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Stemma del 1926.
Stemma del 2003.
Stemma.
Lo stemma storico risale al 1926, esso riporta uno scudo
con fondo blu sul quale spiccano due chiavi incrociate,
con nella parte superiore l'iscrizione "Tvuscvlum": in
basso, tra scudo e corona di quercia e alloro,
l'iscrizione SPQT (Senatus Popolusque Tuscvlanus).
Lo scudo è sormontato da una corona radiante aurea.
Nel 2003 lo stemma venne modificato; il nuovo
stemma vede scomparire l'iscrizione "Tvscvlum" con lo
spostamento verso l'alto della scritta SPQT e la
sostituzione della corona aurea con una corona turrita,
che rappresenta il titolo di "città" di Frascati.
1- L'origine e la storia. (dal I sec. al 1900).
2- Urbanizzazione. (Antichità, medioevo, moderna e contemporanea, architetture civili,
conferenza alle scuderie Aldobrandini).
3- Ambito socio-economico. (interviste ai negozianti e all'Ass. Mastrosanti Roberto).
4- Raccolta differenziata (intervista all'Ass. Rossotti Alberto).
5- Fraschette e dialetto.
Tvscvlum.
Tvscvlum.
Le origini mitiche della città si riportano sostanzialmente a due diverse tradizioni: la prima,
tramandata tra
gli altri da Dionigi d'Alicarnasso e Silio Italico, vincola la città a Telegono, figlio di Ulisse e della
Maga Circe, mentre per Diodoro Siculo la città venne fondata da Silvio, re di Albalonga e
discendente di Enea.
La prima tradizione, legata alla figura di Telegono, è quella che ha avuto più esito dato che le
mura della città venivano chiamate telegonie.
Tvscvlum faceva parte delle città che costituivano la Lega Albana, il quale capo era Albalonga
fino a quando, intorno alla metà del VII sec. a.C., non venne distrutta da roma per volere di
Tullio Stillio. Da quel momento Tvscvlum subentrò a capo della lega e, con lo scopo di
arrestare l' egemonia romana, nascerà la Lega Latina.
Nel 509 a.C. Tarquinio il Superbo, sposo della figlia del dittatore Ottavio Mamilio, spingerà alla
ribellione contro Roma la Lega Latina, sino a giungere alla famosa battaglia del lago Regillo
(499 a.C.), che porterà alla vittoria definitiva dei Romani sui Latini alla quale seguì il Foedus
Cassianum, con il quale si regolarono nel 495 a.C. i rapporti tra Romani e Latini.
Nonostante questo accordo, i Latini non saranno mai particolarmente fedeli a Roma alla quale
tentarono di ribellarsi ogni qual volta se ne presentò l'occasione.
Durante il V sec. Tvscvlum sarà impegnata, insieme a Roma, a lottare contro gli Equi.
La città, subì diversi saccheggi nel territorio e assedi all'interno delle mura urbane.
Nel 459 a.C. le lotte contro gli Equi continuarono fino a quando si giunse allo scontro finale,
con la battaglia dell'Algido (431) che sancì la sconfitta finale di Equi e Volsci.
Nel 381 a.C. la città ottenne lo stato di ''municipium optimo iure'' e i cittadini furono ascritti
alla gens Papira. Con questo cambiamento, Tvscvlum fu scelta dalle famiglie come luogo di
villeggiatura e cominciarono a sorgere grandi ville, come: la villa di Cicerone, di Lucullo, di
Porzio Catone etc.
Da questo momento in poi i rapporti tra le due città mutarono radicalmente, anche se non
mancarono ulteriori tentativi di ribellione da parte dei Tuscolani.
Nel 338 a.C. ci fu la prima costruzione del foro cittadino, legato al fatto che molte famiglie della
nobiltà tuscolana iniziarono a partecipare alla vita politica, sociale e militare romana fino a ricoprirne
le più alte cariche. Possiamo ricordare a questo proposito le famiglie dei Mamilii, dei Quncti, dei
Furiii, dei Fulvii o dei Porci Catones.
Intorno al 91 a.C., dopo la vittoria della guerra sociale da parte di Silla, la città venne punita con
l'insediamento di una colonia di veterani, così come avvenne con le altre città d'Italia.
Da questo momento in poi si assiste al grande sviluppo urbanistico della città.
