Fisiologia Anatomia Dermatologia - Schede 41

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SICILIANA
Progetto cofinanziato dal Piano straordinario per il lavoro in Sicilia: opportunità giovani - Priorità 3: Formazione giovani
Anno Formativo 2013-2014 - Progetto Occupazione - Corso Operatore del Benessere/Trattamenti Estetici - Sede Trapani
Scheda 41
FISIOLOGIA CUTANEA (4)
10.ASSORBIMENTO
Più volte abbiamo precisato che la cute rappresenta una vera e
propria "pellicola protettiva", che si comporta come tale anche nei
confronti di sostanze che vengono applicate sulla sua superficie,
risultando permeabile solo ad alcune di esse. Infatti:
• l'emulsione sudore-sebo è un mantello o film idro-lipidico-acido
che interferisce egregiamente nei confronti della penetrazione
di agenti e sostanze;
• la barriera elettro-fisiologica di Blank-Rain a livello dello strato
lucido rappresenta un ulteriore ostacolo nei confronti della
penetrazione di possibili corpi estranei con cariche elettriche
negative.
Anche soltanto da queste semplici constatazioni risulta chiaro che la
pelle non assorbe così facilmente ed in modo completo tutto ciò
che viene applicato su di essa; ciò vale anche per i prodotti
cosmetici, contrariamente a quanto si è portati a credere.
Il cosmetico, infatti, oltre al o ai principi attivi, è composto da un
insieme di additivi necessari a conferirgli un certo stato chimicofisico: forma/consistenza, colore, profumo, idratazione, ecc.
È chiaro che queste sostanze chimiche non vengono assorbite,
perché non sono necessarie all'organismo. Inoltre risultano di
dimensioni tali da non permettere la penetrazione. D'altra parte il
cosmetico deve agire in superficie e svolgere una funzione
puramente igienica, estetica, eutrofica, di protezione, non deve
certo curare: questo concetto è da tenere sempre presente. Una determinata sostanza, perciò, per poter penetrare
nella cute, attraversare l'epidermide, arrivare a livello del derma, dell'ipoderma ed eventualmente raggiungere il
sistema circolatorio (ciò avviene solo con i farmaci) deve rispondere a precise caratteristiche sia chimiche sia
strutturali.
L'assorbimento cutaneo viene classificato in:
• epicutaneo: è superficiale, limitato a livello dell'epidermide (suo strato corneo);
• cutaneo o endermico: è limitato all'interno della cute (derma, ipoderma);
• percutaneo o transcutaneo: va oltre la porzione propria della cute, la quale fa da carrier (mezzo di trasporto) per
le sostanze assorbite che raggiungono il circolo sanguigno (pertinenza medica).
Le vie di assorbimento cutaneo sono:
• EPEDERMICA
è detta penetrazione epicutanea ed è molto scarsa e limitata: le sostanze applicate infatti imbibiscono
soltanto lo strato corneo dell'epidermide, ma non vanno oltre. Lo strato lucido, con la sua barriera
elettrofisiologica interferisce infatti sull'ulteriore assorbimento. La penetrazione attraverso lo strato
corneo è facilitata solo in seguito all'eliminazione del film idro-lipidico-acido e della barriera cornea: ciò
che succede con la pratica estetica del peeling.
• PORI E GHIANDOLE SUDORIPARE
Penetrazione possibile ma limitata: i pori, infatti, sono estremamente piccoli, i condotti tortuosi, ecc.
• FOLLICOLI PILO-SEBACEI E GHIANDOLE SEBACEE
Penetrazione possibile e facilitata delle sostanze: lo sbocco terminale è ampio però è necessaria una
condizione: le sostanze devono essere liposolubili, data la zona in cui vengono a trovarsi, per poter così
giungere a livello del derma e dell'ipoderma. Gli oli essenziali, a base di limone, mentolo ed eucaliptolo
sono, ad esempio, molto penetranti. L'assorbimento viene favorito con tecniche di massaggio.
