1. Tumori cutanei

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1. Tumori cutanei
1.1 Introduzione
Un’eccessiva esposizione alle radiazioni ultraviolette (UV), in particolare a quelle solari, è in grado
di indebolire il sistema immunitario cutaneo e di danneggiare le cellule della cute, alterandone il
materiale genetico (DNA). Quando tali alterazioni divengono troppo severe, i sistemi di riparazione
delle cellule cutanee non riescono a eliminarle, permettendo così il trasferimento di informazioni
sbagliate alle cellule figlie. Se poi queste continuano a loro volta a dividersi senza nessun ostacolo,
possono trasformarsi e determinare, nel corso del tempo, lo sviluppo di tumori cutanei. Il più
pericoloso di questi è sicuramente il melanoma.
I tumori cutanei non-melanoma non sono pericolosi quanto il melanoma ma sono circa dieci volte
più frequenti. Le sedi più colpite sono quelle maggiormente fotoesposte ossia il viso, le orecchie, il
dorso delle mani, gli avambracci e le aree di calvizie negli uomini. Se i tumori cutanei nonmelanoma vengono diagnosticati precocemente, c’è un’ottima probabilità che vengano curati.
Nonostante tali tumori siano raramente in grado di dare metastasi, i medici dovrebbero consigliare
ai pazienti regolari visite specialistiche allo scopo di diagnosticare precocemente tali lesioni. I
tumori cutanei non-melanoma vengono classificati in tre tipi differenti: cheratosi attinica (actinic
keratosis, AK), carcinoma basocellulare (basal cell carcinoma, BCC) e carcinoma squamocellulare
(squamous cell carcinoma, SCC).
1.2 Cheratosi Attinica
Le cheratosi attiniche si presentano come chiazze di colore variabile dal roseo-rosso al marrone,
solitamente crostose e quindi ruvide alla palpazione, di solito localizzate su aree di cute esposta ai
raggi solari per un lungo periodo di tempo. Queste lesioni si formano quando il sistema immunitario
cutaneo è localmente indebolito e non riesce a riparare i danni cellulari indotti da una prolungata
esposizione alle radiazioni UV. Questa forma precoce di tumore cutaneo non melanocitario
costituisce la base su cui, nel 10-15% dei casi, si sviluppa un carcinoma squamo cellulare invasivo.
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1.3 Carcinoma basocellulare
Il carcinoma basocellulare si manifesta come una lesione piana o rilevata, di colore variabile dal
roseo al marrone scuro al blu, che, come la cheratosi attinica, è localizzata principalmente sul viso o
su altre aree cronicamente esposte al sole. Il carcinoma basocellulare, che origina dallo strato
inferiore dell’epidermide (la parte superficiale della pelle), spesso cresce per anni senza causare
particolari problemi. Se non trattato, comunque, il tumore è in grado di approfondirsi e di allargarsi,
distruggendo quindi le strutture sottostanti e circostanti. Pertanto, sebbene il carcinoma
basocellulare non dia solitamente metastasi, il suo trattamento è d’obbligo.
1.4 Carcinoma squamocellulare (SCC)
Il carcinoma squamocellulare può somigliare clinicamente ad un carcinoma basocellulare: in genere
si presenta come una lesione rilevata di colore roseo-rosso, a superficie crostosa, di dimensioni
variabili da pochi millimetri a diversi centimetri. Questo tumore può talvolta essere confuso con una
verruca o con altre lesioni benigne, ponendo problemi di diagnosi differenziale. Al contrario del
carcinoma basocellulare, il carcinoma squamocellulare è in grado di metastatizzare – seppur
raramente – ai linfonodi e ad altri organi, potendo in questi casi essere fatale.