Alla fine dell'età repubblicana la città sarà interessata dalla costruzione di sontuose ville sparse lungo
il territorio, appartenenti ai personaggi più illustri di Roma.
Infatto da Tusculum, in caso se ne fosse presentata la necessità, si poteva raggiungere velocemente la
capitale.
La città rappresentava certamente uno dei posti più idonei per la costruzione delle ville di importanti
personaggi politici.
Con gli inizi dell'età imperiale, sotto la dinastia Giulio-Claudia, la città visse un momento un
momento di grande fervore edilizo.
Nonostante si possa parlare, a partire dal II sec. d.C., di una lenta decadenza della città, sappiamo che
continua una certa attività edilizia, come dimostrato dalla costruzione, sotto l'imperatore Antonino
Pio (138-161), dell'anfiteatro, della costruzione di alcune ville e dalla ristrutturazione di alcuni edicfici.
La città torna ad acquistare importanza nell'età medievale quando, a partire dal X sec., divenne la
sede di una delle importanti famiglie del momento, i conti di Tuscolo.
In questo periodo si assiste a una generale rinascita della città, a una ripresa dei commerci e una
crescita demografica.
L'antica acropoli di Tvscvlum divenne il centro del primo impianto medievale.
Nella metà del XII sec. inizieranno una serie di difficoltà all'interno dello stesso casato tuscolano che
non faranno altro che indebolire ulteriormente la città, in un momento in cui si erano riaffacciati i
problemi con Roma.
A partire dal 1167 si scontrarono, sotto Tuscolo, le milizie tedesche di Federico Barbarossa contro le
milizie
civiche romane, che furono sbaragliate nella battaglia di Prata Porci. I barbari furono
ospitati dai tuscolani, e questo attirò sulla cittadina le ire dei romani che nel 1191 la presero d'assalto
radendola al suolo.
Il "tenimentum tvscvlanum", cioè il territorio della distrutta Tusculum, venne donato al papa che
procedette a distribuirlo fra varie chiese e conventi di Roma e dintorni. Oggi nell'area del vecchio
tenimentum sorgono Monte Compatri, Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone.
Dopo la distruzione della città di Tuscolo il suo territorio fu trasformato in zona boschiva ed a pascoli.
Il bombardamento del 1943.
Storia di Frascati.
Dopo la distruzione di Tuscolo,nel XII sec., gran parte della popolazione si spostò a "Frascata" e la
sede della diocesi divenne Frascati.
A seguito di questi eventi il castello di Frascati, nel 1200, fu assegnato da Innocenzo III alla
Basilica di San Giovanni in Laterano, come bene feudale. Nel 1244, Frascati entrò così nei
possedimenti della Chiesa. A quei tempi, il castello di Frascati era un rifugio per le truppe,
possedendo una cinta di mura in grado di sopportare un eventuale attacco nemico. Alla metà del
1400 Pio II mise mano al consolidamento di quelle mura, riconoscendo evidentemente l'alto
valore strategico del luogo, così prossimo a Roma ed in grado di sbarrarne l'ingresso da sud. Il 14
ottobre 1478 diviene signore di Frascati il cardinale Guglielmo d' Estouteville, avendo ricevuto il
feudo come garanzia per un prestito di 20.000 scudi d'oro concesso alle sfinite casse pontificie. Il
d'Estouteville diede mano ad importanti lavori: sistemò l'assetto viario, ricostruì la Rocca, fornì il
borgo di un acquedotto. Arriviamo così al 1511, anno nel quale Giulio II infeudò Frascati a
Marcantonio Colonna, come dote per le nozze contratte con la nipote Lucrezia della Rovere.
Al 25 febbraio del 1515 risalgono i 113 articoli che compongono il primo Statuto che il Colonna
diede a Frascati: la prima organizzazione legislativa dell'abitato che conteneva tutte le norme di
comportamento che doveva rispettare gli abitanti di Frascati: così si entra nell'età moderna.
Papa Paolo III Farnese elevò il castello di Frascati al rango di Città e restituì ad essa il nome di
Nuovo Tuscolo "Tusculum Novum" nel 1538. Ampliò le mura e riorganizzò il centro urbano.
Fu il primo a far costruire una villa nel territorio di Frascati: villa Rufina (1546), la prima delle
12 ville tuscolane.