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Scheda 42
APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (1)
L'organismo umano è dotato di una apparato cardiocircolatorio che, attraverso il sangue, assicura il trasporto di
sostanze varie da un punto all'altro del corpo. In particolare il sangue trasporta:
• ossigeno o O2: dai polmoni a tutte le parti del corpo
• sostanze nutritive: dai punti di assorbimento
(intestino) o dai luoghi di riserva (tessuto adiposo
ecc.) verso le parti del corpo che necessitano di tali
sostanze
• ormoni: dalle ghiandole che li producono agli organi
bersaglio
• enzimi: dagli organi produttori ai tessuti ove
necessitano
• cellule di difesa: dai tessuti produttori verso le parti
ove necessita difesa
• anidride carbonica o CO2: da tutto il corpo verso i
polmoni
• scarti: da tutto il corpo verso i reni
• scorie
• tossine
L' organo propulsore (cioè l'organo che spinge il sangue nei vasi) è il cuore. Il sangue fluisce
• dal cuore verso le varie parti del corpo per rilasciare ossigeno e tutte le sostanze utili
• dal cuore verso i polmoni per rilasciare anidride carbonica
• dalle varie parti del corpo verso il cuore dopo essersi caricato di anidride carbonica
• dai polmoni verso il cuore: dopo essersi caricato di ossigeno
Il sistema cardio circolatorio si divide in:
• grande circolazione: dal cuore alle varie parti del corpo
e viceversa
• piccola circolazione: dal cuore ai polmoni e viceversa
In base alla direzione il sangue si definisce:
• venoso: verso il cuore
• arterioso: verso la periferia
I vasi in cui circola il sangue si chiamano:
• vene: il sangue circola in direzione del cuore
• arterie: il sangue circola verso la periferia
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Scheda 43
APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (2)
IL CUORE
Posto all'interno del torace fra i due polmoni, ha
forma conica con il vertice spostato verso sinistra. La
sua grandezza è poco più grande di un pugno e pesa
circa 250 grammi. Si distingue una parte destra e una
parte sinistra ciascuna divisa in una parte superiore
atrio e in una inferiore ventricolo e pertanto
distinguiamo un atrio destro e un ventricolo destro,
un atrio sinistro e un ventricolo sinistro. Il cuore è
provvisto di 4 valvole che consentono il flusso in una
sola direzione e cioè valvola bicuspide (tra atrio
sinistro e ventricolo sinistro), tricuspide (tra atrio
destro e ventricolo destro) valvola polmonare (in
uscita dal cuore verso i polmoni) e valvola aortica (in uscita dal cuore verso le varie parti del corpo. Pertanto il sangue
arriva dalle varie parti del corpo nell'atrio destro, passa nel ventricolo destro, esce a va verso i polmoni. Dai polmoni
torna nell'atrio sinistro, passa nel ventricolo sinistro e fuoriesce in direzione delle varie parti del corpo.
Il muscolo cardiaco è un muscolo particolare detto tessuto muscolare miocardico e si trova fra il pericardio (esterno)
e il endocardio (interno). Il battito cardiaco è un movimento involontario regolato dal sistema nervoso e da sostanze
circolanti nel sangue. Nell'adulto è di circa 70-75 battiti al minuto mentre nei bambini è di 100-120 (per una maggiore
attività metabolica). In caso di sforzo i battiti possono arrivare a 150 circa. La fase di contrazione è detta sistole e la
fase di rilasciamento è detta diastole.
IL SANGUE
Il sangue è classificato come tessuto connettivo (vedi
scheda 11) ed è formato per il 54% da una parte liquida
o plasma e per il 46% da una parte corpuscolata. La
parte corpuscolata è formata da: globuli rossi, globuli
bianchi e piastrine. Questi elementi vengono prodotti
dal midollo osseo tramite un processo che si chiama
emopoiesi. Il modillo osseo si trova all'interno delle
ossa più grandi.
I globuli rossi o eritrociti non vengono considerati vere
e proprie cellule perché sono privi di nucleo. Sono ricchi
di emoglobina ,una proteina contenente ferro. Lo scopo
di un globulo rosso è quello di trasportare ossigeno verso le varie parti del corpo e specialmente verso i tessuti
3
nervosi. In un mm di sangue ci sono, in media, circa 4.500.000 di globuli rossi nella donna e 5.000.000 nell'uomo.
I globuli bianchi o leucociti sono le vere e proprie cellule del sangue di dimensioni più grandi dei globuli rossi ma in
quantità notevolmente inferiore da 5.000 a 9.000 e il loro numero aumenta in caso di infezioni. Ne esistono di vari tipi
e cioè: linfociti (formano gli anticorpi) monociti (si trasformano in macrofagi che inglobano particelle estranee,
compresi microrganismi e li distruggono) e granulociti (anch'essi importanti per la risposta immunitaria).