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1.5 Melanoma
Il melanoma è il tumore cutaneo più aggressivo in termini di mortalità. Può insorgere in qualsiasi
aree cutanea e nel 30-50% dei casi nel contesto di un neo preesistente o di un neo congenito. Le sedi
più frequentemente interessate sono il tronco negli uomini e le gambe e il tronco nelle donne. Il
melanoma è un tumore maligno che deriva dalle cellule cutanee addette alla produzione di melanina
(melanociti). Nella maggior parte dei casi le cellule tumorali cominciano a crescere nello strato più
profondo dell’epidermide. Raramente il melanoma può svilupparsi da melanociti localizzati in
organi diversi dalla pelle.
Qual è l’aspetto del melanoma? – La regola dell’A-B-C-D-E
Il melanoma spesso non è riconoscibile ad occhio nudo e può essere difficilmente differenziabile da
un neo. La regola dell’A-B-C-D-E può essere d’aiuto per stabilire una diagnosi precoce. In
particolare, un nevo è considerato sospetto quando è asimmetrico (A), con bordi irregolari (B), di
colore variegato (C), variabile cioè dal marrone chiaro al marrone scuro al blu e al nero, e se ha un
diametro superiore a 5 mm (D). L’evoluzione (E), ovvero i cambiamenti di colore, forma e/o
dimensioni del nevo, l’elevazione e la comparsa di sintomi come prurito e/o sanguinamento sono
tutti elementi suggestivi di malignità. Inoltre, la comparsa di ogni nuova lesione su cute
apparentemente sana in un individuo di età superiore ai 40 anni deve essere sempre considerata
sospetta e suggerire una visita di controllo presso un dermatologo.
Chi ha il maggior rischio di avere un melanoma?
Il rischio di sviluppare un melanoma è maggiore in soggetti con pelle chiara e occhi chiari (celesti o
verdi), con tendenza a formare lentiggini e con numerosi nei (>100). Ulteriori fattori di rischio sono
rappresentati dalle frequenti esposizioni solari, in particolar modo da quelle intense ed intermittenti,
a scopo ricreativo. Infine, una storia di scottature solari, specialmente durante l’infanzia e
l’adolescenza, ed una storia personale o familiare di melanoma contribuiscono ad aumentare il
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rischio di sviluppare questo tumore. In generale, il melanoma ha la stessa frequenza negli uomini e
nelle donne, può svilupparsi a qualsiasi età ma è estremamente raro nei bambini.
Qual è la causa dell’aumentata incidenza del melanoma?
La principale causa dell’aumentata incidenza di tumori cutanei riscontrata nelle ultime decadi è
rappresentata dal comportamento che le persone hanno nei confronti del sole, oltre che dalla
riduzione dello strato di ozono. Infatti, l’aumentata popolarità delle attività ricreative all’aperto e la
nuova percezione sociale dell’abbronzatura come fattore estetico rilevante hanno portato ad
un’eccessiva esposizione ai raggi UV da parte della popolazione. Sebbene molte persone
considerino l’abbronzatura come un simbolo di fascino e di benessere fisico, in realtà questa è
esclusivamente il segno del danno cutaneo da raggi UV e rappresenta il tentativo della pelle di
minimizzare ulteriori danni.
Come può essere aumentato il tasso di sopravvivenza del melanoma?
La diagnosi precoce di melanoma e un tempestivo trattamento chirurgico sono i punti chiave per
una prognosi favorevole. L’autoesame della cute combinato a periodiche visite dermatologiche,
soprattutto quando sorgono dubbi relativi ad una specifica lesione cutanea, dovrebbe diventare una
pratica standard al fine di ridurre il più possibile la mortalità da melanoma.
2. Prevenzione
2.1 Fototipi cutanei
Il fototipo cutaneo indica come la tua cute reagisce al sole dopo la prima esposizione (ti bruci o ti
abbronzi?). Il fototipo è determinato da varie caratteristiche quali il colore dei capelli e degli occhi,
il tipo di carnagione e la reazione all’esposizione solare. Viene classificato in 4 tipi:
• Fototipo 1
Cute chiara, spesso con lentiggini
Capelli biondi o rossi
Occhi celesti o verdi
Cute estremamente sensibile al sole: si brucia sempre e non si abbronza mai
Il tempo di protezione personale è di 3-10 minuti
E’ totalmente inutile tentare di ottenere un’abbronzatura se hai questo tipo di cute.