Dalla fine del Cinquecento alla metà del Seicento Frascati diventò una delle mete preferite da
papi, cardinali e dei maggiori esponenti della nobiltà romana che cercavo riposo ritemprando il
corpo e lo spirito in un rinnovato paradiso di quiete e di bellezza naturalistica. Tutto cessò
quando Urbano VIII scelse come residenza estiva la villa di famiglia a Castel Gandolfo,
spostando, da allora in avanti, il baricentro politico del papato da Frascati che ne risentì
soprattutto nella cessata centralità del suo ruolo e con il conseguente progressivo abbandono
delle ville, che iniziarono così un lento declino.
La Città,comunque nel 1600, vide nuovamente ampliate le sue mura ad opera di Innocenzo X,
che vi inglobò tutto il nuovo quartiere sorto a ridosso ed a monte della nuova cattedrale di San
Pietro.
Durante il 1700 Frascati divenne una delle mete privilegiate da inglesi, francesi e tedeschi e con
il dominio francese su Roma, anche Frascati entrò nell'orbita dell' Impero napoleonico. Nel
1798 anche Frascati si costituì Repubblica gemellata a quella Romana. Nell'autunno del 1837
una grande epidemia scoppiò a Roma e Frascati fu l'unico centro di Roma che aprì le porte della
città e ospitò i cittadini fino alla fine dell'epidemia. Per questo da quel giorno, in
ringraziamento dell'ospitalità, Frascati ha la stessa bandiera di Roma, giallorossa. Il 7 luglio
1856 venne inaugurata la prima tratta ferroviaria dello Stato Pontificio che collegava Roma
proprio con Frascati. Questo evento significò per la Città un passo importante nel processo di
modernizzazione e favorì nuovamente il flusso turistico verso le sue bellezze.
Il 2 ottobre 1870 Frascati aderì al Regno d' Italia mediante un plebiscito; i favorevoli furono
996, i contrari 4.
Nel 1936, l’Italia dichiara la propria uscita dall’Asse e la cessazione del conflitto con gli Alleati
gli Americani sganciarono ben 1300 bombe. Persero la vita circa 500 civili e 200 soldati
tedeschi, metà degli edifici andò distrutta e tra questi molti monumenti e ville. Dopo l'8
settembre ci furono più di quaranta nuove incursioni di minore gravità. In particolare il
bombardamento del 22 gennaio 1944 in conseguenza dello sbarco degli alleati ad Anzio.
Pianta di Tvscvlum.
Urbanizzazione di Tvscvlum.
Dopo la distruzione del 1191, per molti secoli, la città di Tuscolo fu dimenticata.
Gli scavi importanti furono fatti nell' 1800, mentre quattro anni dopo Luciano Bonaparte,
fratello di Napoleone, acquistò la villa Rufinella. In questi scavi viene ritrovata una lapide
di marmo con impresse le lettere ''M. T.'', ciò portò alla scoperta dell'appartenenza a
Marco Tullio Cicerone della villa che venne rinominata villa Tuscolana.
Dopo questa scoperta, la villa passò di proprietà a re Carlo Felice di Sardegna che diede a
Luigi Canina,archeologo e architetto italiano, l'incarico di continuare le indagini che
portarono ad altre numerose scoperte.
Nel 1900 ci fu un archeologo piemontese, Patrizio Borda, il quale cercò di recuperare tutti
i pezzi, perduti durante la guerra, costruendo così un museo,il museo d'Agliè, dedicato a
Tuscolo.
Cairca mezzo secolo più tardi fu costruita la prima strada principale che portava a
Tuscolo.
Il centro munumentale di Tusculum è formato da due aree distinte: l'acropoli e l'area
forense.
L’acropoli.
L'acropoli.
Qui si trova la maggior parte dei monumenti più significativi e rappresentativi
della città, tra i quali, la basilica, il teatro, la ''fontana arcaica'' e alcuni templi.
Le due aree erano fornite di due diversi circuiti murari, di cui rimangono alcuni
resti, sia sull'acropoli che nella parte a nord del foro.
L'acropoli, dove sorse il primo centro abitato in età protostorica, era fortificata
da mura, le Telegonie, questa parte della città era anche protetta dalla sua
conformazione naturale, caratterizzata dalla ripetizione delle rupi.
Le fortificazioni, il cui primo impianto si potrebbe far risalire nel V sec a.C.,
erano essenzialmente nei punti meno protetti.
Nell' acropoli si trovava il tempio dei Dioscuri, le divinità della città.
