1. Che cos`è la morte cardiaca improvvisa

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Cardio T P
Conoscere e prevenire
la morte cardiaca improvvisa
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La mia guardia del cuore
Indice
1.Che cos’è la morte cardiaca improvvisa ?
1.1. La morte cardiaca improvvisa è un attacco cardiaco ?
4
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2.Quali sono le cause della morte cardiaca improvvisa ?
5
2.1.Quali sono le cause della morte cardiaca improvvisa
nei giovani adulti ?
2.2. Chi e’ a rischio
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6
3.Esistono test per prevedere il rischio ?
7
4.La morte cardiaca improvvisa si può prevenire ?
4.1. Prevenzione primaria
4.2. Prevenzione secondaria
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9
5.Che cos’è l’ICD ?
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
Come funziona l’ICD ?
Come prepararsi all’intervento ?
In cosa consiste l’intervento ?
Che cosa succede dopo l’intervento ?
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11
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6.Come imparare a convivere con l’ICD
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7.Domande da porre al proprio medico
8.Glossario
9.Link utili
10.Contatti
11.Note
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6.1. Cosa si avverte quando l’ICD è in funzione ?
6.2. Come si reagisce alla scarica elettrica erogata dall’ICD ?
6.3. L’ICD modifica la vita quotidiana ?
6.4.L’ICD modifica la capacità di svolgere attività fisica ?
6.5. Come saranno programmati i controlli dopo l’impianto dell’ICD ?
6.6. Quando chiamare il medico ?
6.7. E’ necessario informare i familiari ?
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1. Che cos’è la morte cardiaca improvvisa ?
La morte cardiaca improvvisa è causata dall’interruzione repentina della funzione cardiaca
(arresto cardiaco). Non presuppone necessariamente la presenza di una patologia cardiaca.
È impossibile prevedere quando e come avverrà il decesso. La morte sopraggiunge nel giro
di pochi minuti dalla comparsa dei sintomi. Nella maggior parte dei casi, la causa di fondo
della ­morte improvvisa per arresto cardiaco è una malattia coronarica (accumulo di grasso
­lungo la parete delle arterie che forniscono il sangue al cuore).
La morte cardiaca improvvisa (SCD) è tra le cause di morte più frequenti nei paesi
occidentali, con un numero di decessi 10 volte superiore a quelli causati dall’AIDS e 5 volte
più elevato a di quelli per tumori della mammella 1,2,3.
1.1. La morte cardiaca improvvisa è un attacco cardiaco ?
No, la morte cardiaca improvvisa non è un attacco cardiaco. L’attacco cardiaco può causare
l’arresto cardiaco e la SCD, ma i due termini non sono sinonimi.
L’attacco cardiaco si verifica quando c’è una disfunzione del ‘sistema idraulico’ del cuore.
Ad esempio, un’occlusione di una o più arterie che alimentano il cuore impedisce al muscolo
cardiaco di ricevere una giusta quantità di sangue, e quindi d’ossigeno. Di conseguenza,
il cuore soffre e subisce un danno.
Invece, con l’arresto cardiaco improvviso il problema è l’irregolare funzionamento del
sistema elettrico del cuore. Il flusso di sangue al cervello si riduce drasticamente e il soggetto
perde conoscenza. La morte è immediata, a meno che non s’instauri subito un trattamento
d’emergenza.
Ref. 1. Ali A. Sovari et al., e-medecine, july 17, 2006.
Ref. 2. Esther Kaplan, The Nation, November 3, 2003.
Ref. 3. American Cancer Society, Breast Cancer Facts and Figures, 2005-2006.
2. Quali sono le cause della morte cardiaca improvvisa ?
Ritmo cardiaco irregolare. Tutte le cardiopatie conosciute possono causare l’arresto cardiaco
e la SCD. La maggior parte dei casi di arresto cardiaco che determinano la SCD si verifica
quando gli impulsi elettrici del cuore malato diventano rapidi (tachicardia ventricolare)
o caotici (fibrillazione ventricolare) o entrambi. In conseguenza di quest’irregolarità del ritmo
cardiaco (aritmia), il cuore cessa improvvisamente di battere. Talvolta l’arresto cardiaco
è causato da un rallentamento eccessivo del cuore. Si parla in questo caso di bradicardia.
Storia di attacco cardiaco. Nei primi sei mesi successivi ad un attacco cardiaco il rischio
di morte cardiaca improvvisa è particolarmente elevato nei pazienti affetti da cardiopatia
aterosclerotica. L’ispessimento della parete cardiaca, qualunque sia l’origine (nel caso
tipo ipertensione o patologia valvolare), soprattutto se è presente anche un’insufficienza
cardiaca congestizia, è un fattore predisponente per la SCD.
Farmaci cardiaci. In talune condizioni, vari farmaci cardiaci possono creare le condizioni
per aritmie che condurranno poi alla SCD. In particolare, i cosiddetti farmaci “antiaritmici”,
anche se assunti in dosi normali, possono talvolta indurre aritmie ventricolari pericolose
(effetto “pro-aritmico”). A prescindere dalla presenza di una cardiopatia organica, anche
variazioni significative dei livelli di potassio e magnesio nel sangue (ad esempio a seguito del
trattamento con diuretici) possono causare aritmie fatali e la morte cardiaca improvvisa.