Facendolo, crei soltanto un danno a te stesso! Se desideri avere l’aspetto di una
persona abbronzata, usa un autoabbronzante.
• Fototipo 2:
Cute chiara, ma leggermente più scura del tipo 1
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Capelli biondo chiaro o biondo scuro
Occhi celesti
La cute è sensibile al sole, si abbronza lentamente (ma non sempre) ed è soggetta a
scottature
Il tempo di protezione personale è di 10-20 minuti
• Fototipo 3:
Carnagione leggermente più scura
Capelli biondo scuro o castani
Qualsiasi colore degli occhi
La cute è solo leggermente sensibile al sole, si abbronza facilmente e rapidamente e
l’abbronzatura persiste per diverso tempo
Il tempo di protezione personale è di 20-30 minuti
• Fototipo 4:
Cute di colore marrone chiaro
Capelli di colore castano scuro o nero
Occhi marrone scuro o neri
La cute è resistente, si abbronza rapidamente e intensamente. L’abbronzatura si
mantiene per lungo tempo
Il tempo di protezione personale è di 40 minuti
2.2 Rischi
Il rischio di sviluppare un tumore è spesso ereditario ed i nostri geni possono giocare un ruolo
significativo. Ogni persona che sia a conoscenza della presenza di casi di melanoma nella propria
famiglia e che abbia uno dei tipi di cute maggiormente a rischio (fototipo I e II) dovrebbe effettuare
una visita dal dermatologo una volta l’anno.
Le radiazioni solari e, in generale, le radiazioni UV costituiscono un fattore di rischio molto
importante per lo sviluppo di tumori cutanei, a maggior ragione perché prevenibile. Di seguito
vengono riportate alcune semplici regole di prevenzione riguardo l’esposizione solare.
2.3 Consigli
•
Evitare le scottature
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Un’esposizione al sole intensa, improvvisa e diretta deve essere certamente evitata. In particolare è
consigliabile evitare di esporsi al sole tra le ore 11.00 e le ore 15.00.
•
Schermi solari
Le creme a base di schermi solari dovrebbero avere un elevato fattore di protezione – fattore 15 per
gli adulti, 30 o più per i bambini – e garantire un’uguale efficacia nei confronti dei raggi UVA e
UVB. Gli schermi solari devono essere applicati mezz’ora prima dell’esposizione e riapplicati ogni
2-3 ore, o comunque dopo bagni o profuse sudorazioni.
•
Ombra
Stare sotto l’ombrellone al mare o in piscina può non essere sufficiente a prevenire le scottature
solari poiché i raggi UV vengono riflessi. Pertanto, in tali circostanze devono essere utilizzate
misure protettive addizionali. Allo stesso modo, i raggi solari penetrano attraverso le nuvole in
quantità significativa, per cui il rischio di scottature solari è ugualmente presente in giornate
nuvolose durante l’estate e/o la primavera.
•
Indumenti e occhiali da sole
Gli indumenti costituiscono il miglior mezzo di protezione nei confronti delle radiazioni solari.
Maglie a maniche corte sono da preferirsi a quelle senza maniche ed i tessuti dovrebbero essere a
trama fitta. Sarebbe bene indossare un cappello con visiera larga e degli occhiali da sole protettivi (i
raggi UV sono dannosi anche per gli occhi). Esistono inoltre in commercio dei vestiti per i bambini,
inclusi i costumi da bagno che sono in grado di offrire una protezione paragonabile a quella di uno
schermo solare con fattore di protezione superiore a 50.