Ai piedi dell'acropoli, lungo il versante occidentale, si conservano i resti
dell'antico centro amministrativo e rappresentativo della città, costituito dal
complesso monumentale foro-teatro.
Gli scavi in questa zona ci hanno restituito un grande quantitativo di
informazioni utili alla ricostruzione e comprensione dello sviluppo
architettonico e urbanistico e dell'evoluzione storica della parte più
emblematica della città.
Il foro Tuscolano.
Il foro.
Il foro si trova su un pendio, la sua costruzione, iniziata nel IV sec a.C.,
si divise in tre fasi, la prima, durata un secolo, dove si creò una grande
piazza, sorretta da grandi muri di terrazzamento.
Nella seconda fase, che va dalla prima metà del I sec. a.C., si assiste al
grande rinnovamento edilizio della città, la piazza del foro viene dotata
di un marciapiede con il relativo canale per il deflusso delle acque e
pozzetti di decantazione e si costruiscono la basilica forense e l'edificio
teatrale.
Mentre nella terza fase, avvenuta nel II secolo d.C. , si effettuarono una
serie di ristrutturazioni che interesseranno gli ambienti sacri ubicati
nel lato occidentale e il teatro. A partire dal III secolo d.C. si assiste a un
iniziale abbandono degli edifici che porterà a una lenta decadenza del
foro in quanto tale. L'area continuò comunque a essere occupata anche
in età medievale.
Il teatro di Tuscolo.
Il teatro.
Il teatro si trova nel lato orientale del foro e ospita 2000 persone; venne
costruito nella prima metà del I secolo d.C,in un'area dove
precedentemente sorgevano alcune costruzioni, delle quali ci sono rimaste
solo scarse testimonianze consistenti essenzialmente in strutture di tipo
idraulico. L'edificio si costruisce in un'area con un evidente significato
rappresentativo e politico, infatti il monumento costituisce una sorta di
unione tra il foro e l'acropoli della città. Davanti al teatro c'era l'aulaeum, la
parte del sistema utilizzata per la movimentazione del sipario.
Alle spalle dell'edificio teatrale ci sono i resti di una grande cisterna. Si
possono individuare almeno due fasi costruttive: la più recente, databile in
età Giulio-Claudia, si va a sovrapporre a una fase precedente degli inizi del
I sec. a.C.
Urbanzzazione Frascati:
Età classica e Medioevo.
I resti della Frascati Romana appartengono alla fine della Repubblica, tra i piu famosi
senza dubbio c'è il borgo frascatano odierno, sul quale in epoca romana era presente una
villa, secondo gli storici appartenuta al militare romano Lucullo in età repubblicana e a
Caio Passieno Crispo,oratore e console durante il regno di Caligola.Nel Borgo Basso del
paese sono stati ritrovati nei pressi del palazzo Pentini, i resti di un ninfeo che la
tradizione attribuisce a Lucullo. L'insediamento romano nel paese non è riassumibile
nella costruzione di una sola villa,ma al momento l'unica certezza è l'esistenza di una villa
nella zona del Borgo Antico e del Borgo San Rocco. Lucullo vi si trasferì nel 63 a.C.
dedicandosi alla cultura e al riposo fino alla sua morte e sepoltura sempre a
Frascati,Crispo invece permise ad Agrippina di ritirarsi al suo interno. La villa fu abitata
poi anche da Flavio Clemente e Quintiliano, oltre ad essere ristrutturata dall'imperatore
Adriano. Dopo il 580 l'attuale Frascati fu la base di villaggi nei quali i monaci di
Montecassino andarono a rifurgiarsi. Secondo lo storico Duchesne già a quell'epoca il
territorio frascatano appartenne alla Chiesa per donazione. Dopo il VI secolo d.C. la
popolazione scossa dalle continue invasioni barbariche si riunì intorno alle chiese di
Santa Maria, San Vincenzo e San Sebastiano che nella campagna erano diventate simbolo
di aggregazione socio-economica, oltre che spirituale. L'unica chiesa sopravvissuta ai
giorni nostri è la chiesa di Santa Maria,situata nel Borgo Antico. Le 3 chiese ebbero
donazioni da Papa Leone IV e Benedetto III per ripianare le perdite dovute ai saccheggi
dei Saraceni di qualche anno prima. Nel XIII secolo Frascati, secondo documenti
pontefici ai tempi di Innocenzo III e Onorio III, era definita '' castrum'', ovvero un vero e
proprio paese fortificato formatosi grazie al fenomeno dell'incastellamento avvenuto
secoli prima. Agli inizi del '600 Frascati aveva 1000 abitanti.
