendente, sarà di prevenire il
peggioramento della patologia e migliorare le capacità funzionali – per i soggetti
“Fragili” sarà di migliorare la qualità della vita e mantenere l’indipendenza, per
i dipendenti non peggiorare la dipendenza ….
Criteri di scelta.
Opportuno seguire il buon senso e tener conto delle forze disponibili
per programmare gradualmente gli impegni da assumere rispetto ai
tre fattori che caratterizzano ogni prestazione:
INTENSITA’ – FREQUENZA – DURATA.
Intensità: ottimi risultati si ottengono con attività moderate come
camminare a passo svelto senza superare livelli che
alterino significativamente ritmo cardiaco e respiro.
( utile insegnare l’uso del cardiofrequenzimetro )
Frequenza: ottimo sarebbe svolgere attività fisica quotidianamente,
ma già una frequenza di 3/5 volte la settimana dà buoni
risultati, purché vi sia continuità.
Durata: sono sufficienti 30 minuti di seduta per avere e mantenere
buoni risultati. Ideale sarebbe il tempo necessario a
svolgere un buon programma con calma e serenità.
Attività Fisica Consigliabile
Dipendenti
In forma
Corsi collettivi
Corsi in palestra
**
Attività motoria adattata
**
Ginnastiche dolci
Stretching e rilassamento
*
Ginnastica in acqua
**
Corsi di nuoto
**
Cammino
**
Attività guidate personalizzate
Attività con macchine:
Isotoniche e carichi
**
Attività con ergometri
**
Attività più complesse
Podismo
Fragili
Indipendenti
**
**
**
*
**
**
*
*
**
**
**
**
**
*
**
*
*
**
**
**
Indicazioni e controindicazioni.Posologia
E’ sempre indispensabile una valutazione clinica ?
Ovviamente la risposta è si.
Non per il timore di una “ Catastrofe cardiaca” che spesso ci
condiziona nel promuovere l’attività sportiva nell’adulto e nello
anziano, portandoci a prescrivere test da sforzo e tanti altri esami.
Il rischio reale di un incidente cardiovascolare è basso a meno che
siano presenti fattori di rischio o malattia in atto, nel qual caso forse
è meglio iniziare il programma come RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA.
Generalmente è sufficiente la “tradizionale visita” con alcuni esami
( glicemia basale, quadro lipidico ) , elementi che il MMG ha per lo più
già in mano, per consigliare tranquillamente al nostro paziente.
Indispensabile è che la valutazione non solo preceda, ma accompagni
il paziente con opportuni follow up non solo per maggior sicurezza, ma
anche per mantenere la determinazione:
MOLTI INIZIANO, ALCUNI CONTINUANO, POCHI CONCLUDONO !!
Indicazioni e Posologia
Approccio soft: inizialmente incrementare le attività motorie
quotidiane: andare a fare la spesa a piedi,
parcheggiare lontano dalla sede di lavoro,
giocare con figli e nipoti …..
Utile iniziare l’attività fisica iscrivendosi a un
corso: permette di dosare lo sforzo, essere
guidati e non commettere errori.
A regime: 30 minuti di esercizio aerobico (cammino veloce,
bicicletta) almeno 4 volte la settimana.
Esercizi di forza arti superiori ed inferiori almeno
2 volte la settimana.
Esercizi frequenti di mobilità articolare e equilibrio
Apprendimento di esercizi e movimenti nuovi per
migliorare il controllo e gli schemi motori.
Esistono tecniche quali Pilates, walking exercies che uniscono
la fase aerobica a esercizi di forza e di equilibrio, ma se ci
pensiamo bene lo stesso gioco delle bocce è un esempio di tali
tecniche.
Rimanendo alla posologia.
L’intensità dell’attività fisica: le evidenze scientifiche dimostrano
che è sufficiente per avere benefici un’attività moderata.
Ma che vuol dire moderato o intenso, ci sono scale per misurarlo?
1°
Leggero: camminare in piano a passo lento
ESERCIZIO FISICO
Moderato: bicicletta in piano,salire le scale
camminare di buon passo.
Vigoroso: correre, cammino veloce in salita
2°
Attività leggera: la si fa cantando
TALK TEST
Attività moderata: la si fa chiacchierando
Attività intensa: non è possibile conversare
a causa della frequenza del respiro.
Altri metodi di valutazione dell’intensità dello sforzo.
Scala di Borg:
Livello di sforzo percepito
soggettivamente.
