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ITIS MARCONI CIVITAVECCHIA (ROMA)
CONVEGNO
“LE MACCHINE COSTRUITE DA UNO STUDENTE”
6 giugno 2013
Ore 10.45
Presso il Laboratorio di Elettrotecnica
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PRESENTAZIONE CONVEGNO
In occasione di una visita di istruzione a Roma il 21 febbraio 2013 con la classe III A ELE alla mostra delle
macchine di Leonardo e parlando con lo studente Simone Stefano ho scoperto che anche quest’ultimo,
appassionato di elettronica e meccanica, aveva costruito delle macchine. Stefano sfruttando le conoscenze
scolastiche acquisite in questo istituto scolastico e utilizzando anche i consigli dei suoi docenti si è procurato
del materiale riciclato e nel tempo ha costruito e tarato 5 macchine: l’anemometro, la bobinatrice, la bobina
di Tesla, la macchinetta a pannelli solari e l’antifurto. Nel tempo è nata l’idea di preparare un convegno per
presentare tali macchine ed evidenziare come lo studio se unito alla passione per un interesse può dar vita
ad una serie di applicazioni pratiche. Il fine di questo Convegno è proprio dimostrare questo:
Che oltre alla teoria ci deve essere anche la prassi, l’applicazione pratica del “Sapere” ed è proprio così
che una semplice conoscenza può trasformarsi in un’abilità ed in una competenza.
Grazie a Stefano per questo arricchimento conoscitivo ed umano.
Prof.ssa Antonella Scarfiello
Ho seguito Stefano nella stesura delle spiegazioni delle macchine. Per me che non distinguo una Panda da
una Ferrari, che non so come la corrente elettrica fa accendere una luce è stato parecchio interessante
guardare queste macchine, capirne il funzionamento. Ringrazio Stefano che grazie alle sue competenze e
capacità mi ha fatto capire come funziona una bobina di Tesla e, oggi, utilizzando del comune materiale di
riciclo, saprei anche costruirne una.
Simonetta Peroni
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Questo è l’ANEMOMETRO.
Serve a misurare l’intensità del vento.
C’è un’elica collegata ad un motore elettrico che funziona da dinamo. Quest’elica è attivata dalla forza del
vento che viene misurato da un tester che, in questo caso, è un voltometro. La dinamo genera corrente
elettrica. Più veloce gira quest’ultima più corrente genera. La variazione di tensione è visualizzata tramite
uno strumento in km /h. Si può tarare con un potenziometro (resistenza regolabile) e lo strumento che
vedete è stato tarato. Lo strumento viene utilizzato nella meteorologia, come supporto alla navigazione e in
altri campi.
I materiali che ho utilizzato sono di riciclo: una canna, un motorino elettrico, l’elica è di cartone, lo
strumento di misura è un vecchio tester analogico modificato, l’aletta direzionale è di plastica
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Questa è la BOBINATRICE.
Serve a fare le bobine. L’ ispirazione mi è venuta dal tornio.
C’è un motore che muove il mandrino, elemento mobile, che fa girare il tubo fissato all’altro lato sulla
contropunta. Queste barrette che vedete qua dietro sono una guida e servono a direzionare correttamente
il filo.
Passando a descrivere il pannello di controllo il primo comando che vediamo è il regolatore di velocità di
rotazione del mandrino. Il secondo è il regolatore della velocità di avanzamento del carrello che va da destra
a sinistra o viceversa. Il terzo comando serve ad ad accendere il carrello, mentre il quarto è l'interruttore
generale di tutta la bobbinatrice. Il quinto comando è l'invertitore di marcia del carrello a destra o a sinistra.
Il sesto comando serve ad azionare la massima velocità: manda direttamente l'alimentazione al motore
senza passare per il circuito di regolazione. Il settimo comando è il riavvolgitore: serve a riavvolgere il filo in
caso di un possibile errore. L'ottavo comando ci serve a regolare la tensione del filo da avvolgere.I materiali
che ho utilizzato sono anche questi tutti di riciclo: la struttura di sostegno e il carrello sono di legno. I
comandi li ho realizzati con i più disparati materiali trovati qua e là e i circuiti elettronici di comando con
componenti presi da diversi circuiti.
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Questa è la BOBINA DI TESLA
Una volta era utilizzata da Tesla per trasmettere energia elettrica a distanza senza fili. Ora serve più che altro
per studio, per dimostrazioni.
Il funzionamento della macchina è determinato da due stadi.
Il primo stadio è quello del generatore di alta tensione composto da un oscillatore e un trasformatore.
Quello di questa bobina fornisce una tensione di 13KV.
Il secondo stadio è la bobina vera e propria. In questo stadio la tensione a 13KV, per mezzo di uno
spinterogeno di un circuito LC, diviene impulsiva e si scarica sulla bobina L generando un campo magnetico
che induce così nella bobina finale l' alta tensione che ora è di 45KV.
Alla base della macchina si trova il pannello di controllo che è anche il contenitore dei circuiti descritti in
precedenza.
Questa finestrella serve a controllare se funziona lo spinterogeno. Il primo comando è l'interruttore
generale, il secondo è un comando che serve a cambiare la forma d'onda prodotta dal generatore di alta
tensione a seconda degli utilizzi che voglio fare della macchina. Gli interruttori che vedete qui servono a
decidere quale parte del dispositivo io voglio utilizzare (se solo la tensione d'uscita del 1° stadio o tutto il
complesso). Queste boccole servono a prelevare la tensione. E questa che vedete qui, la parte più evidente,
è la bobina di Tesla. Questa è composta da due bobine una dentro l'altra. La più piccola, alla base, e la più
evidente che le sta sopra.
I materiali che ho utilizzato, come al solito, sono materiali di riciclo. Legno, tubo di plastica, filo di rame
smaltato, componenti elettrici vari.
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Questa è una MACCHINETTA A PANNELLI SOLARI
questa che vedete è una macchina molto più semplice delle ultime due. Qui, siamo di fronte ad un pannello
solare che collegato ad un motore elettrico permette il funzionamento della macchina.
L'intenzione di costruire questa macchinetta era dimostrare che sottoposta alla luce diretta del sole la
macchina si sposta. L'avevo costruita per il Gruppo Scout di cui faccio parte, infatti, sulla bandiera, c'è il
nome della mia squadriglia.
I materiali utilizzati sono di riciclo: cartone, pannello solare che mi ha regalato mio zio, ingranaggi, motore
elettrico ed un interruttore, le assi sono fatte con delle graffette e le ruote le ho prese da una macchinetta.
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Questo è un ANTIFURTO
Il funzionamento della macchina è determinato da un sensore che agendo su un circuito interno gli fa
emettere il segnale di allarme.
Un fascio di luce colpisce il sensore, quando questo viene meno il sensore lo comunica ad un oscillatore che
lo sposta su un amplificatore che aumenta il volume di allarme.
Un interruttore accende o spegne il sistema complessivo. E c'è anche un pulsante che spegne l'allarme nel
caso in cui scatta.
I materiali utilizzati sono di riciclo: cartone, colla, altoparlante delle casse delle macchine e perlopiù circuiti
elettrici.
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