IASMA NOTIZIE OLIVICOLTURA n. 1

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IASMA Notizie
Stampato su carta certificata Ecolabel prodotta dalla cartiera Mondi
EU Ecolabel: AT/11/001
Notiziario tecnico del Centro Trasferimento Tecnologico della
Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di S. Michele all’Adige
OLIVICOLTURA
28 febbraio 2013
n.
1
IASMA Notizie n. 4 - Anno XII - Taxe payée/Tassa riscossa - TN-CPO - Direttore responsabile: Michele Pontalti - San Michele all’Adige, Via E. Mach 1 - Autorizzazione Tribunale di Trento n. 1114 del 19.02.2002 - Stampa: Litotipografia Alcione, Lavis (TN)
POTATURA E CONCIMAZIONE
DELL’OLIVO
CONSIDERAZIONI SUL 2012 E POSSIBILI
RIFLESSI SUL 2013
La produzione 2012 è stata, dal punto di vista statistico, tra le più elevate dopo la gelata del 1985,
e precisamente la seconda. Tuttavia questa performance merita alcune considerazioni:
- l’andamento climatico del 2012, ricco di piogge
anche durante il periodo di raccolta, ha reso le
olive gonfie di acqua, infatti il peso medio riscontrato ad inizio raccolta era di 2,21 gr per drupa,
mentre nella media dei tre anni precedenti si attestava a 1,94 g;
- la ricchezza in acqua delle olive ha influito sulla
resa in olio (15,5%), la più bassa di sempre.
Nell’annata 2012 quindi gli oliveti dell’Alto Garda
sono stati sottoposti ad un carico produttivo poco
più che medio, o addirittura ridotto nella fascia
vicina al lago per effetto della alternanza di produzione (monte Brione) e delle grandinate di fine
estate che hanno diradato considerevolmente le
olive. L’assenza di prolungati periodi di siccità ha
consentito agli olivi di vegetare bene e di preparare abbondanti rametti fioriferi per la prossima primavera. Inoltre l’inverno è decorso senza abbassamenti di temperatura particolarmente intensi.
Tutto questo fa pensare al 2013 come ad una annata dalle elevate potenzialità produttive e questo
aspetto va tenuto in considerazione nella gestione
della fertilizzazione e della potatura.
CONCIMAZIONE
L’apporto di elementi minerali, in particolare di
azoto, è lo strumento più efficace per favorire l’allegagione e la produttività dell’olivo ed è utile anche per consentire alla pianta un adeguato accrescimento vegetativo per la futura fioritura, specie
nelle annate di abbondanza produttiva.
Da osservazioni fatte nel nostro territorio si ritiene
che piante adulte di olivo distanti tra loro tra i 5
e i 6 m necessitino mediamente di circa 400 g di
azoto ciascuna. Questi quantitativi possono essere
abbassati in terreni fertili ed in presenza di piante
vigorose e ricche di succhioni.
La distribuzione in epoca precoce di azoto può
avere un effetto positivo nella fase di differenziazione delle gemme a fiore che avviene circa 100
giorni prima della fioritura (marzo).
Il letame rimane il principe dei concimi, anche per
l’apporto di sostanza organica ed il miglioramen-
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28 febbraio 2013
to della fertilità e vitalità del terreno. L’apporto di
70-80 kg per pianta adulta di letame maturo a fine
inverno soddisfa le esigenze annuali, non solo per
l’azoto, ma anche per gli altri elementi nutritivi.
In alternativa al letame sono utilizzabili concimi
organici derivanti da sottoprodotti di origine animale o vegetale purché contengano parte dell’azoto in forma prontamente disponibile, ad esempio proveniente da sangue animale, stallatici o
pollina. Data l’estrema variabilità nel titolo dei vari
elementi nutritivi in questi prodotti non è possibile indicare dosi precise, tuttavia, a titolo orientativo, possiamo segnalare quantitativi di ammendante di circa 15-20 kg per pianta adulta per quelli
che contengono 2-3 % di azoto, oppure di 5-7 kg
per pianta per i prodotti che contengono il 6-8 %
di azoto.
Per alcuni prodotti va verificata la necessità di integrare l’apporto di potassio, utilizzando, nel caso,
solfato potassico-magnesiaco (0-0-30-10) in ragione di 1-1,5 kg per pianta adulta.
Queste indicazioni valgono per chi pratica il metodo
di produzione biologica ricordando che è ammesso
l’impiego del letame maturo proveniente da allevamenti estensivi e di concimi e ammendanti che
riportino in etichetta la possibilità di uso in agricoltura biologica. In ogni caso è consigliabile verificare
presso il proprio ente certificatore l’ammissibilità
del prodotto che si intende utilizzare.
Le indicazioni sopra riportate valgono anche per
chi non certifica la propria produzione.
In alternativa ai concimi organici è possibile l’uso di
un concime complesso del tipo 12-6-18+2, 12-1217+2 o similari alla dose di circa 3-3,5 kg per pianta.
Sono da preferire i concimi complessi che apportino una seppure minima quantità di boro. La distribuzione dei concimi sia organici che chimici va fatta
su tutta la superficie o almeno sotto la proiezione
della chioma della pianta.
POTATURA
Ormai da decenni la linea operativa proposta per la
potatura delle piante tradizionali di olivo è basata
su due aspetti fondamentali: salvaguardare il vecchio ceppo delle piante per motivi paesaggistici e
conformare la chioma secondo criteri di razionalità,
in accordo con la fisiologia della pianta, l’economicità e la sicurezza per l’olivicoltore nella gestione
dell’oliveto.
La forma proposta da anni e che meglio risponde
a tutte queste esigenze è il vaso polifonico, i cui tre
caratteri principali sono:
- semplicità della struttura scheletrica della
pianta che deve essere costituita da 3-4, massimo 5, branche legnose principali che si divaricano
obliquamente lungo un unico asse verso l’alto, in
regolare opposizione l’una dell’altra;
- creazione di una zona vuota al centro della
pianta che permetta l’arrivo della luce diretta del
sole fin nelle parti basse e interne della chioma;
- rivestimento delle branche legnose principali
con vegetazione minuta e produttiva dal portamento pendulo, più abbondante ed espansa in
basso, e più affusolata in cima.
Chi si accinge a potare una pianta dovrebbe operare secondo la seguente sequenza:
• valutazione della situazione scheletrica della pianta per decidere l’eventuale asportazione di rami al
fine di semplificare la struttura e creare più luminosità in basso;
• eliminazione di succhioni o altre strutture rameali
troppo verticali nella zona centrale della pianta.
Se la ricchezza di succhioni è eccessiva significa
che la pianta richiede una dimensione maggiore
e/o un minore sfoltimento;
• sfoltimento della vegetazione minuta con pochi
tagli di rami esauriti ed in ombra. Lo sfoltimento
non deve essere intenso altrimenti si limita troppo
la capacità produttiva della pianta.
Come di consueto, le indicazioni sopra esposte verranno illustrate nei mini corsi teorico-pratici di potatura dell’olivo che si terranno presso l’Agraria di Riva nelle seguenti date alternative:
Martedì 12 marzo ore 14.00
oppure
Venerdì 15 marzo ore 14.00
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