6 Nullo
7 Molto molto leggero
8
9 Molto leggero
10
11 Leggero
12
13 Abbastanza intenso
14
15 Intenso
16
17 Molto intenso
18
19 Molto molto intenso
20 Intensità massima
G. Borg 1970
Per una persona in buona salute il livello 9
corrisponde ad una camminata regolare.
Il 13 ad uno sforzo abbastanza impegnativo
ma che può essere continuato senza difficoltà.
Il 17 corrisponde ad uno sforzo molto duro
cui si accompagna stanchezza e pesantezza.
I livelli 19-20 ad uno sforzo strenuo.
Fra i valori di RPE e frequenza cardiaca c’è
una relazione approssimata :
Frequenza cardiaca = RPE x 10
Altro strumento di misurazione è il MET
( equivalente metabolico) 1 MET = consumo O2
a riposo. Attività tra 3 e 6 MET sono moderate.
Altro metodo Kcal/min.
Controindicazioni ed effetti collaterali.
Aforisma di OLOF ASTRAND: “dovrebbero essere sottoposti ad un serio
esame clinico tutti coloro che conducono una vita sedentaria per valutare
se sono in grado di sopportare gli effetti di uno stile di vita fisicamente
inattivo.”
Le controindicazioni e gli effetti collaterali sono per lo più legati
alla presenza di comorbilità e/o di difetti fisici o postumi di
patologie o traumi o a errori di conduzione dell’attività fisica.
Fattori estrinseci.
Errori di allenamento:incrementi di
intensità
tempi di
recupero brevi
Ambiente inadatto:
superfici
pericolose,
Meteo sfavorevoli.
Attrezzatura inidonea (esempio calzature
inappropriate, strumenti scadenti o altro)
Fattori intrinseci
Particolarità biomeccaniche deficitarie
derivate da pregressi traumi.
Compromesse capacità di equilibrio.
Eccesso di peso e limitazione movimenti.
Eccesso di zelo per raggiungere risultati.
Non comprensione che l’attività fisica si
fa
per star meglio e non per somigliare ad
un
Atleta o ad un attore
Controindicazioni e effetti collaterali.
Il rischio cardiovascolare è estremamente basso, per la morte
improvvisa è stimato nell’ordine di 1 per milione di persone/ore.
Più frequenti i rischi relativi all’apparato muscolo scheletrico,
in genere lievi, evitabili con qualche precauzione.
Quindi: programmi moderati, incrementi graduali di lavoro,
scelta accurata dell’attività in relazione a condizioni
fisiche e comorbilità.
ALCUNI ESEMPI:
Il golf è un’ottima attività complessa anche in età avanzata perché associa attività aerobica
attività di forza per gli arti, equilibrio, concentrazione e coordinazione, Ma per chi soffre di
problemi al rachide è controindicata anche per l’asimmetria dello sforzo. Per un anziano
molto meglio il gioco delle bocce.
Il tennis in un bambino specie se scoliotico è controindicato perché sviluppa soprattutto
un lato del corpo (SINDROME di NADAL) meglio il nuoto.
Lo sci in un anziano può aggravare una gonartrosi o una coxartrosi, meglio lo sci da fondo.
In certi casi, a mio parere, può essere utile richiedere, così come avviene
per altre branche mediche, un consulto a specialisti quali i MEDICI
Sportivi. In questo modo la Medicina Sportiva diviene non solo il garante
dell’idoneità a un’attività fisica (certificazione) ma il prescrittore della
attività fisica più corretta e idonea (atto terapeutico e preventivo).
Torniamo alla domanda iniziale:
L’ATTIVITA’ SPORTIVA E’ UN FARMACO ?
Sembrerebbe che i requisiti per definirla tale siano tutti soddisfatti
Allora se è un farmaco nella ricetta del sig. Rossi non potrà
esserci solo l’indicazione Attività Fisica, ma si dovrà specificare
Quale. Quante volte. Per quanto tempo. Con quale intensità.
Alla signora Maria andrà detto che il nuoto non previene né
cura l’osteoporosi, meglio delle sane passeggiate.
Ai tecnici improvvisati di tante Società Sportive sarà bene dire
che i bimbi devono giocare NON sottoporsi a insane sedute di
allenamenti massacranti col miraggio di divenire Del Piero.
Al giovane “palestrato” con ipertensione Borde line vogliamo
dire che sollevare pesi gli donerà dei gran pettorali, ma NON
giova alla sua ipertensione.
SI POTREBBE CONTINUARE PER ORE MA ………
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE
e
BUONA ATTIVITA’FISICA
A TUTTI
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