Le piastrine sono presenti in numero da 200.000 a 400.000, non sono delle vere e proprie cellule e svolgono una
importante funzione per la coagulazione del sangue.
Nel corpo di un adulto circolano da 5 a 6 litri di sangue dal colore rosso più o meno scuro: è rosso vivo il sangue che
viaggia dal cuore verso le vari parti del corpo, mentre si presenta rosso scuro il sangue che dalle varie parti del corpo
ritorna al cuore.
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Scheda 44
APPARATO CARDIO CIRCOLATORIO (3)
VASI SANGUIGNI
Soni dei veri e propri tubi biologici che si diramano dal cuore
verso i polmoni e le altre parti del corpo, si distinguono in arterie
(trasportano sangue proveniente dal cuore), vene (trasportano
sangue verso il cuore) e capillari (vasi molto sottili che
consentono gli scambi gassosi). In genere le arterie sono molto
elastiche e con pareti ricche di fibre muscolari; in base al
diametro si dividono in grosse arterie, arterie, arteriole. L'arteria
più importante è l'aorta. Le vene hanno pareti più sottili e meno
elastiche e presentano, al loro interno, delle valvole che regolano
la direzione del flusso in una sola direzione. In base al diametro,
le vene si classificano in grosse vene, vene, venule. Le vene più
grandi sono chiamate vene cave.
PRINCIPALI VASI ARTERIOSI
L'arteria principale è l'aorta che si origina dal ventricolo sinistro,
da essa si dipartono le arterie coronarie (verso il cuore), le
carotidi (verso la testa), le succlavie (verso le braccia) e l'aorta
discendente (verso le parti basse del corpo)
PRINCIPALI VASI VENOSI
Le vene più importanti sono la vena cava superiore che raccoglie il sangue proveniente delle vene giugulari (testa e
dal collo), dalla vena giugulare (delle braccia) e la vena cava inferiore che raccoglie il sangue proveniente dalle parti
basse del corpo.
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Scheda 45
SISTEMA LINFATICO (1)
ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI
Il liquido interstiziale che si trova nelle parti periferiche del corpo
proviene dal plasma sanguigno che, circolando nei capillari,
fuoriesce da essi verso i tessuti al fine di completare la funzione di
trasporto e nutrimento dei tessuti. Questo liquido interstiziale
rappresenta la linfa e fa ritorno al cuore tramite il sistema
linfatico. Questo può essere definito come sistema vascolare di
sussidio dell'apparato circolatorio sanguigno. Oltre a consentire la
raccolta del liquido interstiziale che non viene riassorbito a livello
dei tessuti , il sistema linfatico svolge una funzione di trasporto di
sostanze di scarto o, comunque, dannose. Da tali sostanze la linfa
viene depurata a livello dei linfonodi. Fanno parte del sistema
linfatico anche la milza (nella parte sinistra dell'addome), il timo
(parte antero-superiore e mediana del torace), il midollo osseo
(all'interno delle ossa)e le tonsille (nel cavo orale).
COMPARAZIONE FRA SISTEMA CIRCOLARTORIO SANGUIGNO E SISTEMA LINFATICO
CIRCOLARTORIO SANGUIGNO
SISTEMA LINFATICO
Organo propulsore: CUORE
Organo propulsore: NESSUNO
Vasi: ARTERIE VENE CAPILLARI
Vasi: GROSSI VASI VENE CAPILLARI
Centri nodali: NESSUNO
Centri nodali: LINFONODI
Tipo di sistema: CHIUSO Ha origine e termine nel cuore
Tipo di sistema: APERTO Ha origine a fondo cieco nei
tessuti periferici e termina nel cuore
Funzioni: TRASPORTO (sostanze nutritive, ossigeno,
anidride carbonica) DIFESA COAGULAZIONE
Funzioni: DIFESA TRASPORTO (di liquidi e scorie dai
tessuti)
AZIONE DEL MASSAGGIO TRADIZIONALE E SISTEMA LINFATICO
E' importante ricordare che il massaggio tradizionale presenta un'azione stimolante sia per la circolazione sanguigna,
sia per quella linfatica. Ha come fine proprio quello di riportare l'equilibrio idrico a livello dei tessuti quando non
avviene spontaneamente; questa tecnica consiste in un insieme di accorgimenti e di manualità dolci, lente e leggere
che permettono di convogliare (drenare) i liquidi stessi verso i grossi vasi linfatici e, di conseguenza, verso il sistema
venoso.