•
Fototipo cutaneo
In generale, la cute dovrebbe essere abituata gradualmente ai raggi solari. Una cute abbronzata
gradualmente e costantemente può sostenere le radiazioni UV fino a 10 volte meglio di una cute
non abbronzata. Ognuno dovrebbe conoscere il tempo di protezione personale relativo al proprio
fototipo, in alte parole per quanto tempo può esporsi al sole senza protezione.
2.4 Si può prevenire l’insorgenza del melanoma?
I fattori di rischio genetici importanti per lo sviluppo del melanoma quali una cute chiara, numerosi
nevi e una storia familiare di melanoma, non possono essere modificati o eliminati. Tuttavia,
ciascuno di noi può ridurre significativamente il rischio di sviluppare un melanoma attraverso
un’adeguata prevenzione nei confronti dell’esposizione solare.
2.5 Fattori di rischio aggiuntivi: Cosmetici e farmaci
Alcuni farmaci aumentano la sensibilità della cute alla luce. Si tratta di un punto che dovrebbe
essere discusso con il dermatologo prima di esporsi al sole.
E’ da notare che terapie immunosoppressive di lunga durata, come quelle effettuate da soggetti
sottoposti a trapianto d’organo, aumentano il rischio di sviluppare un tumore cutaneo.
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Deodoranti, cosmetici e profumi possono provocare una spiacevole reazione in seguito
all’esposizione solare e/o causare una pigmentazione permanente. Pertanto, l’applicazione di tali
prodotti deve essere evitata prima di esporsi al sole.
3. Neonati/Bambini
Il rischio di sviluppare un tumore cutaneo si determina durante l’infanzia e l’adolescenza. Per
questo motivo i bambini e i giovani dovrebbero utilizzare creme con schermi solari particolarmente
efficaci, ovvero con fattore di protezione superiore a 30 e con spettro di azione nei confronti sia
delle radiazioni UVA che UVB, che siano resistenti all’acqua. Inoltre, indossare una maglietta ed
un cappellino durante l’esposizione solare dovrebbe essere la regola per questi soggetti. Occhiali da
sole di buona qualità sono ideali per proteggere gli occhi e, in questo senso, gli adulti dovrebbero
essere d’esempio.
Per quanto riguarda i neonati ed i bambini molto piccoli, la regola dovrebbe essere quella di tenerli
lontani dal sole. Se ciò non è possibile, scegliete di far stare i vostri bambini al sole nelle ore in cui i
raggi sono meno forti (mattino presto o tardo pomeriggio).
4. Radiazioni UV
4.1 Effetti
Numerosi studi epidemiologici hanno stabilito una chiara associazione tra insorgenza dei tumori
cutanei ed esposizione della pelle alle radiazioni UV, suddivise in UVA, UVB ed UVC. La fonte
naturale più importante di raggi UV è il sole. Mentre i raggi UVC (i più aggressivi) vengono
pressoché totalmente assorbiti dallo strato di ozono dell’atmosfera, i raggi UVA e UVB, invisibili
all’occhio umano, raggiungono la terra – e di conseguenza, ogni cosa che vive su di essa. Le
radiazioni UV producono vari effetti nella cute umana a seconda della loro lunghezza d’onda ed
intensità.
Gli effetti negativi dei raggi UV superano gli effetti positivi
Il sole ha su di noi un effetto positivo: ci fa sentire bene e migliora il nostro stato d’animo. Gli
effetti negativi e dolorosi, come le scottature solari, il precoce invecchiamento cutaneo ed il rischio
di sviluppare un tumore cutaneo costituiscono tuttavia l’altra faccia della medaglia. E’ vero che i
raggi UVB sono fondamentali per indurre la cute a produrre la vitamina D 3, essenziale per la
crescita delle ossa e per molti altri aspetti della nostra salute; tuttavia per questo scopo è sufficiente
un’esposizione solare di non più di 15 minuti al giorno oppure nutrirsi con una dieta appropriata o
assumere supplementi vitaminici. Il danno che i raggi UV provocano sulla cute è di gran lunga
superiore ai loro effetti benefici. I raggi UV, sia di tipo A che di tipo B, possono causare un danno
permanente del sistema immunitario locale cutaneo e del DNA delle cellule della cute.