2.1. Quali sono le cause della morte cardiaca improvvisa nei giovani adulti ?
Cardiomiopatia ipertrofica. Quando la morte cardiaca improvvisa si verifica in un giovane
adulto, solitamente la causa non è una cardiopatia aterosclerotica. Più spesso, le giovani
vittime rivelano un ispessimento del muscolo cardiaco (cardiomiopatia ipertrofica) senza
aver accusato un aumento della pressione sanguigna.
Disfunzioni dell’attività elettrica. Anche alcune disfunzioni dell’attività elettrica del
cuore possono causare la morte cardiaca improvvisa nei giovani adulti. È questo
il caso, ad esempio, della sindrome di Wolff-Parkinson-White, caratterizzata da un
cortocircuito tra atri e ventricoli, le camere rispettivamente superiori e inferiori del cuore.
Anomalie dei vasi sanguigni. Meno frequenti, come causa di morte cardiaca improvvisa
nei giovani adulti, sono le anomalie congenite dei vasi sanguigni, soprattutto a carico delle
arterie coronarie e dell’aorta.
Rilascio di adrenalina. In presenza di tali anomalie, il fattore scatenante della SCD è spesso
la scarica di adrenalina conseguente ad un’intensa attività fisica o atletica.
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Quali sono i soggetti a rischio ?
• P
regresso attacco cardiaco : il 75 % delle persone che muoiono per SCD mostra segni
di pregresso attacco cardiaco. Per tali soggetti, il rischio di morte per SCD è 4-6 volte
più elevato di quello della popolazione generale 1.
• Malattia coronarica : l’80 % delle persone che muoiono per SCD mostra segni di
malattia coronarica, una patologia caratterizzata da restringimento o occlusione delle
arterie che forniscono il sangue al cuore 1.
• Episodi di svenimento di origine sconosciuta, denominato sincope.
• Bassa frazione di eiezione (EF) : con tale termine si indica la quantità di sangue
pompata dai ventricoli per ogni battito cardiaco. Un cuore sano espelle almeno il
55 % del sangue in esso contenuto per ciascun battito. I soggetti a più alto rischio
per SCD sono quelli che hanno una frazione di eiezione inferiore al 35 % 2 associata a
tachicardia ventricolare, un disturbo in cui il battito dei ventricoli risulta accelerato.
• Pregresso episodio di morte cardiaca improvvisa.
• Storia familiare di arresto cardiaco improvviso o SCD.
• Storia personale o familiare di aritmie cardiache.
• Tachicardia ventricolare o fibrillazione ventricolare dopo un attacco cardiaco.
• Storia di difetti cardiaci congeniti o di anomalie dei vasi sanguigni.
• Insufficienza cardiaca : nei pazienti affetti da insufficienza cardiaca il rischio di
sviluppare aritmie ventricolari che possono indurrel la morte cardiaca improvvisa è da
6 a 9 volte più alto che nella popolazione generale.
• Cardiomiopatia dilatativa (causa di SCD in circa il 10 % dei casi) : il cuore pompa
meno sangue a seguito di un ingrossamento (dilatazione) e indebolimento del
ventricolo sinistro.
• C ardiomiopatia ipertrofica (ispessimento del muscolo cardiaco che interessa
soprattutto i ventricoli).
• Variazioni significative dei livelli di potassio e magnesio nel sangue (ad esempio,
a seguito del trattamento con diuretici), anche se non è presenta una cardiopatia
organica.
• Obesità.
• Diabete.
• Abuso di droghe ricreative.
• Il trattamento con farmaci “pro-aritmici” può accrescere il rischio di aritmie fatali.
2.2. Chi e’ a rischio
Ora che Lei sa quali sono tutti i fattori di rischio, se sospetta di essere a rischio per
morte cardiaca improvvisa, si rivolga al Suo medico curante.
Anche se assume dei farmaci può essere a rischio per SCD.
Ref. 1. Daniel E. Hillerman et al., Pharmacotherapy 21 (5) : 556-575, 2001.
Ref. 2. Linee guida ESC/ACC/AHA 2006 per la prevenzione della SCD.
3. Esistono test per prevedere il rischio ?
Vi sono diversi test che sono in grado di stabilire se un individuo può essere considerato ad
alto rischio per morte cardiaca improvvisa. Questi includono :
Ecocardiogramma : è un esame indolore che utilizza le onde sonore per ottenere immagini
dinamiche del cuore. Consente di valutare la funzione di pompa del cuore e di accertare
altri problemi che potrebbero accrescere il rischio di SCD.
Elettrocardiogramma (ECG) : è un esame indolore in cui si posizionano sul torace degli
elettrodi che registrano l’attività elettrica del cuore, consentendo in tal modo di identificare
eventuali alterazioni del ritmo cardiaco. Alcune forme di aritmia potrebbero essere indice
di un accresciuto rischio di SCD.