II massaggio drenante estetico è indicato per:
• rendere tonica la pelle;
• prevenire gonfiori e pesantezza alle gambe;
• aiutare nei casi di cellulite;
• distendere i fasci muscolari;
• stimolare un effetto sedativo e antistress.
È invece opportuno evitarlo in caso di:
• infezioni ed infiammazioni acute;
• insufficienza cardiaca;
• tumori.
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Scheda 46
SISTEMA LINFATICO (2)
LINFA E VASI LINFATICI
La composizione della linfa è ampiamente descritta nella scheda 12. Qui basta
ricordare che è costituita essenzialmente da acqua, proteine, elettroliti, grassi,
e da linfociti (una tipologia di globuli bianchi presenti anche nel sangue);
normalmente è un liquido trasparente o leggermente giallognolo e la sua
composizione varia in base alla zona di provenienza.
I vasi linfatici si possono classificare in base alla loro posizione in:
• vasi linfatici superficiali: quelli presenti nel tessuto connettivo
sottocutaneo
• vasi linfatici profondi: si trovano più in profondità e sono associati ai vasi sanguigni.
I vasi linfatici si possono classificare anche in base alla loro dimensione in:
• capillari linfatici: sottilissimi e numerosissimi con parete formata da un unico strato
cellulare. Iniziano a fondo cieco e possono presentare dei pori per favorire il drenaggio del
liquido interstiziale
• vasi linfatici: di piccola e media dimensione, di costituzione simile alle vene. Presentano
delle valvole dette a nido di rondine che consento lo scorrimento della linfa solo in
direzione del cuore. Tali valvole sono visibili anche dall'esterno.
• grossi tronchi linfatici: sono 2. Il dotto toracico (a sinistra) che unisce i vasi linfatici
provenienti dagli arti inferiori e dall'addome e dalla parte sinistra del corpo della testa e
del collo. E' lungo circa 40 cm e sbocca a livello della vena succlavia. La grande vena
linfatica che raccoglie la linfa proveniente dalla parte destra del
corpo della testa e del collo, bocca nella vena succlavia e giugulare
di destra.
LINFONODI E STAZIONI LINFONODALI
Lungo i vasi linfatici sono presenti i linfonodi o linfoghiandole cioè dei
rigonfiamenti tondeggianti e di dimensioni variabili. Nell'organismo
umano se ne trovano circa 700 distinti in linfonodi superficiali (fra la
pelle e i fascetti muscolari e, spesso, sensibili al tatto) e linfonodi
profondi (situati più profondamente e cioè sotto i fasci muscolari).
Inoltre si distinguono linfonodi isolati e
stazioni linfonodali
(raggruppamenti di linfonodi presenti in zone precise del corpo).
I linfonodi sono formazioni tondeggianti ai quali arrivano diversi vasi linfatici detti vasi
afferenti (o in entrata) e da cui si diparte un solo vaso detto vaso afferente (o in uscita).
In vicinanza di questo vaso arriva una arteria sanguigna e parte una vena sanguigna. Le
funzioni dei linfonodi sono 2: 1) filtraggio e depurazione della linfa (le cellule
macrofaghe presenti nel linfonodo depurano la linfa da detriti, sostanze dannose e
tossiche), 2) produzione di globuli bianchi (che verranno riversati nel sangue quando la
linfa viene riversata nelle vene.
Le stazioni linfonodali sono raggruppamenti di linfonodi presenti in zone ben precise del
corpo e, precisamente: a livello cervicale, parte anteriore del collo, zona ascellare, zona
inguinale e zona poplitea (posteriormente al ginocchio).