4.2 UVA
Le radiazioni UVA danneggiano la cute in profondità
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I raggi UVA naturali generalmente non sono causa di scottature solari. Tuttavia, a causa della loro
elevata lunghezza d’onda, queste radiazioni sono in grado di penetrare profondamente nella cute, a
livello dei suoi strati inferiori, determinando un’abbronzatura scura e profonda. Allo stesso tempo, i
raggi UVA danneggiano il tessuto connettivo cutaneo, con la conseguente perdita di tono,
formazione di rughe e precoce invecchiamento: tale fenomeno è conosciuto come
fotodanneggiamento e si caratterizza clinicamente per la presenza di rughe, macchie brune, cute
secca e ruvida, capillari dilatati e rotti, chiazze ricoperte di squame. Recenti ricerche scientifiche
hanno dimostrato che un’elevata concentrazione di raggi UVA contribuisce alla formazione di
tumori cutanei ed è di conseguenza da chiamare almeno parzialmente in causa nell’aumentata
incidenza di tali neoplasie.
4.3 UVB
I raggi UVB abbronzano la cute e causano scottature
Le radiazioni UVB naturali, in virtù della loro scarsa lunghezza d’onda, vengono per la maggior
parte intercettate dallo strato di ozono dell’atmosfera. La deplezione dello strato di ozono negli
ultimi anni ha tuttavia determinato un incremento del numero dei raggi UVB che raggiungono il
suolo terrestre. I raggi UVB inizialmente determinano una reazione protettiva da parte della cute,
penetrando negli strati più superficiali dell’epidermide e causando una rapida abbronzatura. Infatti,
nelle cellule epidermiche deputate a tale funzione (melanociti) si forma un pigmento marrone
denominato melanina e lo strato squamoso situato al di sopra di esse si colora visibilmente. Se la
dose di UVB è eccessiva, la cute diventa rossa ed il risultato è la scottatura, la quale non è altro che
un segnale di allarme inviato dalle cellule cutanee. A questo punto spetta al sistema di riparazione
delle cellule stesse cercare di eliminare il danno. Più frequentemente e più intensamente la cute è
esposta al sole, maggiori saranno il danno ed il rischio che i sistemi di riparazione non siano in
grado di ripararlo. Nel tempo ciò può portare ad alterazioni del materiale genetico, ad un danno
cronico della cute, alla formazione di lesione pre-tumorali e, quindi, di tumori.
5. Abbronzatura
5.1 Falsi miti
Falso
Vero
L’abbronzatura solare è salutare
L’abbronzatura è il risultato di un tentativo di
difesa del tuo corpo nei confronti di danni da
radiazioni UV
L’abbronzatura ti protegge dal sole
Un’abbronzatura intensa in un soggetto bianco
conferisce un fattore di protezione (SPF)= 4
Non è possibile scottarsi nelle giornate Fino all’80% delle radiazioni UV del sole può
nuvolose
penetrare attraverso le nuvole. La presenza di
foschia può addirittura aumentare l’esposizione
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alle radiazioni UV
Non è possibile scottarsi mentre si è nell’acqua L’acqua fornisce solamente una minima
protezione dalle radiazioni UV, ed il riflesso da
parte dell’acqua può aumentare l’esposizione
alle radiazioni stesse
Le radiazioni UV durante l’inverno non sono Le radiazioni UV sono generalmente più deboli
pericolose
durante i mesi invernali, ma il riflesso da parte
della neve può raddoppiare l’esposizione
complessiva, specialmente ad elevate altitudini
Gli schermi solari mi proteggono così posso Gli schermi solari non devono essere utilizzati
stare al sole molto più a lungo
per prolungare il tempo di esposizione al sole,
ma per aumentare la protezione durante
l’esposizione. La protezione che gli schermi
riescono a fornire dipende da una corretta
applicazione