Frascati nel 1600.
Dal XVI al XVIII secolo.
Frascati che all'epoca era divisa in zone come Matone(parte ovest), Coperchiano e
Vallocchia (parte est), era dominata da Guglielmo d'Estouville e sorgeva su strutture
romane come la chiesa di Santa Maria, già citata in precedenza. Il figlio Girolamo
d'Estouville ristrutturò la chiesa stessa e nel Cinquecento fù abbellita dal cardinale
Savelli. Sempre nel Cinquecento Frascati tornò in mano alla Chiesa e con Paolo III subì
cambiamenti radicali: il pontefice creò la piazza a monte della rocca, demolì parecchi
edifici per costruire nuove strade e ampliò la grandezza delle città prendendo nuovi
territori, i quali però sono ancora oggi sconosciuti, ma che all'epoca erano definiti ''Terra
Nuova''. L'arrivo dei frati Cappuccini nel 1573 portò alla costruzione di nuovi centri
religiosi, tutti però al di fuori delle mura, vista l'esiguità dello spazio urbano. Importanti
furono le creazioni di nuove strade (strada Mondragone) e ponti (vicino all'attuale
Portale delle Armi). Nel 1592 Frascati ebbe 2500 abitanti, grazie all'immigrazione nel
territorio dei Castelli di due gruppi sociali: i mercanti di campagna (affittatori di terreni)
e i muratori(utilissimi per le varie opere pubbliche). Con il pontificato di Paolo V si ebbe
nei primi anni del Seicento un notevole sviluppo urbanistico che culminò con la divisione
della città in tre rioni: il rione di Santa Maria (zona più antica dellà città) e i rioni di San
Pietro e Santa Flavia Domitilla (zone nuove,ma che erano ben 2/3 della città). Sempre in
quel periodo vennero create strade per collegare la città alle ville che la circondavano e ce
si trovano al di fuori di essa. All'inizio del XVII secolo oltre alla già esistente Santa Maria
in Vicario, si contavano oltre tre chiese: Santa Maria de su, San Pietro e San Gregorio, con
l'aggiunta della chiesa di San Bonaventura che fu destinata ai padri Francescani. Nel
Settecento, Frascati non subì grandi modifiche, la popolazione aumentò fino a superare
5.000 abitanti a fine secolo. I cittadini sopravvivevano grazie all'agricoltura e alla
coltivazione di vite olivi e al turismo dei cittadini romani, tanto che nel 1722 si pensò alla
realizzazione di una via di collegamento più breve con Roma.
Frascati nel 1800
Frascati nel 1900.
Ottocento e Novecento:
Le mura di Frascati furono danneggiate e ristrutturate in parte agli inzi del XIX secolo, stessa sorte
toccò alle strade interne che ormai stavano deteriorandosi e la costruzione di nuove, Frascati subì una
vera e propria crisi politica che la portò al conseguente degrado urbano. Secondo Boguet, artista
francese legato in modo particolare a Frascati, la città era compresa all'interno delle sue mura, tutto
quello che c'era al di fuori, escluse le ville, era il non abitato e la grande campagna romana
completamente deserta.A metà secolo le strade interne vennero sistemate nuovamente e fu creata
Piazza Spinetta, nella quale poi andrà a formarsi il mercato cittadino. Nel 1856 venne distrutta Porta
Granara, porta d'entrata per Frascati, poichè sproporzionata per gli abitanti dell'epoca. Sempre nello
stesso anno venne inaugurata la tratta ferroviaria Roma-Frascati, i lavori della quale però iniziarono
già nel 1849. Fu la prima ferrovia costruita nello stato pontificio, considerata importantissima per la
vendiita del vino, dell'olio e della frutta. Nel Novecento invece, dopo i bombardamenti subiti tra il
1943 e il 1944, Frascati venne ricostruita con una rete stradale potenziata e servizi scolastico-sportivi
di ottima qualità, che hanno fatto di questa città una vera e propria meta per i turisti romani e non,
attirati dalla storia e dalle tradizioni della stessa. La città però col tempo diventerà (e lo è ancora oggi),
luogo ricreativo serale e domenicale, con il conseguente problema del traffico e dell'inadeguatezza
