La donazione del sangue del cordone ombelicale: un

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La donazione del sangue del cordone ombelicale: un gesto d'amore a favore della vita
a cura del dott. Maurizio Silvestri - Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Ecco, il bambino sta per nascere, è fuori, il primo vagito, la gioia della mamma e del papà, la soddisfazione
dell’equipe medica che, prima di porgere il neonato alla mamma, provvede a recidere ed eliminare l’ormai
inutile cordone ombelicale. Ma questa scena potrebbe avere un finale leggermente diverso: poiché il cordone
ombelicale, che normalmente viene gettato, contiene sangue ricco di cellule staminali, le stesse del midollo osseo. E una
donna che decide di donare quel sangue offre a tante persone malate una speranza in più di guarire e tornare alla
vita.Questa è la frase con la quale l’ADISCO (associazione donatrici italiane sangue del cordone ombelicale)
spiega il fine della donazione del sangue del cordone ombelicale. Vediamo brevemente cosa sono cellule staminali.
Alla fine dell’ottocento uno scienziato torinese, Giulio Bizzozero, intuì che le cellule dell’organismo si
potevano distinguere in cellule perenni, cioè cellule che non si riproducono mai quali quelle nel tessuto nervoso, cellule
stabili, che si riproducono solo in particolari circostanze come quelle del fegato, e cellule labili, che si riproducono
frequentemente come quelle della cute e del sangue. I tessuti che contengono le cellule stabili e labili sono ricchi di
cellule staminali e, grazie ad esse, vengono continuamente sostituite le cellule che vanno incontro a morte fisiologica o
per danno tissutale; al contrario un danno interessante tessuti con cellule perenni risulterà permanente.
L’aggettivo staminale deriva dal latino stamen, is che significa ordito, trama, cioè l’impalcatura di un
tessuto inteso come stoffa. Queste cellule, diversamente da quelle che costituiscono la pelle, i muscoli, le ossa…
cioè le cosiddette cellule differenziate, non hanno specializzazione, quindi non svolgono nessuna funzione specifica,
sono però in grado di dare origine a qualsiasi tipo di cellula rimpiazzando quelle morte. Nella divisione cellulare le
staminali si comportano in modo diverso rispetto alle altre cellule: mentre da ogni divisione della cellule differenziata si
originano due cellule figlie uguali fra loro, la staminale ad ogni divisione cellulare dà origine ad una cellula uguale a se
stessa ( cellula staminale) e ad un’altra cellula diversa dalla cellula madre e che inizierà il percorso differenziativo
proprio del tessuto dove essa si trova ( diventerà cioè una cellula differenziata del sangue, della cute, del fegato ecc.
ecc.); è per tale peculiarità che il patrimonio di cellule staminali di ogni tessuto resta sostanzialmente invariato nel tempo.
Le cellule staminali sono quindi presenti nei tessuti adulti ( cellule staminali adulte), oppure nei tessuti embrionali ( cellule
staminali embrionali). Fra le cellule staminali adulte sono comprese le cellule fetali, quelle neonatali isolabili nel sangue
del cordone ombelicale, e quelle propriamente adulte presenti nel nostro organismo. Le cellule staminali embrionali sono
invece presenti all’interno della blastocisti, che rappresenta quel momento della vita nascente precedente
l’impianto nell’utero.
La storia delle cellule staminali da cordone ombelicale è una storia relativamente recente: solo nel 1974 Knudtzon
evidenziò cellule staminali nel sangue cordonale. Studi successivi prospettarono la possibilità di utilizzare il sangue
placentare come fonte di cellule staminali, in alternativa alle cellule del midollo osseo. Nel 1988 è stato effettuato il primo
trapianto di cellule staminali ottenute da cordone ombelicale per la cura di una grave forma di anemia. Subito dopo il
parto, sia spontaneo che cesareo, il cordone ombelicale viene tagliato e quindi non ha più rapporto con il neonato: è solo
in questo momento che il personale abilitato (ostetrica o infermiera) effettua il prelievo del sangue in esso contenuto. È
questa una manovra del tutto innocua ed indolore per la madre e per il neonato. Qualsiasi donna che partorisce può
donare il sangue del cordone ombelicale previo consenso della coppia alla donazione ( come fanno tutti i donatori di
sangue), coppia che deve risultare sana e con sane abitudini di vita. Sappiamo tutti che con il sangue si possono
trasmettere malattie.
È molto difficile se non impossibile descrivere in modo esaustivo ed aggiornato le possibilità terapeutiche attuali ed in
prospettiva delle cellule staminali. Attualmente sappiamo molto poco di queste cellule, quindi ogni trattazione
dell’argomento contiene molte ipotesi e dati preliminari, per di più la velocità con cui si accumulano nuovi dati
sperimentali sulle cellule staminali è tale da rendere obsoleto ogni dato già al momento della loro pubblicazione. In
ematologia i trapianti di cellule staminali emopoietiche sono utilizzati nei centri ad alta specializzazione per la cura di
leucemie, linfomi,varie forme di gravi anemie. Buoni risultati si hanno anche nella cura di tumori solidi che richiedono alte
dosi di farmaci antineoplastici.
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Generata: 1 June, 2017, 14:24
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