5 L`uomo, libertà creata nella e per la comunione

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DIOCESI DI
COMO
MINISTERO NUZIALE
SCUOLA DIOCESANA 2014-2015
FORMAZIONE
PASTORALE
Primo tempo - Ain Karim, 22 agosto 2014
Relazione 4
Che cos’è l’uomo, Signore, perché te ne curi?
L’ antropologia cristiana
Caterina Ostinelli
SINTESI
1
Approcci diversi alla domanda sull’uomo
2
La svolta antropologica della cultura (Epoca moderna)

Il disegno dell’uomo di Leonardo e quello di S. Ildegarda von Bingen.

Lo sviluppo dell’idea di uomo nella storia

L’“emergenza antropologica” dell’epoca post-moderna:
“Nessun epoca ha avuto come l’attuale nozioni così numerose e svariate sull’uomo. Nessuna epoca è
riuscita come la nostra a presentare il suo sapere intorno all’uomo in modo così efficace e affascinante, né a
comunicarlo in modo tanto rapido e tanto facile. E’ anche vero, però, che nessuna epoca ha saputo meno
della nostra che cosa sia l’uomo. Mai l’uomo ha assunto un aspetto così problematico come ai nostri giorni”
(M. HEIDEGGER, Kant e il problema della metafisica, trad. it. Silva, 1962).
“L’uomo ci interessa nella sua totalità, non per questo o quello dei suoi aspetti. Le singole scienze
specializzate (antropologia, linguistica, fisiologia, medicina psicologia, sociologia, economia, scienze
politiche) malgrado i loro sforzi tendono a limitare la totalità dell’individuo, considerandolo da un punto di
vista di una funzione o di un impulso particolare. La nostra conoscenza dell’uomo ne risulta frantumata:
troppo spesso cambiamo una parte per il tutto” (A.J. HESCHEL, Chi è l’uomo?, trad. it. Rusconi, 1971).

L’evoluzione del rapporto popolo-classe intellettuale; e cultura-fede.
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3
La svolta antropologica e cristologica della Chiesa (Il Concilio Vaticano II)
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La separazione ragione e fede; filosofia/cultura e teologia
-
La visione dualistica dell’uomo: l’“uomo naturale” e l’“uomo soprannaturale”
-
La nuova prospettiva conciliare (Gaudium et Spes, Allegato 4.1)
a. Il dialogo con il mondo
b. L’uomo al centro
c. Gesù Cristo chiave di lettura dell’umano
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L’icona del Santo Volto secondo i Padri orientali: Gesù Cristo e l’uomo spirituale (Allegato 4.4)
4
Il progetto di Dio sull’uomo
La visione “sintetica” di Paolo (sinossi di Rm 8, Ef 1, Col 1, Allegato 4.2)
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Il progetto originario di Dio, unico e immutabile (nell’Allegato, colore grigio).
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Gesù Cristo fondamento dell’umano (colore giallo).
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La prima fondamentale caratteristica dell’uomo: la figliolanza divina, ovvero “figli nel Figlio” (colore verde).
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La seconda fondamentale caratteristica dell’uomo: la fraternità umana (colore rosa).
-
Il “mistero” d’amore di Dio rivelato in Gesù Cristo: la Grazia (colore rosso).
-
Lo sviluppo storico del progetto divino: la “catena aurea” di Rm 8 (colore azzurro).
5
L’uomo, libertà creata nella e per la comunione
La natura dell’uomo a partire dai testi biblici della creazione (Gen 1-2, vedi Allegato 4.3)
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Tradizioni indipendenti, nate nel contesto dell’esperienza dell’Alleanza
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Genere letterario: narrazioni “meta-storiche”
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L’uomo al centro del mondo
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L’uomo è presentato nelle sue relazioni fondamentali: con Dio, con il mondo e con l’altro; è “un
essere in relazione”, “una libertà interpellata”, chiamata a giocarsi nella relazione.
a) La relazione esistenziale con Dio creatore (l’“immagine di Dio”)
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Dio chiama all’esistenza l’uomo e lo interpella: è l’unico con cui Dio dialoga. La relazione con Dio è
costitutiva ed emerge nell’atto stesso della creazione.
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L’uomo a “immagine e somiglianza con Dio”: un’identità precisa (la figliolanza, a “immagine” di
Cristo) che diventa un compito esistenziale (“somiglianza”)
b) La relazione naturale con il mondo (“dominio” condiviso con Dio)
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Il mondo è la casa dell’uomo. Tutto è fatto per lui in vista del suo compimento.
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Il mondo è affidato all’uomo come suo contesto vitale: il giardino da “coltivare e custodire” (Gen 2).
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Dio chiama l’uomo a condividere la sua la “signoria” sul mondo (Gen 1).
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Il mondo, creato “buono” da Dio, una volta affidato all’uomo, diventa “ambiguo”.
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La creazione non è un atto a sé stante di Dio, ma l’inizio della sua storia di salvezza.
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c) La relazione con l’altro nella sua matrice fondamentale (la reciprocità sessuale)
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Dio crea un’umanità plurima e differenziata, a sua immagine (Cfr. Trinità)
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La differenza sessuale è differenza ontologica, matrice delle altre differenze antropologiche.
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E’ una differenza nell’unità (Adam di Gen 1), orientata alla comunione (Gen 2).
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La donna è dono di Dio all’uomo, che rende possibile il riconoscimento di sé come realtà dialogica
(Gen 2)
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La “differenza sessuale” è “paritaria” (si innesta su un’identità strutturale) e “reciproca” (cerca la
“corrispondenza” per riconoscersi e realizzarsi).
-
Il “sesso” è via alla comunione e strumento di salvezza; è linguaggio comunicativo soggetto ad
ambiguità.
(v. anche Rupnik, Allegato 4.4)
6
Il mistero del male: la rottura delle relazioni costitutive
-
Gen 2-3: un unico racconto in quadri paralleli (la realtà come dovrebbe essere e com’è) (Allegato
4.3).
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L’uomo non è nato peccatore. Il male non appartiene a Dio, ma al mondo.
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C’è un male che precede l’uomo stesso (il diavolo-serpente, il “divisore”) che condiziona l’uomo
nelle sue scelte.
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Il male è anche una scelta libera dell’uomo (= peccato): è “pensiero” prima che “azione”.
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Il peccato è fondamentalmente rottura delle relazioni costitutive dell’uomo: fallimento di sé.
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Rottura con Dio: illusione di essere “libertà assoluta”; rottura con l’altro: relazioni guidate
dall’istinto e dal dominio; rottura con la natura: lavoro faticoso e doloroso, vocazione materna
“insopportabile”, morte fisica percepita come “fine tragica e assurda”.
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Dio non “castiga”, ma rivela con amore paterno quanto male può fare seguire l’illusione
dell’“autonomia”.
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