delle infrastutture varie, oltre al degrado ambientale dovuto alla costruzione edile. Nel 1945
all'ingenere Roccatelli fu affidato il piano di ricostruzione, egli riscontrò due principali problemi che
appartenevano a Frascati: l'eccessiva densità fabbricativa e la rete stradale interna, costruite da vie
troppo strette e ripide. Non ponendo procedere ad allargamenti stradali per non rifarla ex novo, si
scelse di effettuare una deviazione del traffico turistico e la ricerca di una via interna secondaria a
quella principale sul quale farlo scorrere; si decise poi per contrastare la densità fabbricativa di
conservare gli edifici illesi o lievemente danneggiati e di distruggere quelli di importanza secondaria,
allo scopo di migliorare anche le condizioni igeniche in alcune parti più edificate e quindi
malsane.Tuttavia gran parte dei lavori non vennero mai realizzati per problemi burocratici dovuti alle
continue critiche verso il progetto presentato e alla mancanza di fondi per operare.Dal confronto fra i
progetti di restaurazione di allora e quanto appare oggi ai nostri occhi si deduce un alterazione
massiccia del progetto iniziale, dovuta all'usura nel corso degli anni e alle alterazioni compiute dagli
abitanti (integrazioni impiantistiche etc.) che di conseguenza hanno snaturato l'effettiva bellezza
della città antica per far spazio a quella moderna.
Intervista ai commercianti.
La maggior parte dei commercianti parla dei parcheggi in zona come se fossero un
problema per le loro attività, perché impediscono alla gente di raggiungere le loro mete
più facilmente. Un altro dei problemi di cui i commercianti ci hanno parlato molto sono
le tasse troppo alte che mettono in difficoltà il mantenimento del negozio, che non sono
solo cambiate, ma anche diminuite, e impediscono ai giovani di aprirne delle nuove.
Tutti parlano dell'ambito dell'abbigliamento come quello che ha subito di più la crisi
mentre dicono che i bar sono quelli che l'hanno sentita meno di tutti dal 2010 in poi,
anche senza fare i saldi.
Quasi nessuno è, ormai, gratificato dal suo lavoro, sempre a causa della crisi. In molti
hanno pensato spesso di cambiare mestiere e ora pensano di chiudere a breve l'attività.
Le imprese a gestione familiare di solito non hanno dipendenti esterni, mentre quelle
filiali ne hanno più di due.
Affermano che, in generale, la passione nel lavoro conta molto, ma quando la vendita
inizia a diminuire, anche la passione si affievolisce.
Per quanto riguarda l'apertura di domenica, molte imprese la ritengono inutile perché le
volte che ci hanno provato hanno ottenuto scarsi risultati, mentre altre affermano di
essere già aperte di domenica, solo di mattina.
Intervista all’Assessore al commercio:
Alberto Rossotti.
L'attività principale di un assessore al commercio è quella di dare gli indirizzi alla macchina
amministrativa quindi ai funzionari, ai dipendenti del comune relativamente a questo tipo di attività,
quindi valutare quelle che sono ad esempio le legittime istanze dei commercianti.
La caratteristica fondamentale nell'imprenditoria di Frascati è quella della ristorazione, siamo
importanti da questo punto di vista, lì abbiamo, soprattutto con una bella stagione, una serie di
avvenitori da Roma. Poi il secondo aspetto importante invece è quello della produzione del vino di
Frascati che comunque conosciuto in tutto il mondo anche se nella nostra zona ha venduto
abbastanza poco ultimamente e abbiamo cercato di fare iniziative; però questi sono gli aspetti
principali. Il terzo comunque anche se sta assorbendo questo si una forte crisi è quello legato
all'attività di commercio al dettaglio cioè non abbiamo centri commerciali ma abbiamo una rete di
commercio al dettaglio comunque abbastanza presente all'interno del territorio cittadino.