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Scheda 47
PATOLOGIE DEL SISTEMA VASCOLARE
VARICI
Dilatazioni permanenti dei vasi venosi in superficie per alterazioni nella
struttura delle loro pareti, per perdita di elasticità o per difetti o collassi
alle valvole. In quest'ultimo caso il sangue ha la possibilità di ritornare
indietro: dal circolo venoso profondo a quello superficiale, provocando
così un vero e proprio "sfiancamento" delle pareti venose. Di
conseguenza le vene interessate appaiono gonfie, dilatate, nodose,
tortuose, bluastre, dolenti.
Il ristagno di sangue può portare ad ulteriori complicazioni tra le quali
ricordiamo la tromboflebite e le ulcere varicose. Questa patologia si
manifesta spesso a carico degli arti inferiori (per insufficienza della vena
safena). Distinguiamo:
• vene varicose primitive la cui natura è ereditaria-costituzionale;
• vene varicose secondarie dovute a:
- trauma;
- ostruzione dei vasi venosi per formazione di trombi; questi
rappresentano un serio pericolo perché se si staccano dalla
parete venosa, si trasformano in embolo che vaga in circolo con
possibile ostruzione di vasi di "organi vitali";
- condizioni fisiologiche particolari quali la gravidanza (per la
pressione dell'utero sulle vene iliache);
- assunzione di posizione immobile ed eretta: quella assunta
appunto da acconciatori ed estetiste nello svolgimento della
professione.
EDEMA
Condizione di gonfiore dei tessuti "molli" dovuta ad un'eccessiva ritenzione di
liquidi a livello degli spazi interstiziali.
In altre parole, il liquido trasudato dal sistema circolatorio non è poi
sufficientemente riassorbito da parte dei vasi venosi e/o dei vasi linfatici; il
risultato è un anormale rigonfiamento della zona interessata, con conseguente
alterazione strutturale e funzionale del tessuto stesso. Le zone corporee
maggiormente interessate a questo problema sono soprattutto le gambe e le
caviglie. Se con un dito si preme leggermente su di un tessuto edematoso, è
possibile notare la formazione di una caratteristica "fossetta".
Le cause sono diverse, tra esse ricordiamo:
• aumento di pressione all'interno dei capillari e maggiore fuoriuscita di
liquido a livello del tessuto;
• ostruzione o interruzione dei vasi venosi e/o di quelli linfatici;
• insufficienza cardio-circolatoria (l'edema si presenta in genere di
consistenza molle); insufficienza della circolazione linfatica (l'edema si
presenta in genere di consistenza più dura); altre insufficienze o malattie
(renali, endocrine, epatiche, tumori, trombosi, ecc.);
• processi infiammatori; in questi casi aumenta la permeabilità dei capillari con conseguente fuoriuscita di ingenti
quantità di liquido;
• gravidanza;
• stazione eretta prolungata, vita sedentaria, assenza di esercizio fisico, alta temperatura (eccessivo caldo).
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Scheda 48
APPARATO LOCOMOTORE
L'apparato locomotore è molto voluminoso in quanto costituisce la maggior parte dell'intera massa corporea e volge
funzioni di sostegno e movimento. E' composto da ossa, articolazioni, e muscoli.
Le ossa fungono da impalcatura e rappresentano la parte passiva, le articolazioni sono il punto di incontro fra 2 o più
ossa, i muscoli sono dei veri e propri organi motori e rappresentano la parte attiva.
Per poter eseguire i diversi tipi di trattamenti e cure specifiche per il corpo è molto importante per un operatore di
cura alla persona la conoscenza dell'apparato locomotore in tutti i suoi aspetti: istologico, anatomico, fisiologico,
proprio perché nella pratica professionale si agisce anche su di esso.
Ad esempio, il comune massaggio estetico agisce in particolare sulla struttura muscolare (specie quella superficiale)
che riacquista tono e trofismo in seguito a: rilassamento dei muscoli contratti, maggiore afflusso di sangue,
smaltimento ed eliminazione dell'eventuale eccesso di acido lattico. E' importante tenere sempre presente che,
sempre nella comune pratica del massaggio, bisogna evitare di trattare: articolazioni, tendini (ad esempio tendine
d'Achille), salienze ossee (ad esempio rotula, gomito, malleoli, ecc.); questo per evitare spiacevoli conseguenze come
tendiniti, periostiti, ecc.
