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Bologna, 17/02/2016
Alla Presidente dell’Assemblea Legislativa
della Regione Emilia-Romagna
RISOLUZIONE
dei sottoscritti Consiglieri del Gruppo Lega Nord Emilia e Romagna
L’Assemblea Legislativa dell’Emilia Romagna
Premesso che:
Nel Protocollo sull’accesso al World Trade Organization della Repubblica Popolare
Cinese, adottato e pubblicato nel novembre 2001 (codice documento WT/L/432), all’art. 15
comma (d) è previsto che passati 15 anni dall’adesione si debba decidere sul
riconoscimento dello status di economia di mercato per la Cina (Mes).
Uno studio pubblicato a settembre dall’Economic policy institute (Epi), un think-tank
indipendente, ha stimato che l’incremento dei beni importati dalla Cina, dato dalla caduta
dei dazi anti-dumping conseguenti al suo riconoscimento del Mes, costerebbe al Pil
europeo una riduzione compresa fra l’1 e il 2%. Ancora più preoccupante è l’impatto sui
lavoratori che perderebbero il proprio impiego: si parla di un minimo di 1,7 milioni di
disoccupati che potrebbero arrivare fino a 3,5 milioni.
L’Italia, dotata di un settore manifatturiero ancora importante e impegnata da sempre a
tutelare il proprio Made in, è il paese che, in proporzione, avrebbe più da perdere dal
riconoscimento del Mes alla Cina, sul piano commerciale ma anche sul versante della
disoccupazione. Secondo gli studiosi dell’Epi la percentuale di posti di lavoro a rischio in
Italia è compresa tra lo 0,9 e l’1,9% dell’occupazione totale.
L’Unione Europea, più volte interpellata sulla questione, non ha ancora adottato una
decisione al riguardo.
Nei giorni scorsi si è tenuta a Bruxelles una significativa manifestazione di alcune
associazioni economiche e sindacali di categoria, del settore delle piastrelle e del ferro in
particolare, per ribadire la loro contrarietà alla concessione dello status di economia di
mercato alla Cina.
Il distretto ceramico sassolese rappresenta da diversi anni un patrimonio industriale
inestimabile dell’economia emiliano romagnola.
Considerato che:
La concessione dello status di economia di mercato alla Cina svuoterebbe di efficacia i
dazi antidumping attualmente in vigore per proteggere alcuni settori di punta dell’economia
emiliano romagnola, in particolare la ceramica che a livello nazionale fattura quasi 5,7
miliardi di euro e dà impiego ad oltre 25.000 persone.
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Oltre alla ceramica anche altri settori significativi come quello delle calzature, del tessile,
dell’abbigliamento, dei mobili, delle biciclette, dei fertilizzanti, dell’acciaio e del carbone
soffrono della scorretta concorrenza praticata dalla Cina.
La Repubblica Popolare Cinese rispetterebbe attualmente solo uno dei cinque parametri
richiesti per poter essere riconosciuta come economia di mercato.
Nel settembre 2016 scadranno le misure antidumping sull’import di ceramica proveniente
dalla Cina.
L’Assemblea Legislativa impegna la Giunta Regionale e il suo Presidente in
qualità di Presidente della Conferenza delle Regioni ad attivarsi presso il Governo e
l’Unione Europea:
affinché non venga concesso il riconoscimento dello status di economia di mercato (Mes)
alla Repubblica Popolare Cinese finché il Governo di Pechino non rispetterà tutti i
parametri richiesti dall’adesione al WTO;
al fine di rinnovare anche dopo il settembre 2016 le misure antidumping a protezione del
settore ceramico, a tutela della sua produzione e dei suoi livelli occupazionali.
Consiglieri regionali Lega Nord Emilia e Romagna
Stefano Bargi
Alan Fabbri
Fabio Rainieri
Gabriele Delmonte
Daniele Marchetti
2
Matteo Rancan
Marco Pettazzoni
Andrea Liverani
Massimiliano Pompignoli
3
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