C'è stato un veloce cambiamento delle attività per effetto della crisi; prima il comune dava
un'autorizzazione in cui poteva decidere se avere per esempio 15 bar al centro di Frascati perchè penso
che 15 bar sono sufficienti per coprire il territorio del centro di Frascati,adesso invece questo non è più
possibile.Se io una mattina voglio aprire il sedicesimo,il cinquantesimo,il centesimo bar posso aprirlo
quindi non c'è più un governo di queste attività da parte dell'amministrazione comunale. Questo ha
comportato ad aprire e chiudere come funghi le attività cioè se voi andate al SUAP (sportello unico
delle attività produttive) abbiamo Scia, cioè segnalazioni certificati di inizio attività, tutti i giorni di
aperture e chiusure, per quanto sia un paese piccolo. Di differente c'è una cosa che prima ad oggi non
c'era mai stata in zona che sono i Temporal Store, sono negozi che fanno non più una specializzazione
ma fanno un'attività per un periodo di tempo limitato legato alla stagionalità.
Quindi queste sono le attività che abbiamo preso come conseguenza della crisi; nel centro di Frascati
ne avranno aperti, in questo ultimo periodo, 7/8 negozi di questo genere.
Intervista all’Assessore alle
politiche ambientali: Mastrosanti
Roberto.
La raccolta differenziata a Frascati inizia, in via sperimentale, nell'Agosto del 2008, con l'obbiettivo di
ridurre i conferimenti in discarica, considerati nocivi per la salute e l'ambiente quando smaltiti ed
eccessivamente costosi. Nel Giugno del 2012 la raccolta si è estesa all'intero territorio, portando poi ad
una riduzione del 70% dei conferimenti in discarica. La raccolta, secondo i dati comunali, è stata
accolta dagli abitanti in maniera positiva, arrivando ad un odierno 56% su tutto il territorio
frascatano, anche se è stato più difficile far adottare agli anziani, con le loro abitudini ormai
consolidate, un simile cambiamento. Viene riciclato quasi tutto, dal legno alla plastica, dalla carta ai
farmaci, dalle batterie al metallo, fino ad arrivare al vetro. Il rifiuto più difficle da smaltire è l'umido,
poichè costoso e anche abbastanza pesante.
La raccolta è effettuata secondo la metodologia del ''porta a porta'', dando ad ogni utenza il
contenitore per l'operazione. Per i condomini esistono invece dei contenitori comuni, che
sostituiscono quelli individuali presenti nelle utenze dometiche.
I vantaggi della raccolta differenziata sono la responsabilizzazione del cittadino, punito nel caso
dovesse trasgredire, con sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 500 euro, a seconda del caso.
La raccolta in Frascati è gestita attualmente dalla S.p.A. Lazio Ambiente che farà spazio alla società
S.p.A. Consorzio Gaia nel prossimo Agosto. Il comune si impegna poi nell'incentivare il
compostaggio(processo di trasformazione del rifiuto dell'umido in sostanza utile per il terreno)
attraverso incontri formativi nelle scuole e spettacoli teatrali sulla salvaguardia dell'ambiente.
Importante anche nell'adozione del contenitore per bevande Tetra Pack, facilmente riciclabile e dei
sacchetti per l'umido e plastica.
Fraschetta.
Fraschette.
Il termine "frasca" sta a significare anche cespuglio o ramoscello, da cui deriva il nome
"fraschetta", ad intendere appunto le piccole osterie. La fraschetta è una particolare
osteria presente nel Lazio e in particolar modo nei Castelli Romani. La storia della
fraschetta affonda le sue radici nei secoli mutando con il cambiare dei luoghi in cui
nasce.
Il nome deriva dall'antico borgo Frascata ovvero l'attuale Frascati, chiamato cosi per via
dei boscaioli, che nel medioevo, erano soliti alloggiare nell'area dominata all'epoca del
Tusculum in capanne di frasche, probabilmente per via della necessità di costruire ripari
di fortuna in seguito alla distruzione di Tuscolo nel 1191. Le origini delle fraschette sono
antichissime, sicuramente risalgono al medioevo benchè fossero presenti sotto altre
forme anche nell'antica Roma come punti di ristoro occasionali per i contadini che si
recavano nella città per vendere i loro prodotti.
Nel medioevo era usanza per i produttori di vino di mettere una frasca sopra l'ingresso
del locale per indicare che il vino novello era pronto così da incrementare i loro affari e
rifarsi delle spese della vendemmia. Un'avventore dell'epoca sicuramente avrebbe notato
all'interno dei locali la semplicità dell'arredamento dove le botti di vino dominavano
l'ambiente, generalmente disposte su un lato mentre per sedersi c'erano panche e
tavolacci alla buona mentre sulle pareti si trovano le attrezzature adoperate per
realizzazione del vino. E solo in fondo, quasi sempre in ambiente interrato, si trovava la
cantina.