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Scheda 49
APPARATO SCHELETRICO (1)
CARATTERISTICHE DELLO SCHELETRO
Lo scheletro è un insieme complesso di ossa che hanno la funzione di sostenere le parti molli e di dare inserzione ai
muscoli in modo da consentire, grazie alle articolazioni, il movimento e la deambulazione. Lo scheletro inoltre fornisce
protezione ad importanti organi interni come il cervello, contenuto nella scatola cranica, ed il midollo spinale,
contenuto nel canale vertebrale. Il corpo umano è formato da 206 ossa e si può distinguere in due parti:
• scheletro assile formato da
o ossa della testa
o ossa del tronco
• scheletro appendicolare formato da
o arto superiore
o arto inferiore
o cingolo o cintura scapolare che funge da punto
di unione fra tronco e arto superiore
• cingolo o cintura pelvica che funge da punto di unione
fra tronco e arto inferiore
A seconda della forma si possono distinguere tre tipi di ossa:
• ossa lunghe: sono quelle in cui la lunghezza prevale sulla
larghezza e sullo spessore; sono formate da una parte
centrale detta diafisi e da due estremità dette epifisi;
• ossa corte: sono quelle in cui la larghezza e lo spessore
sono più o meno uguali (come ad esempio le ossa della
mano e del piede).
• ossa piatte: sono quelle dove la larghezza prevale sulla
lunghezza e sullo spessore (come ad esempio le ossa del
cranio e la scapola).
A secondo della disposizione si distinguono:
• ossa pari: quelli presenti in coppia sul lato destro e sul lato sinistro del corpo
• ossa impari: sono presenti singolarmente lungo la linea mediana.
Per la struttura delle ossa si rimanda alla scheda 11 nella quale è stato illustrato il tessuto osseo.
OSSA DELLA TESTA
Il cranio si suddivide in neurocranio, cioè la scatola cranica racchiude il cervello, e in splancnocranio, cioè la parte
della faccia
Le ossa del neuro cranio
Le
ossa
dello
sono 8 (2 pari e 4
splancnocranio o faccia
impari):
sono 14 (6 pari 2
impari):
• 2 temporali
• 2 nasali
• 2 parietali
• 2 lacrimali
• frontale
• 2 zigomatiche
• occipitale
• 2 mascellari sup.
• sfenoide
• 2 palatine
• etmoide
• 2 turbinati
• mandibola
• vomere
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Scheda 50
APPARATO SCHELETRICO (2)
COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale umana è costituita da 33/34 vertebre infilate
le une sulle altre e fra loro articolate. Una vertebra generica
presenta: anteriormente un corpo, di forma pressoché cilindrica,
costituito da un anello di tessuto osseo compatto contenente
tessuto osseo spugnoso; posteriormente vi sono invece i cosiddetti
archi vertebrali che circoscrivono il foro vertebrale, la cui
giustapposizione ha per effetto di delimitare il canale vertebrale, al
cui interno alloggia il midollo spinale.
Gli archi vertebrali presentano, oltre i cosiddetti peduncoli (ossia la
parte dell'arco a diretto contatto col corpo vertebrale), due
processi laterali simmetrici, detti processi trasversi, mentre
posteriormente il cosiddetto processo spinoso: il complesso dei
processi spinosi forma ciò che è volgarmente detto spina dorsale.
Non corrispondono a questo schema la 1°, la 2° e la 7° vertebra
cervicale denomina atlante, epistrofeo e prominente.
Distinguiamo 7 vertebre cervicali, 12 vertebre toraciche o dorsali, 5 vertebre lombari, 5 vertebre sacrali, 4 o 5
vertebre coccigee.
CURVATURE DELLA COLONNA VERTEBRALE
La colonna vertebrale nella sua interezza presenta quattro
curvature, osservabili lateralmente: dall'alto si potrà notare una
prima zona, corrispondente al collo, (7 vertebre cervicali)
assumono una curvatura rivolta in avanti, detta lordosi cervicale;
scendendo s'osserverà una curvatura rivolta stavolta verso il dorso,
denominata cifosi dorsale, in corrispondenza delle 12 vertebre
toraciche; ancora più in basso si avrà una lordosi lombare in
corrispondenza delle 5 vertebre lombari e una cifosi sacrale in
corrispondenza delle 5 sacrali e delle 4/5 coccigee.
Tale condizione fisiologica può essere accentuata per cause
patologiche, e in particolare si possono avere curvature laterali
(scoliosi) di cospicua entità.
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