Registratore Holter : quest’apparecchio delle dimensioni di un walkman è applicato sul
torace per ottenere una registrazione prolungata (24-48 ore) del ritmo cardiaco. Una
volta rimosso l’apparecchio, il nastro magnetico è esaminato per rilevare eventuali segni
di aritmia.
Studio elettrofisiologico (EPS) : è un esame che si esegue in ospedale o in clinica. Richiede
l’uso di un anestetico locale per sedare la regione dell’inguine o del collo attraverso la quale
s’introducono dei tubicini flessibili e sottili (denominati cateteri), che sono spinti fino al
cuore per registrare l’attività elettrica. Durante l’esame, il medico studia la velocità e il flusso
dei segnali elettrici emessi dal cuore, identifica le alterazioni del ritmo e mette in evidenza le
regioni cardiache che potrebbero essere la causa delle anomalie elettriche che scatenano
le aritmie. Il medico è altresì in grado di determinare se un paziente ha avuto un pregresso
attacco cardiaco o un pregresso danno cardiovascolare di cui non è consapevole. Tutte
queste informazioni servono per stabilire se il paziente è ad alto rischio di SCD.
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4. La morte cardiaca improvvisa si può prevenire ?
Ci sono diverse cose che si possono fare per ridurre le probabilità di essere vittime di
morte cardiaca improvvisa. Innanzitutto condurre una ‘vita sana per il cuore’ può ridurre
le probabilità di morire per arresto cardiaco o altri disturbi cardiocircolatori. Ciò vuol dire
praticare regolarmente un’attività fisica, seguire una dieta sana, mantenere il controllo
del peso e non fumare. È altrettanto importante trattare e tenere sotto controllo patologie
e disturbi che possono favorire i problemi cardiaci, quali l’ipertensione e livelli troppo alti
di colesterolo e di diabete
4.1. Prevenzione primaria
Farmaci : ACE inibitori, beta bloccanti, calcio antagonisti e altri farmaci antiaritmici, possono
controllare le aritmie cardiache e trattare altre condizioni che possono contribuire alla
disfunzione cardiaca e alla SCD. Il trattamento farmacologico deve raggiungere i dosaggi
ottimali prima dell’impianto dell’ICD.
Il defibrillatore cardioverter impiantabile (ICD) è un piccolo dispositivo che serve per
correggere le aritmie. Esso è, infatti, in grado di identificare e correggere l’accelerazione del
battito cardiaco. L’ICD tiene il ritmo cardiaco sotto monitoraggio costante. Se percepisce
che il ritmo cardiaco è anormale e molto accelerato, invia al muscolo cardiaco energia sotto
forma di una piccola, ma potente scarica elettrica, che ha l’effetto di ripristinare il ritmo
normale. L’ICD registra anche i dati di ciascun episodio, che possono essere esaminati dal
medico attraverso un terzo componente del sistema che rimane in ospedale.
L’ICD può essere associato al pacemaker (Detto CRT-D per Terapia di Resincronizzazione
Cardiaca con Defibrillatore) in presenza di altre eventuali aritmie di fondo, oppure nei
pazienti che sono più a rischio di SCD. Si parla in tali casi di prevenzione primaria.
L’ICD prolunga significativamente la vita dei pazienti con pregresso infarto miocardico
e bassa frazione di eiezione, ma anche quella dei pazienti non ischemici.
Anche fino a 15 anni dopo l’infarto miocardico, il vantaggio in termini di sopravvivenza
derivante dall’applicazione di un ICD aumenta
significativamente con il tempo.
Perché si potrebbe avere bisogno di un ICD ? In
condizioni normali il cuore ha un pacemaker
naturale (che prende il nome di nodo seno­
atriale) che mantiene il battito cardiaco
costante. Un piccolo impulso elettrico parte
da una delle camere superiori del cuore
(dette atri), attraversa il muscolo cardiaco e
raggiunge le camere inferiori (dette ventricoli).
Lei potrebbe avere bisogno di un ICD se ha
avuto o è a rischio di avere certe alterazioni
del ritmo cardiaco (tachicardia ventricolare o
fibrillazione ventricolare).
Nodo SA
Sistema His-Purkinje
Nodo AV
4.2. Prevenzione secondaria
L’arresto cardiaco improvviso è reversibile. La morte cerebrale e la morte permanente
subentrano nel giro di appena quattro-sei minuti dall’arresto cardiaco improvviso. Nella
maggior parte dei casi l’arresto cardiaco è reversibile a condizione che s’intervenga
immediatamente inviando al cuore una scarica elettrica che ripristini la normalità del battito.
Questo processo prende il nome di defibrillazione. Se la rianimazione cardiopolmonare
(CPR) e la defibrillazione non sono tempestive, le probabilità di sopravvivenza diminuiscono
del 7-10 % per ogni minuto di ritardo. La CPR può raddoppiare o triplicare le probabilità
di sopravvivenza di una persona colpita da arresto cardiaco.
