Stampa - Suore Orsoline di Gandino

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Mons Eugenio Coter
Siamo in festa con la Chiesa e nella Chiesa per il dono di un nuovo pastore: è don Eugenio Coter, della Diocesi di
Bergamo.
Nativo di Semonte (Bg) è stato curato a Gandino dal 1985 al 1991.
Sacerdote missionario Fidei Donum in Bolivia, è stato nominato Vescovo vicario apostolico di Pando, da Benedetto
XVI il 2 febbraio 2013 e consacrato il 24 aprile 2013 a Riveralta, centro maggiore del suo estesissimo vicariato
apostolico.
Ci parlano di lui sorelle che l'hanno conosciuto
Conobbi don Eugenio 26 anni fa, durante la mia permanenza e il mio servizio pastorale a Gandino, dove era curato
dell’ oratorio. Conobbi pure la famiglia, mamma Armida e le sorelle e i fratelli. Una famiglia molto religiosa, di profonda
e genuina fede, stimata e impegnata nella piccola parrocchia di Semonte (BG).
Don Eugenio ha rivelato subito il suo grande cuore, le sue spiccate capacità organizzative e intuitive, supportate da un
carattere sereno, buono, positivo, gioviale, coinvolgente e capace di mettere ogni persona a proprio agio, sempre
disponibile all’ ascolto di ogni persona, all’ attenzione e alla cura dei ragazzi e dei giovani a lui affidati.
Si è manifestato sempre positivo nella lettura della realtà e nel giudicare, equilibrato, retto e deciso nell’ intervenire di
fronte ai problemi e alle difficoltà. Di grande responsabilità e maturità, nonostante la sua giovane età.
È sacerdote che ama la sua vocazione; innamorato di Dio e dell’ uomo, umile, gioioso testimone della tenerezza di
Dio per ciascuno. La sua profonda fede è alimentata quotidianamente dalla Parola di Dio, dalla preghiera e
dall’ Eucaristia.
L’ esperienza missionaria intensamente vissuta lo ha veramente trasformato e maturato in tutti i campi. Oggi don
Eugenio è anche un sacerdote competente e preparato, aggiornato. Conosce i problemi odierni e li affronta con tenacia
e determinazione.
È fedele a quanto la Chiesa propone con grande rispetto per quanto il magistero stabilisce.
Rispetto e fedeltà, accoglienza e ascolto della Parola della Chiesa e del Santo Padre, questo ha sempre insegnato.
Don Eugenio ha ricevuto da Dio il dono della parola: sa ben parlare e dialogare.
È contento di essere missionario, di spendere la sua vita per la promozione di ogni uomo.
Ringrazio il Signore per il suo nuovo Sì. Per lui prego perché sia pastore secondo il cuore di Dio.
Suor Sofia Pievani
“ Signore, tu sei il mio Dio,
voglio esaltarti e lodare il tuo nome,
perché hai eseguito progetti meravigliosi,
concepiti da lungo tempo, fedeli e veri” (Is 25,1)
È bello lodare e inneggiare al nostro Dio che compie “ progetti meravigliosi” preparati e “ concepiti da lungo tempo” .
È quanto sto vivendo nella preghiera di ringraziamento e di lode a Dio per il dono di don Eugenio Coter, neovescovo,
alla Chiesa e al mondo.
Ho avuto la gioia e la grazia di vivere, solo per un anno, nella pastorale oratoriana e parrocchiale, accanto al “ mitico”
curato, don Eugenio Coter, mio primo curato a Gandino, perché ho lavorato anche con altri.
È stato un anno di intensa attività: catechesi, liturgia, lectio, formazione, soprattutto abbiamo partecipato ad un corso
di formazione per aiutare le famiglie in difficoltà con i figli drogati.
Eravamo accoglienti, attivi, impegnati su ogni fronte; con lui non potevi star ferma o pensare, ma agire e operare, mente
e cuore.
Che dire poi dei momenti di preghiera, di studio, della settimana in Orenga!
Mons. Eugenio, o meglio ” Genio” , come era chiamato dalla sua mamma Armida e da noi tutti suoi amici, è unico e
prezioso per me e per tutti.
Con affetto,
suor Giulia Mapelli
STRADA FACENDO…
Strada facendo si incontrano persone, situazioni che Qualcuno lassù ha pensato per te in quel momento particolare
della tua vita…l’ arrivo di Don Eugenio a Gandino fu l’ inizio di un periodo che cambiò, sconvolse, decise la mia
strada.
Fu “ il gancio in mezzo al cielo” , come afferma Giulia Gabrieli, in momento particolare e difficile per me e per la mia
famiglia: ricordo con quanta delicatezza e umanità si avvicinò ed entrò nella situazione, facendosi compagno di
strada umile e attento. Per me diventò una guida spirituale e fraterna importante. Quando incrociavi il suo sguardo in
oratorio ti sentivi “ scrutata nel profondo” , ma il sorriso che si spalancava sul suo volto ti dava anche sicurezza e ti
rassicurava.
Poi, carissimi, quando c’ era da “ bastonare” non usava mezzi termini! Tanto alle riunioni di formazione degli
educatori come quelle organizzative era molto esigente: ci portava al nocciolo dei valori evangelici basati sulla Parola
e su una maturità umana solida ed equilibrata e senza tanti fronzoli.
