Brochure divulgativa del progetto ER-FLOWER. - Biogest

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Zucchino da fiore
Famiglia: Cucurbitaceae
Genere: Cucurbita
Specie: Cucurbita pepo L.
Fig. 1. Campo di zucchino.
Origine e diffusione
La zucchino da fiore è una pianta monoica annuale a fusto erbaceo strisciante o a portamento cespuglioso. È
originaria dei paesi caldi e quindi esigente in fatto di temperatura. Appartiene alla specie Cucurbita pepo L.
Viene esportata in Europa intorno al 1500 dopo la scoperta dell'America. Si utilizzano i fiori maschili quando
sono ancora in boccio. Di essa si consumano anche i frutti tenerissimi (zucchina), appena formati. Il fiore di
zucchino (chiamato anche fiorillo), dal colore giallo-arancione, è molto utilizzato in campo culinario,
solitamente fritto, per ricavarne piatti come gli sciurilli napoletani o i fiori in pastella "alla romana".
Varietà
Athos ibrido F1 venduto principalmente per la produzione di zucchine, presenta un ciclo medio precoce, la
pianta mostra un buon vigore un portamento semi eretto con internodi corti. Il fiore è piccolo, di colore
aranciato con presenza di striature verdi e con buon spessore del petalo. Il frutto è uniforme, forma cilindrica,
colore verde scuro, lunghezza 16-18 cm. Resistente-tollerante alle principali virosi.
TF386 questa varietà è molto indicata per la raccolta dei fiori, l’uso dei quali è molto apprezzato in cucina. La
pianta produce moltissimi fiori medi piccoli con lungo gambo e produce qualche frutto di tipo allungato,
cilindrico, di colore verde brillante con marezzatura chiara.
Tondo di Nizza è precoce , molto vigorosa, produce molti fiori medio piccoli, con petalo fragile e colore della
corolla medio. La prima raccolta avviene dopo 45 giorni dall'emergenza. Varietà a portamento eretto con frutto
rotondo, di media grandezza, con buccia sottile verde chiaro, con leggere costolature più scure.
Da Fiore produce numerosi fiori di colore giallo intenso. Pianta molto vigorosa, di buona produzione con
fogliame di colore verde intenso. Inoltre, la pianta produce anche alcune zucchine,di forma cilindrica-allungata,
di colore verde brillante con marezzatura chiara.
Striato Pugliese fiore medio grande aperto, frutti di una lunghezza di 20 cm circa, di colore verde scuro con
striato chiaro. Pianta a portamento medio, cespuglioso, con poche ramificazioni. Varietà precoce per raccolta
dopo 40 giorni circa.
Fiesole presenta fiori medio grandi ben colorati e frutti cilindrici lunghi di colore verde con striature verde
chiaro, molto saporiti. Fiore molto resistente. Pianta molto produttiva. Ciclo medio tardivo.
Fig. 2. Le sei cultivar di zucchino da fiore con morfologia delle foglie, dei fiori maschili e dei fiori
femminili. Da in alto a sinistra abbiamo la cultivar Da Fiore, Tondo di Nizza, Striato Pugliese, TF 386,
Athos e Fiesole.
Tecnica colturale
Si sviluppa adeguatamente in clima mite ed in posizione soleggiata ma ben aerata. È una pianta da rinnovo che
apre una rotazione triennale. Per la buona riuscita della coltura, lo zucchino da fiore deve essere coltivata in
terreni fertili e freschi, ben preparati con un buon lavoro profondo 30-35 cm, seguito da accurati lavori
superficiali di sminuzzamento e spianamento. Temperature troppo elevate, abbreviano il ciclo colturale,
favoriscono la diffusione delle virosi e influenzano in negativo la resa finale.
Concimazione
Lo zucchino da fiore esige una concimazione completa che, a seconda delle qualità del terreno, potrà consistere
nella somministrazione di letame ben maturo o di concimi fosfoazotati e solfato potassici, o concimi più
complessi come i ternari che apportano sia azoto che fosforo che potassio, distribuiti su tutta la superficie o
meglio in forma localizzata. Durante il ciclo colturale sono richieste 180 N - 80 P2O5 - 400 K20. Si consiglia di
distribuire tutto il fosforo in pre-trapianto con 1/3 di azoto e 1/3 di potassio. La restante parte andrà distribuita
in copertura. Da questa sperimentazione è emerso che la dose di azoto potrebbe anche essere dimezzata con
aumento della % di fiori maschili e nessuna differenza sulla resa finale.
Semina
La semina, inizia appena cessato il pericolo delle gelate tardive. Il seme viene messo in buchette alla distanza
di 1 metro fino a 2 metri per le cultivar di grande sviluppo. In ogni buchetta si mettono di solito 3 semi e dopo
qualche giorno dalla nascita, si fa il diradamento, lasciando una pianta per buchetta. Tuttavia oggi è preferibile
la semina in vivaio utilizzando plateau da 80 fori e trapiantando le plantule in pieno campo allo stadio di 3-4
foglie vere. Il sesto d’impianto varia molto in base al parco macchine aziendale e in generale si utilizza un
investimento di 0,6 pianta a m2 con cultivar ad accrescimento indeterminato e 1,0 pianta a m2 con cultivar a
sviluppo determinato.Tuttavia da questa ricerca è emerso che la bassa densità favorisce la produttività in
generale.
Cure colturali
Durante lo sviluppo delle piantine, sarà necessario fare delle accurate sarchiature e concimazioni in copertura
con azotati o con potassici a più riprese, e se necessario, abbondanti irrigazioni. Per la gestione delle infestanti
si consiglia l’uso della pacciamatura che d’altra parte risolve anche altri problemi tra cui la gestione dell’acqua
e l’imbrattamento dei frutti.
Raccolta e produzione
La raccolta è scalare ed è fatta al momento in cui il fiore sta per schiudersi e avviene nelle prime ore del giorno.
Risulta fondamentale l’eliminazione delle giovani zucchine. Il prodotto deve essere consegnato subito per la
commercializzazione o la trasformazione. Da questo progetto è emerso che le cultivar più produttive sono
Tondo di Nizza e TF 386, tuttavia presentano delle carenza merceologiche di natura qualitativa ben
rappresentate dall’ibrido Athos.
Fig. 3. I prodotti delle raccolte.
Avversità e parassiti
Nelle nostre condizioni di clima, lo zucchino da fiore può essere danneggiato dalle gelate tardive. Tra le
malattie crittogamiche, la più temibile è il mal bianco che ricopre con un’efflorescenza biancastra tutte le
foglie, che ingialliscono, seccano e determinando quindi la morte della pianta. Tra gli insetti toviamo gli afidi e
i tripidi, che sono però facilmente controllabili con agrofarmaci. Tuttavia la resistenza verso le virosi potrebbe
essere una caratteristica da tenere in considerazione soprattutto in ambienti dove la pressione delle virosi è
elevata e soprattutto perché si tratta di un prodotto che va raccolto ogni giorno e che non deve contenere residui
di agrofarmaci. Tuttavia in questa prova la produttività migliore è risultata nelle parcelle non trattate.
Partenariato
Dipartimento di Scienze della Vita
Reggio Emilia (RE)
Responsabile del progetto Dott. Enrico Francia
Verdelab
Viserba di Rimini (RN)
Azienda Agricola Ziosi Luca
Sant’Agata Bolognese (BO)
Lamboseeds
Sant’Agata Bolognese (BO)
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