I pazienti sopravvissuti all’arresto cardiaco improvviso e che necessitano di tenere il ritmo
cardiaco sotto controllo costante possono trarre giovamento dall’ICD. Si parla in tali casi di
prevenzione secondaria. Se l’arresto cardiaco è stato dovuto a tachicardia ventricolare o a
fibrillazione ventricolare, il paziente potrebbe avere un altro arresto, soprattutto se è anche
affetto da una cardiopatia di fondo : l’insufficienza cardiaca è una delle più importanti.
L’ICD deve essere distinto dal defibrillatore
esterno automatico.
Defibrillatore automatico esterno (AED). Si tratta
di un dispositivo automatico portatile che serve
per ripristinare il battito nei pazienti in arresto
cardiaco. L’AED viene posizionato sul torace.
Controlla automaticamente il ritmo cardiaco
del paziente e segnala se è necessario inviare
una scarica elettrica per stimolare il battito
cardiaco e ripristinare il ritmo normale. Gli
AED sono disponibili nei luoghi pubblici quali
aeroporti e uffici (AED di pubblico accesso).
Farmaci : ACE inibitori, beta bloccanti, calcio antagonisti e altri farmaci antiaritmici.
La somministrazione di soli farmaci non ha fornito un efficace prevenzione dell’arresto
cardiaco improvviso. Spesso però, anche nei pazienti impiantati con un ICD, si continua
la somministrazione di questi farmaci allo scopo di ridurre gli interventi del dispositivo
(schok).
Ablazione con catetere : questa tecnica utilizza l’energia a radiofrequenza
(calore), la crioterapia (raffreddamento del tessuto con temperature
molto basse) o altre forme di energia per distruggere piccole aree del
muscolo cardiaco che determinano le anomalie elettriche che a loro
volta possono rendere il ritmo cardiaco accelerato o irregolare.
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5. Che cos’è l’ICD ?
L’ICD è un defibrillatore cardioverter impiantabile che trasmette rapidamente impulsi
elettrici al cuore. È “impiantato”, ovvero inserito chirurgicamente all’interno dell’organismo.
È costituito da un generatore d’impulsi e da uno o più elettrodi. Il generatore d’impulsi tiene
il cuore sotto continua sorveglianza. È come un piccolo computer che funziona a batteria.
Gli elettrodi sono fili sottili che vanno dal generatore d’impulsi al cuore. Ogni elettrodo invia
all’ICD i segnali elettrici emessi dal cuore e contribuisce a regolarizzarne il ritmo.
L’ICD si compone di due parti : gli elettrodi e il generatore d’impulsi
Gli elettrodi sono fili flessibili
che controllano il ritmo
cardiaco e trasmettono
l’energia necessaria
per la stimolazione, la
cardioversione e/o la
defibrillazione.
Il generatore ospita la batteria
e un piccolissimo computer.
L’energia è immagazzinata
nella batteria. Il computer
riceve le informazioni dagli
elettrodi e sulla base di queste
identifica il ritmo a cui il
cuore batte.
5.1. Come funziona l’ICD ?
L’ICD tiene il ritmo cardiaco sotto monitoraggio costante. Se percepisce che il battito
cardiaco è troppo rapido, emette il trattamento programmato dal medico. L’ICD può
adempiere a più funzioni :
Stimolazione : In presenza di una tachicardia ventri­
colare (il battito è accelerato) non troppo grave,
l’ICD è in grado di emettere una serie di segnali
di stimolazione. Quando questi cessano, il battito
cardiaco dapprima rallenta e poi si normalizza.
Tachicardia
ventricolare
Ritmo
Stimolazione normale
Cardioversione : Se la stimolazione non ottiene alcun risultato, si può provare con la
terapia di cardioversione, che consiste nell’invio di una lieve scarica elettrica al cuore per
interrompere il battito accelerato.
Defibrillazione : Se è presente una fibrillazione ventri­
colare, l’ICD eroga una scarica elettrica più forte che
interrompe il battito accelerato, contribuendo quindi
al ripristino del ritmo cardiaco normale.
Fibrillazione
ventricolare
Scarica
elettrica
Ritmo
normale
Pacemaker : L’ICD è anche in grado di stabilire se il battito cardiaco è troppo lento. In tal
caso agisce da pacemaker, ripristinando il ritmo normale.
5.2. Come prepararsi all’intervento ?
Chieda al Suo medico curante quali farmaci può assumere. Egli potrà consigliarLe di
sospendere alcuni farmaci prima dell’impianto dell’ICD. Riceverà comunque istruzioni
specifiche.
Se Lei è diabetico, chieda al medico in che modo deve modificare il trattamento.
La sera prima dell’intervento non dovrà mangiare né bere dopo la mezzanotte. Qualora
debba assumere dei farmaci, si limiti a bere solo un sorso d’acqua.
Indossi abiti comodi. Una volta in ospedale, dovrà spogliarsi ed indossare un apposito
camice per l’intervento. Lasci gioielli e altri oggetti di valore a casa.
5.3. In cosa consiste l’intervento ?
Innanzitutto l’infermiere La farà sdraiare sul lettino, quindi inserirà nel braccio o nella mano
un accesso venoso (i.v.) attraverso la quale saranno somministrati i farmaci e i fluidi durante
l’intervento.