Porto nel cuore anche le bellezza dello stare insieme fraterno di noi, gruppo giovani con lui, nella gioia, ma anche
nella creatività costruttiva: con le serate al cinema e dopo si andava a discutere davanti ad una pizza o a qualcosa da
bere oppure chiuso l’ oratorio con chi voleva dei grandi si andava nello suo studio, in cucina o dal mitico Alex e,
mentre si sgranocchiava qualcosa, nascevano le idee per iniziative varie, per l’ estate, il CRE, Orenga o i campi
invernali…così è nata l’ idea della camperata invernale!
Fu proprio, mentre in agosto eravamo in giro a tracciare e prendere contatti per le tappe della camperata Umbria Marche che ad un certo punto il Don mi fece la domanda a brucia pelo: “ Allora, quando hai deciso di entrare? lo
guardai un po’ e i nostri sguardi si dissero tanto, anche perché lui mi stava accompagnando in questa scelta e
sapeva che ero andata a fare un campo decisivo. Gli dissi semplicemente: “ Da cosa lo hai capito? E lui: “ Dalla luce
e dalla pace che vedo nei tuoi occhi adesso!” Se mancava ancora qualche piccolo tassello al mio puzzle, la sua
risposta mi diede l’ ultima tessera per completarlo.
Raccontare tutto è impossibile, ma soprattutto capisco che mi è difficile trovare parole per dire ciò che questo UOMO
DI DIO mi ha dato, ci ha dato negli anni della nostra giovinezza e che continua a darci.
So di aver avuto e ho vicino un padre e un fratello sempre disponibile e accogliente da cui MAI ti senti giudicato:
questo è uno degli insegnamenti che più mi porto nel cuore, anche adesso nella mia missione. Un pastore che
proprio perché innamorato del Cristo Crocifisso e Risorto è innamorato dell’ uomo, di ogni uomo e donna che ha
bisogno…“ amatevi come io ho amato voi” .
Grazie Don! Abbiamo provato a chiamarti Eccellenza…ma per me, per noi, che ti abbiamo conosciuto, sarai sempre
il nostro Don!
Sr. Elisabetta (Picci)
Don Eugenio…
Un nome che mi conduce con la memoria a ricordare l’ anno in cui, con i miei coetanei di Gandino, ho ricevuto
il Sacramento della Confermazione, grazie alla sapiente guida di Sr Sofia, impegnata a tempo pieno nella
Pastorale parrocchiale, e al nuovo “ curato” don Eugenio, appunto.
Era un sacerdote dallo spirito appassionato e giovanile, impegnato con tutto se stesso nel suo ministero di
Pastore.
Ma la mia memoria corre anche ad un altro bellissimo ricordo di stampo montanaro. Non potrò mai dimenticare
la settimana di Orenga, durante la quale, assistente catechista adolescente, timidissima e poco intraprendente,
con gli altri catechisti della parrocchia, tra una passeggiata sui sentieri e un karaoke attorno al fuoco,
programmavamo l’ itinerario educativo dell’ anno catechistico che avrebbe visto l’ arrivo proprio di Don
Eugenio, esperto camminatore con pantaloncini, scarpe da montagna e zaino in spalla.
E proprio lui sapeva ascoltare e coinvolgere anche quell’ inesperta ragazzina che ero io.
Come non ricordare anche l’ amicizia che lo ha legato alla mia famiglia? Con papà preparava con passione il
“ Concorso Presepi” , approfittando magari di un invito a cena e con mio fratello ha riorganizzato buona parte
della segreteria dell’ Oratorio.
Ma il Signore, che non si lascia vincere in generosità e creatività, l’ ha chiamato, dopo qualche anno, a varcare
orizzonti apostolici ben più ampi.
Ora ci sorprende e ci riempie di emozione chiamarlo “ Eccellenza” . Lo affidiamo ancora di più al Signore e gli
auguriamo di intraprendere una missione fruttuosa e ricca di ogni bene.
suor Giusy Rudelli
L’ augurio della Madre Generale e dell’ Istituto
Ecc.za Rev.ma Mons Eugenio,
Con grande gioia ho appreso la notizia della Sua nomina a Vescovo di Pando.
Unita a tutte le Suore Orsoline e, in particolare a quelle che hanno avuto la gioia di collaborare con lei nella pastorale
parrocchiale di Gandino, esprimo sentimenti di gratitudine e di lode al Signore per questo nuovo Sì a Dio e alla
Chiesa.
Maria Immacolata sia davvero la stella che guida i suoi passi di Padre, Pastore e fratello dei fedeli di Pando.
Chiedo umilmente la Sua benedizione su di me e sull’ intero Istituto.
Devotamente ossequio
Madre Raffaella Pedrini
Superiora Generale
I simboli dello stemma
L’ origine: il fiume Serio
La missione: il Magnificat
La protezione di Maria Santissima, stella a otto punte, il sole di S. Bernardino patrono di Semonte, il Serio e il fiume
Beni in Bolivia.
È un dialogo fra la terra di Bergamo e quella andina di missione.
Il motto scelto dal neo vescovo è in lingua spagnola: “ Su misericordia llega a sus fieles” (la Sua misericordia arriva
ai suoi fedeli). È l’ esclamazione di Maria nel Magnificat.
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