Le fraschette offrivano vino accompagnato a del pane o a delle uova sode poiché
sprovvisti di cucina così da permettere di portare del cibo proprio durante la
degustazione del nettare amato da Bacco perciò poteva considerarsi locali abitati del
luogo più avvezzi al commercio iniziarono ad allestire banchi di generi alimintari in
prossimità delle fraschette con vari prodotti da unire alla degustazione dei vini all'interno
della fraschetta. Tra questi prodotti si poteva gustare anche la porchetta di tradizione
trimillenaria. L'unione dell'allora fraschette e ai banchi di cibo ha dato origine alla
fraschetta moderna.
Conclusioni Frascati.
‘’Una piccola meraviglia situata tra i Colli Albani, giardino di Roma, che non ha bisogno
di modifiche urgenti. Grazie alle tradizionali fraschette si respira aria di tradizioni, che
attirano i turisti, intrattenuti anche dai musicisti e artisti del luogo. Il centro urbano è
curato ed accessibile, i vari monumenti storici arricchiscono la città di fascino e interesse.
Nel complesso è un’ottima città, anche se penso che per essere ideale dovrebbe essere
composta da persone che si aiutano l’una con l’altra, cercando di portare serenità ed
accoglienza a chi la visita.’’
(Alice Russo).
‘’Città rinomata nel territorio dei Castelli Romani, racchiude una storia millenaria, fatta
di usi e costumi poi andati definitivamente perduti ai giorni nostri. Ciò che è rimasto
invariato è la parte antica, nella quale ancora oggi è possibile vedere edifici di vecchia
data, ultimi resti di una città che ha subito nel corso degli anni, una trasformazione
radicale.
Per essere una città ideale servirebbe efficienza, dunque si dovrebbe avere una burocrazia
più veloce, con un’amministrazione comunale disposta a soddisfare i bisogni del
cittadino, il quale non deve sentirsi escluso dalle decisioni, ma al contrario deve esserne
parte integrante, con l’opportunità di presentare proposte innovative ed adeguate volte
ad un corretto sviluppo urbano’’
(Christian Mancini)
Dialetto.
Il dialetto frascatano presenta una metafonia che lo distingue
dagli altri dialetti laziali e lo accosta ai dialetti meridionali e
appartiene, appunto, alla famiglia dei dialetti marchigianoumbro-laziali, ed alla sottofamiglia dei dialetti dei Castelli
romani.
La fonetica nel dialetto frascatano usa la "j" per indicare la
trasformazione del gruppo "gl" e la "l" seguita da una "i" ( fijo,
mijo, strija ).
Modificazioni di parole si hanno in genere nei gruppi di
consonanti da rm in mm ( portamme ), ‘’nd’’ in ‘’nn’’( quanno ),
‘’it’’ in ‘’rt’’ ( sverto), id in ll ( calla ), ‘’rl’’ in ‘’ll’’ ( sentilla ), uo in o
( bono ).
Aspetti positivi:
Aspetti negativi:
 Presenza di siti strorico-archeologici.
 I parcheggi scarseggiano e diventano una
difficoltà, soprattutto per i residenti più
anziani.
 Vicinanza a Roma per il turismo
promosso soprattutto d’estate con
iniziative culturali, folcloristiche ed
endo-gastronomiche.
 Presenza di numerose infrastrutture e
servizi pubblici, tra i quali scuole,
ospedali e centro anziani.
 Le feste e le sagre paesane sono cadute in
disuso e sarebbe opportuno ripristinarle
(Sfilate di carri e bande durante i
carnevali, ecc..)
 Sfruttamento del settore primario
(agricoltura, viticoltura)
 Gli edifici e i siti di interesse storico
vanno restaurati e promossi con apposita
cartellonistica di richiamo turistico.
 Raccolta differenziata su tutto il
territorio.
 Curare la pulizia e l’ordine pubblico
anche nella periferia.
 Pubblicazione di alcune delle festività
cittadine e tradizioni.
 Costruzione abitativa abusiva.
 Lentezza lavori pubblici.
Fonti.
-Wikipedia;
-Biblioteca comunale di Frascati: "Guida archeologica di
Tvscvlum", "Urbanizzazione di Frascati", "Monografia
Frascati";
-Altri indirizzi web;
-Commercianti;
-Negozianti.
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