Verrà somministrato un antibiotico per prevenire le infezioni. Può anche essere
somministrato un farmaco rilassante per via intravenosa per proteggere da situazioni
di stress. Tale medicazione non indurrà sonnolenza.
L’infermiere La collegherà quindi a una serie di monitor, attraverso i quali il medico
e l’infermiere potranno controllare il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna, il livello
di ossigeno nel sangue e altri parametri per tutta la durata dell’intervento.
Il medico praticherà una piccola incisione al di sotto della clavicola. Quindi inserirà
delicatamente gli elettrodi in vena e li farà avanzare fin dentro la camera cardiaca.
Posizionerà quindi il generatore sotto la cute, nella parte superiore del torace, e lo collegherà
agli elettrodi.
5.4. Che cosa succede dopo l’intervento ?
Lei dovrà rimanere in ospedale per un periodo di uno-tre giorni circa, durante i quali
si terranno sotto controllo la frequenza e il ritmo cardiaci. La durata della degenza varia
in funzione del tipo di intervento con cui il medico ha impiantato l’ICD.
La mattina successiva all’impianto dell’ICD, Lei sarà sottoposto a una serie di esami per
verificare che gli elettrodi siano nella giusta posizione e che il dispositivo sia
stato programmato e funzioni nel modo adeguato.
Le saranno fornite tutte le informazioni circa il tipo di ICD e di elettrodi
che Le sono stati impiantati, la data in cui è stato applicato l’ICD e il
nome del medico che lo ha impiantato.
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6. Come imparare a convivere con l’ICD
6.1. Cosa si avverte quando l’ICD è in funzione ?
Quando l’ICD eroga scariche di stimolazione, Lei potrebbe non avvertire nulla. Alcuni
pazienti percepiscono una sorta di piccole vibrazioni al petto, ma aggiungono di non
avvertire fastidio né dolore. Esso utilizza una bassa energia.
La cardioversione impiega scariche elettriche più forti degli impulsi utilizzati per la
stimolazione. La sensazione è paragonabile a quella di un pugno in pieno petto
La scarica della defibrillazione è la più forte. Di solito arriva improvvisamente e dura appena
un secondo. Anche se forse si sentirà un po’ stordito dopo la defibrillazione, sappia che l’ICD
sta agendo per il Suo bene per risolvere l’aritmia : quindi non ha nulla di cui preoccuparsi.
6.2. Come si reagisce alla scarica elettrica erogata dall’ICD ?
Il miglioramento della qualità della vita conseguente all’impianto dell’ICD può essere in
rapporto diretto con la capacità di sopportare le scariche elettriche erogate dall’ICD.
Anche se le scariche sono spesso improvvise e fastidiose, sono comunque segno che l’ICD
sta facendo il suo dovere.
Come funziona l’ICD
L’ICD consente il monitoraggio e il trattamento continui delle aritmie cardiache (battito
irregolare). Non appena l’ICD identifica automaticamente un’alterazione del battito, invia al
cuore una serie di piccoli impulsi rapidi o una scarica elettrica allo scopo di normalizzare
il ritmo cardiaco.
I pazienti hanno descritto la scarica elettrica come un pugno repentino in pieno petto,
assegnando alla sensazione di dolore un punteggio di “6” su una scala da 0 a 10.
Reazioni psicologiche alla scarica elettrica
I sintomi psicologici più frequentemente riferiti dai pazienti portatori di ICD sono
paure specifiche correlate all’impianto del dispositivo e sintomi di ansia (ad esempio,
preoccupazione eccessiva, accresciuta tensione muscolare, sudore e incremento della
frequenza cardiaca e respiratoria).
Sapere in che cosa consiste il trattamento può contribuire a ridurre l’incertezza e quindi
l’ansia, perché in questo modo Lei e la Sua famiglia potrete gestire il trattamento e saprete
quando consultare il medico o recarvi al pronto soccorso.
n Essere informati. Cerchi di documentarsi quanto più possibile sull’ICD e sul suo
funzionamento. Chieda se nella Sua zona di residenza è attivo un gruppo di sostegno
per pazienti cardiopatici o portatori di ICD e partecipi alle riunioni per saperne di più sulla
cardiopatia e sul modo in cui l’ICD protegge la vita.
n Informazioni importanti. Faccia in modo di avere sempre con sé le seguenti tre fonti
d’informazione : il tesserino con il codice identificativo dell’ICD, l’elenco dei farmaci che
assume, il nome e il numero di telefono del Suo medico curante.
n Piano d’azione. Per prepararsi al trattamento con le scariche elettriche potrebbe esserLe
richiesto di simulare l’evento per spiegarLe che cosa dovrà fare. Il Suo medico curante
potrebbe avere un piano specifico. La tabella seguente illustra un piano tipo per un paziente
con ICD. Se ne serva come base per il colloquio con il Suo medico.