Se fai delle regolari pause
l’esposizione solare non ti scotterai
durante L’esposizione alle radiazioni UV è cumulativa
durante la giornata
Se non avverti i raggi caldi del sole non ti La scottatura solare è causata da radiazioni UV
scotterai
che non vengono percepite. La maggior parte
del riscaldamento è dovuto alle radiazioni
visibili ed infrarosse del sole
Un’abbronzatura ottenuta artificialmente per I responsabili delle scottature sono i raggi
mezzo di lettini e cabine solari proteggerà la UVB, mentre le lampade solari emettono
mia pelle da successive scottature quando mi prevalentemente UVA
esporrò al sole
5.2 Lettini e cabine solari
I lettini e le cabine solari inducono un’abbronzatura della cute attraverso l’utilizzo di raggi UVA, i
quali, sebbene estremamente efficaci nell’indurre l’abbronzatura senza scottature, aumentano
considerevolmente il rischio di sviluppare tumori cutanei e inducono un precoce invecchiamento
cutaneo. L'industria americana dell'abbronzatura artificiale giustifica l'uso di lampade solari
artificiali dichiarandole in grado di stimolare la produzione di vitamina D 3. È importante però
precisare che la sintesi di vitamina D è mediata dalle radiazioni UVB, mentre, come già detto, la
maggior parte delle apparecchiature per l'abbronzatura artificiale emette principalmente UVA.
Inoltre, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha incluso i lettini e le cabine
solari nella categoria dei cancerogeni ad alto rischio insieme all'asbesto, al fumo di sigaretta e
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all'arsenico. Recentemente è stata pubblicata un’analisi comprensiva dei dati di 19 studi che hanno
valutato il rapporto tra lettini solari e rischio di melanoma: è stato osservato che l’uso dei lettini
solari prima dei 35 anni di età è associato ad un aumento del 75% del rischio di sviluppare un
melanoma, sottolineando l’importanza di scoraggiare i giovani adulti in tal senso.
5.3 Esiste un’abbronzatura sicura?
Stare al sole per molto tempo non è sicuro nemmeno quando si utilizzano gli schermi solari. Infatti,
un blocco completo delle radiazioni solari, nel senso letterale del termine, non esiste ancora. Una
quantità variabile di radiazioni UVA non viene filtrata dagli attuali schermi solari, nonostante
esistano formulazioni con elevato fattore protettivo. L’effetto cumulativo di tali raggi non filtrati
può portare alla formazione di tumori cutanei e ad un precoce invecchiamento cutaneo. Pertanto si
deve evitare di stare al sole troppo a lungo avendo la falsa impressione che i raggi ultravioletti siano
completamente bloccati dai filtri solari. L’esposizione solare dovrebbe sempre essere evitata nella
fascia oraria che va dalle 11.00 del mattino e le 15.00, quando i raggi solari sono più forti.
5.4 Autoabbronzatura
L’autoabbronzatura, che si ottiene mediante l’uso di creme autoabbronzanti è di gran lunga più
sicura dell’abbronzatura solare. Le creme autoabbronzanti producono un’abbronzatura simile a
quella naturale attraverso una reazione chimica che avviene nella cute. In persone che sono molto
desiderose di avere un’abbronzatura è possibile ottenere l’effetto cosmetico desiderato dopo
l’applicazione di creme autoabbronzanti, senza dover ricorrere a veri e propri bagni solari. La loro
applicazione deve essere effettuata ogni 1-2 settimane allo scopo di mantenere l’abbronzatura man
mano che gli strati superficiali della cute vengono rinnovati. E’ necessario ricordare che le creme
autoabbronzanti non sono protettive nei confronti delle radiazioni UV e i consumatori dovrebbero
essere opportunamente avvertiti in tal senso.
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