25 Marzo 1655

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25 Marzo 1655
Christiaan Huygens scopre Titano, satellite di Saturno. Si trattava del primo satellite naturale ad essere
individuato dopo i satelliti galileiani di Giove. Huygens lo denominò semplicemente, in lingua latina, Luna
Saturni ed in seguito venne rinominato come Saturno VI, perché apparentemente sesto in ordine di
distanza dal pianeta. Il nome di Titano venne suggerito per la prima volta da John Herschel nel 1847. Di
conseguenza iniziò la tradizione di denominare gli altri satelliti saturniani in onore dei titani della mitologia
greca o delle sorelle e dei fratelli di Crono.
Titano è il più grande satellite naturale di Saturno ed uno dei corpi rocciosi più massicci dell'intero sistema
solare; supera in dimensioni il pianeta Mercurio ed è il secondo satellite (per dimensioni) del sistema
solare, dopo Ganimede. Si tratta inoltre dell'unico satellite in possesso di una densa atmosfera, che in
passato ha impedito uno studio dettagliato della sua superficie dalla Terra.
La magnitudine apparente di Titano oscilla fra 7,9 ed 8,7 e, sebbene invisibile ad occhio nudo, può essere
individuato attraverso piccoli telescopi o binocoli astronomici.
Titano orbita intorno a Saturno in 15 giorni e 22 ore e si trova in rotazione sincrona col pianeta (quindi
rivolge verso di esso sempre lo stesso emisfero).
Si suppone che il satellite sia composto per metà da ghiaccio e per l'altra metà da materiale roccioso,
partendo da un nucleo roccioso dal diametro di circa 3 400 km circondato da strati composti da diverse
forme cristalline del ghiaccio. L'interno di Titano potrebbe essere ancora caldo e vi potrebbe essere uno
strato liquido composto da acqua ed ammoniaca situato fra il nucleo roccioso sul quale galleggerebbe uno
strato superficiale di crosta ghiacciata.
Titano è l'unico satellite naturale del sistema solare a possedere un'atmosfera sviluppata (più densa di
quella terrestre, con una pressione alla superficie di circa il 50% maggiore), composta al 98,4% di azoto ed
all'1,4% di metano. Sono presenti tracce di numerosi altri gas.
La missione Cassini ha rilevato che la superficie di Titano è relativamente liscia. Le poche formazioni simili
a crateri da impatto sembra siano state riempite da piogge di idrocarburi o vulcani. L'area attualmente
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mappata non sembra presentare variazioni in altezza maggiori di 50 m. Sul satellite di Saturno sembra sia
presente un ciclo idrologico basato sul metano analogo a quello terrestre basato sull'acqua. Sono stati
infatti trovati indizi consistenti di fenomeni di evaporazione, piogge e canali naturali scavati da fluidi.
Attualmente è in fase di progetto un'ulteriore missione congiunta da parte di NASA ed ESA, denominata
Titan Saturn System Mission, che dovrebbe comprendere un orbiter per lo studio di Titano e degli altri
corpi che compongono il sistema di Saturno, una mongolfiera per lo studio dell'atmosfera e della
superficie di Titano ed un lander acquatico, per lo studio dei mari. Se verrà approvata la missione potrebbe
essere lanciata nel 2020.
Fonti:
http://www.nasa.gov/mission_pages/cassini/multimedia/titan20120223L.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Titano_(astronomia)
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