Evento
Sintomi
Azione
Ricevuta la scarica elettrica
dall’ICD
Immediata sensazione di benessere
Consultare il cardiologo per
avere indicazioni e prendere
appuntamento per un controllo
Ricevuta la scarica elettrica
dall’ICD
Sensazione di dolore/pressione al petto,
respiro corto, battito cardiaco rapido.
Sensazione di vertigini, confusione
o semplicemente di malessere.
Consultare immediatamente
il medico
Ricevute una o più scariche
elettriche dall’ICD in 24 ore
Sensazione di benessere o malessere
Consultare immediatamente
il medico
6.3. L’ICD modifica la vita quotidiana ?
Immediatamente dopo l’impianto dell’ICD, il Suo medico Le consiglierà un periodo di
riposo per le prime settimane per poi riprendere gradualmente le normali attività. Sulla base
delle Sue condizioni, il medico Le consiglierà anche quando potrà riprendere a guidare.
In generale, si ritorna alla vita normale dopo un mese.
Tutti i portatori di un device impiantato devono sapere che il device può essere soggetto ad
interferenze elettromagnetiche (EMI). Un interferenza elettromagnetica EMI avviene quando
un segnale proveniente da un campo elettromagnetico esterno interferisce temporaneamente con il funzionamento del device impiantato. Alcuni oggetti usati nella nostra vita quotidiana
creano campi elettromagnetici. Chiunque ha un device cardiaco impiantato e si trova a contatto con certi oggetti deve sapere che un EMI può evere effetti sul funzionamento del device.
Come le interferenze elettromagnetiche(AMI)interferiscono con il device ?
In alcuni casi, un device impiantato può sentire i segnali elettromagnetici prodotti da
qualche oggetto e erroneamente interpretarli come segnali provenienti
dal cuore. Un defibrillatore (o pacemaker) può interpretare tali segnali
come alterazioni del ritmo cardiaco che necessitano di terapia. Questo può causare una erogazione di uno shock in situazioni dove non
è opportuno. In rari casi tali interferenze possono causare anche
la mancata erogazione di uno shock in una situazione opportuna.
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E’ sconsigliato l’uso di :
Dispositivi per la misurazioni del grasso corporeo (hand-held), materassi magnetici o sedie
magnetiche, Jackhammers.
Da usare con precauzione :
Cellulari, telefoni cordless, palmare, saldatori elettrici, motori da corsa e alternatori,
specialmente quelli utilizzati nei veicoli, bingo game, radio trasmittenti, slot machine,
altoparlanti stereo, sistemi di sicurezza degli aereoporti, sistemi antitaccheggio (presenti
alle entrate di supermercati e librerie).
Bisogna anche fare attenzione ad alcuni test o procedure dentali e medicali : radioterapia,
elettrocauterizzazione usata in chirurgia, TENS (Transcutaneous Electrical Nerve
Stimulation), risonanza magnetico nucleare (RMN), diatermia.
Lei deve avere l’accortezza di informare sempre i medici, il dentista e anche i tecnici
paramedici di essere portatore di ICD. Altrettanto deve fare con il personale che presidia i
varchi di sicurezza degli aeroporti. Il Suo medico potrà consegnarLe una tessera che attesti
il tipo di ICD che Le è stato impiantato.
6.4. L’ICD modifica la capacità di svolgere attività fisica ?
Mantenimento delle attività quotidiane. Nella maggior parte dei casi l’ICD non Le impedirà
di praticare un’attività sportiva, nemmeno se impegnativa. Potrebbe, però, essere meglio
evitare sport incentrati sul contatto fisico, come ad esempio il rugby, perché l’impatto fisico
potrebbe danneggiare l’ICD o scuotere gli elettrodi all’interno del muscolo cardiaco. Chieda
consiglio al Suo medico, il quale saprà indicarLe quale attività fisica è più indicata e con
quale frequenza potrà praticarla.
Struttura di una sessione di allenamento. Tutte le sessioni di allenamento devono cominciare
con il riscaldamento e terminare con il defaticamento. Queste due fasi, che devono
durare da 10 a 15 minuti ciascuna, servono per dare al sistema cardiovascolare il tempo
di adeguarsi ai mutati fabbisogni a livello circolatorio e respiratorio 1. Il programma di
allenamento deve coinvolgere tutti i distretti (braccia, addominali, gambe), prevedendo
anche degli esercizi di allungamento (stretching) e coordinazione a conclusione degli
esercizi più impegnativi. La parte principale del programma di allenamento deve prevedere
una serie di esercizi aerobici di difficoltà crescente da svolgersi in circuito in un tempo
di 30-40 minuti, inclusi movimenti multiarticolari con i pesi e di resistenza moderata 2.
La forma fisica si perde presto se l’allenamento non continua ad un livello sufficiente per
mantenerne l’effetto.
Ref. 1. Fletcher et al, 2001 ; Pina et al, 2003.
Ref. 2. Fletcher et al, 2001 ; Fitchet et al, 2003 ; American College of Sports Medicine, 2005.
6.5. Come saranno programmati i controlli dopo l’impianto dell’ICD ?
I pazienti portatori di ICD devono presentarsi presso l’ambulatorio per la valutazione dei
dispositivi elettronici e il recupero dei dati (interrogazione del dispositivo). Tali valutazioni si
eseguono periodicamente e quando il dispositivo si scarica. La funzione di defibrillazione
è stata testata di routine in passato, anche se secondo alcuni autori sarebbe meglio
che ciò fosse riservato a contesti clinici specifici. È probabile che in futuro sistemi di
monitoraggio remoto attraverso Internet sostituiranno i controlli ambulatoriali. La rimozione
e la sostituzione degli elettrodi del defibrillatore può essere necessaria per vari motivi,
anche se in molti casi gli elettrodi dureranno per tutta la vita del paziente senza bisogno di
essere sostituiti. Il generatore d’impulsi (detto anche, con lo stesso significato, dispositivo,
generatore, batteria o ICD) si sostituisce preferibilmente prima della scadenza della vita
utile della batteria, di solito ogni tre-cinque anni.
I pazienti portatori di ICD devono sottoporsi a controlli ogni tre-sei mesi in funzione delle
specifiche caratteristiche del dispositivo e del contesto clinico. In occasione di ogni visita si
interrogherà il dispositivo e si controllerà scrupolosamente il suo funzionamento.
6.6. Quando chiamare il medico ?
Chiami il medico se :
• S
e ricevi 1 schok
• p
erde coscienza prima di ricevere la scarica elettrica
• a ccusa gonfiore, sanguinamento, rossore, calore o drenaggio nel sito d’impianto
• accusa insensibilità o formicolio al braccio opposto rispetto al lato in cui è stato impiantato l’ICD
• una parte qualunque del dispositivo o dell’elettrodo è visibile o protrude attraverso la pelle
• a ccusa febbre o brividi nelle 6-8 settimane successive all’impianto dell’ICD.
6.7. E’ necessario informare i familiari ?
Informi i Suoi familiari. Se Lei è a rischio di SCD, ne parli con i Suoi cari, in modo che
si rendano conto del problema e comprendano quanto sia importante chiamare
immediatamente i soccorsi in caso di emergenza. I familiari e gli amici di persone a rischio
per SCD devono sapere eseguire la CPR.
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7. Domande da porre al proprio medico
Morte cardiaca improvvisa
• Che cos’è la morte cardiaca improvvisa ?
• Qual è la differenza tra morte cardiaca improvvisa e attacco cardiaco ?
• Sono a rischio di morte cardiaca improvvisa ?
ICD : defibrillatore cardioverter impiantabile
• Devo essere sottoposto all’impianto di un ICD ?
• In che cosa consisterà l’intervento ?
Dopo l’impianto dell’ICD
• Devo avere paura del funzionamento dell’ICD ?
• Saprò se l’ICD funziona ?
• Che cosa devo fare se prendo la scossa ?
• Come cambierà la mia vita quotidiana ?
• Potrò continuare a svolgere attività fisiche ?
• Quale sarà la frequenza dei controlli ?
Altro
• Quando devo chiamare il medico ?
• Che cosa devono sapere i miei cari ?
8. Glossario
ACE-inibitori
Farmaci che inibiscono l’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), che è importante per la formazione
dell’angiotensina II. L’angiotensina II provoca il restringimento delle arterie, con conseguente aumento
della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori bloccano la formazione dell’angiotensina II e, di conseguenza,
abbassano la pressione sanguigna. In questo modo le arterie si rilasciano e si dilatano.
Adrenalina
Sostanza prodotta dalle ghiandole surrenali ; è sinonimo di epinefrina. Induce una rapida accelerazione
del battito cardiaco, rafforza la potenza della contrazione del muscolo cardiaco, ecc. La liberazione di
adrenalina da parte delle surrenali fa parte della reazione di allarme “lotta o fuggi” che è la risposta naturale
del corpo di fronte alle minacce.
AED
Dispositivo che analizza automaticamente il ritmo cardiaco e se identifica un’alterazione, eroga una scarica
elettrica per normalizzarlo.
Atri
Plurale di atrio. Gli atri sono le due camere più piccole del cuore. Ogni atrio è costituito da uno spazio
aperto con pareti rientrate. L’atrio destro riceve attraverso le vene il sangue privo di ossigeno e lo pompa nel
ventricolo destro, che lo invia ai polmoni. L’atrio sinistro riceve, invece, il sangue ricco di ossigeno proveniente
dai polmoni e lo pompa al ventricolo sinistro, che a sua volta lo invia ad alta pressione a tutto l’organismo.
Arterie coronarie
Le coronarie si biforcano dall’aorta adiacente al cuore e forniscono al cuore sangue ricco di ossigeno.
Il nome deriva dal fatto che circondano il cuore proprio come una corona.
Betabloccanti
Classe di farmaci che blocca le sostanze beta-adrenergiche quali l’adrenalina (epinefrina). Bloccando
l’azione di tali sostanze sul cuore, i betabloccanti alleviano la tensione del muscolo cardiaco, rallentano il
battito, riducono la forza della contrazione cardiaca, e riducono la contrazione dei vasi sanguigni a livello
del cuore, del cervello e di tutto l’organismo.
Bloccanti dei canali del calcio
Classe di farmaci che impediscono l’entrata del calcio nelle cellule che costituiscono il cuore e le arterie.
È la penetrazione del calcio in tali cellule che fa contrarre il cuore e restringere le arterie. Bloccando il
calcio, questi farmaci riducono la contrazione del muscolo cardiaco e dilatano le arterie.
Bradicardia
Rallentamento del ritmo cardiaco, che scende a meno dei normali 60 battiti al minuto. Etimologicamente, il
termine bradicardia deriva dalla fusione di due parole greche, bradys, lento + kardia, cuore = cuore lento.
Cardiopatia valvolare
Insorge quando le valvole cardiache non funzionano come dovrebbero. Le valvole cardiache sono localizzate
all’uscita di ognuna delle quattro camere in cui è ripartito il cuore (due ventricoli e due atri) e garantiscono il
flusso unidirezionale del sangue al cuore. In sostanza, le quattro valvole cardiache fanno passare il sangue
e si chiudono impedendogli, così, di tornare indietro nella direzione di provenienza.
Fibrillazione ventricolare
Il ventricolo batte rapidamente con movimenti caotici e inefficaci Di conseguenza,
il cuore non riesce a pompare efficacemente il sangue per tutto l’organismo. Se
non s’interviene tempestivamente, la fibrillazione ventricolare può essere fatale
nel giro di pochi minuti, se non addirittura secondi.
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Frazione di eiezione (EF)
La quantità di sangue pompato, ossia espulso, da un ventricolo ad ogni battito. Il cuore non espelle tutto
il sangue che si trova nel ventricolo, ma solo circa due terzi per ogni battito. Questa quantità costituisce
la frazione di eiezione. La frazione di eiezione è un indicatore dello stato di salute del cuore. Se il cuore è
malato a seguito di un attacco cardiaco o di altra patologia cardiaca, la frazione di eiezione potrebbe ridursi,
ad esempio, ad un terzo. In tal caso il cuore pomperà soltanto un terzo del sangue contenuto nel ventricolo
(la metà dei normali due terzi).
ICD
Dispositivo che si applica all’interno dell’organismo per riconoscere e correggere certi tipi di alterazioni del
ritmo cardiaco (aritmie).
I defibrillatori cardioverter impiantabili tengono il ritmo cardiaco sotto continua sorveglianza allo scopo
di identificare tempestivamente aritmie troppo accelerate. Il defibrillatore corregge il ritmo cardiaco e, se
necessario, eroga delle scariche elettriche ben calibrate e distanziate nel tempo allo scopo di normalizzare
il battito.
Insufficienza cardiaca
Incapacità del cuore di soddisfare le esigenze dell’organismo e, specificamente, incapacità di pompare il
sangue con la normale efficienza. Quando ciò succede, il cuore non è più in grado di fornire agli altri organi
(ad esempio cervello, reni e fegato) una quantità di sangue sufficiente.
Ischemico
Deficit totale del flusso sanguigno derivante da un evento trombotico o embolico. Un esempio di tale
fenomeno è rappresentato dall’infarto miocardico.
Morte cardiaca improvvisa
La morte cardiaca improvvisa è causata dall’interruzione repentina della funzione cardiaca (arresto
cardiaco). Non presuppone necessariamente la presenza di una patologia cardiaca. È impossibile prevedere
quando e come avverrà il decesso. La morte sopraggiunge nel giro di pochi minuti dalla comparsa dei
sintomi. Nella maggior parte dei casi, la causa di fondo della morte improvvisa per arresto cardiaco è una
malattia coronarica (accumulo di grasso lungo la parete delle arterie che forniscono il sangue al cuore).
Nodo senoatriale
Il nodo senoatriale (nodo SA) è uno degli elementi principali del sistema di conduzione cardiaco, preposto al
controllo della frequenza cardiaca. Questo sistema genera impulsi elettrici e li conduce attraverso il muscolo
cardiaco, stimolando la contrazione, in modo che il cuore pompi il sangue. È un pacemaker naturale.
Non ischemico
Parziale riduzione del flusso sanguigno nel muscolo cardiaco. Ne risultano sintomi quali dolore toracico,
dovuto alla mancanza di ossigeno nel muscolo cardiaco.
Tachicardia ventricolare
Ritmo cardiaco anormalmente accelerato che origina da un ventricolo, una delle camere inferiori del cuore.
Anche se il battito è regolare, la tachicardia ventricolare è potenzialmente fatale perché può causare un
disturbo molto temuto, la fibrillazione ventricolare.
Ventricoli
I ventricoli destro e sinistro sono le due camere inferiori del cuore.
9. Link utili
• www.cardiotop.com
• www.arrhythmiaalliance.org.uk/
• www.bhf.org.uk
10. Contatti
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11. Note
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Cardio T P
Conoscere e prevenire
la morte cardiaca improvvisa
www.bostonscientific.com/international
www.bostonscientific.ca
www.bostonscientific.co.uk
www.bostonscientific.de
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